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Storia del Turismo Balneare in Italia: Dalle Origini ai Lidi Moderni

Dalle spiagge dorate della Sardegna alle coste rocciose della Liguria, l'Italia è famosa per le sue incantevoli spiagge. La storia del turismo balneare è un pezzo importante dell’architettura e del costume italiano, riflettendo i cambiamenti sociali, economici e culturali del paese.

Le Origini: Le Spiagge nell’Antichità

Nell’antica Roma, le spiagge erano principalmente utilizzate per attività commerciali e militari piuttosto che per il tempo libero. Tuttavia, i romani conoscevano già i benefici del mare per la salute e il benessere. Località come Baiae (l’odierna Baia, vicino a Napoli) erano famose per le loro terme e diventavano destinazioni per l’élite romana che cercava relax e cura. Ostia, il porto principale di Roma, ne è un esempio.

Il Medioevo: Declino e Riscoperta

Con il declino dell’Impero Romano e l’inizio del Medioevo, l’uso delle spiagge diminuì notevolmente. Solo con la riscoperta delle virtù terapeutiche dell’acqua nel Rinascimento si iniziò a vedere un ritorno di interesse per le zone costiere. Le coste divennero spesso luoghi pericolosi a causa delle incursioni dei pirati e delle malattie.

Il XIX Secolo: La Nascita del Turismo Balneare

Il XIX secolo segna una svolta significativa. Con l’avvento del Romanticismo, la bellezza della natura, compresa quella marina, iniziò a essere celebrata. La nobiltà e la borghesia europea cominciarono a frequentare le spiagge per motivi di salute e svago. In Italia, località come Viareggio e Rimini divennero le prime destinazioni balneari. Qui sorsero i primi stabilimenti balneari, offrendo cabine per cambiarsi, ombrelloni e lettini, segnando l’inizio dei lidi privati.

Quale sia il primissimo stabilimento balneare costruito in Italia è difficile da stabilire, ma possiamo indicare Viareggio come la città che ne detiene il primato. Il primo stabilimento balneare nacque a Viareggio nel 1827: era lo "stabilimento de' Bagni" del Bel Paese, ideato affinché gli ospiti potessero ritrovarvi dei "comodi sufficienti onde, al coperto dagli sguardi altrui, liberamente si spoglino e si rivestano, con tutti quei riguardi che si devono alla decenza". In quell’epoca, gli stabilimenti sono costruzioni di legno su palafitte in mare, raggiungibili dalla spiaggia per mezzo di lunghi pontili. Nel Manuale per i bagni di mare, pubblicato nel 1833 da Giuseppe Giannelli, quelli di Viareggio sono descritti come “due comode ed eleganti fabbriche di legno, distanti fra loro 65 braccia, l’una per le donne e l’altra per gli uomini.

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Ruggero nel 1841-42 intraprende un lungo viaggio lungo il Tirreno e sulla costa francese, in qualità di presidente del Comitato comunale della marina, assieme al conte Carlo Spina, per soppesare e valutare attentamente altre esperienze balneari ormai consolidate. Il viaggio offre una serie fondamentale di spunti, a seguito dei quali decide di applicare sostanziali modifiche al progetto della fondazione di un grande Stabilimento balneare nel centro dell’attuale marina di Rimini (all’incirca tra l’attuale piazzale Fellini e la Rotonda): il 30 luglio 1843 assieme al fratello Alessandro (1821-1891) e all’ex compagno di studi dottor Claudio Tintori (1815-1891), avvia lo “Stabilimento Privilegiato dei Bagni di Mare” (dove “privilegiato” indica l’esclusiva, della durata di nove anni, del tratto di litorale tra Cesenatico e Cattolica): presenti all’inaugurazione anche il Vescovo di Rimini, Francesco Gentilini, e il Cardinal Legato Luigi Vannicelli Casoni.

Lo Stabilimento appartiene a una società in accomandita, fondata nel 1842, con contratto triennale, da Claudio Tintori e dai fratelli Baldini; legale l’avvocato Nicola Zavagli. I 2000 scudi romani necessari vengono presi in prestito dalla Cassa di Risparmio di Faenza, la cui cambiale viene firmata dalla madre dei Baldini, Maria Belmonte Cima, e dal padre di Tintori, dottor Raffaele. Sul modello di Viareggio, nascono poi diverse strutture ricettive a Rimini (1843) e sulla riviera romagnola. In seguito sorse a Rimini lo "Stabilimento privilegiato dei Bagni Marittimi" (1843), sulla scia del quale si attrezzarono aree analoghe sulla riviera romagnola.

Il Turismo Balneare Durante il Fascismo

Il turismo balneare subisce un secondo momento d’oro durante il fascismo. Si dice infatti che lo stesso Mussolini fosse un grande fan del mare. La Rotonda a Mare di Senigallia è un emblema del turismo adriatico e un pezzo importante dell’identità cittadina. Inaugurata nel 1933, la struttura è stata danneggiata e, poi, risistemata varie volte. Bongusto aveva intonato il suo celebre brano sul pontile per festeggiarne la riapertura nel 2006.

Il XX Secolo: L’Età d’Oro dei Lidi Privati

Ma è solo dopo il Secondo dopoguerra che il turismo balneare diventa un fenomeno diffuso e popolare. Arriva il boom. Il turismo balneare per tutti gli italiani arrivò solo dopo la Seconda Guerra Mondiale, dopo i faticosi anni della ricostruzione. A bordo delle mitiche 500 e Seicento, con tanto di ombrellone, sdraio e provviste varie stipate sul tettuccio, le famiglie italiane intasavano le prime autostrade per raggiungere le agognate spiagge lungo gli oltre 7.000 chilometri di litorale, ormai ricoperto da migliaia di stabilimenti balneari.

Tra i più noti stabilimenti italiani di quel periodo c’è senza dubbio il Kursaal, per decenni simbolo di Ostia e del mare di Roma. Non a caso il Kursaal è utilizzato anche come location per film che hanno fatto la storia, firmati da grandi autori come Fellini e Dino Risi. Costruito nel 1950, è frutto della collaborazione tra l’architetto Attilio Lapadula e il maestro dell’ingegneria Pier Luigi Nervi. A questo tema, l’architetta palermitana Isabella Fara ha dedicato un libro, pubblicato da Lettera Ventidue nel 2011 e intitolato L’architettura moderna va in vacanza. Una città balneare sullo stretto di Messina.

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Architetture Iconiche e Bizzarre

Tra le costruzioni più iconiche e bizzarre degli anni ‘60 troviamo la seggiovia del Lido di Spina, costruita a Comacchio, in Emilia-Romagna. L’infrastruttura, lunga un chilometro, partiva dal Campeggio Spina, immerso in una pineta, e arrivava direttamente in spiaggia. Serviva quindi a raggiungere la costa comodamente, anche per le persone che non disponevano di un’autovettura. Con i suoi 127 seggiolini biposto, la seggiovia era in grado di trasportare le persone fino alla riva del mare in circa 12 minuti.

Un intervento più recente (l’ultimo della nostra selezione), progettato da Giancarlo De Carlo, diventa per il noto architetto una nuova opportunità di riflessione sulla città e i suoi meccanismi complessi. Lo Stabilimento Blue Moon, completato nel 2002 al Lido di Venezia, è progettato come una struttura polivalente pensata per essere fruibile durante tutto l’anno. Il suo elemento principale è il padiglione a pianta circolare, la cui piazza superiore è delimitata da una sottile maglia reticolare in acciaio.

Il Fenomeno dei Lidi Privati

I lidi privati rappresentano una caratteristica distintiva delle spiagge italiane. Questi stabilimenti gestiti da privati offrono una serie di servizi che vanno oltre il semplice affitto di ombrelloni e lettini. I bagnanti possono godere di spazi riservati, sicurezza, comfort e una gamma di attività ricreative. Tuttavia, il fenomeno dei lidi privati ha sollevato anche questioni relative all’accesso pubblico alle spiagge, dato che spesso i tratti migliori e più accessibili di costa sono occupati da concessioni private.

Si stima che il 60% delle coste sabbiose in Italia sia occupato da stabilimenti balneari. Nella Penisola, possiamo contare 27.335 concessioni demaniali marittime per uso “turistico ricreativo”. Il litorale italiano è lungo 8.300 metri.

La Normativa e le Sfide Attuali

La gestione delle spiagge italiane è regolamentata da leggi nazionali e regionali. Le concessioni demaniali marittime sono uno degli strumenti principali attraverso cui lo Stato italiano concede a privati o aziende l’uso di tratti di costa per attività turistiche. Negli ultimi anni, la questione delle concessioni balneari è stata al centro di dibattiti accesi, soprattutto in relazione alle direttive europee sulla concorrenza e alla necessità di bilanciare interessi privati e accesso pubblico.

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Riconoscimenti Internazionali

L’Italia non è solo rinomata a livello nazionale per le sue splendide spiagge e servizi eccellenti, ma ha anche guadagnato riconoscimenti internazionali. Infatti, è stata citata tra i paesi con i migliori beach club al mondo come si vede da questa classifica. Questo riconoscimento è una testimonianza della qualità e dell’eccellenza dei lidi italiani, che offrono esperienze uniche e indimenticabili ai loro visitatori.

L'Evoluzione dei Costumi da Bagno

L’evoluzione del turismo balneare ha visto modificarsi, negli anni, anche i look da spiaggia. Se agli inizi del Novecento le donne si presentavano al mare con costumi interi o a pantaloncino e gli uomini con tute attillate di lana, il tempo ha via via accorciato i tessuti e limato il senso del pudore.Negli anni Cinquanta si diffuse il bikini, simbolo di emancipazione femminile, per lasciare spazio poi al topless, ai costumi sgambatissimi degli anni ’80 e al tankini degli anni ’90.

Il Turismo Balneare Oggi

Oggi, l’offerta turistica italiana si è evoluta notevolmente, rispondendo alle richieste di un pubblico sempre più vario e attento. Le strutture balneari non si limitano più a fornire solo ombrelloni e lettini, ma offrono esperienze complete, che spaziano da attività sportive acquatiche a eventi culturali. La diversificazione dei servizi offerti è diventata fondamentale per le strutture turistiche. Oltre ai tradizionali servizi balneari, ora puoi trovare ristoranti gourmet, benessere, fitness, e persino opportunità di sviluppo ecosostenibile.

In un mondo in cui la coscienza ambientale è in crescita, il settore balneare italiano sta abbracciando la sostenibilità come una priorità. Molti stabilimenti stanno investendo in energie rinnovabili, come l’energia solare, per alimentare i propri servizi, e promuovono pratiche di riciclo e di riduzione della plastica. Queste scelte non solo aiutano a proteggere l’ambiente, ma attirano anche turisti consapevoli della loro impronta ecologica.

I turisti internazionali mostrano una crescente preferenza per l’autenticità e l’esperienza locale durante le loro vacanze. Scegliendo stabilimenti che offrono servizi personalizzati e attività culturali, cercano di immergersi nella cultura italiana.

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