Il Primo Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano: Un'Analisi Approfondita
Il viaggio può essere declinato in una moltitudine di opzioni distinte. Si stima che solo in Europa, ogni anno i viaggi che includono attività enogastronomiche siano oltre 20 milioni. Che i viaggiatori amino arricchire un viaggio con esperienze enogastronomiche è una tendenza in crescita almeno dal 2016.
A fornire questi dati è la sesta edizione del “Rapporto Sul Turismo Enogastronomico Italiano“, curato da Roberta Garibaldi, che traccia le tendenze in corso ma evidenzia anche varie carenze che emergono nel Sistema Italia.
Tendenze del Turismo Enogastronomico in Italia
Secondo un rapporto realizzato dal Touring Club a inizio del 2019, negli ultimi tre anni il 98% dei turisti italiani ha partecipato ad almeno una esperienza enogastronomica durante un viaggio intrapreso. Oltre alla tipica degustazione di prodotti tipici, tra le proposte più apprezzate emergono i tour presso i mercati (82%) nonché i pasti consumati nei bar e nei ristoranti storici (72%). Dal trend positivo si evince come l’Italia del turismo e del turismo enogastronomico non possa prescindere dal Made in Italy.
L’attenzione dei viaggiatori si allinea alle nuove abitudini di vita e di consumo che si sono diffuse negli ultimi anni, come le tecniche di agricoltura e allevamento biologici. Il legame tra prodotti tipici e corretta valorizzazione di un territorio è strettissimo e viene risaltato nel turismo enogastronomico. A motivare il viaggio del turista enogastronomico è infatti al contempo il desiderio di gustare cibi e vini locali ma anche quello di conoscerne i territori di produzione.
Per realizzare questo viaggio esperienziale, capace di soddisfare i sensi nella loro totalità, il turista enogastronomico è pronto a compiere distanze maggiori rispetto al passato, non limitando inoltre gli spostamenti ai soli mesi estivi. Viaggi di tipo enogastronomico vengono condotti per l’intero arco dell’anno, spesso in concomitanza con i cicli produttivi della terra. Nel turismo enogastronomico accanto all’opportunità di conoscere da vicino l’estrema ricchezza dei prodotti locali, il turismo enogastronomico permette ai viaggiatori di immergersi attivamente negli usi e nei costumi dei territori visitati, entrando in pieno contatto con le realtà del luogo.
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Un ulteriore strumento di valorizzazione territoriale è costituito in tal senso dai festival, dalle sagre, dai mercatini tipici e dagli eventi culturali che attraggono una miriade di visitatori provenienti da ogni angolo d’Italia e, in taluni casi, del mondo. Tra gli appuntamenti enogastronomici che più di altri richiamano l’attenzione ci sono quelli legati al vino, vera eccellenza del Made in Italy, tanto da costituire la prima voce dell’export agroalimentare nazionale.
Il Ruolo del Vino nel Turismo Enogastronomico
A parlare sono i dati del settore. Secondo una recente analisi condotta dalla Coldiretti su dati Istat riguardanti i primi cinque mesi del 2019, nell’ultimo periodo il vino italiano ha raggiunto il record storico per l’export Made in Italy. In base al Rapporto 2019 sul Turismo del Vino in Italia, documento curato dall’Associazione Nazionale Città del Vino e dall’Università di Salerno, il giro d’affari di questa modalità turistica oggigiorno nel nostro Paese equivale complessivamente a 2,5 miliardi, per un totale di circa 14 milioni di enoturisti all’anno.
Va infine precisato che l’enoturismo non si ferma esclusivamente in cantina ma genera importanti ricadute positive anche sulle altre imprese del territorio legate al settore agroalimentare: dagli alberghi fino ai rivenditori di prodotti alimentari tipici.
Impatto del COVID-19 sul Turismo Enogastronomico
Il turismo enogastronomico nel 2020 ha subito gravi conseguenze a causa della pandemia globale. Secondo lo studio pubblicato da Edagricole dal nome “Il turismo del vino nell’epoca del Covid” il turismo estero in Italia ha subito il danno maggiore per via delle regole sanitarie imposte da ogni nazione. Si stima infatti che il turismo enogastronomico di origine estera valga oltre 40 miliardi per l’Italia e l’84% delle aziende enoturistiche si dichiara gravemente danneggiata.
Il Profilo del Turista Enogastronomico
Il “Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023” traccia il profilo di un viaggiatore più esigente e curioso che chiede varietà e qualità delle esperienze e dei servizi. Desidera strumenti digitali più efficaci e intuitivi e predilige tanto occasioni all’aria aperta che visite ai luoghi di produzione per scoprirne storie e valori.
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Negli ultimi anni si riscontra il grande successo delle degustazioni in vigna e negli uliveti o gli eventi che abbinano gusto, arte e musica. Cresce la richiesta di trovare aree rurali da cui lavorare a distanza (lo chiamano workation) così come il foraging e i corsi di sopravvivenza.
Sfide e Opportunità per il Futuro
A fronte di buone potenzialità emergono alcuni aspetti da migliorare, da una comunicazione poco incisiva e non strutturata per target all’inadeguata organizzazione che non esaudisce le richieste informative del pubblico. È un fatto che la tecnologia e il digitale siano entrati prepotentemente nelle nostre azioni quotidiane ma in Italia c’è ancora uno scollamento tra l’interesse a prenotare esperienze e la facilità di farlo online. Si auspica un sistema “Frictionless” (senza attrito) in cui si attui una migliore accessibilità per consentire al viaggiatore di acquisire più informazioni possibili, confrontare le alternative e prenotare agevolmente.
Anche nel turismo si rileva una maggiore coscienza per l’ambiente e, almeno nelle interviste, gli italiani si dimostrano attenti alla sostenibilità e dicono di adottare comportamenti consoni in viaggio: evitano di sprecare cibo al ristorante (indicato dal 65%) e scelgono di viaggiare anche fuori stagione, per risparmiare ed evitare congestioni del traffico. La cura del proprio benessere e l’adozione di stili di vita sani sono tra le esigenze dei viaggiatori emerse dal Rapporto sul Turismo Italiano. Il 71% dei turisti italiani vorrebbe trovare menù con ricette che fanno bene alla salute. Ecco che la Dieta Mediterranea, quindi, diventa un asset da valorizzare e attraverso cui connotare l’offerta turistica.
Ottime le aspettative anche per il turismo di questa estate dal momento che, secondo i recenti dati pubblicati dalla European Travel Commission, l’82% degli italiani è in procinto di compiere almeno una vacanza tra aprile e settembre 2023, anche all’estero. L’Italia, inoltre, si posiziona tra le tre principali destinazioni preferite dai turisti europei.
Regioni e Città Più Popolari
Sul podio delle regioni italiane che maggiormente coinvolgono dal punto di vista del cibo e del vino ci sono la Sicilia al primo posto (indicata dal 46% del campione), quindi l’Emilia-Romagna con il 44% e la Campania (40%). In ordine diverso, Emilia-Romagna, Campania e Sicilia, sono anche le mete con i prodotti tipici e le specialità più conosciute mentre Napoli, Bologna e Roma sono tra le città più ricercate dai buongustai. Nello stesso tempo ci sono alcune regioni che andrebbero valorizzate.
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Strumenti e Risorse Utili
- Il punto di riferimento sul web per tutti quanti hanno a cuore la tutela dell’ambiente, il risparmio energetico, la creazione di un’economia sostenibile e uno stile di vita sano, attento all’alimentazione e al benessere psicofisico.
- Un approfondimento sulle principali tendenze del settore attraverso ricerche inedite, buone pratiche e contributi di esperti internazionali e nazionali.
- Un approfondimento dedicato al turismo dell’olio che restituisce un quadro aggiornato dell’interesse dei viaggiatori italiani verso le esperienze a tema olio, le buone pratiche, le nuove progettualità e le linee strategiche per uno sviluppo armonioso del settore.
- Una dettagliata descrizione del profilo del turista italiano (generalista ed enogastronomico), corredata da dati statistici che illustrano il comportamento in viaggio, le scelte effettuate e le esperienze vissute.
- Un approfondimento sulle principali tendenze del settore, che fornisce una visione del medio-lungo periodo sul turismo enogastronomico.
- Un focus che mette in luce il cambiamento della domanda nell’ambito del turismo enogastronomico, evidenziando quanto la sostenibilità sia divenuta sempre più un driver di scelta non solo della meta, ma anche dell’esperienza enogastronomica.
Nel nuovo disegno di legge sull’enoturismo è previsto lo sviluppo di un portale nazionale dedicato, resta da vedere quando sarà creato e quanto sarà funzionale.
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