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Escursioni e Sentieri da Prato di Campoli al Pizzo Deta

L'Area Naturalistica Prato di Campoli, un pianoro erboso a 1.143 metri, è il punto di partenza ideale per numerose escursioni sui Monti Ernici. Circondato da una superba faggeta e da una corona di monti, tra cui il Monte del Passeggio (2.064 m) e il Pizzo Deta (2.041 m), Prato di Campoli offre itinerari per tutti i livelli di esperienza.

Itinerario al Pizzo Deta

Viene qui descritto l’itinerario per raggiungere il Pizzo Deta (2.041 mt) dal versante laziale, la seconda cima dei monti Ernici che sono il confine naturale tra il Lazio e l’Abruzzo. Il Pizzo Deta è un monte che è stato molto caro al noto alpinista laziale Daniele Nardi, scomparso sul Nanga Parbat nel febbraio del 2019.

Dettagli del Percorso

  • Punto di partenza: Area Naturalistica "Prato di Campoli" (1.143 m)
  • Parcheggio: Alla fine della strada asfaltata nel pianoro di Prato di Campoli
  • Segnavia: Segni biancorossi del sentiero

Descrizione del Percorso

  1. Si parcheggia l’auto alla fine della strada asfaltata nel bel mezzo del pianoro di Prato di Campoli.
  2. Il percorso inizia costeggiando un recinto con fontanile e si prosegue “dritti”, seguendo i segni biancorossi del sentiero, per immergersi nella faggeta.
  3. Il sentiero risale in direzione Nord il Fosso della Fragara che si attraversa più volte.
  4. Il bosco si fa più fitto fino ad intravedere la corona di monti, tra cui il Monte Passeggio, che si può integrare al Pizzo Deta.
  5. Quasi all’uscita dal bosco (andando dritti si va verso il Monte Passeggio) si tiene la destra andando ad affrontare una ripida salita che conduce in cresta, dove proseguendo ancora a destra si supera un avvallamento e si sale in vetta ai 2.041 metri di altitudine del Pizzo Deta, riconoscibile da una croce di ferro e da una statua della Madonna.

Difficoltà e Attrezzatura

La via normale dal versante ciociaro, che inizia da Prato di Campoli non presenta difficoltà, ma è un itinerario alpinistico che richiede l’uso della piccozza e dei ramponi, perché sui ripidi pendii della parte finale si può trovare neve dura o ghiacciata.

Anche se il Monte del Passeggio è più alto di una ventina di metri, il Pizzo Deta (“Pizzo a Dito”) è la cima più imponente e frequentata dell’intera catena dei Monti Ernici.

Panorami

La cresta sommitale e la vetta offrono magnifici panorami verso le creste degli Ernici e il resto dell’Appennino.

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Il panorama, da qui, si apre verso i monti del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise e il resto dell’Appennino centrale.

Rifugi e Bivacchi

Il piccolo bivacco del Pizzo Deta, dedicato a Pino Ciuffarella, consente una sosta al riparo nelle giornate di bufera.

Avvertenze

La cresta che conduce alla vetta, a causa del vento, può essere orlata da grandi cornici, a sbalzo sulle pareti del versante abruzzese e verso il Vallone di Peschiomacello.

Come Arrivare a Prato di Campoli

Da Veroli si segue la strada che tocca Santa Maria Amaseno, e poi sale con numerose svolte fino al Prato di Campoli (1143 m). Si posteggia sul piazzale alla fine della strada asfaltata.

Dal posteggio si traversa il pianoro in direzione del Pizzo Deta, per un sentiero indicato dai segnavia 617.

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Percorso Dettagliato dal Segnavia 617

  1. Raggiunto il margine del bosco (1250 m circa) si lasciano a destra i segnavia per il Vado della Rocca, e si traversa verso sinistra un vallone.
  2. Si riprende a salire sul sentiero estivo che si alza a svolte sulla destra nel bosco, e poi esce su un ripido pendio.
  3. Qui si lasciano i segnavia che si vanno a sinistra, e si continua a salire nella faggeta fino a sbucare su un secondo pendio aperto, dove spicca un serbatoio in metallo per abbeverare il bestiame (1650 m).
  4. Qui si piega a destra, traversando a mezza costa nel bosco.
  5. Qui si piega a sinistra, risalendo un crinale che alterna tratti ripidi ad altri più comodi, e che spesso richiede l’uso della piccozza e dei ramponi a causa della neve dura o ghiacciata.
  6. Nella parte alta, una diagonale verso sinistra porta a una sella (1960 m), sullo spartiacque principale dei Monti Ernici, affacciata sul ripido Vallone di Peschiomacello che sale dal versante abruzzese.
  7. A sinistra si alza la parete del Pratillo, alle sue spalle una cresta conduce verso il Monte del Passeggio.
  8. Dalla sella si continua invece verso destra, salendo per una larga e facile cresta, e facendo attenzione alle cornici che spesso si formano sulla sinistra.
  9. Dopo aver scavalcato un’anticima si raggiunge la vetta del Pizzo Deta (2041 m, 0.45 ore), dove sono una croce, una statua della Madonna e numerosi memoriali.

Altri Sentieri da Prato di Campoli

Prato di Campoli (1122m) è un pianoro situato in un punto centrale dei Monti Ernici da dove partono sentieri sulle cime più importanti del gruppo come Pizzo Deta, Monte Passeggio e il nostro Serra Comune.

La passeggiata è gradevole e di media portata.

Si costeggia sulla sinistra un vallone che si attraversa salendo poi sul pendio opposto per prati, bosco, prati e ancora bosco fino a giungere al limitare superiore degli alberi.

Qui il sentiero, rifatto alcuni anni fa, si sviluppa tra bossi e arbusti bassi.

Sentiero per il Monte Serra Comune

Alla fine della strada si imbocca il sentiero 617 proseguendo diritto fino al bivio con il sentiero 618 che si percorre nel bosco lungo il Vallone dell’Acquaro fino al Vado della Rocca (1565m) dove troviamo uno degli antichi cippi di confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno delle Due Sicilie.

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Si prosegue in cresta sul sentiero 619 che tra sali e scendi ci porta sulla vetta del Monte Serra Comune (1870m) dove si erige un altro cippo.

Il percorso prosegue sulla cresta, molto panoramica, fino ad arrivare al Passo del Melancoro (1670m).

Percorso per lo più all’ombra.

Itinerari Alternativi per il Ritorno

Per tornare ci sono più alternative.

  • Si può scendere direttamente a Prato di Campoli (come fa la traccia scaricabile).
  • Si può infine riperrore il sentiero dell'andata fino alla sella sulla cresta e salire sul Monte Passeggio (2064 (Cima del Club2000m) seguendo la cresta.
  • Un altra variante è scendere lungo la cresta nord-ovest verso il Monte Brecciaro e prendere verso sud lungo il fosso del Brecciaro e poi il vallone della Femmmina Morta.

Informazioni Utili

Abbigliamento e Attrezzatura

  • Scarpe da trekking obbligatorie
  • Bastoncini
  • Pranzo al sacco
  • Acqua
  • Mantellina
  • Torcia
  • Crema solare

Passeggiate Panoramiche

Prato di Campoli è il punto di arrivo di tre percorsi naturalistici: la passeggiata panoramica attraversa Pozzi di Campoli (1095 m.) e, dopo una zona di faggi, si inoltra nella boscosa Valle del Broccolo fino ad arrivare alla Sella di Forca Palomba (1550 m.) e alla cima del Monte delle Scalelle (1837 m.).

Da qui si può raggiungere la cima del Monte Fragara (2005 m) e proseguendo si può toccare l’anticima SO del Monte del Passeggio (2023 m.).

Altri Itinerari

  • Monte Pizzo Deta: attraverso il Vallone dell’Acquaro coperto da un bellissimo bosco di faggi in direzione di Vado della Rocca (1565 m.) che mette in comunicazione la Valle Roveto con la Valle del fiume Amaseno. In questa località si trova un antico cippo di confine e da qui, attraverso un ripido sentiero, si giunge al Pizzo Deta (2041 m.).
  • Serra Comune: una lunga passeggiata in una foresta di faggi passando di nuovo attraverso il Vallone dell’Acquaro e Vado della Rocca si percorre il sentiero verso SE fino ad arrivare alla cima di Serra Comune (1870 m.). Dalla cima si scende poi lungo le quote della Costa Comune e si raggiunge, dopo una piccola sella, un sentiero che si inoltra nel bosco fino a raggiungere una faggeta.

Escursioni Guidate e Forest Bathing

Sabato 23 ottobre 2021 - Escursione medio/facile, ricca di emozioni in una delle più antiche e belle foreste di faggio del Lazio, un luogo incantato tra i Monti Ernici, ai piedi dei duemila metri del monte Passeggio e di Pizzo Deta tra i colori dorati delle chiome degli alberi.

Faremo una passeggiata nel bosco con attività di “forest bathing”, “bagno di foresta”.

Tra i colori autunnali ci immergeremo nell’atmosfera del bosco, attraverso i 5 sensi, entreremo in contatto con la natura in modo più profondo.

Con attività sensoriali ci eserciteremo a ritrovare il legame con la foresta, con gli alberi, con i rumori del bosco, respirando la foresta,per giungere ad un laghetto immerso nella faggeta dove si intrecciano mistero storia e leggenda e dove potremo rilassarci in un’atmosfera che specie in autunno sembrerà di essere quasi surreale…

Qui proveremo a riflettere leggendo un breve brano filosofico tratto da un testo di Platone.

Sentiero per la Cacata del Lupo e Fossa Susanna

Poco prima di Prato di Campoli si parcheggia l’auto dove inizia, sulla sinistra, una sterrata ed i sentieri 614, 615 e LH9 (1077 m., cartello ed indicazioni varie).

Si abbandona la strada, che sale con regolarità, per un piccolo tratto con segnavia (sent. 615) che conduce alla Cacata del Lupo (1302 m., 45 min.).

Tornati sulla sterrata una leggera discesa e poi si torna salire in maniera decisa sino ad un secco tornante sulla destra (1455 m., 45 min.).

Si lascia il sent. 614 e si continua sulla strada che in 5 min. conduce alla Fossa Susanna.

Terminata la sterrata si prosegue aggirando sulla sinistra la dolina e le recinzioni esistenti con percorso sostanzialmente libero nella faggeta (solo qualche traccia), facendo attenzione a salire progressivamente mantenendo la direzione sud, sino ad incrociare il sent. 616 che scende da Monte delle Scalelle.

Siamo a Forca Palomba (1550m., 20 min.), anche se in realtà la Forca è indicata dalla cartografia IGM un poco più avanti.

Inizia quindi la gradevole discesa della Val Broccolo che conduce alla SP per prato di Campoli (Pozzi di Campoli, 1095 m., 45 min.).

Si svolta a destra e in 5 minuti si è al punto di partenza.

La Storia della Fossa Susanna

Il nome “Fossa Susanna” è legato all’incidente aereo in cui perì il 25 maggio 1932 l’ aristocratica svizzera Suzanne Sarah Picard, insieme al marito e ai due piloti.

La vicenda, ricca di strane coincidenze, rimane tutt’ora un giallo irrisolto tant’è che sul caso sono stati scritti due libri (Angelo Maramao, “Susanna la femmina morta”, Editore M. Pisani e Stefano Magliocchetti, “Il mistero dei Monti Ernici. La Femmina Morta”, Editore Casamari).

Sul posto è stato eretto un piccolo monumento con alcuni resti dell’aereo.

Da notare che sia la “fossa” (in realtà una grossa dolina) sia il toponimo “Femmina morta” (indicante tutta la zona) sono preesistenti all’accaduto.

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