Turismo e Agricoltura in Italia: Un Binomio Strategico
Il legame tra turismo e agricoltura si rivela sempre più strategico per l'Italia, soprattutto nell'era post-Covid. Se turismo e agricoltura, che si trasforma in enogastronomia, e soprattutto la loro sinergia, erano trainanti per l’Italia pre-pandemia, a detta di tutti saranno settori ancora più strategici nell’era post Covid. Questo binomio rappresenta un'opportunità per la valorizzazione della destinazione Italia, dal momento che le scelte di viaggio sono determinate dai cambiamenti delle abitudini, sempre più legate al territorio, alla cultura e alle tradizioni locali.
Il Turismo Rurale: Un'Esperienza Autentica
Il turismo rurale è sempre più apprezzato da chi vuole trascorrere del tempo all’aria aperta a stretto contatto con la natura. Il turismo rurale negli ultimi anni è diventato un mezzo efficace per affrontare il problemi socio-economici delle aree rurali in generale e del settore agricolo in particolare. Si tratta di una forma di turismo che prevede generalmente una sistemazione in fattorie o aziende agricole e propone una partecipazione attiva allo stile di vita di campagna.
Un’evoluzione già in atto nelle località turistiche sta determinando in Italia una differenziazione dei prodotti turistico-territoriali fondata sul passaggio da fattori di attrattiva tradizionali (mare, montagna e arte) a fattori di attrattiva legati ai contenuti “esperienziali” e “a specifiche caratteristiche dei contesti”.
Puoi decidere di impostare la tua esperienza di turismo rurale sul riposo totale in mezzo ai suoni e ai profumi della natura, oppure scegliere di alloggiare in strutture che propongono anche attività laboratoriali pensate per farti conoscere meglio il lavoro agricolo. Se sei alla ricerca del senso di libertà del campeggio ma non ti dispiacerebbe poter usufruire dei servizi e delle possibilità che offrono di solito gli agriturismi, la soluzione perfetta esiste. Si tratta, infatti, di una fattoria o azienda agricola che mette a disposizione ampi spazi all’aria aperta per la sosta di tende, camper e roulotte.
È una soluzione perfetta per chi vorrebbe vivere una vacanza all’aria aperta da solo o in famiglia ma non possiede camper o tende. Soggiornando in azienda agricola potrai lasciarti alle spalle lo stress dovuto alla frenesia cittadina e riscoprire un ritmo di vita più lento e cadenzato dai tempi della natura. Svegliarsi al canto del gallo, aprire la finestra e rifarsi gli occhi alla vista del sole sui campi dorati è un ritratto di vacanza rilassante, ma un’esperienza di questo tipo è molto di più.
Leggi anche: IA e il futuro del turismo
Agriturismo: Oltre la Ristorazione
Quando raccontiamo che l’ospitalità sarà ciò su cui inizialmente punterà Prati Palai, la parte turistica della nostra azienda agricola, molti non capiscono e si domandano quale sia il nesso tra alloggio e agricoltura. Molti vedono la ristorazione come unica attività agrituristica in quanto pensano al prodotto coltivato, funzione primaria dell’agricoltore, e alla sua somministrazione diretta. Tutto questo ovviamente fila ma non è l’unico compito dell’agricoltore.
Ruolo fondamentale dell’agricoltore oltre a quello più noto sopracitato della produzione di materie prime, è quello di custode, promotore e in alcuni casi anche “produttore” di paesaggio. Da sempre il proprietario terriero come anche il piccolo contadino si sono prodigati per curare, mantenere, abbellire le proprie terre, i propri luoghi di lavoro e di svago e non meno le proprie abitazioni che anche le più umili sono state costruite in modo tale da assecondare oltre che le esigenze funzionali anche quelle estetiche del luogo.
Solo in epoca più recente si è persa questa concezione e in molti casi si è addirittura distrutto volutamente quanto fatto in precedenza. Ora per vari motivi sembra esserci un ritorno, una comprensione dell’importanza del paesaggio e del territorio, della sua tutela ma anche della sua valorizzazione. L'agricoltore è il custode e promotore del territorio che oltre a produrre mantiene e cura il patrimonio paesaggistico ed architettonico del paese.
Turismo DOP: Eccellenze Agroalimentari e Territorio
Il primo rapporto “Turismo Dop”, presentato a Roma dalla Fondazione Qualivita con Origin Italia e il supporto del Masaf, fotografa un’Italia a due velocità. Sono Veneto, Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia le regioni al vertice del turismo Dop, è necessaria una riflessione sulle regioni del Sud. Il rapporto, basato su indagini dirette e sull’esame di fonti istituzionali, segnala 585 attività totali al servizio del “nuovo modello turistico” promosse da 361 consorzi di tutela che coinvolgono 597 prodotti Dop-Igp.
Nel 2024 sono stati registrati 235 eventi. Si aggiungono 188 infrastrutture permanenti e 130 elementi di valorizzazione, riconoscimenti ufficiali delle zone di origine dei prodotti Dop-Igp, 32 azioni specifiche di informazione. La leadership di Veneto, Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia - spiegano gli analisti - dipende dal fatto che nei territori interessati sono presenti filiere produttive solide, un’attrattività turistica consolidata e consorzi di tutela strutturati e riconosciuti capaci di svolgere un ruolo attivo di governance territoriale.
Leggi anche: Analisi del rapporto turismo-PIL in Italia
“Il quadro che emerge - commenta Mauro Rosati, direttore fondazione Qualivita - è certamente positivo e segnala un attivismo crescente in tutti i territori, con esperienze che testimoniano la vitalità del legame tra Indicazioni Geografiche e turismo. Uno dei temi ricorrenti, soprattutto in questi tempi di crisi, è il ruolo fondamentale che avrebbe il turismo per il nostro paese nonché il ritorno all’agricoltura, conseguenza della riscoperta dei ritmi e sapori della terra.
Il Ruolo dell'Enogastronomia
Le volte che si fa cenno poi ai due settori insieme, si parla di enogastronomia, parte fondamentale della nostra economia e fiore all'occhiello dell'Italia, quindi benissimo. Ma si dovrebbe andare oltre. “L’Italia esprime tutta la propria autenticità anche attraverso espressioni artistiche culinarie - ha affermato Giorgio Palmucci, presidente Enit - la tradizione enogastronomica made in italy è ricercata in tutto il mondo e i turisti stranieri trascorrono notti in Italia per assaporarne questa cultura.
La food experience è tra i principali motivi che spinge a scegliere una meta piuttosto che un’altra. In Lombardia si concentra la quota più alta della spesa estera per vacanza enogastronomica, circa 78 milioni di euro che incidono per il 22,0% sul totale nazionale di 354,5 milioni di euro. Nella “Top 5” anche Veneto con 53 milioni di euro, il 15% del totale, Piemonte, Toscana e Sardegna dove si è speso il 10,0% del complessivo.
Un binomio, quello tra turismo e agroalimentare, che è quindi una opportunità per la valorizzazione della destinazione Italia, dal momento che le scelte di viaggio sono determinate dai cambiamenti delle abitudini, sempre più legate al territorio, alla cultura e alle tradizioni locali.
Strategie per un Turismo Integrato e Sostenibile
Il mutato panorama pone gli operatori turistici di fronte all’esigenza di attuare strategie per rispondere agli effetti generati dall’emergenza sanitaria e per intercettare i nuovi bisogni dei viaggiatori. Gli albergatori sono concordi sull’esigenza di rivedere l’offerta attuale (il 69% lo considera molto strategico o strategico) e di ampliare i servizi destinati ai clienti (strategico nel 67% dei casi). Comunicazione, digitalizzazione, riqualificazione e relazioni di filiera sono le altre parole chiave della ripartenza.
Leggi anche: Regolamentazione delle Ferie nel Turismo
Per rispondere agli effetti indotti dalla pandemia, oltre 6 operatori su 10 individuano le strategie di marketing come leva fondamentale. Che ha per obiettivo lo sviluppo di una filiera turistica integrata con il settore agroalimentare, con la banca che prevede un plafond di 5 miliardi di euro per le Pmi italiane, e servizi di consulenza dedicata. Uno strumento importante a supporto di un settore, quello del turismo italiano, che “pre pandemia valeva 13,2% del Pil e occupava il 15% della forza lavoro nazionale, attraverso una logica di filiera integrata con il settore agroalimentare”, spiegano Enit e Unicredit.
“L’offerta turistica italiana, anche per effetto della pandemia, si sta modificando rapidamente in virtù di un cambiamento della domanda con una accelerazione nell’evoluzione esperienziale del turismo e con la valorizzazione di percorsi integrati turistici ed enogastronomici - spiegano Andrea Casini e Remo Taricani, Co-CEOs Commercial Banking Italy di UniCredit - l’integrazione tra cibo, cultura e patrimonio paesaggistico è la strada da seguire per stimolare l’attrazione di nuovi flussi turistici.
Tecnologia e Personalizzazione
Considerando il tema delle tecnologie tra gli operatori il primo aspetto considerato è legato alla connettività e alla presenza di Wi-Fi gratuito (31%), seguito dalla possibilità di prenotare (28%) e di fare il check-in e check-out online (15%). Nel rapporto con il cliente diventerà necessario prevedere una maggiore flessibilità nelle politiche di cancellazione (a pensarla così è il 38% degli intervistati), o addirittura un’assicurazione di viaggio per la copertura delle spese sanitarie (14%).
Un altro elemento di distintività sarà l’offerta di proposte customizzate del soggiorno, lasciando al cliente la possibilità di costruire un pacchetto su misura con le esperienze da fare nella struttura e sul territorio (43%) o di personalizzazione della camera, scegliendo cuscini, materasso, prodotti nel frigobar (12%). Per il 44% degli operatori per intercettare i nuovi bisogni dei viaggiatori sarà necessario prevedere aree per il relax psico-fisico mentre per il 31% zone destinate allo smart working.
Salute, Benessere e Sostenibilità
Anche salute e benessere saranno un elemento irrinunciabile: il 56% individua come necessari l’installazione di impianti di sanificazione e purificazione dell’aria. Il 28% degli operatori prevede di offrire tour enogastronomici sul territorio per far conoscere ai turisti le produzioni food & beverage locali. Il 24% proporrà menù che esaltino i prodotti locali e con materie prime a km0 e il 21% si concentrerà sulla proposta di tour del territorio divisi per target (es giovani, coppie, family) così da migliorare la fruizione dell’esperienza.
Tutto questo è concretamente realizzabile se il turismo diventa sempre più consapevole e l’agricoltura sempre più sostenibile. Agricoltura, ambiente, sostenibilità: è il filo verde del territorio che ha permesso la crescita di aree collinari e montane dal punto di vista turistico. Ma occorre fare sistema e, soprattutto, avere una strategia comune.
Esempi di Integrazione Agricoltura-Turismo
Di seguito presentiamo due casi paradigmatici di aziende agricole ubicate nel contesto territoriale di due differenti aree rurali mediterranee classificate come Aree Svantaggiate europee: L’Alqueria de Morayma, in Andalusia (Spagna), Su Massaiu in Sardegna (Italia)1. Le due aziende agricole, con lo scopo di rispondere ad una nuova domanda, hanno attuato una strategia di integrazione “dell’esperienza” agricola nella loro offerta turistica.
L’Alqueria de Morayma: Un'Esperienza Agricola Completa
L’Alqueria de Morayma nell’Alpujarra granadina, ha introdotto la pratica produttiva e agricola nel proprio “core business”, offrendo al turista la possibilità di partecipare attivamente alla vendemmia e alla raccolta delle olive, così come ai processi di produzione dell’olio, del vino, del pane e del formaggio. L’Alqueria di Morayama si è cosi trasformata da un centro di turismo rurale in una azienda agricola certificata biologica dove il turista ha la possibilità di viverne l’atmosfera e le attività quotidiane.
Su Massaiu: Riscoperta della Campagna Sarda
Su Massaiu, ubicato a Turri ai piedi dell’Altipiano della Giara (Sardegna, Italia), nasce come agriturismo nel 1998 per diversificare l’attività dell’azienda agricola familiare che dal 1995 certifica la sua produzione biologica. La creazione di percorsi legati alla riscoperta di esperienze vincolate alla campagna (come la mietitura, la raccolta dello zafferano, i processi di panificazione), evidenziano una necessità di riscoprire aspetti della storia, della cultura e della vita del mondo rurale.
La partecipazione alla rete delle fattorie didattiche del Medio Campidano (la prima rete costituitasi in Sardegna) offre anche alle scuole l’opportunità di visitare le coltivazioni, di imparare i processi di trasformazione artigianale dei prodotti.
Tendenze Emergenti nel Turismo Rurale
Dai casi analizzati emerge un nuovo interesse anche per l'agricoltura, una delle tendenze poliedriche di intendere il turismo rurale vincolato a nuove pratiche di tipo sostenibile. Emergono nuove reciprocità che mettono al centro della relazione tra turista e territorio, l'esperienza della pratica agricola. Il turista chiede di poter sperimentare in prima persona l'attività produttiva, e il nuovo imprenditore agricolo integra e completa la sua offerta in maniera tale da potergliela fornire.
Indipendentemente dalle definizioni statiche, che a volte rischiano di deviare la discussione sulle tendenze emergenti, è importante sottolineare che questa transizione si riferisce ai principi ispiratori dell'attività e dello spirito imprenditoriale degli agricoltori. Le aziende agricole vanno oltre la sola offerta di pernottamento e pasti, riaffermando il ruolo della produzione agricola e delle attività ad essa connesse.
TAG: #Turismo