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Treviso: Guida per Stranieri su Lavoro e Vita

Questa guida è pensata per i cittadini stranieri che desiderano trasferirsi, lavorare e vivere a Treviso, offrendo informazioni utili su vari aspetti della vita in questa provincia italiana.

Immigrazione e Permesso di Soggiorno

Per i cittadini europei che desiderano soggiornare in Italia per un periodo superiore a 3 mesi, è necessario trasferire la residenza in un comune italiano e presentare una dichiarazione di residenza. Durante la compilazione della dichiarazione, sarà richiesto di fornire i dati personali riportati nei documenti e allegare i documenti richiesti. Una volta inviata, la dichiarazione viene gestita direttamente dagli operatori d’anagrafe del comune di competenza.

Dopo l’invio tramite il portale dell’Anagrafe nazionale, la richiesta viene gestita direttamente dall’ufficio elettorale del comune di competenza. I tempi di lavorazione possono variare in base ai singoli casi. Verifica i dati relativi alle tue generalità, alla cittadinanza e alla residenza in Italia presenti sulla tua scheda, quindi compila i “Dati aggiuntivi”, indicando un indirizzo di ultima residenza nel tuo Stato estero di origine e, se lo desideri, un recapito telefonico al quale il comune possa contattarti in caso di necessità.

Il certificato di nascita è il documento che attesta la nascita di una persona e ne specifica nome, cognome, data e luogo di nascita, numero dell’atto di nascita. Seleziona l’uso per cui richiedi il certificato. L’emissione del certificato è gratuita se l’uso per cui lo richiedi rientra tra i motivi di esenzione previsti dalla legge.

Lavoro a Treviso

Il 19esimo Rapporto sulla presenza e sulla distribuzione degli immigrati nella provincia di Treviso realizzato da Caritas di Treviso e Vittorio Veneto, Migrantes Treviso, Anolf e Cisl Belluno Treviso e cooperative sociali La Esse e Una Casa per l’Uomo, presentato questa mattina nella sede Caritas del capoluogo, evidenzia una flessione, rispetto al biennio precedente, del numero di cittadini stranieri residenti nella Marca: 89.366 al 1° gennaio 2024.

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Una diminuzione che, secondo le associazioni promotrici del Report, si colloca in un contesto di graduale perdita di attrattività della provincia di Treviso per i migranti stabili a causa dell’aumento del costo della vita, della difficoltà a reperire alloggi e al fenomeno sempre più diffuso del “lavoro povero”. La provincia ormai da alcuni anni non è più ai vertici regionali sia per numero complessivo di residenti stranieri, sia relativamente alla loro incidenza sul totale della popolazione.

I cittadini stranieri residenti al 1° gennaio 2024 sono 89.366, un numero in flessione rispetto al biennio precedente (intorno al 3%). I minori rappresentano il 21% dei residenti stranieri (stabili al 13,4% sul totale dei minori residenti). I permessi di soggiorno risultano in aumento.

Nel raffronto con i dati regionali, la Marca si colloca al terzo posto nella graduatoria delle province per numero di residenti stranieri, dopo Verona e Padova. Vicenza e Treviso, storiche province di immigrazione, mostrano in questi anni un progressivo rallentamento dei ritmi di crescita. Quanto a incidenza sul totale della popolazione residente, nel 2008 quella rilevata nella Marca (9,9%) era la più alta della regione, raggiungendo il picco nel biennio 2013/2014 (11,3%).

Sono circa 150 i Paesi di cittadinanza degli stranieri presenti in provincia. Si confermano i principali gruppi nazionali (Romania, Cina e Marocco). Nell’anno scolastico 2022/2023, gli alunni con cittadinanza non italiana sono 17.992 (+3% rispetto all’anno precedente), il 14,4% del totale.

Il numero di occupati stranieri nel 2023 risulta pari a 53.548, il 13,5% di tutti gli occupati. Di costoro, 47.833 sono lavoratori dipendenti (89,4%). Il tasso di occupazione degli stranieri risulta pari al 63,1%, in leggero calo rispetto all’anno precedente.

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Nel 2023 la domanda di lavoro presenta un andamento ridimensionato rispetto alle buone performance osservate nel biennio precedente (assunzioni totali -7%; italiani -8%; stranieri -4%). Nel 2023 il peso degli stranieri si conferma elevato in tutti gli ambiti occupazionali.

La distribuzione settoriale delle assunzioni di lavoro mostra concentrazioni rilevanti nelle costruzioni (48% delle assunzioni registrate nel comparto), in agricoltura (45%) e nel made in Italy (41%).

“Il contributo dei lavoratori stranieri - spiegano i promotori del Rapporto sull’immigrazione - è fondamentale per il sistema produttivo trevigiano, specialmente in un contesto segnato dalla crescente difficoltà di reperire manodopera. Negli ultimi cinque anni, le assunzioni di lavoratori stranieri sono aumentate in tutti i principali settori, compensando il calo di quelle italiane. Tuttavia, il territorio trevigiano sta attraversando una crisi di attrattività: inflazione, difficoltà di accesso agli alloggi e condizioni di lavoro precarie stanno riducendo il ‘fascino’ che una volta rendeva questa provincia un polo attrattivo per i migranti. Il calo demografico, il rischio di spopolamento e la crescita dei cosiddetti ‘working poors’ richiedono interventi urgenti e strutturali: investimenti in servizi per le famiglie, infrastrutture, welfare e case accessibili sono fondamentali per garantire un futuro sostenibile al nostro territorio.

Opportunità di Lavoro Autonomo

In Italia l’ingresso dei cittadini stranieri per motivi di lavoro autonomo è, in linea generale, soggetto alla quote stabilite dal Decreto Flussi ed alle categorie di lavoro autonomo che lo stesso Decreto Flussi individua di volta in volta.

Il visto per lavoro autonomo consente l'ingresso in Italia, ai fini di un soggiorno di breve o lunga durata, allo straniero che intenda esercitare un'attività professionale o lavorativa a carattere non subordinato. Per ottenerlo occorre possedere i requisiti professionali e morali richiesti dalla legge dello Stato ai cittadini italiani per l'esercizio dello stesso tipo di attività.

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Gli ingressi dall’estero di lavoratori autonomi nell’ambito delle quote sono consentiti solo ed esclusivamente a favore delle categorie previste dal vigente decreto flussi. L’ultimo decreto adottato prevede le seguenti cinque categorie a favore delle quali può essere rilasciato il relativo visto, acquisita l’ulteriore documentazione necessaria:

  1. Imprenditori che svolgono attività di interesse per l'economia italiana che preveda l'impiego di risorse proprie non inferiori a 500.000 euro e provenienti da fonti lecite, nonché la creazione almeno di tre nuovi posti di lavoro.
  2. Liberi professionisti riconducibili a professioni vigilate, oppure non regolamentate ma comprese negli elenchi curati dalla Pubblica Amministrazione.
  3. Figure societarie di società non cooperative, espressamente previste dalle disposizioni vigenti in materia di visti d’ingresso.
  4. Artisti di chiara fama internazionale o di alta qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici oppure da enti privati.
  5. Cittadini stranieri per la costituzione di imprese «start-up innovative» ai sensi della legge 17 dicembre 2012 n. 221, in presenza dei requisiti previsti dalla stessa legge e a favore dei quali sia riconducibile un rapporto di lavoro di natura autonoma con l'impresa.

Un cittadino straniero che vuole esercitare un'attività di lavoro autonomo deve presentare la richiesta di rilascio di nulla osta alla Questura a partire dalla data indicata per ciascun anno dal decreto flussi. La richiesta deve essere compilata online sul sito del Ministero dell'Interno nei tempi e nelle modalità previste dall'annuale Decreto Flussi.

Per ottenere il visto di ingresso per lavoro autonomo occorrerà, inoltre, dimostrare alla Rappresentanza diplomatica o consolare di possedere:

  • Un'abitazione idonea in Italia, dimostrabile mediante esibizione di un contratto di acquisto, o locazione di un immobile, ovvero a mezzo di una dichiarazione resa da un cittadino italiano o straniero regolarmente soggiornante in Italia che attesti di aver messo a disposizione del richiedente un alloggio idoneo.
  • Un reddito annuo proveniente da fonti lecite superiore al minimo previsto dalla legge per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria. (ad oggi circa euro8.400).

Valutata la ricevibilità della domanda e la sussistenza dei requisiti generali e particolari richiesti dal Testo Unico, il visto d'ingresso per lavoro viene rilasciato, mediante apposizione dello stesso sul passaporto del lavoratore sottoforma di etichetta adesiva (c.d. sticker) in base a modelli standard.

Sì, anche senza conversione o rettifica, per tutto il periodo di validità del permesso per lavoro autonomo il lavoratore può esercitare anche un’attività di lavoro subordinato e quindi può regolarmente essere assunto da un datore di lavoro, senza dover ricorrere alle quote d’ingresso disponibili. Al momento del rinnovo è possibile richiedere il nuovo permesso di soggiorno corrispondente all’attività effettivamente svolta.

Adempimenti per avviare un’attività autonoma

Per avviare un’attività autonoma di qualsiasi tipo, quindi lavorare in proprio, occorre sapere che sono previsti per legge una serie di obblighi:

  • Scegliere il Codice Attività.
  • Scegliere il Regime Fiscale.
  • Compilare la Dichiarazione Inizio Attività.
  • Aprire Partita IVA.
  • Iscriversi all’INPS o ad un'altra Cassa Previdenziale.
  • Iscriversi all’INAIL.
  • Segnalazione Certificata di inizio attività (SCIA).

Servizi per Persone in Difficoltà

Nonostante l’offerta di servizi per la marginalità estrema a Treviso si sia potenziata negli ultimi anni, il fenomeno è in evoluzione. Un volto è quello dei senza dimora: uomini e donne, italiani e stranieri, finiti ai margini della società, con una rete sociale fragile e che vivono una precarietà prolungata e significativa su più livelli.

Un altro volto, per certi aspetti nuovo e prevalente è quello dei richiedenti asilo usciti dai centri di accoglienza governativi a causa di revoche dell’accoglienza o a seguito dell’ottenimento del permesso di soggiorno legato una forma di protezione internazionale.

Rinnovata la convenzione tra Comune di Treviso, e Caritas-parrocchia di Santa Maria sul Sile, per l'apertura, durante tutto l'anno del dormitorio per i senza fissa dimora di via Pasubio.

Il totale dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale presenti nei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) e nei progetti SAI in provincia di Treviso risultava pari a 1.502 individui, mentre, alla data del 30 aprile 2024, tale cifra è scesa a 1.346, per il 92,3% adulti.

Workaway: Un'Alternativa per Viaggiare e Vivere a Basso Costo

Hai mai sentito parlare di Workaway? Si tratta di una piattaforma che ha contribuito a rivoluzionare il modo di viaggiare in modo durevole ed economico. Immagina di scambiare il tuo tempo con un'esperienza di vita unica, in cui potrai scoprire culture diverse, imparare nuove abilità e creare legami autentici.

Il Portale promuove lo scambio tra viaggiatori “workawayers”, cioè chi vuole partire, con gli host (persone, famiglie o piccole organizzazioni) di più di 170 Paesi del mondo. Tramite WorkAway i viaggiatori possono essere ospitati dagli host, in cambio di poche ore di lavoro al giorno.

Ogni host propone un’offerta di ospitalità e specifica il tipo di aiuto richiesto al workawayer e gli eventuali requisiti necessari. I compiti possono andare dal giardinaggio, al baby sitting, alla cura degli animali nelle fattorie, alla gestione di ostelli e tanto altro ancora.

Workaway è un ottimo modo per viaggiare e immergersi nella cultura del paese ospitante e prendersi del tempo per se stessi. La piattaforma consente di registrarti come viaggiatore singolo, come coppia, come gruppo e anche come famiglia.

Dati sull'Immigrazione a Treviso (2024)
Dato Valore
Residenti Stranieri (1 Gennaio 2024) 89.366
Minori Stranieri 21% dei residenti stranieri
Occupati Stranieri (2023) 53.548
Tasso di Occupazione Stranieri (2023) 63,1%

TAG: #Stranieri #Guida

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