Rifugio Bianchet: Escursioni e Sentieri nel Cuore delle Dolomiti Bellunesi
Il rifugio Bianchet, nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, è una meta poco blasonata ma amatissima dai bellunesi. Si trova a 1245 metri di quota, nell’alta Val Vescovà, al Pian dei Gat. Una curiosità: gat indica quelle nuvole basse che preannunciano pioggia. Per fortuna, arriviamo qui in una bella giornata di sole che ci consente di apprezzare pienamente lo scenario che circonda il rifugio Bianchet, che da un lato guarda le pendici del monte Coro e dall’altro è protetto dalle severe pareti rocciose del versante nord-ovest della Schiara.
Come Raggiungere il Rifugio Bianchet
Per raggiungere il rifugio Bianchet dalla Val Cordevole è possibile scegliere tra due punti di partenza, entrambi piuttosto vicini e ben segnalati a bordo strada. Invece, l’avvicinamento più classico, per chi sale dalla pianura, è quello dalla strada regionale agordina (la SR 203). Se sali dalla pianura diretto ad Agordo o più su, superata La Stanga (dove le polpette sono obbligatorie), potrai notare sulla destra, in punti diversi, le indicazioni per il rifugio. Saremo passati di fronte alle indicazioni del sentiero per il Rifugio Bianchet almeno un milione di volte.
Per quanto riguarda questo ultimo accesso, lo riporto solo perché alcune relazioni ne parlano: da località Pinei, poco più a sud de La Muda. Il punto di partenza lo riconosci, sulla destra salendo dalla pianura, per le auto parcheggiate in corrispondenza di una piccola massicciata con alcuni gradini seminascosti che salgono nel bosco (449 mslm). Se si lascia l’auto nel secondo parcheggio (a 450 metri s.l.m. diventa sterrata costeggiando da nord a sud la parete della montagna.
Sentiero 503: Un Percorso Suggestivo nel Bosco
L’escursione che porta al rifugio Bianchet inizia lungo la strada regionale 203, la agordina. Un piccolo spiazzo consente di lasciare l’auto e intraprendere il percorso, che inizia con alcuni gradini con corrimano in metallo, che ci fanno subito salire e cambiare scenario, lasciandoci alle spalle la lingua d’asfalto della strada agordina. Quello che prendiamo è il sentiero 503, che dopo un piccolo ponticello sospeso su una profonda gola (obbligatorio guardare sulla destra il mondo carsico che si apre a monte della gola stessa) sale subito erto nel bosco.
Saliamo e seguiamo il sentiero 503 che si inoltra nel bosco. Un piccolo ponticello su una gola regala un primo momento suggestivo. Si prosegue in netta salita seguendo la traccia nel bosco fino a sbucare poi sulla comoda strada forestale che ci accompagnerà fino alla meta dell’escursione, il rifugio Bianchet. Il sentiero infatti si innesta sulla strada sterrata che parte della frazione di Pinei (volendo, potreste cominciare la camminata da lì, essendo quello un altro possibile punto di partenza). Una volta intrapresa la forestale, non ci resta che seguirla fino al rifugio. Saliamo con una pendenza sempre piuttosto dolce finché la strada, prima esposta al sole, entra in un bel bosco di faggi.
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Qualche roccia sconnessa, qualche gradone improvvisato, qualche radice da schivare: si tratta però di una scomodità momentanea, perché in venti minuti scarsi la pendenza si riduce, il bosco respira, il traffico della strada scompare dietro di noi. A questo punto, ci armiamo di pazienza e percorriamo la lunghissima forestale diretta al rifugio. Si tratta di un percorso mai troppo pendente, comodissimo, che si snoda tra vicinissime pareti sulla sinistra, e il solco boscoso della Val Vescovà sulla sinistra. La forestale poi si infila a tutti gli effetti nel bosco - una bella faggeta, da gustare nel momento autunnale del foliage. Tracce di sentiero in genere molto evidenti permettono di tagliare parte degli stretti tornanti fino al ponte sul ruscello Vescovà. Da qui partono gli ultimi tornanti e gli ultimi metri di rettilineo in pendenza che costeggiano il Pian de la Stua.
- Partenza: Loc. Pinei (Val Cordevole) (486 m)
- Arrivo: Rifugio Bianchet (1245 m)
- Difficoltà: BC
- Lunghezza: 14 km
- Dislivello: 760 m
- Quota minima: 486 m
- Quota massima: 1245 m
- Segnavia: segnavia CAI 503
- Tipologia itinerario: Itinerari in bicicletta
La Gusela del Vescovà: Un Panorama Inconfondibile
Una peculiarità del rifugio Bianchet è la vista sulla Gusela del Vescovà: un punto di osservazione insolito, per noi che siamo abituati a vederla da sud, dalla città di Belluno. Da qui, la Gusela si erge davvero come un ago, uno spillo orientato verso il cielo. Un bell’edificio, dal feeling di vecchio rifugio, grande e ben tenuto. Di fianco, un prato verde smeraldino sembra guidare lo sguardo verso la Gusela del Vescovà, la guglia simbolo di queste montagne. Dalle panche al sole si gode di un notevole colpo d’occhio sulla chiusura della valle.
Ancora trenta minuti per il rifugio F.Bianchèt che è sito ove vi erano i ruderi della malga del Pian dei Gat a m.1245. A nord le pareti rocciose tagiate da cengie del Col dei Rossi e dei Grei, ad est Le Cime della Scala ed a Sud-est la S'ciara con la Gusèla del Vescovà. Dal rifugio gli itinerari più belli si diramano verso la Gusèla del Vescovà che troneggia a sud tra le roccie del M.Schiara, verso il Monte Coro e verso la Forcella Lavaretta a nord, dalla quale è possibile compiere un largo giro ad anello ritornando per la Val Vachèra al rifugio.
Il Bianchet è uno dei posti tappa dell’Alta Via n. 1 e punto di partenza per la bella escursione che conduce, in 2 ore e mezza di salita, alla vetta del Monte Coro. Dal rifugio parte anche un panoramico itinerario ad anello (per Escursionisti esperti) che sale a forcella La Vareta (CAI 518 e 514), raggiunge casera Vescovà (CAI 536) e, scendendo lungo la ripida Val Vachera, ritorna al rifugio. Questo eventuale anello aggiuntivo richiede almeno 4 ore di cammino in più.
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