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Turismo Enogastronomico: Definizione e Tipologie

Oggi, i turisti scelgono la propria destinazione e l'alloggio in base a esigenze specifiche. Esplorare le varie tipologie di turismo è essenziale per individuare la propria nicchia.

Definizione di Turismo Enogastronomico

Il turista enogastronomico è colui che intraprende almeno un viaggio con pernottamento, motivato principalmente dall'enogastronomia. È la ragione principale del viaggio a differenziarlo dagli altri turisti, non la semplice partecipazione a esperienze a tema.

Oggi non possiamo più limitarci a considerare il turismo enogastronomico come l’acquisto di prodotti agroalimentari e vitivinicoli tipici e al degustare ricette e piatti tradizionali in vacanza. Questa pratica si esprime attraverso una pluralità di prodotti, servizi ed esperienze in cui il coinvolgimento dei sensi è qualificante, attraverso cui fruire del patrimonio culturale del luogo in modo attivo, immergendosi nella vita e nelle tradizioni della comunità locale.

Il turismo enogastronomico rientra appieno nel concetto di turismo esperienziale che potrebbe essere definito come un insieme di proposte dove il coinvolgimento dei sensi è qualificante, attraverso cui fruire del patrimonio del luogo in modo attivo, immergendosi nella vita e nelle tradizioni della comunità locale.

Turismo Esperienziale

In questo ambito si sta affacciando prepotentemente sul mercato il TURISMO ESPERIENZIALE, in cui l’esperienza è strumentale alla erogazione di servizi o vendita di prodotti. Non ti vendo solo il prodotto turismo ma anche l’esperienza che ne deriva.

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Nel Turismo Esperienziale parliamo invece di esperienze pratiche, appunto, ed emozionali, come vendemmiare, raccogliere tartufi, pescare sulle barche assieme ai pescatori, fare o vedere come si fa il formaggio, il vino, l’olio, i salumi, la pasta, i dolci.

Caratteristiche del Turista Enogastronomico

Il turista enogastronomico è un viaggiatore "onnivoro" e innovativo, desideroso di vivere un insieme variegato di esperienze arricchenti, multisensoriali, emozionali e culturali. Il recarsi in ristoranti per degustare piatti tipici è l’esperienza più diffusa; grande interesse suscitano le aziende di produzione - in primis le aziende vitivinicole - poiché luoghi dove ter conoscere le origini, i processi e le modalità di produzione. Sempre più spesso questo turista ricerca proposte innovative che uniscono il cibo, il vino, l’olio, … alla cultura, al benessere ed allo sport.

Il turista enogastronomico non fa viaggi così lunghi, sia nella distanza (316 km contro i 342 km di media del turista esperienziale) che nella durata, ed appare autonomo nell’individuare le destinazioni ma anche nella prenotazione del viaggio.

La partecipazione a fiere e sagre legate al cibo e le degustazioni nelle cantine o aziende agricole sono le attività che caratterizzano in maniera prevalente le scelte e le preferenze del viaggiatore enogastronomico; rilevante anche il dato di chi viaggia per conoscere e consumare in locali attenti alla cucina sana, responsabile e sostenibile, a dimostrazione di una trasformazione delle esigenze e della filosofia di questa tipologia di viaggiatore.

Se la possibilità di rigenerarsi per il turista enogastronomico è la motivazione principale che lo porta a viaggiare, spicca, rispetto agli altri profili, l’opportunità di sperimentare attività e conoscere luoghi mai visitati. La “scoperta” si rivela quindi un aspetto caratterizzante dell’idea di una vacanza orientata al gusto ed alle tradizioni culinarie di un territorio.

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Tipologie di Turismo Enogastronomico

I tour enogastronomici mostrano ai visitatori come preparare e gustare il cibo e il vino, soprattutto i prodotti tipici di un territorio. Questi tour possono essere organizzati in molti modi diversi.

  • Tour in agriturismo: I visitatori possono mangiare il cibo del posto.
  • Tour enologici: I visitatori imparano come si abbinano il cibo e il vino.
  • Tour gastronomici online: Mostrano ai visitatori come preparare determinati tipi di cibo.
  • Tour enologici online: Mostrano ai visitatori come abbinare determinati tipi di vino ai cibi.

Benefici del Turismo Enogastronomico

  • Benefici economici: aumento degli arrivi e delle presenze, entrate economiche aggiuntive.
  • Benefici socioculturali: creazione di nuovi posti di lavoro, riscoperta del patrimonio, tutela e valorizzazione sostenibile.
  • Benefici ambientali: maggiore utilizzo delle produzioni locali, circuiti di approvvigionamento locale, riduzione degli impatti ambientali.

Tendenze nel Turismo Enogastronomico

La mia attività di ricerca - i cui esiti principali vengono sintetizzati nel Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano - mi ha permesso di conoscere ed approfondire le nuove direzioni intraprese, che si potrebbero riassumere in quattro macro-tendenze.

  1. Varietà, esperienze a 360 gradi: il turista desidera esplorare nuove mete ed arricchire la propria esperienza di viaggio partecipando a proposte autentiche a contatto con la natura e l’ambiente rurale.
  2. Accessibilità e facilità d’acquisto: oggi il 63% dei turisti italiani vorrebbe prenotare le visite alle aziende di produzione online.
  3. Sostenibilità (ambientale e sociale): il turista ricerca degustazioni, pranzi e/o cene a base solo di prodotti locali e pone attenzione alle iniziative green messe in atto da chi offre l’esperienza.
  4. Longevity: l’esperienza enogastronomica va oltre al cibo e ai valori culturali ad esso collegati estendendosi al benessere.

Queste tendenze generali trovano declinazioni specifiche a seconda dei target. L’interesse è alto e trasversale alle generazioni, ma ognuna di esse presenta delle peculiarità.

Il Ruolo della Comunicazione

Il turismo enogastronomico non è solo un mix di prodotti agroalimentari e servizi turistici, è una forma di turismo esperienziale e possiede un forte valore culturale distintivo. Creare format narrativi capaci di trasmettere l’unicità e i valori identitari del patrimonio enogastronomico in modo coinvolgente sia prima che durante l’esperienza rappresenta la modalità più adatta.

Dati e Statistiche

Nel 2023, il 58% dei turisti italiani dichiara di aver compiuto almeno un viaggio con principale motivazione legata all’enogastronomia, un valore superiore di 37 punti percentuali rispetto al 2016. In termini assoluti, si stima siano circa 9,6 milioni.

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Se allarghiamo lo sguardo all’Europa, secondo lo studio della European Travel Commission le esperienze enogastronomiche insieme a quelle legate ai paesaggi naturali (dove spesso sono vissute) sono le più ricercate dai viaggiatori del Vecchio Continente. Rispettivamente dal 16,3% e dal 17,4%, in termini assoluti circa 19,9 e 21,3 milioni di turisti.

Secondo il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2019, a cura della professoressa Roberta Garibaldi, il 59% dei turisti reputa centrale nelle proprie scelte di viaggio la presenza di una offerta enogastronomica di qualità e le esperienze legate all’enogastronomia e il 24 % la ritiene utile.

Il Belpaese ha il maggior numero di produzioni agroalimentari e di vini certificati in Europa e nel mondo (852 a settembre 2023), ed ogni territorio può vantare eccellenze riconosciute e distintive.

Professioni nel Turismo Enogastronomico

Con lo sviluppo del turismo enogastronomico e l’affermarsi di forme, modalità e luoghi di fruizione nuovi, le professioni più tradizionali si stanno arricchendo di nuove mansioni e competenze. Nascono e si diffondono al contempo nuove professioni, in primis quella dell’hospitality manager delle aziende agricole e vinicole.

L’hospitality manager si occupa di gestire l’accoglienza, ad esempio: costruire prodotti, servizi ed esperienze turistiche in linea con i target attuali e potenziali; gestire il personale preposto alla visita ed alla degustazione; promuovere e commercializzare l’offerta.

Appare evidente che questa figura professionale deve avere forti competenze turistiche, al di là delle conoscenze tecniche legate al prodotto/ai prodotti (vino, formaggio, olio, …) e all’azienda.

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