Statistiche Turismo Umbria: Analisi Approfondita dei Flussi Turistici
Se il buongiorno si vede dal mattino, l’anno turistico in Umbria sembra promettere nuovi record. Emergono ancora buone notizie dall'ultimo report sul turismo nel cuore verde d'Italia. In coincidenza con lo svolgimento a Milano della BIT 2025 (Borsa Italiana del Turismo), la Regione Umbria ha pubblicato i dati statistici del turismo dell’anno 2024.
Un Primo Trimestre da Record nel 2024
In base ai dati rilasciati dalla Regione, tra gennaio e marzo 2024, le strutture ricettive della regione sono state utilizzate da 387.399 persone, facendo registrare 907.754 presenze, ovvero pernottamenti. Si tratta di un’ottima performance per il comparto di riferimento, che parte decisamente meglio del ’23 e va ampiamente oltre i flussi del ’19, l’anno pre Covid fin qui stella polare di qualsiasi comparazione. In particolare, le presenze sono in crescita del 18,8 per cento sul primo trimestre dello scorso anno e addirittura del 32,3 per cento sullo stesso periodo del 2019.
Guardando al report elaborato da Turismatica sui flussi turistici in Umbria, appare chiaro che gli effetti della pandemia siano ormai un ricordo del passato. Il dato più brillante è quello degli incrementi rispetto al 2019 che si sono attestati al +10.8% negli arrivi e al +15.6% nelle presenze.
Performance dei Comprensori Umbri
A trainare il risultato dell’Umbria sono soprattutto il comprensorio di Assisi e Perugia. La meta religiosa prediletta dai pellegrini di mezzo mondo ha chiuso il primo scorcio del 2024 con oltre 218 mila presenze e poco più di 100 mila arrivi, mentre la zona del capoluogo ha contato oltre 244 mila pernottamenti a fronte di poco più di 92 mila visitatori.
Nella classifica delle mete più amate dai turisti che arrivano in Umbria il terzo posto va a Terni (80 mila presenze), seguito da Foligno (75 mila), Trasimeno (52 mila), Orvieto (50 mila), Spoleto (46 mila), Gubbio (40 mila), Città di Castello (34 mila), Valnerina (28 mila), Todi (25 mila), Amelia (10 mila).
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Assisi: la città più visitata
Se Todi è la città che ha fatto registrare la crescita più importante con un incremento del + 23%, è Assisi la città più visitata dell'Umbria nei primi sette mesi del 2024. Con oltre 826mila presenze (di cui 761mila soltanto in città) il comprensorio assisano svetta in cima alla classifica delle mete più visitate in Umbria, amato sia dai turisti italiani che da quelli stranieri.
Il dato, già estremamente incoraggiante, fa lecitamente supporre che entro il 2024 la città di San Francesco potrebbe arrivare a superare il 2023 quando si registrò il record storico di turisti con un 1,4 milioni di presenze.
Incrementi nel 2024
Nella nostra regione da gennaio a luglio 2024 sono stati registrati 1.514.450 arrivi mentre sono state 3.831.692 le presenze. Rispetto al 2023 gli incrementi sono stati pari al +5.2% negli arrivi e +6.1% nelle presenze e del +26.7% negli arrivi e +23.0% nelle presenze rispetto al 2022.
Dopo Assisi le altre città più vistate della regione sono nell'ordine Perugia, Orvieto e Todi.
Provenienza dei Turisti
L’analisi turistica della Regione consegna anche tabelle sulla provenienza dei visitatori, che nel primo trimestre 2024 sono stati all’incirca per due terzi italiani (717 mila presenze) e la restante quota straniera (190 mila).
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Turisti Italiani
In particolare, i turisti italiani arrivano prevalentemente dal Lazio, che da solo consegna quasi 150 mila presenze a fronte delle 907 mila complessive. Mentre per quanto riguarda i turisti italiani che scelgono l’Umbria, Roma, Napoli, Milano e Firenze sono le quattro principali città di provenienza.
Turisti Stranieri
La quota principale dei turisti stranieri, invece, sbarca in Umbria dagli Stati Uniti, che da soli valgono 30.510 presenze a fronte delle 190 mila complessive dei visitatori che arrivano dall’estero e, di conseguenza, rappresentano di gran lunga la fetta più ampia. Sì, perché al secondo posto ci sono i tedeschi (13.237 presenze) e al terzo posto i romeni (12.722). Seguono francesi (8.913), brasiliani (8.352), polacchi (7.805), spagnoli (7.755), inglesi (6.118), svizzeri (5.965) e cinesi (5.614).
Dati aggiornati al 2025
L’Umbria piace sempre di più ai turisti, soprattutto a quelli stranieri. Nei primi tre mesi del 2025 (cioè gli ultimi dati resi noti dalla Regione nel portale dedicato alle statistiche del turismo), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente le presenze nel cuore verde sono cresciute dell’8 per cento, mentre gli arrivi fanno registrare sempre il segno più, seppur dello 0,6 per cento.
A trainare l’aumento sono i turisti stranieri: +24,4 per cento negli arrivi e, soprattutto, +32,6 per cento nelle presenze. A farla da padrone sono gli americani, con 18.276 arrivi e 47.350 presenze, con una permanenza media di 2,59 giorni. Seguono gli altri paesi dell’Asia (1.947 arrivi e 15.541 presenze, ma soprattutto una presenza media di quasi 8 giorni rispetto ai 4,20 del primo trimestre 2024) e la Germania (4.184 arrivi, 12.748 presenze e 3,05 giorni di presenza media).
Calano invece gli arrivi dei turisti italiani, pari al -4,4 per cento, mentre le presenze sono aumentate dell’1,5 per cento. Qui sono protagonisti i turisti del Lazio, con 69.904 arrivi e 147.113 presenze, davanti a Campania (36.859 arrivi e 90.417 presenze) e Lombardia (33.432 arrivi e 83.163 presenze).
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Performance dei Comprensori nel 2025
E’ l’Assisano, come da tradizione, a farla da padrone: un po’ per il Giubileo, un po’ per la canonizzazione in arrivo di Carlo Acutis, i primi tre mesi del 2025 hanno fatto registrare un aumento dell’11,5 per cento di arrivi e del 20,2 per cento di presenze. Rispettivamente, sono stati 112.414 e 262.832.
A livello di presenze, il secondo comprensorio regionale è quello del Perugino con 248.669, in crescita dell’1,6 per cento rispetto allo scorso anno, quando dopo tre mesi era il comprensorio più scelto. Bene anche il Folignate, con 82.216 presenze (il 9 per cento in più dello stesso periodo del 2024), e il Ternano, che cresce del 9,6 per cento con 81.262 presenze; mentre il Trasimeno è praticamente stabile con l’anno passato (+0,3 per cento di presenze), anche se crolla il numero degli arrivi: -22,3 per cento, il peggior saldo regionale.
Analisi dei dati turistici in Umbria
Per quanto riguarda gli arrivi e le presenze, i numeri mostrano un incremento generalizzato in tutti i comprensori rispetto al 2023 e anzi segnano per la prima volta lo sfondamento della soglia dei 7 milioni di presenze a livello regionale. Eppure questo modo di analizzare i dati del turismo è superficiale. Si confrontano infatti solamente i dati regionali anno su anno, senza prendere in esame né il trend nazionale, né quello delle regioni limitrofe.
A livello nazionale, gli arrivi e le presenze in Italia sono aumentati rispettivamente del 13,4% e del 9,5%; in Umbria del 12,8% e 8,9; in Toscana del 12% e 7%. Dunque tra ’22 e ’23, l’Umbria non ha quindi registrato una performance particolarmente rilevante, né rispetto alla media nazionale (restando un po’ sotto), né rispetto alla “sorella maggiore” Toscana (andando un po’ sopra). Probabilmente sarà così anche per l’anno 2024.
Se si considera invece il trend di lungo periodo (anni 2000 - 2023), si scopre che da inizio secolo, sia gli arrivi che le presenze in Italia sono aumentanti percentualmente di oltre il 55%, mentre in Umbria ci si è fermati rispettivamente a un aumento del 35% e del 23%, quindi significativamente sotto la media nazionale.
Quasi immobile è infine il valore della permanenza media (presenze/arrivi), cioè il numero medio dei pernottamenti nelle strutture alberghiere ed extra-alberghiere. Il dato è stato inferiore o uguale a 2,5 notti per più di vent’anni, solo nel 2023 e del 2024 si è saliti rispettivamente a 2,6 e 2,7.
L’analisi dei dati di medio-lungo periodo e comparati con quelli extra regionali sembra indicare che il fenomeno turistico in Umbria segua delle dinamiche proprie, determinate da attrattori strutturali la cui forza è sostanzialmente stabile: Assisi e San Francesco, gli eventi di Perugia (Umbria Jazz, Festival del giornalismo, Eurochocolate, etc.), il Trasimeno, le città d’arte e alcuni borghi.
Forse l’unico cambiamento significativo che si percepisce negli ultimi tre anni è l’ulteriore rafforzamento dell’attrattività di Assisi, che in molte settimane dell’anno è stata teatro di un afflusso di visitatori significativamente superiore al passato.
L’analisi sembra però anche indicare che gli attori locali - nonostante le molte risorse impiegate - subiscano il movimento turistico, senza essere in grado di influenzarlo.
Strategie per il Futuro del Turismo Umbro
Quali sono secondo Quatraccioni questi punti fondamentali sui quali puntare? “Lavorare sulla qualità e migliorare costantemente la qualità dei servizi offerti è essenziale. Prestare attenzione ai dettagli e alle esigenze specifiche dei clienti non solo incrementa la soddisfazione, ma favorisce anche il passaparola positivo, elemento cruciale per il successo nel lungo termine - afferma il presidente Quatraccioni - Capire le esigenze dei clienti, cioè ascoltare e comprendere le richieste dei turisti è fondamentale per offrire esperienze personalizzate.
- Utilizzare prodotti locali: “Incorporare i prodotti locali nella nostra offerta turistica, specialmente nel settore enogastronomico, valorizza il territorio e risponde alla crescente domanda di autenticità. I viaggiatori moderni desiderano immergersi nella cultura locale attraverso il cibo e le tradizioni, creando un legame più profondo con la nostra regione - prosegue Quatraccioni
- Sostenibilità e innovazione, cioè adottare pratiche sostenibili e innovative è un altro aspetto cruciale. La sostenibilità non è solo una necessità ambientale, ma anche un fattore sempre più importante nelle scelte dei viaggiatori.
“Siamo fiduciosi che, collaborando tutti insieme e focalizzandoci su questi aspetti, potremo continuare a far crescere il settore turistico in Umbria, offrendo esperienze indimenticabili ai nostri ospiti e sostenendo l'economia locale - conclude il presidente Quatraccioni - Ringraziamo tutti gli operatori turistici per il loro impegno e dedizione. Insieme, possiamo trasformare queste sfide in opportunità di crescita e innovazione”.
Il successo turistico di un territorio, pure quando è molto dotato come l’Umbria dal punto di vista artistico, ambientale, culturale, è sempre figlio di scelte e visioni.
Proiettando la crescita del numero di visitatori osservata nei primi 7 mesi dell’anno in corso sul totale dei 12 mesi - e mettendola a sistema con i dati del 2023 - emerge che il 2024 si candida ad essere l’anno migliore di sempre in termini di arrivi. Presenze.
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