Albergo Atene Riccione

 

Cos'è lo Spazio Schengen?

Lo Spazio Schengen è un'area di 29 Paesi europei nei quali uomini e merci circolano liberamente, senza essere controllati alle frontiere. Questo spazio prende il nome dalla città di Schengen, in Lussemburgo, dove è stato firmato l’accordo che ha creato l’area europea senza frontiere.

Origini e storia dello Spazio Schengen

Lo spazio Schengen ha origine nel 1985, quando la Germania, la Francia e i tre Paesi del Benelux (Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo) firmarono un accordo per l’eliminazione dei controlli alle frontiere. L’accordo del 1985 fu firmato nel villaggio lussemburghese di Schengen, alla frontiera con la Germania e la Francia. All’accordo del 1985 seguirono altri trattati, tra i quali la Convenzione sull’applicazione del 1990. Messi insieme, gli accordi che regolano lo Spazio formano l’acquis di Schengen.

Dal 1999 l’acquis di Schengen (l’insieme delle norme di Schengen) è stato integrato nell’Unione Europea, nel senso che è applicato “automaticamente agli Stati membri”, a meno che questi non chiedano esplicitamente di non aderire o aderire parzialmente agli accordi. Dopo la firma del primo trattato, molti altri Paesi sono entrati a far parte dello Spazio Schengen. Il primo, dopo i cinque fondatori, è stato l’Italia nel 1990.

Nel 1999 il Trattato di Amsterdam ha “incorporato” il sistema Schengen nell’Unione Europea, eliminando i controlli alle frontiere tra i Paesi membri. Il Trattato, però, consente ai Paesi di non aderire allo Spazio Schengen o aderirvi solo parzialmente. Ogni anno i cittadini europei effettuano più di 1,25 miliardi di viaggi nello spazio Schengen, attraversando le frontiere interne senza controlli.

Quali Paesi fanno parte dello Spazio Schengen?

Oggi, 29 paesi sono parte dell’Area Schengen: 23 Stati membri dell’UE, più Norvegia, Islanda, Svizzera e Liechtenstein. Dello Spazio Schengen fanno parte 29 Paesi: 25 Stati dell’Unione europea (cioè tutti tranne l’Irlanda e Cipro) e altri quattro Paesi del continente europeo (Norvegia, Islanda, Svizzera e Liechtenstein), non facenti parte dell’UE.

Leggi anche: Titoli di stato esteri: vantaggi e rischi

Oggi lo spazio Schengen conta oltre 4 milioni di chilometri quadrati e una popolazione di quasi 420 milioni di persone e comprende 27 paesi: 23 dei 27 Stati membri dell’UE tutti i membri dell’Associazione europea di libero scambio (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). Il 1º gennaio 2023 la Croazia è diventata il 27º paese ad aderire allo spazio Schengen.

I controlli alle frontiere interne di Bulgaria, Cipro e Romania non sono ancora stati soppressi e l’Irlanda non fa parte dello spazio Schengen. L’Irlanda e Danimarca non aderiscono totalmente alla convenzione dato che hanno applicato una cosiddetta clausola di “opt-out” (una sorta di diritto alla esclusione). La Danimarca, pur facendo parte di Schengen dal 2001, non può non applicare eventuali nuove misure in materia di giustizia e affari interni.

Il 30 dicembre 2023, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno abolito i controlli alle frontiere con la Bulgaria e la Romania, già membri UE, a partire dal 1° gennaio 2025.

Gli accordi Schengen non si applicano ad alcuni territori dei Paesi membri, nei quali esistono controlli di frontiera per merci e persone. Si tratta di isole o dipendenze situate in altri continenti. Tra essi, i territori d’oltremare francesi, come la Guyana francese in Sudamerica e varie isole del Pacifico, dell’Atlantico e dell’Indiano; i territori d’oltremare olandesi (Aruba, Curaçao, ecc.); le Isole Svalbard della Norvegia; la Groenlandia e la Fær Øer della Danimarca.

Inoltre, la Grecia prevede condizioni speciali per l’accesso alla Penisola del Monte Athos, un territorio semiautonomo abitato da una comunità monastica.

Leggi anche: Guida alla Dichiarazione di Ospitalità

Paesi che non fanno parte dell'area Schengen:

  • Regno Unito
  • Irlanda
  • Turchia
  • Cipro (attualmente)

Vantaggi dell'area Schengen

L’Area Schengen, con il libero spostamento di persone e merci tra paesi aderenti, rappresenta una delle conquiste più significative dell’integrazione europea. In che modo i cittadini beneficiano dell’area Schengen? L’area Schengen permette ai cittadini dell’UE di attraversare i confini dei Paesi Schengen senza dover affrontare ulteriori controlli o restrizioni sui visti. Questo significa un notevole risparmio di tempo alle frontiere.

In che modo le imprese possono beneficiare dell’area Schengen? L’eliminazione dei controlli alle frontiere non solo riduce i costi amministrativi, ma facilita anche il funzionamento efficiente delle catene di approvvigionamento, permettendo la libera circolazione di lavoratori e merci tra i Paesi.

Cos'è un visto Schengen?

Il visto Schengen è un visto rilasciato da uno Stato membro dell’area Schengen ai cittadini di Paesi non appartenenti all’UE, che consente di soggiornare temporaneamente nei Paesi Schengen per un massimo di 90 giorni in un periodo di 180 giorni.

Tipi di visto Schengen:

  • Visto a ingresso singolo: consente un solo ingresso nell’area Schengen.
  • Visto a ingressi multipli: permette di entrare più volte nell’area Schengen, purché il visto sia ancora valido.
  • Visto di transito aeroportuale: consente di sostare nella zona di transito internazionale di un aeroporto Schengen durante uno scalo.

Come richiedere un visto Schengen

Il visto Schengen va richiesto nel Paese Schengen che si intende visitare. Se si visitano più Paesi Schengen, bisogna richiederlo nel Paese in cui si passerà più tempo. Se si soggiorna lo stesso periodo in ogni Paese, il visto va richiesto nel primo Paese che si intende visitare.

La domanda di visto Schengen può essere fatta al massimo 6 mesi prima e al minimo 15 giorni prima della data prevista per il viaggio.

Leggi anche: Guida al Viaggio: Ricevuta Permesso di Soggiorno

Passaggi per richiedere un visto Schengen:

  1. Scegli il tipo di visto Schengen di cui hai bisogno. Se il viaggio ha scopo turistico, richiedi un visto turistico Schengen. Se invece devi transitare da un Paese all’altro, richiedi un visto Schengen di transito.
  2. Individua nel Paese Schengen che intendi visitare l’ambasciata o il consolato competente per la richiesta del visto.
  3. Prenota un appuntamento per la domanda di visto Schengen, compila il modulo di richiesta e prepara tutti i documenti necessari.
  4. Paga la tassa per la richiesta del visto Schengen.
  5. Presentati al colloquio con il funzionario consolare, che deciderà se concederti o meno il visto.
  6. Attendi l’esito e il rilascio del visto Schengen!

Documenti necessari per richiedere un visto Schengen:

  • Un passaporto valido con data di scadenza almeno 3 mesi dopo la data di uscita dall’area Schengen
  • Il modulo di richiesta del visto compilato
  • Una foto conforme agli standard ICAO (Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile)
  • Un’assicurazione medica che copra cure d’emergenza, ricovero ospedaliero e rimpatrio

Costi e durata del visto Schengen:

  • La tariffa standard per il visto Schengen è di 90 € per gli adulti, 45 € per i bambini dai 6 ai 12 anni, mentre è gratuita per i bambini sotto i 6 anni.
  • I visti Schengen per soggiorni brevi sono validi per un massimo di 90 giorni in un periodo di 180 giorni.
  • I visti per ingressi multipli possono essere validi fino a 5 anni, ma la durata massima di permanenza nell’area Schengen resta sempre di 90 giorni ogni 180 giorni.

Sospensione di Schengen e controlli alle frontiere

In determinate condizioni, tuttavia, questi controlli alle frontiere possono essere ripristinati, come è avvenuto in alcune occasioni a causa delle migrazioni o del rischio di terrorismo. Diversi Stati membri, nel corso del 2024, hanno già temporaneamente sospeso l’Accordo di Schengen, reintroducendo i controlli alle frontiere interne, tanto che si è parlato e si parla di una vera e propria crisi Schengen in atto.

Paesi come Germania, Francia, Italia, Austria, Svezia, Danimarca, Norvegia, Slovenia e Paesi Bassi hanno adottato queste misure per affrontare minacce alla sicurezza interna e gestire i flussi migratori. Per esempio, in alcune occasioni la Francia ha ripristinato i controlli alla frontiera con l’Italia, a Ventimiglia, a causa dei flussi migratori.

In particolare, l’Italia ha reintrodotto i controlli da giugno a dicembre 2024, adducendo motivi legati al G7, all’immigrazione illegale dalla Slovenia, ai rischi di terrorismo e alla guerra in Medioriente e in Ucraina.

A seguito dell'aggravarsi della situazione in Medio Oriente, l’Italia ha deciso di sospendere Schengen sulla rotta balcanica. Il Governo italiano ha deciso di reintrodurre i controlli delle frontiere interne terrestri con la Slovenia, in base all’articolo 28 del Codice delle frontiere Schengen (Regolamento Ue 2016/339).

La sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa si è resa necessaria per l’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, l’aumento dei flussi migratori lungo la rotta balcanica e soprattutto per questioni di sicurezza nazionale. Il ministro degli Esteri Tajani ha puntualizzato che è stato “chiuso soltanto Schengen al confine con la Slovenia per evitare che attraverso la rotta balcanica arrivino terroristi che possano colpire nel nostro Paese o in Europa”.

Sempre per il ministro Tajani la sospensione di Schengen “ha tempi limitati”. La prima sospensione di Schengen con procedura d’urgenza, analoga a quella fatta dall’Italia, non può superare i 10 giorni, mentre le eventuali successive proroghe possono arrivare anche a periodi di 20 giorni ciascuna, fino ad un massimo complessivo di 2 mesi.

In questi giorni, in seguito al riattivarsi della minaccia terroristica per la crisi in Medio Oriente, 9 Paesi europei hanno notificato alla Commissione il temporaneo ripristino dei controlli alle frontiere con la sospensione della libera circolazione prevista da Schengen. Oltre all’Italia con i confini sloveni, ci sono Austria, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia e Francia, che hanno riattivato i controlli su alcune loro frontiere.

TAG:

Più utile per te: