Turismo a Venezia: Dati e Statistiche Aggiornate
Il turismo è uno degli argomenti centrali del Secondo Focus di Ri-Pensare Venezia, al quale partecipa attivamente il gruppo di ricerca di Ca’ Foscari composto dai professori Andrea Baldin, Nicola Camatti e Dario Bertocchi (Università di Udine). L’analisi dei flussi conferma la necessità di governare un fenomeno fuori controllo che sta insidiando la dimensione urbana di Venezia. Il turismo continuerà ad essere la principale industria cittadina, ma non potrà continuare ad essere l’unica: è urgente agire sulla base economica della città per sviluppare attività alternative.
Capacità Ricettiva in Veneto nel 2023
La nuova sezione implementata dall’Ufficio di Statistica della Regione del Veneto propone un focus sull’offerta ricettiva regionale. La rilevazione “Capacità degli esercizi ricettivi” è un’indagine totale che viene svolta con periodicità annuale. Per “Capacità” si intende la “capacità lorda”, ossia si riferisce alle strutture ricettive aperte durante l’anno, indipendentemente dalla durata del periodo di apertura. Questa sezione fornisce il dettaglio del numero dei posti letto, rilevato da ISTAT nel 2024, delle diverse OGD (Organizzazioni di gestione delle destinazioni) Venete, con una suddivisione tra strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere e il dato comunale per ogni singola destinazione.
Focus sui Comuni più Turistici
La nuova procedura implementata dall’Ufficio di Statistica della Regione del Veneto, propone focus sui flussi turistici dei comuni veneti più rilevanti per ogni comprensorio turistico.
Aumento dei Turisti a Venezia nel 2024
Nel complessivo aumento dei turisti (pernottanti, gli unici conteggiati dalle statistiche) in Veneto e in Italia nell'anno 2024, Venezia cresce più della media: 5,2% di presenze, cioè notti pernottate, in più rispetto al 2023. 13 milioni e 291 mila. Un aumento dei pernottanti che ha riguardato tutti gli ambiti della città, terraferma, Lido, centro storico.
Resta stabile solo il settore alberghiero, che non cresce a livello comunale a causa del -2,9% degli alberghi di Venezia, soprattutto per via del calo di 2 e 3 stelle, ormai in concorrenza con gli alloggi privati. In tutto il Comune, complice anche l'aumento dell'offerta, cresce più rapidamente l'extralberghiero: +11% sull'anno precedente, 6 milioni e 300 mila notti pernottate, altro record. Tanto che nel centro storico di Venezia, per la prima volta, con quasi 4 milioni e 900 mila presenze, l'extralberghiero ha superato l'alberghiero. A Mestre e Marghera la crescita continua a essere impetuosa (+16,1% di pernotti extralberghieri in un anno), ma sono numeri ancora distanti da quelli di Venezia isola.
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Per segnare un aumento così netto, le presenze sono state più elevate del 2023 in tutti i mesi dell'anno (per questo, non è possibile ipotizzare un legame con il ticket d'accesso, che esentava dal pagamento chi pernottava all'interno del Comune di Venezia). Continua a essere netto l'aumento dello spazio di mercato degli alloggi privati (tutt'ora inquadrati con destinazione d'uso residenziale e non ricettiva): raccolgono ormai il 33% delle presenze totali (era il 31% nel 2023, il 25% nel 2019), mentre gli alberghi, di tutte le categorie, raccolgono ormai poco più del 50% dei pernottamenti totali.
Impatto del Turismo sulla Città
In base ai dati raccolti tra il 2023 e il 2024, si stima che, ogni giorno, circa 42.000 persone non registrate ufficialmente come residenti del Centro Storico gravitano stabilmente su di esso: lavoratori, studenti e domiciliati temporanei o senza residenza anagrafica. Il Centro Storico di Venezia accoglie quotidianamente circa 43.000 turisti pernottanti (con picchi stagionali che superano ampiamente questa cifra) e circa 20.000 escursionisti giornalieri, ovvero visitatori che transitano senza pernottare. Fattori come eventi, festività e dinamiche economiche legate al turismo amplificano questa oscillazione, rendendo la città particolarmente vulnerabile. Le necessità dei commuters (pendolari e studenti da fuori comune) complicano ulteriormente il quadro, portando nuove sfide per la vita quotidiana e la gestione urbana.
Pur non essendo turisti, questi gruppi presentano esigenze temporanee che si discostano da quelle della popolazione residente tradizionale, aumentando la difficoltà di conciliare le necessità di chi vive stabilmente in città con quelle di chi la frequenta solo per brevi periodi. Il tema del turismo sarà tra quelli affrontati durante il Secondo Focus di Ri-Pensare Venezia.
“Nel prossimo periodo - osserva il professor Nicola Camatti - il gruppo di ricerca sarà impegnato a comprendere meglio l’effetto che l’introduzione del contributo d’accesso alla città potrebbe avere avuto sul mix complessivo di visitatori, nonché sulle attività produttive locali, in particolare nel settore culturale. Per capire come il flusso di visitatori sia influenzato dalle politiche di accesso e come la distribuzione delle presenze quotidiane possa variare in funzione di diversi fattori, dalle tariffe applicate agli orari di accesso. Inoltre, sottolineiamo l’importanza, nel prossimo periodo, di promuovere un maggiore allineamento sulle definizioni e sugli algoritmi utilizzati per identificare le nuove tipologie di city users. In particolare, il tema della diffusione di una maggiore conformità tra le nuove definizioni emergenti, legate all’impiego dei dati telco, e i parametri adottati nell’analisi di questi flussi.
Andamento del Turismo nel Veneto nel 2023
In Veneto, nel 2023, il turismo è andato meglio del 2019: le “presenze”, cioè i pernottamenti, sono state 71,9 milioni, contro le 71,2 del precedente anno record prepandemico. Un risultato per nulla scontato (a livello nazionale, il turismo nel 2023 ha segnato numeri inferiori al 2019) che dimostra la solidità del sistema turistico veneto. Ma che non deve far pensare che tutto sia tornato come nel pre Covid: il dato regionale positivo nasce da una somma di dati diversi, a partire dalla “destagionalizzazione” che porta più turisti a muoversi in maggio, settembre e ottobre, e dal boom continuo del comprensorio del Garda.
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Nel Veneziano, ad esempio, cala il capoluogo, Venezia, mentre crescono Caorle o Cavallino Treporti. La città lagunare segna nell’anno 2023 un numero di pernottamenti nettamente inferiore al pre pandemia, pur attestandosi su un numero comunque enorme: 13 milioni e 360mila contro i 13 milioni e 800mila del 2019 (che, si ricorda, comprendono anche il Lido). In tutti i mesi dell’anno, tranne febbraio, aprile e dicembre, i numeri dei pernottamenti, nonostante una massiccia presenza di americani, sono stati inferiori al 2019. Sono calati i pernottamenti degli stranieri, e anche degli italiani. Tutto ciò nonostante gli “arrivi” cioè le persone che hanno dormito, siano lievemente aumentati.
Al netto dei dati che possono essere in parte falsati dalla presenza di bnb e affittacamere abusivi, è il segno che il turismo “lento” fatto di vacanze lunghe in laguna fatica a radicarsi. D'altra parte, con Venezia, scendono, seppur di poco rispetto al 2019, anche Padova e Verona. Tra chi è salito, si segnala Cavallino Treporti, che cresce tantissimo, passando dal 6 milioni e 270mila presenze del 2019 a 6 milioni e 818mila del 2023: +7%. Il boom è dovuto in particolare a una crescita di oltre l’80% sui mesi di maggio e ottobre, molto sostenuta anche a settembre, capace di compensare alla lieve diminuzione dei pernottamenti in luglio e agosto (registrata qui come in tutta la regione e in quasi tutta Italia).
Un trend simile si registra a Caorle, +5% delle presenze nel corso dell’anno, sempre con cali lievi ma visibili in estate, e aumenti molto forti nei mesi primaverili e autunnali. In entrambi i comprensori, il “rimbalzo” nei mesi in questione era già visibile l’anno scorso, pur ancora in assenza di una quota importante di stranieri che quest’anno hanno determinato il nuovo record. Cresce di molto anche Chioggia, +17%, toccando un milione e 670mila presenze.
Limitandoci a questa analisi dei dati "freddi", si nota che Bibione cala invece di poco, da 5 milioni e 850mila a 5 milioni e 450mila, soprattutto a causa di un massiccio calo dei pernottamenti degli italiani (-20%), che pure erano e sono sempre più una quota marginale dei pernottamenti nella località (circa 1/5 del totale). Non batte i suoi record neppure il complesso Jesolo-Eraclea (l’associazione è degli uffici statistici della regione), fissati nel 2018 a 6 milioni e 485mila pernottamenti. Nel 2023 si ferma a 6 milioni e 275mila. In questo caso, si nota come un boom in qualche modo anticipato rispetto alle località vicine, sia stato seguito poi da un rinculo, che ancora non è stato del tutto assorbito, in particolare a causa delle vacanze più corte degli italiani.
Il sintesi, in Veneto e nel veneziano, calano le città d’arte, mentre tiene, molto bene, il turismo balneare, con una crescita netta dei pernottamenti: trainata però soprattutto dal turismo estero, mentre si contraggono le vacanze degli italiani.
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Dati Storici sul Turismo a Venezia
Sul numero esatto di turisti che visitano di anno in anno Venezia esistono i dati ufficiali dell’Azienda di promozione turistica e vari altri pacchetti di dati forniti da aziende come la Venezia terminal passeggeri (per chi arriva via nave) o le società che gestiscono l’aeroporto e la stazione ferroviaria. Esiste finora soltanto uno studio che possa chiamarsi scientifico e relativamente indipendente. E’ stato pubblicato nel 2009 e riguarda i flussi turistici del 2007, due anni prima. Riferiremo subito i dati di quello studio.
Prima però sembra opportuno considerare un altro lavoro, opera di professori universitari di Economia del turismo, che cercava di fissare delle cifre riguardanti il numero di turisti che una città come Venezia poteva sostenere con i servizi di cui disponeva (ristoranti, alberghi, trasporti e altri) e senza caricare musei, strade e monumenti di un peso turistico eccessivo. Lo studio è interessante perché uno dei suoi autori è stato il professor Paolo Costa, poi sindaco di Venezia e oggi (2012) presidente dell’Autorità portuale che gestisce tra le altre cose il traffico delle navi da crociera (l’altro autore è il professor Jan van der Borg, oggi professore di Economia del turismo). Lo studio, che è del 1988, è particolarmente ambizioso perché intende anche offrire agli amministratori di località turistiche di tutto il mondo un modello di metodo per calcolare il massimo di turisti sostenibile da una località (il titolo era: “Un modello lineare per la programmazione del turismo. Sulla capacità massima di accoglienza del Centro Storico di Venezia”). Intendeva insomma identificare e utilizzare dei parametri validi non solo per Venezia ma capaci di fornire un modello universale.
Veniamo ora al rapporto del 2009. Di questi, 17.515 erano “pernottanti”, gli altri 41.674 erano “escursionisti”, ossia si fermavano solo poche ore. Anzitutto, occorre precisare che a nostro avviso il dato era approssimativo per difetto. Infatti non teneva conto del “nero”, molto pesante, e in alcuni casi è stato ottenuto estrapolando da dati non recenti e utilizzando coefficienti molto bassi. L’autore di queste righe ne ha dato conto in un libretto pubblicato nel 2011 (Paolo Lanapoppi, Caro turista, Corte del Fontego 2011), nel quale calcola in 25 milioni il numero realistico di turisti reali per l’anno 2007. Siamo, come si vede, molto lontani dai 7,5 milioni giudicati il massimo sostenibile da Paolo Costa e Jan van der Borg nel 1988.
Valutando in 27.000 i posti letto disponibili in città, e immaginandoli occupati al 100 %, si ottiene un numero di “escursionisti” pari a 56.000.
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