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Turismo in Francia: Statistiche e Analisi

Secondo l'ultimo rapporto sul clima aziendale di Atout France, la Francia ha fatto meglio dei suoi vicini europei nel 2021. Le differenze tra i numeri del turismo in Francia nel 2019 e il presente si sono ridotte di mese in mese. Per quanto riguarda i ricavi internazionali, la Francia rimane il leader europeo davanti a Spagna e Italia.

Cumulativamente nei primi 11 mesi del 2021, le entrate del turismo internazionale sono state pari a 31.4 miliardi di euro (33.5 miliardi di dollari), rispetto ai 26 miliardi di euro (27.7 miliardi di dollari) in Spagna e ai 20.6 miliardi di euro (22 miliardi di dollari) in Italia. Il volume dei pernottamenti turistici commerciali per i clienti domestici è in aumento del 12.6% rispetto al 2020 (cumulato sui primi 11 mesi) e in calo solo del -7.5% rispetto al 2019. Anche il prezzo medio è aumentato a 164 EUR (175 USD), in aumento del 7% rispetto al 2019. È stato fortemente sostenuto dagli hotel Luxury e Palaces, che hanno registrato un aumento del 23% del loro GCR.

I marchi nazionali e altri marchi europei dominano ampiamente l'industria dell'ospitalità francese, che ha anche un volume elevato di marchi internazionali. AccorHotels è il principale attore del settore e detiene un portafoglio molto diversificato, dal segmento budget al segmento lusso, seguito dal Louvre Hotel Group e da B&B Hotels. Il 9 novembre 2021, Accor ha stretto una partnership con i Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024. Secondo i termini dell'accordo, il gigante alberghiero offrirà servizi agli atleti e ai media nei rispettivi villaggi.

Nel 2024, la dimensione del mercato dell'ospitalità in Francia è stata stimata in 20.81 miliardi di USD. Il rapporto copre la dimensione storica del mercato dell'ospitalità in Francia per gli anni: 2020, 2021, 2022, 2023 e 2024. L'analisi dell'industria alberghiera in Francia include una previsione di mercato per il periodo 2025-2030 e una panoramica storica.

Continua la corsa apparentemente senza freni del turismo dopo il blocco dei viaggi imposto dalle restrizioni per il Covid: con il 2024 l’Italia mette in archivio un nuovo primato con le presenze turistiche che hanno toccato quota 458,4 milioni, ulteriore crescita rispetto ai numeri già record del 2023 (+2,5%a fronte di una media Ue del +1,9%). Anche grazie a un ottimo quarto e ultimo trimestre (+11,1%) il nostro Paese ottiene un risultato importante: riesce a superare la concorrente Francia (450,1 milioni di presenze, -0,8%) e nella graduatoria europea si piazza così al secondo posto dietro la Spagna, per ora irraggiungibile con 500,1 milioni di presenze (+3,3%), Paese nel quale il turismo si conferma come il principale motore di crescita dell’economia.

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A partire dall’altra voce che insieme alle presenze (numero di notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi) misura i flussi turistici: gli arrivi. Le persone che hanno effettuato il check in negli esercizi ricettivi italiani risultano infatti inferiori rispetto all’anno precedente: 129,3 milioni (-3,3%). Dietro il segno negativo si nascondono però tendenze opposte da parte delle due componenti di viaggiatori: gli stranieri continuano a scegliere l’Italia come meta delle loro vacanze (+0,9% di arrivi), mentre a non tenere il passo sono gli italiani (-2,2%). La divaricazione è ancora più evidente alla voce presenze: +6,8% per chi arriva dall’estero, -7,6% per i “domestici”.

La clientela straniera si conferma prevalente rispetto a quella domestica: se già nel 2023 le presenze dei turisti provenienti dall’estero erano 234,2 milioni (52,4% sul totale), nel 2024 sono arrivate a superare i 250 milioni (54,6%). C’è da dire, fa notare l’Istituto di statistica, che la flessione della componente domestica alla voce presenze è comune al trio dei “campioni europei” del turismo, perché anche spagnoli (-1,4%) e francesi (-1,7%) hanno viaggiato meno sul loro territorio. La crescita della componente estera della clientela non è fenomeno solo italiano ma riguarda tutti i Paesi dell’Ue (media +4,7%).

Quanto alle strutture, infine, le presenze negli alberghi sono aumentate del 3% rispetto all’anno precedente, segnando un incremento molto più pronunciato di quello ottenuto dall’extra-alberghiero (+1,7 %).L’Italia riesce a guadagnare il secondo gradino del podio europeo anche grazie alla performance opaca della Francia: quello transalpino è l’unico Paese (insieme alla Svezia) tra i 27 dell’Ue che ha subito un arretramento delle presenze.

A compensare un flusso turistico casalingo negativo (-1,7%) non è intervenuta la componente straniera. È il paradossale effetto delle Olimpiadi estive di Parigi che hanno rallentato la domanda verso il Paese: molti viaggiatori hanno scelto mete alternative, spaventati dal grande evento (e dalla lievitazione dei prezzi). Così l’incremento delle presenze straniere in Francia è stato di appena l’1,2%, ben lontano da quello della Spagna (+6,2%) e, come detto, dell’Italia (+6,8%) i cui 250,1 milioni di presenze straniere sono superati in Europa solo dalla meta iberica.

La Francia è il Paese leader mondiale del turismo, con un totale di 83 milioni di turisti stranieri che visitano ogni anno il paese. Il turismo in Francia genera il 7% del PIL, circa 200 miliardi di dollari l'anno, secondo dati forniti dalla banca mondiale e il Ministero degli Affari Esteri e lo Sviluppo Internazionale francese. Non c'è da stupirsi che lo stato abbia provveduto immediatamente dopo gli attacchi di Charlie Hebdo a mettere in atto un programma di promozione del turismo all'estero. Infatti sono stati inviati ufficiali francesi in Inghilterra, Los Angeles, Spagna, Germania, Hong Kong, Tokyo e in Italia a partire da Febbraio per incoraggiare i turisti stranieri a visitare la Francia.

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In Italia, invece, ci troviamo in una fase di totale ripresa, come dimostrano le statistiche relative agli arrivi turistici dell'anno precedente. Eppure nonostante tutti i fattori appena citati per entrambi i paesi, la Francia resta comunque il paese più visitato al mondo, con l'Italia nettamente staccata al 5° posto. Il primato della Francia in campo turistico? È un “falso clamoroso” secondo Gavino Maresu, esperto di turismo. Ironia della sorte, a inserire un bel punto di domanda al termine dell’ennesima statistica pubblicata dal ministero dell’Economia, secondo cui la Francia sarebbe “encore championne du monde de tourisme”, sono stati proprio gli operatori d’Oltralpe.

In una circostanziata comunicazione, il Comitato per la Modernizzazione dell’Hôtellerie e del Turismo, ha infatti denunciato i presunti fattori di debolezza propri della metodologia di rilevazione. Tra questi, l’impossibilità di desumere dai questionari qualitativi riempiti nelle piazzole di sosta autostradali l’effettivo numero di viaggiatori stranieri presenti nel Paese in un determinato momento; la mancanza di rilevazioni nelle strutture ricettive non ordinarie, stimate tuttavia in ben 28mila unità; la reale intenzione dei visitatori intercettati di trattenersi in Francia per l’intera durata della vacanza, considerato che i collegamenti stradali del Paese vengono fruiti sull’asse europeo nord-sud per raggiungere anche Spagna, Portogallo, Italia e Marocco.

Se poi, come aggiunge la nota del Comitato, ci si volesse spingere ancora più nel profondo, e dividere l’importo delle entrate valutarie ‘ufficiali’ (le virgolette sono del Comitato stesso) per il numero ‘ufficiale’ delle presenze - che supera gli 84 milioni di turisti esteri -, si scoprirebbe che per introiti l’Hexagone scivolerebbe dalla terza ‘ufficiale’ posizione in classifica all’83a. Perché, spiega ancora il Comitato, “i comunicati trionfalistici non incentivano il miglioramento. E - aggiunge - impediscono da quindici anni di analizzare la situazione quale effettivamente è, criticità incluse. Politici, banche, investitori e media tessono le lodi del comparto trascurando la necessità di investire, modernizzare l’offerta, migliorare l’immagine, rimettersi in gioco. Come invece andrebbe costantemente fatto per mantenersi saldi in vetta”.

Chiariamo subito che si tratta di arrivi. Un dato questo che solleva non pochi dubbi e sospetti. Si potrebbe pensare che un turista in Francia ci vada solo per il week end e che in Italia invece si fermi almeno una settimana. Ma i conti cominciano a non tornare lo stesso. La città italiana più visitata è invece Roma con 10 milioni di arrivi, ma in compenso l'Italia piazza ben 3 altre città ben prima di Nizza e cioè Milano con 6,5 milioni, Venezia con 5,5 milioni e Firenze con 5 milioni ma anche Napoli appena sotto Nizza con i suoi 2 milioni di arrivi. Ma dove sono tutti gli altri turisti in Francia? Nei paesini? Nelle spiagge? Io direi che non è possibile.

Un altro dato interessante è il numero dei passeggeri negli aeroporti francesi ed italiani. Grosso modo le cifre sono identiche, intorno ai 190 milioni di passeggeri l'anno. Ma c'è una differenza notevole nella distribuzione di questi passeggeri. Mentre negli aeroporti di Parigi girano circa 110 milioni di passeggeri all'anno e i restanti 80 milioni negli altri aeroporti, in Italia a Roma si gestiscono solo 50 milioni di passeggeri, metre ben 140 negli altri aeroporti. La città di Lione in Francia dichiara 6 milioni di turisti mediamente. Sarebbero più che a Venezia. Come farebbe Lione, una tranquilla cittadina fluviale a fare 6 milioni di arrivi turistici? A vedere che? Il centro storico? Quindi ed in definitiva i dati francesi sono evidentemente falsati.

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Tabella Comparativa: Italia vs Francia

Paese Presenze Turistiche (2024)
Italia 458.4 milioni
Francia 450.1 milioni

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