Quartieri Spagnoli di Napoli: Informazioni Turistiche
Tra le zone più note della città di Napoli, i Quartieri Spagnoli meritano una menzione particolare. I Quartieri Spagnoli, simbolo della tradizione folkloristica di Napoli, tappa immancabile per chi visita la città per la prima volta così come per chi vuole rivivere i colori e sapori dell'antica città!
Un quartiere di storia e tradizione, con un passato ricco e complesso risalente alla dominazione spagnola. L’origine dei Quartieri Spagnoli risale al XVI secolo e devono il loro nome all’influenza spagnola che ha segnato profondamente quest’area della città.
Ogni grande città ha un quartiere che lo contraddistingue - Bagaria per Palermo, Navigli per Milano, Trastevere per Roma, il Bronx per New York - e anche Napoli ha i suoi “Quartieri”, abbreviazione che sta per Quartieri Spagnoli. Si tratta di una parte storica della città costituita da tre quartieri differenti ( San Ferdinando, Avvocata e Montecalvario) sorti intorno al XVI secolo per ospitare appunto le truppe spagnole e che nel corso del tempo è rimasta immune alle successive trasformazioni della città racchiudendo e custodendo al suo interno un nucleo di rilevanza storico e artistica della città. E’ tra questi vicoli che ancora si riesce a cogliere la veracità partenopea: un misto di tradizione, storia, stile di vita tra sacro e profano.
Giovanni Benincasa e Ferdinando Manlio furono gli architetti che, su richiesta del vicerè Pedro De Toledo, realizzarono la struttura urbanistica dei Quartieri Spagnoli, una struttura reticolata e ben organizzata, fatta di strade strette, quasi dei labirinti, adatte alla difesa in caso di rivolte o attacchi esterni, che sembrano veri e propri labirinti. Affacciano sul lato sinistro di via Toledo gli edifici realizzati per i militari per volere del viceré Pedro de Toledo.
Con il passare del tempo, soprattutto intorno al Settecento, quando la presenza dei soldati si ridimensionò, la zona fu destinata alle persone che si trasferivano dalla campagna alla città e alle botteghe artigiane.
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Cosa Vedere nei Quartieri Spagnoli
In questo articolo è possibile conoscere i principali siti di interesse e le attrazioni che non bisogna assolutamente perdere durante un percorso alla scoperta di questa folkloristica zona di Napoli. Attualmente i Quartieri Spagnoli comprendono tre zone: San Ferdinando, Avvocata e Montecalvario.
Stazione della Metro Toledo
Il viaggio di esplorazione dei Quartieri Spagnoli spesso inizia proprio dalla stazione metro di Toledo che è una delle più apprezzate stazioni della metropolitana di Napoli. La sua vicinanza ai Quartieri la rende la stazione perfetta per raggiungerli in facilità. Elogiata anche da molti media internazionali, come Il Daily Telegraph e la CNN, la stazione di Toledo è considerata una delle più belle non solo in Italia ma anche in Europa. Al suo interno è possibile fare un vero e proprio percorso alla scoperta di Napoli e della sua storia. Il livello più basso è adornato da splendidi mosaici azzurri che richiamano l’acqua, salendo si trovano pareti ocra che rimandano al tufo (materiale su cui è stata costruita la città) e poi si trova lo strato nero dell’asfalto. La stazione conserva anche alcuni resti delle mura aragonesi che sono affiorate durante la sua costruzione.
Murales e Street Art
Tra le numerose tappe del quartiere, il celebre Murales di Maradona, quello dedicato a Eleonora Pimentel Fonseca, e i numerosi omaggi ad Antonio De Curtis in arte Totò sono un vero punto di riferimento per quanto riguarda la street art. Camminando per le stradine dei Quartieri capita di imbattersi in splendidi murales e numerose opere di street art.
Il Murales di Maradona è stato realizzato nel 1990 dal giovane artista Mario Filardi per celebrare il secondo scudetto vinto dalla squadra del Napoli grazie a El Pide de Oro. Negli anni Duemila, invece, è stata realizzata la Pudicizia dallo street artist Francisco Bosoletti. Quest’opera è un richiamo alla scultura realizzata da Antonio Coradini e custodita presso la Cappella Sansevero vicino al Cristo Velato. Fotografando l'opera e applicando un filtro negativo, si potrà ammirare tutta la sua bellezza. Bosoletti non è nuovo a questo tipo di street art. Con la tecnica del negativo, l'artista spinge lo spettatore a guardare oltre, andare oltre l'apparenza.
Sparsi in tutta la zona dei Quartieri Spagnoli si trovano anche quasi 200 murales di Cyop&Kaf, due famosi rappresentanti delle street art napoletana e tra i primi a realizzare murales in queste vie. Presso Vico Totò, invece, si possono ammirare all’incirca 20 murales dedicati a Totò e ai suoi film. Grazie alle opere di 20 artisti, ognuno con il proprio stile, questo vicolo è diventato quasi un museo a cielo aperto: frasi di film, fotografie, locandine, ritratti e caricature colorano la strada che si popola sempre più di turisti e fan dell'attore.
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In Via Sant'Anna di Palazzo, all'angolo con Vico Sergente Maggiore, possiamo ammirare il murale della (nipote?*) della poetessa e rivoluzionaria Eleonora Pimentel Fonseca, creato sul muro della casa dove abitava con la famiglia. Per la sua partecipazione alla Rivoluzione Paertenopea, il 17 agosto 1799, Eleonora fu condannata a morte per tradimento. La frase sul murale (*"forse un giorno gioverà ricordare queste cose") è stata la sua ultima prima di morire impiccata a Piazza Mercato. *La ragazza raffigurata sul murale dovrebbe essere la nipote di Eleonora, perchè i ritratti della poetessa vennero distrutti.
Palazzi Storici
Assolutamente da vedere il Palazzo Cattaneo-Barberini o il Palazzo della Stamperia, due delle più belle costruzioni antiche presenti nel quartiere.
In via Rosario di Palazzo 25 erge il cosiddetto Palazzo della Stamperia, un condominio con cortile al centro. Nato come convento, diventato poi Stamperia Reale durante la dominazione Borbonica, sede oggi di abitazioni e B&B.
In Via San Mattia 63 troviamo uno degli edifici civili meglio conservati dei Quatrieri Spagnoli, il Palazzo Cattaneo-Barberini - detto anche del Principe di Sannicandro. Il palazzo ha origine nel 1600, rinnovato poi in veste neoclassica. Il suo nome deriva dall'acquirente, l'ottavo principe di Sannicandro Francesco Cattaneo. È un palazzo molto bello e ben tenuto, con un cortile interno che ricorda i patii spagnoli. N.B. Il palazzo ad oggi è un condominio privato, quindi potreste trovare il portone chiuso.
Mercato della Pignasecca
Il Mercato della Pignasecca sorge a Montecalvario a poca distanza da Via Toledo ed è aperto tutti i giorni dalle 8 alle 18 circa. Qui si trovano bancarelle che vendono frutta, verdura, pesce, prodotti freschi ma anche abbigliamento e altri oggetti per la casa. Alcuni chioschetti propongono fritture e prodotti tipici dello street food napoletano come il cuoppo fritto o la pizza a portafoglio.
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Il nome di questo mercato deriva dal fatto che in questa zona un tempo sorgeva una pineta popolata da tantissime gazze ladre e un giorno il vescovo della città decise di appartarsi proprio qui per amoreggiare con una delle sue amanti. Le gazze, però, rubarono l’anello al vescovo che nonostante gli sforzi non riuscì più a recuperarlo. Preoccupato di essere scoperto, il vescovo scomunicò le gazze e pregò affinché queste venissero allontanate dalla zona. Con il tempo le preghiere furono ascoltate e il pigneto si seccò (da qui deriva “Pignasecca”) causando il loro allontanamento.
Chiese
Da non perdere nella zona anche le numerose chiese come la Chiesa di Sant’Anna di Palazzo, la Chiesa di Santa Teresella degli Spagnoli e il Parco dei Quartieri Spagnoli che ospita uno dei più vasti complessi abbaziali di Napoli.
La Chiesa di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe è stata costruita verso la fine del XVIII secolo convertendo un antico palazzo nobiliare in luogo di culto. Al suo interno è presente un dipinto che rappresenta la Morte di Santa Maria Francesca che non solo era considerata stigmatizzata come San Francesco ma durante la Quaresima avvertiva spesso i dolori della Passione di Cristo. Qui si trova una cappella dove è presente una sedia che si dice sia quella in cui Santa Francesca sedeva per trovare sollievo mentre avvertiva i dolori della Passione. Ora la chiesa è ora meta di pellegrinaggi di giovani donne che si recano in preghiera presso la cappella per chiedere alla Santa il miracolo della maternità.
In Largo Montecalvario si trova la Chiesa di Santa Maria della Mercede che è stata eretta nel 1560 dalla nobile Ilaria D’Apuzzo ma nel tempo è stata poi più volte rimaneggiata. L’edificio religioso si presenta in uno stile tipicamente barocco napoletano, con una facciata che un tempo era caratterizzata da un’imponente scalinata poi andata distrutta. All’interno la chiesa ha una pianta a croce greca con una sola navata e cinque cappelle per lato riccamente affrescate. Nell’abside è possibile ammirare l’altare maggiore realizzato dall’artista Domenico Antonio Vaccaro.
I Bassi Napoletani
Camminando tra vicoletti e stradine potete ammirare i napoletani nella loro quotidianità tra i panni stesi all’aria, edicole votive e il profumo di pizza che esce da qualche locanda. Ed è solo passeggiando per i Quartieri Spagnoli che potete scoprire i “Bassi Napoletani” (noti anche come ‘o vascio), ovvero piccole abitazioni di una o due stanze poste al piano terra di un edificio con accesso diretto sulla strada. Qui alcune famiglie vivevano in uno spazio piccolo, angusto e senza finestre, mentre altri “Bassi” erano occupati da botteghe e artigiani. La caratteristica di questi è che avevano sempre la porta aperta per fare entrare la luce dall’esterno.
Passeggiando nei Quartieri Spagnoli, ma anche in altre zone come il Rione Sanità, è impossibile non notare la presenza massiccia dei cosiddetti "bassi". I bassi nascono all'epoca degli Spagnoli dalla necessità di creare dei luoghi abitativi a stretto contatto con le attività commerciali. È così che i locali al pian terreno dei palazzi diventarono insieme casa e negozio, o come si usa dire a Napoli: "casa e puteca". I bassi erano sempre i primi ad essere colpiti dalle epidemie di peste e colera e dai terremoti, quindi spesso venivano evacuati perché non idonei ad abitare, ma poi riaperti e rioccupati varie volte.
Oggi i bassi continuano ad essere abitati, in condizioni ben più decorose rispetto al passato, e molti sono stati trasformati in ristorantini o B&B. I bassi hanno una sola apertura sulla strada, quindi le porte e le finestre di queste piccole case sono quasi sempre spalancate per far entrare un minimo di luce. Davanti ai bassi ci sono quasi sempre stendipanni, vasi e sedie piazzati strategicamente per evitare che le auto vengano parcheggiate proprio davanti l'ingresso.
In Vico San Liborio troviamo un murale di Sophia Loren che interpreta Filomena Marturano, il personaggio del celebre testo teatrale di Eduardo De Filippo.
Pedamentina a San Martino
La Pedamentina è un complesso di scale che dai Quartieri Spagnoli porta fino alla Certosa di San Martino e a Castel Sant’Elmo (Vomero), una fortezza edificata nel XIV secolo dagli architetti Tino di Campiono e Francesco de Vito. Inizialmente queste scalinate dovevano servire per portare in cima alla collina i materiali utili per la costruzione della Certosa ma poi sono state utilizzate anche come avamposto di difesa contro eventuali assedi a Castel Sant’Elmo. Ora la Pedamentina collega due diverse aree della città di Napoli: il quartiere del Vomero che si trova sulla collina e il centro storico a valle. Una volta arrivati sino in cima è possibile ammirare un panorama mozzafiato sulla Baia di Napoli.
Dove Mangiare nei Quartieri Spagnoli
Nella zona dei Quartieri Spagnoli non è difficile trovare un gran numero di locali dove mangiare ottimi piatti a prezzi davvero bassi. Tra i vicoli ci sono numerosi bar ma anche pizzerie e ristoranti che servono le più famose specialità campane. Per assaggiare cibi della vera cucina napoletana è consigliata la Trattoria Antica Capri, un locale con solo 25 coperti aperto dal 1968. Qui vengono serviti il pacchero fritto con ripieno di ricotta, gli spaghetti allo scoglio, il polpo alla luciana, il fritto di paranza, le zeppoline fritte e gli scagliozzi.
Un altro locale è la Pizzeria Friggitoria ‘Ntretella che è stata aperta in un complesso che ad inizio Novecento ospitava una segheria. La divisione dello spazio, le pareti in tufo, le vecchie lampade e molti altri dettagli sono stati conservati per mantenere integra l’atmosfera di un tempo
Se cercate un posto storico la Trattoria da Nennella, in Vico Teatro Lungo, è la risposta giusta. Aperta dal 1949, a due passi dalla metropolitana Toledo e dal Teatro Nuovo, la Trattoria non accetta prenotazioni ed è caratterizzata da un ambiente vivace e goliardico. I prezzi sono economici, le porzioni abbondanti e parte del menù cambia quasi ogni giorno dato che vengono utilizzati prodotti freschi locali. Indipendentemente dal menù del giorno ci sono dei “must” che non mancano mai come: pasta e fagioli, spaghetti olive e capperi, minestra di scarole e fagioli, vermicelli con le vongole e i friarielli saltati in padella con peperoncino.
Per uno spuntino (o un pranzo completo) a base di pesce è consigliata la Pescheria Azzurra. Dotato di qualche tavolino all’aperto questo piccolo locale serve a prezzi bassi ottimi piatti di pesce e non solo. Da provare assolutamente la Frittura del Golfo con il pescato del giorno, i polipetti alla Luciana, la zuppa di cozze napoletana e i paccheri alla positanese.
Altri posti da non perdere sono la Trattoria A Pignata, l’Osteria al Gobbetto e la Trattoria Speranzella. Questi sono tutti locali che servono specialità della tradizione napoletana con un buon rapporto qualità-prezzo.
Visite Guidate
Con la nuova visita guidata, Insolitaguida Napoli ti porta alla scoperta di una delle zone più caratteristiche di Napoli dove conoscerai luoghi unici, espressioni d’arte opposte quali l’edicole votive, simbolo della devozione popolare, e i murales artistici, simbolo del riscatto sociale. Durante ( o al termine) del tour è prevista una degustazione di caffè con le e C e una simpatica sosta "mangereccia" così potrai degustare il cuoppo di frittura all'italiana accompagnata da un bicchiere di vino rosso!
Per chi vuole avere un’immagine a 360 gradi dei Quartieri Spagnoli si può affidare all’associazione culturale Insolitaguida che organizza una passeggiata narrata dal titolo inequivocabile “Quartieri Spagnoli: tra colori e sapori”. Un percorso di circa due ore all’interno di una delle zone più caratteristiche di Napoli che porterà alla scoperta di luoghi unici, espressioni d’arte opposte quali l’edicole votive, simbolo della devozione popolare, e i murales artistici, simbolo del riscatto sociale. Ad incorniciare il tutto ci pensano le particolari lampade installate ai vari angoli delle strade dal famoso architetto-designer Dalisi trasformando i Quartieri Spagnoli in un museo a cielo aperto.
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