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Permesso di Soggiorno per Investitori Stranieri: Requisiti e Procedura

Il Visto investitori è un programma del governo italiano, introdotto nel 2017 con la Legge di Bilancio come forma di ricompensa e di incentivo. Rappresenta un passo avanti per gli stranieri disposti a investire in Italia, nonché un’importante novità all’interno del sistema Visti italiano.

Il visto per investitori è una nuova tipologia di visto d’ingresso per cittadini stranieri che desiderano effettuare un investimento o una donazione, introdotto dalla legge 11 dicembre 232/2016, nota come “Legge di Bilancio 2017”, all’art. 1, c. 148. Nello specifico, è stato aggiunto al TUI, il Testo unico sull’immigrazione (d.lgs 286/1998), l’articolo 26-bis, dal titolo “Ingresso e soggiorno per investitori” il quale, a differenza di altri visti, non è soggetto ai limiti annui agli ingressi stabiliti dall’art. 3, comma 4, del Testo Unico Immigrazione.

Insieme al visto per startup, è un grande passo avanti per attrarre investitori stranieri, potenziando quindi il sistema visti italiano. Il visto per investire in Italia può essere richiesto da cittadini di paesi non UE. Anche i familiari hanno accesso al visto per motivi familiari e al permesso di soggiorno, e possono rimanere in Italia per lo stesso periodo del richiedente principale.

Requisiti per il Visto Investitori

L'art. 1, c. 148 della legge di bilancio 2017 ha introdotto l'art. 26 bis del Testo Unico Immigrazione, prevedendo la possibilità di ottenere un permesso di soggiorno per investitori stranieri a fronte di:

  • Titoli di stato emessi dalla Repubblica italiana per almeno 2 milioni di euro
  • Quote o azioni di società di capitali italiane per almeno 500mila euro.
  • un investimento di almeno euro 500.000 in strumenti rappresentativi del capitale di una società costituita e operante in Italia mantenuto per almeno due anni ovvero di almeno euro 250.000 nel caso tale società sia una start-up innovativa iscritta nella sezione speciale del registro delle imprese di cui all'articolo 25, comma 8, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n.
  • Donazione a carattere filantropico ad un ente no-profit italiano, a supporto di un progetto di interesse pubblico in uno dei seguenti settori: cultura, ricerca, gestione dei flussi migratori, restauro di risorse naturali o artistiche: almeno €1.000.000,00.

È dubbio, invece, se nel novero delle società ammesse rientrino quelle di persone.

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Oltre all'investimento, il richiedente deve dimostrare di:

  • Dimostrare di detenere e di essere beneficiario effettivo di una somma pari ad almeno € 2.000.000,00, nel caso indicato alla lettera a), o a € 1.000.000,00 nei casi indicati alla lettera b) e al presente sottoparagrafo.
  • Innanzitutto, le risorse per l’investimento devono provenire da attività legittime.

Quando il richiedente investe a nome di una persona giuridica straniera che egli rappresenta, una clausola di “reciprocità” condiziona la possibilità della persona straniera di investire in Italia acquistando titoli o azioni di una società italiana al diritto riconosciuto ad una persona giuridica italiana di investire lo stesso nel Paese di origine dell’investitore (art. 26 bis, comma 2, TUI).

Inoltre, è necessario presentare la seguente documentazione:

  • "a) copia del documento di viaggio in corso di validità con scadenza superiore di almeno tre mesi a quella del visto richiesto;
  • b) documentazione con cui il richiedente dimostra di essere titolare e beneficiario effettivo degli importi da destinare agli investimenti, e che tali importi sono disponibili e trasferibili in Italia;
  • c) certificazione attestante la provenienza lecita dei fondi costituita da: 1) una dichiarazione resa dal soggetto richiedente in cui si indica la fonte dalla quale provengono i fondi; 2) certificazione di insussistenza di condanne penali definitive e di carichi pendenti rilasciata dalle autorità competenti dei Paesi diversi dall’Italia nei quali, nei dieci anni precedenti all’invio della candidatura e successivamente al compimento del diciottesimo anno di età, il richiedente ha soggiornato per un periodo superiore a dodici mesi consecutivi;
  • d) dichiarazione in cui il richiedente si impegna a utilizzare i fondi entro tre mesi dall’ingresso in Italia per la realizzazione dell’investimento o della donazione e a mantenere l’investimento per almeno due anni.

Procedura per Ottenere il Visto e il Permesso di Soggiorno

Nello specifico, per ottenere un visto per investitori è necessario avere il Nulla Osta al visto, che viene rilasciato dal comitato Investor Visa for Italy tramite il portale del Ministero delle Imprese e del made in Italy.

Il primo elemento è la digitalizzazione, in quanto l’intera procedura si svolge online attraverso una piattaforma informatica dedicata, consentendo al richiedente di gestire l’intero processo da remoto senza intermediari fino al momento del rilascio del visto presso la rappresentanza diplomatico-consolare. Un secondo elemento è la centralizzazione, poiché, nonostante coinvolga diverse amministrazioni, il punto di contatto tra il richiedente e lo Stato italiano è unico.

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Pertanto, è stato creato un comitato interistituzionale dedicato presso il Ministero dello Sviluppo Economico, il quale si occupa di coordinare le operazioni e gestire le comunicazioni con i richiedenti visto.

La procedura online per l’ottenimento del Visto per investitori può avvenire interamente in lingua inglese. Moduli di richiesta, materiale informativo e un servizio di “customer care”, nonché il sito web del programma stesso, sono tutti offerti in inglese.

In primo luogo, la Segreteria del Comitato effettua un controllo preliminare della domanda, che è seguito dalla valutazione del Comitato. Richiesta di integrazione documentale, alla quale dar seguito entro 30 giorni.

Il Ministero degli affari esteri si è attrezzato per rilasciare un visto di ingresso con tempistiche assolutamente significative: in 48 ore verrà rilasciato il visto di ingresso per investitori che consentirà all’investitore di fare ingresso all’interno del territorio nazionale.

Ottenuto il nulla osta da parte del Comitato, il Ministero degli affari esteri e la rappresentanza consolare contatta direttamente questa piattaforma e comunica il rilascio del visto di ingresso. Il visto è rilasciato dall'ambasciata italiana o dalle sedi consolari italiane del Paese di residenza del cittadino straniero.

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Il visto d’ingresso consente l’attraversamento di tutte le frontiere esterne dell’area Schengen (può anche presentarsi presso altra frontiera, perché la specificità del titolo ne consente l’attraversamento). Soprattutto, questo lo può fare per tutta la durata del visto stesso ed anche in assenza di permesso di soggiorno perché l’investitore potrà circolare liberamente all’interno dello spazio di libera circolazione.

Una volta entrato sul territorio nazionale l’investitore si reca presso la Questura competente per presentare la domanda di permesso di soggiorno; la Questura rileverà le impronte digitali e tutti i dati biometrici, e rilascerà una ricevuta dell’istanza di permesso di soggiorno che gli consentirà di permanere regolarmente nel territorio nazionale fino all’ottenimento del permesso di soggiorno, le cui tempistiche sono intorno ai 30 giorni e sono correlate alle esigenze tecniche, in particolare alla stampa del permesso di soggiorno. Il permesso di soggiorno (articolo 5 del Testo unico immigrazione) è rilasciato in Italia dalle questure competenti a seconda della provincia nella quale si trova lo straniero. Il permesso di soggiorno va richiesto entro 8 giorni lavorativi (esclusi quindi la domenica e i festivi).

Si tratta infatti di un permesso di soggiorno elettronico di tipo smart card che reca all’interno un microchip contenente le biometrie e che è prodotto centralmente dall’Istituto poligrafico dello Stato, e per questo motivo le tempistiche sono legate a queste esigenza. Ma questo processo significa garantire la sicurezza del documento, peraltro armonizzato a livello europeo, che consente la libera circolazione in Europa e soprattutto la possibilità di entrare e uscire da tutte le frontiere, nazionali ed europee.

Una volta ottenuto il visto per investitori, i destinatari hanno la facoltà di richiedere il permesso di soggiorno per investitori, che ha una durata biennale e può essere rinnovato per ulteriori tre anni, ai sensi dell’art. 26-bis, comma 5 del d.lgs. 286/1998.

Il visto ha una durata di 2 anni, rinnovabile per altri 3 anni se l’investimento o la donazione originari sono mantenuti. Dopo 5 anni, è possibile richiedere un permesso di soggiorno di lungo termine, che richiede la residenza fiscale e la dichiarazione dei redditi in Italia.

Se ci sono i presupposti, puoi chiedere un rinnovo di 3 anni almeno 60 giorni prima della scadenza del permesso.

In caso di mancato rispetto delle condizioni per il mantenimento del permesso, questo potrebbe essere revocato anche prima della scadenza prevista e il rinnovo non sarà possibile.

Inoltre, come specificato dal Decreto del 21 luglio 2017 sopra citato, "La revoca del permesso di soggiorno può avvenire in qualsiasi momento, se, alla luce delle rilevazioni effettuate dalla Segreteria del Comitato, l’investimento risulta dismesso o se il titolare del permesso di soggiorno risulta irreperibile all’indirizzo dichiarato.

Facilitazioni per i Familiari

C’è poi una previsione specifica contenuta nel decreto interministeriale MAECI-Interno del 30 giugno del 2017 che prevede, oltre a semplificazioni in tema di rilascio di visti e permessi di soggiorno, anche facilitazioni per i familiari al seguito con una procedura, con il coinvolgimento dello sportello unico per l’immigrazione. Anche i familiari hanno accesso al visto per motivi familiari e al permesso di soggiorno, e possono rimanere in Italia per lo stesso periodo del richiedente principale.

Benefici Fiscali per gli Investitori

Esistono diversi incentivi, principalmente di natura fiscale, per l’investitore che desidera trasferire la propria residenza in Italia.

I pensionati non residenti in Italia che percepiscono redditi da pensione stranieri e che trasferiscono la loro residenza fiscale in Italia possono optare per un regime flat tax sui redditi da fonti estere.

  • Benefici: gli individui ad alto patrimonio netto che trasferiscono la loro residenza fiscale in Italia non possono applicare un’imposta sostitutiva al loro reddito estero, che ammonta a € 100.000 per ogni anno fiscale.
  • I benefici fiscali per Professori e Ricercatori, applicabili a determinate condizioni, prevedono una riduzione del 90% del reddito imponibile, in modo che le tasse possano essere applicate solo al restante 10% del reddito ricevuto per ricerca e attività di insegnamento.

Alternative al Visto per Investitori

Se stai pensando di trasferirti in Italia ma non vuoi fare investimenti, potresti considerare di ottenere un visto per studio, che ti permetterà di trasferirti per 1 anno.

Il regime impatriati è previsto per i lavoratori dipendenti e autonomi che trasferiscono la loro residenza in Italia per svolgere un’attività lavorativa sul territorio italiano.

Tabella Riepilogativa Investimenti Minimi

Tipo di Investimento Importo Minimo Durata Minima
Titoli di stato italiani € 2.000.000 2 anni
Quote/azioni di società di capitali italiane € 500.000 2 anni
Investimento in start-up innovativa € 250.000 2 anni
Donazione filantropica a ente no-profit italiano € 1.000.000 N.D.

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