Cosa vedere a San Miniato: Un gioiello medievale nel cuore della Toscana
San Miniato è un incantevole paese medievale situato in provincia di Pisa, in Toscana, a metà strada tra Pisa e Firenze. Nel cuore della Toscana, a ridosso della Via Francigena, il borgo ha svolto un ruolo di rilievo nella storia dell’Italia Centrale. Passeggiando tra le sue strade e ammirando chiese e palazzi d’epoca, si percepiscono ancora oggi i segni del suo passato.
Fin dal Medioevo, la sua posizione strategica in cima a tre piccole colline, che dominano la bassa valle dell’Arno, tra le valli dell’Egola e dell’Elsa, ha reso San Miniato un luogo di grande importanza. San Miniato era anche conosciuta come “città delle 20 miglia” proprio per la sua vicinanza ad altri importanti centri commerciali.
San Miniato vanta una storia antichissima: dapprima colonia etrusca e poi romana, il nucleo storico del borgo venne edificato dai Longobardi intorno al 700, innalzando una chiesa dedicata al martire Miniato. Intorno al XII secolo la città venne fortificata con mura e torri dalla funzione difensiva tuttora visibili, conservando intatto il suo fascino medievale. Dopo il declino del potere svevo, San Miniato divenne un comune autonomo, crescendo fino a includere grandi conventi, scuole, istituzioni e ospedali.
La posizione centrale di San Miniato, situato proprio nella valle del fiume Arno, ha permesso di esaltare la posizione strategica di questo borgo, in cui, nel corso dei secoli, hanno soggiornato artisti, commercianti, pellegrini e persino papi. Fu proprio qui che infatti avvenne nel 1533 il celebre incontro tra Papa Clemente VII e Michelangelo, durante il quale l’artista venne incaricato di dipingere la Cappella Sistina.
San Miniato era una città affermata alla fine dell’800. Sarà un’altra tedesca, Maria Maddalena d’Austria, moglie di Cosimo dei Medici, ad aiutare San Miniato facendone sede vescovile nel 1622. La sede diocesana la arricchì del Santuario del Santissimo Crocifisso e del grande Seminario.
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Nonostante i danni subiti nel corso della Seconda Guerra Mondiale, il borgo ripristinò in breve tempo il suo fascino antico, trasformando San Miniato in uno dei borghi più belli della Toscana. Sarà la Seconda Guerra Mondiale a infliggere un duro colpo quando l’esercito tedesco distrusse il castello-fortezza di Federico II e gran parte degli antichi rioni medievali.
Cosa vedere a San Miniato
L’importante storia di San Miniato ha lasciato tracce evidenti nel patrimonio artistico e architettonico della città. Sicuramente una delle cose da fare a San Miniato è passeggiare per il suo centro storico medievale andando alla scoperta delle chiese e degli edifici più belli del borgo. Le cose da vedere a San Miniato sono situate praticamente tutte nel centro storico, che si gira comodamente a piedi.
La Rocca di Federico II
Tra gli edifici di spicco di San Miniato si staglia imponente la Rocca di Federico II: situata in cima al colle di San Miniato, la rocca era un importante punto di controllo della Via Francigena e ancora oggi consente di godere di un panorama unico che si staglia dagli Appennini alla costa. La Rocca di Federico II è ancora oggi il simbolo del borgo di San Miniato e si erge nel punto più alto della città. La Rocca di Federico II, o Torre Federiciana, è una torre risalente al XIII secolo e distrutta durante la Seconda guerra mondiale.
Realizzata per volere di Federico II nella prima metà del 1200, la torre alta poco meno di 40 metri quadri, svolse per lungo tempo la funzione di prigione di dissidenti politici, tra cui Pier delle Vigne, citato anche da Dante nell’Inferno, fino a quando non venne abbandonata nel corso del Seicento. Come molti altri edifici di San Miniato anche la Rocca venne pesantemente danneggiata dai bombardamenti tedeschi ma ricostruita fedelmente nel corso degli anni ‘60. Venne ricostruita nel 1958 esattamente come l’originale, e oggi, aperta al pubblico, è uno dei principali luoghi della città.
Duomo di San Miniato
Nel cuore del centro storico sorge il Duomo di San Miniato, la cattedrale dedicata a San Maria Assunta e San Genesio, uno dei simboli architettonici più famosi del borgo. Il duomo di San Miniato, ufficialmente cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Genesio, è il luogo di culto più importante della città. Le sue origini sono molto antiche, in quanto la costruzione iniziò addirittura nel XII secolo. Si trova in piazza Prato del Duomo, cuore del nucleo antico del paese.
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Questo edificio risalente al XII secolo presenta una facciata in stile romanico pisano con maioliche colorate in forte contrasto con gli interni in stile rinascimentale scanditi da decorazioni barocche. All’esterno il duomo ha una facciata a salienti in mattoncini rossi, con tre portali risalenti al Cinquecento. Alle spalle della cattedrale vi è il campanile a pianta rettangolare, o torre di Matilde, che ha questo nome poiché secondo un’antica leggenda è qui che nacque Matilde di Canossa.
La facciata esterna della cattedrale è abbastanza spoglia ed è in armonia con gli altri edifici presenti in questa piazza. All’esterno della cattedrale è possibile ammirare anche la torre campanaria che è chiamata Torre di Matilde (in onore di Matilde di Canossa). La torre è ancora quella originale risalente al 1200 che è stata solamente restaurata.
L’interno del duomo di San Miniato è molto bello, con decorazioni barocche e una pianta a croce latina divisa in tre navate. Vi sono molte sculture e opere d’arte, oltre a bassorilievi e monumenti funebri. All’inizio della navata vi è la fonte battesimale in marmo, scolpita da Giovan Battista Sandrini nel 1639. Il Duomo di Santa Maria Assunta e di San Genesio fu teatro di un tragico evento che segnò la storia dei cittadini di San Miniato. Il 22 luglio 1944 la chiesa venne colpita da un ordigno mentre ospitava donne, anziani e bambini in attesa di essere salvati dai soldati americani. La cattedrale fu anche protagonista di un tragico evento avvenuto durante la seconda guerra mondiale e che vide la morte di 55 persone che qui si erano rifugiate: un episodio che ispirò l’opera La notte di San Lorenzo dei fratelli Taviani. Per commemorare l’evento, all’interno del duomo vi è una lapide che ricorda coloro che persero la vita in questo tragico evento.
Palazzo Vescovile
Il vescovo di San Miniato vive presso il Palazzo Vescovile, un elegante edificio la cui costruzione ebbe inizio nel XIII secolo con due torri, denominate torre Palleoni e torre dei Capitani del Popolo. Il palazzo Vescovile è stato più volte ristrutturato durante la sua storia secolare: le torri furono abbattute nel 1746, quando fu realizzato il portale di pietra e le rampe d’accesso. L’ultima ristrutturazione, i cui risultati sono visibili anche oggi, risale soltanto al 1977.
Il palazzo Vescovile si trova sulla piazza del prato del Duomo, ed è qui che si ha l’accesso principale con la bella facciata, mentre il retro, che conserva uno stile più antico, è affacciato su piazza della Repubblica. All’interno del palazzo, è molto interessante la cappella dell’Assunta e di San Giovanni Battista, in cui si possono ammirare splendidi affreschi opera di Anton Domenico Bamberini.
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Chiesa del Santissimo Crocifisso
Una delle chiese barocche più importanti di San Miniato è la chiesa del Santissimo Crocifisso. Fu costruita in soli 15 anni, dal 1705 al 1718, per conservare un crocifisso risalente al XIII secolo che era ritenuto miracoloso.
Altra importante chiesa di San Miniato è situata in Piazza del Popolo al centro della parte storica della città. La chiesa è a croce greca ed è sormontata da una grande cupola a tamburo. La chiesa del Santissimo Crocifisso si trova nel centro storico di San Miniato, a fianco del municipio, raggiungibile tramite una bella scalinata al cui centro si trova un’opera di Francesco Baratta, una statua del Cristo Risorto.
Ma il bello della chiesa è sicuramente l’interno: qui si possono ammirare affreschi che ricoprono quasi completamente le pareti, tra cui molti raffiguranti scene della vita di Cristo opera di Anton Domenico Bamberini. Molto belli gli stucchi, le sculture e anche l’altare maggiore, alle cui spalle vi è un dipinto su tavola di Francesco Lanfranchi, il Cristo risorto, che comprende interamente il tabernacolo.
Monastero di Santa Chiara
L’ex monastero di Santa Chiara è un sobrio edificio in mattoni rossi risalente al XIV secolo; oggi è sede del conservatorio, istituito nel 1785 come scuola femminile, e della scuola magistrale.
E’ possibile visitare la chiesa antistante l’ex monastero, tramite un portale lungo il fianco sinistro dell’edificio, con un bel soffitto a capriate e tre altari in pietra serena. Sull’altare maggiore si trova una splendida tavola di Jacopo da Empoli, intitolata Immacolata Concezione attorniata da Adamo, Eva, Mosè, David, san Paolo e san Giovanni Battista.
All’interno della sagrestia è poi possibile ammirare alcune opere molto belle, come il Gesù che appare a Maddalena di Cigoli e un reliquiario della famiglia Buonaparte, risalente al XVII secolo. Molto interessante anche la collezione di arredi tessili ricamati, parte del patrimonio dell’ex convento, opere delle clarisse, mentre all’interno del conservatorio è possibile vedere il crocifisso sagomato di Deodato Orlandi, risalente al 1301.
Seminario vescovile di San Miniato
Il seminario vescovile fu un’istituzione nata in città quando San Miniato divenne sede vescovile, per formare i futuri sacerdoti. Originariamente piccolo alloggio per 12 chierici, venne in seguito ampliato fino ad assumere la forma che ancora oggi è possibile ammirare. Molto bella e caratteristica la sua facciata poliedrica affrescata con motti religiosi in latino, mentre è interessante notare la forma concava dell’edificio, poichè è stato costruito addosso alle mura di cinta della città.
La piazza su cui sorge il seminario vescovile fu in origine nota come piazza del Seminario, e quando l’edificio fu costruito venne deciso di realizzarlo sulla base di strutture pre-esistenti. Ecco perchè al piano terra dell’edificio si possono vedere ancora oggi le vecchie botteghe artigiane risalenti al Trecento, con gli sporti tuttora visibili, su cui i commercianti mettevano in mostra i loro prodotti.
Chiesa di San Domenico
Partendo dalla centrale Piazza del Popolo si incontra la chiesa di San Domenico, risalente al Trecento: caratterizzata da una facciata rimasta incompiuta, al suo interno è possibile ammirare affreschi e opere d’arte della scuola fiorentina. L’interno, che a differenza della facciata è riccamente ornato, conserva svariate opere pittoriche e scultoree di pregevole fattura come la Madonna col Bambino, santi e committenti attribuita al Maestro di San Miniato e l’Annunciazione di Giovanni della Robbia.
Altre attrazioni
Da non perdere anche Palazzo Formichini, uno splendido esempio dell’architettura rinascimentale toscana e che oggi ospita opere di artisti quali Guercino, Jacopo del Sellaio e Lorenzo di Bicci, mentre poco distante si trova il celebre Palazzo Grifoni: costruito nel 1555 venne pesantemente bombardato nel corso della Seconda guerra mondiale ma restaurato nel corso degli anni ‘90.
Di grande rilevanza storica e artistica è anche il convento di San Francesco: ubicato sulla collina più alta di San Miniato, leggenda vuole che sia stato stato fondato da San Francesco d’Assisi in persona durante una sua visita alla città nel 1200. Il convento presenta una facciata in stile romanico mentre le cappelle tradiscono l’influenza gotica e al suo interno è possibile ammirare diversi affreschi del XV secolo.
San Miniato e il tartufo
San Miniato è conosciuto in tutto il mondo per il suo pregiato tartufo bianco, e nei dintorni del borgo è possibile prendere parte a diversi eventi ed esperienze che hanno come protagonista il tartufo, senza dimentica l’annuale fiera del tartufo bianco che si svolge per tradizioni le ultime settimane di novembre presentando un ricco calendario di attività, eventi e degustazioni nel centro storico di San Miniato. La sfuggente e delicata sottospecie di tubero - Magnatum Pico - cresce in luoghi segreti accuratamente custoditi nei boschi di querce, tigli e salici intorno a San Miniato.
Per tre fine settimana a novembre, il centro storico di San Miniato diventa meta di pellegrinaggio per gli amanti del tartufo bianco. Il tartufo di San Miniato è il Tuber Magnatum Pico, detto anche tartufo bianco delle colline sanminiatesi, che qui nasce in abbondanza e di altissima qualità. In città, gli eventi dedicati al tartufo sono di primaria importanza per il suo tessuto economico-sociale, a cominciare dalla Mostra mercato nazionale del tartufo bianco di San Miniato, nota semplicemente come Sagra del tartufo di San Miniato. Si tiene sin dal lontano 1969, in piazza del Duomo, gli ultimi tre fine settimana di novembre.
Tra le esperienze da fare nei dintorni di San Miniato, non devi perderti la caccia al tartufo organizzata da Truffle in Tuscany che ti farà immergere nella cultura e nell’arte di questo prezioso tubero. A San Miniato fu anche trovato il tartufo bianco più grande della storia, trovato dal cacciatore Arturo Gallerini e dal suo cane Parigi, e donato nel 1954 al presidente americano Eisenhower, con un peso di ben 2.5 chilogrammi. All’evento è stato dedicato persino un monumento in ferro battuto, realizzato dall’artista Massimiliano Benvenuti.
A corredo della Mostra mercato, vi sono anche una serie di manifestazioni parallele che si tengono nelle varie località del comune, come la festa del tartufo di Corazzano che si tiene la prima domenica di ottobre, la festa del tartufo e del fungo di Balconevisi la terza domenica di ottobre, mentre in primavera è il turno della festa del tartufo marzuolo di Cigoli.
Cosa vedere nei dintorni di San Miniato
I dintorni di San Miniato sono ricchissimi di attrazioni interessanti da visitare come il Castello di Montebicchieri, un’imponente fortificazione ora abbandonata, o l’antico borgo di Balconevisi, patria dei tartufai e la vicina Villa Strozzi da cui è possibile iniziare diversi itinerari di trekking nella natura. Notevole anche la Pieve di San Giovanni di Corazzano, classico esempio di architettura romanica risalente al XII secolo.
Informazioni utili per la visita
San Miniato è quindi una destinazione valida tutto l’anno, sia durante la bella stagione, quando le giornate calde e lunghe invogliano a stare all’aria aperta, sia durante l’autunno, quando la star indiscussa è il tartufo, fino all’inverno, quando la città viene allestita a festa con decorazioni natalizie.
A San Miniato, anche all’interno del centro storico, non mancano gli alloggi dove rilassarsi immersi in un paesaggio meraviglioso. Il borgo è servito da numerosi parcheggi che si trovano all’esterno delle mura della zona a traffico limitato. Le corse partono ogni 30 minuti e il tragitto ha una durata di circa 15 minuti.
Potrete decidere di visitare San Miniato e sfruttarla come base dove dormire per esplorare i dintorni di questa parte della Toscana, oppure arrivarci in gita di un giorno da Firenze o da Pisa, grazie alla sua vicinanza rispetto alle grandi arterie di comunicazione.
San Miniato è comodissima da raggiungere in auto poiché a breve distanza si trova l’uscita omonima della superstrada Firenze-Pisa-Livorno: appena usciti vi troverete nell’abitato di San Miniato Basso, distante soltanto un paio di chilometri dal centro storico. Data la sua posizione favorevole, San Miniato è comodamente raggiungibile anche con una gita in giornata: il centro di Firenze dista infatti circa 45-50 minuti, mentre Pisa è distante circa 35-40 minuti. Anche dalla costa toscana è comodo arrivare a San Miniato: ci vogliono 45 minuti da Livorno e circa un’ora da Viareggio.
Chi viaggia con i mezzi pubblici sarà infine felice di sapere che a San Miniato c’è la stazione ferroviaria San Miniato-Fucecchio, da cui transitano i treni regionali sulla linea Firenze-Empoli-Pisa. Si trova in località San Miniato Basso, e da qui, i frequenti autobus urbani (linea 320) vi condurranno fino in centro storico.
Durante il mese di luglio si svolge il Festival Teatrale di San Miniato che prevede sempre la prima all’aperto di una nuova opera del rinomato Istituto del Dramma Popolare della città.
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