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Rifugio Antelao: Escursioni e Sentieri alla Scoperta del Re delle Dolomiti

Il grazioso Rifugio Antelao è un suggestivo luogo alpino del Cadore, situato sopra la conca prativa della località di Pradonego, nel comune di Pieve di Cadore (BL). Esso si trova incastonato all’interno di un particolare contesto montano, ovvero tra il “Re delle Dolomiti”, ossia il Monte Antelao, e il versante meridionale delle affascinanti Marmarole centrali.

Il monte Antelao con i suoi 3264 metri è il simbolo del Cadore nonchè la seconda cima più alta delle Dolomiti dopo la Marmolada. Questa poderosa montagna a forma piramidale ospita nel suo versante settentrionale due ghiacciai ora in forte regressione. Aspre gole, enormi canaloni, altissime e compatte pareti contrastano con gli ampi e verdissimi prati che caratterizzano la base del versante sud orientale del monte.

Come raggiungere il Rifugio Antelao

Codesto, può essere raggiunto in giornata, grazie alla disponibilità dei diversi sentieri che salgono, principalmente, dalle rispettive località di Valle e Pieve di Cadore; ed è proprio da quest’ultimo abitato, precisamente dalla piccola frazione di Pozzale, che iniziano i sentieri, probabilmente, più conosciuti e frequentati per raggiungere il noto rifugio: da qui, infatti, è possibile svolgere un bellissimo giro ad anello, sia d’estate, che d’inverno con le ciaspole, relativamente facile, ma che possiede, comunque, un certo dislivello, richiedendo quindi un minimo di preparazione fisica.

Ecco alcuni dei percorsi per raggiungere il rifugio:

  • Da Pieve di Cadore-Pozzale (1054 m): 2.15-2.30 ore (E), con sentiero 253 per Costanuda, Le Grave, Forcella Antracisa e a sinistra per carrareccia.
  • Da Pieve di Cadore - Pozzale (1054 m): 1.15-1.30 ore (T), per carrozzabile a Prapiccolo (15 min.) e con sentiero.
  • Da Pieve di Cadore-Nebbiù (956 m): 3.00-3.15 ore (E), per carrareccia della Val Marilòngo, a sinistra con sentiero 254, ruderi Fienili Pezuó, Forcella Antracisa e a sinistra per carrareccia.
  • Da Valle di Cadore-Costa Piana (1570 m): 1.30 ore (T), per carrareccia.
  • Da Calalzo di Cadore-Praciadelàn (1044 m): 4-4.30 ore (E), con sentiero 258 per la Val Antelao fino al Casón Antelao, a sinistra per sentiero senza numero al sentiero da Vodo-Vinigo.
  • Da Vodo-Vinigo (1038 m): 4.00-4.30 ore (EE), su carrareccia non segnata fino a Greanes-Barco e a destra con sentiero.

Descrizione di un percorso da Pozzale

Giungiamo in auto nella piccola frazione di Pozzale (Pieve di Cadore - BL), facilmente raggiungibile dalla SS51 di Alemagna: proprio dall’esile centro, dove troviamo, oltretutto, un piccolo parcheggio, incontriamo già le segnalazioni per i rispettivi rifugi Antelao e Prapiccolo; percorriamo, quindi, la stradina asfaltata per incontrare, nuovamente, le medesime indicazioni. Dal momento che, sin dall’inizio dell’uscita ci siamo prefissati di svolgere un “bel” giro, ovviamente scegliamo il percorso 250, che continua a salire con discreta pendenza attraverso la stradina asfaltata, dove superiamo, inizialmente, una serie di graziosissime baite tipicamente alpine.

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Nell’avanzare, l’asfalto lascia superficie alla “classica” sterrata di montagna, dove proseguiamo in falsopiano, o comunque in lieve pendenza, alternata, ancora, da qualche breve scorcio panoramico, sino ad arrivare ad un bivio, dove la stradina, infatti, subisce una biforcazione. Ammiriamo, di nuovo, seppur per un breve tratto, un fantastico scorcio delle circostanti punte delle Marmarole centro-orientali e continuiamo, per forza di cose, rientrando nel suggestivo bosco, ad affrontare una costante salita che resta ancora parecchio marcata. Incontriamo, di nuovo, le indicazioni per la Forcella Antracisa e per il rifugio, dalle quali vediamo indicata un’eventuale deviazione per un sentiero cosiddetto “dell’acqua”, che proseguirebbe sulla destra (a propria discrezione la scelta).

La deviazione panoramica: Chiesetta di San Dionisio e Col de la Cross

Noi, però, siamo degli escursionisti parecchio insaziabili nel momento di scoprire ulteriori punti panoramici e, l’anello del Rifugio Antelao aumenta sicuramente le nostre aspettative se decidiamo di raggiungere una cima che risulta, finora, poco rinomata, ma tuttavia alquanto sorprendente. Da Pozzale, seguiamo subito le indicazioni per il Rifugio Antelao dove, all’incontro del primo bivio, procediamo sulla stradina asfaltata di destra, iniziando così a percorrere il segnavia 250 che porta, anche, al Rifugio Prapiccolo. Manteniamo, quindi, le opportune indicazioni all’incontro dei vari incroci sino a giungere prima, al Rifugio Prapiccolo (oramai definitivamente chiuso), poi alla Forcella Antracisa, nonché alla Capanna Tita Panciera. Da qui, a propria discrezione, una deviazione che sale sino alla Chiesetta di San Dionisio e alla panoramica sommità del Col de la Cross, per poi scendere al rifugio.

La salita alla chiesetta di San Dionisio e alla vicina sommità del Col de la Cross è una deviazione che merita assolutamente di essere effettuata, poiché ci permette di ammirare, una volta raggiunte entrambe, un fantastico panorama a 360° sui numerosi e notevoli monti circostanti che, dalle vicinanze del rifugio, purtroppo, non possiamo godere pienamente. Proseguiamo, quindi, per un breve tratto, verso il rifugio Antelao e imbocchiamo il sentiero che esce sulla sinistra, in direzione appunto della chiesetta di San Dionisio e del Rifugio Costapiana. Affrontiamo, perciò, come appena accennato, un tratto semplice caratterizzato, circa, dalla medesima pendenza affrontata sin d’ora, per giungere, così, sul versante est del monte in questione; da qui, infatti, iniziamo ad affrontare alcuni tratti esposti, ma tuttavia brevi ed alternati, che richiedono comunque la dovuta attenzione; prestiamo, inoltre, cautela durante il passaggio su di un breve ponticello in legno.

Da questo punto, infatti, si apre ai nostri occhi il panorama più emozionante di tutta l’uscita, ancor di più se raggiungiamo il vicino rilievo del Col de la Cross; scendiamo, quindi, a ritroso dalla chiesetta e proseguiamo per il precedente sentiero dove troviamo, appunto, la brevissima deviazione per la vetta. Partiamo, indubbiamente, dal “Re delle Dolomiti”, ovvero il Monte Antelao, affiancato dalla “sua maestà” il Monte Pelmo e le “adiacenti” Dolomiti di Zoldo; subito dopo, ovviamente, ammiriamo con grande stupefazione tutta la catena centro-orientale delle bellissime Marmarole, dove possiamo distinguere, oltre alle tantissime punte che essa la caratterizza, anche la cima più alta dell’intero gruppo montuoso, ossia il Cimon del Froppa.

Da questo panoramico punto, però, per forza di cose, dobbiamo ritornare anche sui nostri passi, riprendendo quindi il sentiero che abbiamo appena lasciato per raggiungere la vetta. Da qui, quindi, proseguiamo verso nord, nonché verso il Rifugio Antelao, già precedentemente individuato. Il sentiero, data una lettura sulla cartina topografica, nella prima metà dovrebbe risultare abbastanza pendente, per poi procedere su falsopiano e, infine, scendere ulteriormente per giungere, di conseguenza, al rifugio (parliamo al condizionale in quanto noi non abbiamo avuto la possibilità di intraprenderlo, poiché febbraio e, quindi, una notevole presenza di neve sul versante che, esso, andava superato trasversalmente attraverso una notevole inclinazione).

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Il Sentiero Naturalistico delle Tre Forcelle

Il Sentiero Naturalistico delle tre forcelle all’Antelao fu ideato e progettato dal socio del CAI di Treviso Giuliano de Menech nel 2001. Questo bellissimo percorso alla portata di molti (c.a 500 mt di dislivello) inspiegabilmente, dopo essere stato tracciato e segnato, cadde ben presto nell’oblio. Nonostante ciò, da sopralluoghi effettuati recentemente, ebbi modo di constatare che le condizioni del percorso non erano poi male. Questo percorso permette di effettuare nel giro di c.a tre ore e mezza l’intero periplo delle Crode di San Piero passando in sequenza per le forcelle dei Ciavai, Cadin e Piria. Tutte forcelle di c.a 2000 metri su cui troneggia l’imponente cima Fanton 3142 mt.

Il panorama da queste verdi forcelle spazia dalle vicine Marmarole, al gruppo degli Spalti di Toro, al Duranno-Cima Preti alle più lontane montagne del Comelico. Lungo il percorso non è raro vedere branchi di camosci e timide marmotte che fanno capolino dalle loro tane. Dal punto di vista botanico ricche sono le fioriture nel periodo tardo primaverile di botton d’oro, gigli, genziane, anemoni, clemantidi, camedri e rododendri.

Arrivati a Forcella Cadin dove il percorso naturalistico termina e si innesca nel sentiero CAI che riporta al rifugio attraverso forcella Piria la sorpresa! Con grande intuizione Fabrizio Vago individua sulla sinistra poco più in alto e a brevissima distanza dalla Forcella Cadin una modestissima balza raggiungibile per mezzo di un elementare canalino erboso. Raggiungiamo così un inimmaginabile e fantastico pulpito sospeso da cui si apre una veduta mozzafiato sulla Valle del Boite 1000 metri più sotto. Si intravede anche sulla sinistra piccolino piccolino il Rifugio Antelao punto di partenza di questo percorso. Decidiamo all’unanimità di far terminare su questo stupendo pulpito panoramico il percorso delle Tre Forcelle piazzando proprio qui l’ultimo paletto, il n° 16. A questo punto, belli gasati, torniamo sui nostri passi e velocemente con sentiero 230 raggiungiamo Forcella Piria (la terza).

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