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Percentuale di Stranieri a Londra: Statistiche e Tendenze

Nonostante la Brexit, si registra un aumento degli ingressi nel Regno Unito, superando di gran lunga le partenze. L'ufficio statistico nazionale (ONS) ha stimato che nel 2022 la differenza tra ingressi regolari e partenze è stata di 745mila persone, più del doppio dei livelli pre-Brexit.

Questo record ha superato persino le previsioni più pessimistiche, che davano il saldo migratorio a 606mila unità. A far schizzare in alto il tasso sono stati i cittadini approdati Oltremanica dai Paesi extraeuropei, un esercito di 968mila persone, l’80 per cento del totale dei nuovi arrivi (1,2 milioni).

La Brexit ha scoraggiato il flusso migratorio dal Continente all’isola britannica, ma non ha risolto il problema degli stranieri che affollano il Paese. Le statistiche dell’ONS, incrociate con i dati del ministero degli Interni, spiegano che si tratta in prevalenza di lavoratori, in particolare indiani e nigeriani, a cui è stato concesso un permesso per prestare servizio nei settori più a corto di manodopera, come la sanità pubblica.

Un portavoce del premier Rishi Sunak ha commentato le rilevazioni, sottolineando che il governo valuterà l’appropriatezza di interventi tesi a ribilanciare il flusso migratorio perché «si adatti meglio alle esigenze del pubblico britannico». L’esecutivo è diviso su come muoversi, con l’ipotesi di ridurre i visti di lavoro difficilmente conciliabile con la cronica mancanza di personale.

Sostituzione etnica nel Regno Unito: Una realtà demografica

Spesso bollata come “teoria del complotto di estrema destra”, la sostituzione etnica è una realtà che si sta concretizzando in Europa a una velocità spaventosa. Nel Regno Unito, i bianchi sono passati dal costituire il 94,5% della popolazione britannica nel 1991 all’83% nel 2021. Nello stesso periodo, gli asiatici sono passati dal 3,5% all’8,6%, mentre i neri dall’1,7 al 3,7%.

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L'immigrazione di europei continentali ha contribuito a mantenere una percentuale relativamente alta di bianchi. Nel 2001, gli immigrati europei presenti nel Regno Unito erano 1,4 milioni, nel 2021 sono saliti a 4 milioni. Tuttavia, tale afflusso è destinato a diminuire a causa della Brexit e del calo della fecondità in Europa. Inoltre, il tasso di fecondità delle donne autoctone è più basso rispetto a quello delle donne extraeuropee che vivono nel Regno Unito.

Le minoranze etniche sono aumentate di 226 volte in 70 anni, passando da circa 50.000 unità nel 1951 (0,1% della popolazione) a 11,3 milioni nel 2021 (16,95% della popolazione).

Distribuzione degli Immigrati: Londra e Altre Città

Gli immigrati non sono uniformemente distribuiti. Londra, con 8,8 milioni di abitanti (2021), è la seconda capitale più popolosa d’Europa dopo Mosca. Dal censimento del 2021 è emerso che il 53,8% della popolazione è bianca. Se dal totale dei bianchi sottraiamo gli immigrati europei, risulta che i britannici bianchi costituiscono - nel 2021 - appena il 36,8% della popolazione totale.

Nel borgo londinese di Newham, i bianchi sono meno di un terzo (30,8%), una minoranza in confronto agli asiatici che costituiscono il 42,3%. Se consideriamo solo i bianchi britannici (14,8%), questi ultimi sono una minoranza anche in confronto ai neri (africani e caraibici) i quali costituiscono il 17,4%. I non-bianchi rappresentano il 69,2% della popolazione totale.

Birmingham, con 1.144.900 (2021) abitanti, è la seconda città più popolosa del Regno Unito. Dal 2021 i bianchi sono meno della metà: il 48,7%. Gli asiatici costituiscono il 31%, i neri il 10,9%, meticci e altre etnie il 9,4%.

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Altre città in cui i bianchi sono meno della metà o poco più della metà (censimento 2021) includono: Leicester (40,9%), Luton (45,2%), Manchester (56,8%), Sandwell (57,2%).

Attualmente nel Regno Unito ci sono ben 60 sindaci appartenenti a minoranze etniche, di questi 18 sono musulmani.

Tabella: Cambiamenti Demografici nel Regno Unito (1991-2021)

Gruppo Etnico 1991 (%) 2021 (%)
Bianchi 94,5 83,0
Asiatici 3,5 8,6
Neri 1,7 3,7

Immigrazione Italiana nel Regno Unito

Nonostante la Brexit, non cala il numero di expat tricolori a Londra e più in generale nel paese. Anzi, l'Italia è oggi il primo paese a Londra come nazionalità di immigrati, superando la Polonia. L'ONS (Office for National Statistics) ha censito 280mila cittadini italiani che vivevano nel paese nel 2021, un numero raddoppiato negli ultimi dieci anni.

In realtà, secondo i dati più recenti del Consolato Generale d'Italia, gli italiani sono ancor più numerosi: quasi mezzo milione (490 mila). Si calcola che il “nero” degli italiani nel Regno Unito sia un 30% rispetto alle cifre ufficiali, e che dunque gli italiani effettivi nel paese siano circa 650mila.

La capitale inglese è la settima città italiana, con una popolazione di expat equiparabile a Firenze o Bologna. L'età media della comunità italiana è più bassa di quella nazionale (37 anni contro i 46 della popolazione residente in Italia), indicando che la maggioranza di chi lascia l’Italia per Londra è un giovane che va a trovare un lavoro.

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