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Turismo Rurale in Veneto: Alla Scoperta delle Tradizioni e del Territorio

In un’epoca caratterizzata dalla frenesia e dalla tecnologia, si avverte sempre più la necessità di ritrovare un contatto autentico con la natura e le tradizioni. Il turismo rurale rappresenta una risposta a questo bisogno, concentrandosi sull'esplorazione delle aree rurali e sulla partecipazione attiva alla vita delle comunità agricole locali.

Il 13 settembre 2022, il Consiglio della Regione Veneto ha approvato una nuova disciplina relativa alle attività di agriturismo, pescaturismo, ittiturismo, turismo rurale, fattorie didattiche, enoturismo e oleoturismo. Questa normativa mira a diversificare i servizi offerti dalle imprese agricole, valorizzare le produzioni enogastronomiche tradizionali e locali, diffondere la conoscenza della cultura contadina e accrescere la fruibilità del territorio.

Finalità della Nuova Disciplina

Le finalità principali della nuova normativa sono orientate a:

  • Permettere una diversificazione dei servizi offerti dalle imprese agricole.
  • Migliorare e ampliare l’offerta a clienti e turisti.
  • Valorizzare e far conoscere le produzioni enogastronomiche tradizionali e locali.
  • Diffondere la conoscenza della cultura contadina, della vita rurale e di quella del mondo della pesca.
  • Accrescere la fruibilità e la conoscenza del territorio da parte dei turisti e cittadini.
  • Salvaguardare e tutelare l’ambiente.

Il legislatore, in collaborazione con le associazioni di settore, ha modificato la precedente Legge 28/2012 ampliando le attività di turismo rurale nell’ambito dell’agriturismo, inserendo l’attività enoturistica e quella oleoturistica, prevedendo nuove iniziative e semplificazioni per le attività di somministrazione e, infine, ampliando l’ospitalità.

Novità Introdotte dalla Nuova Legge

La nuova disciplina, entrata in vigore con la pubblicazione sul BUR della legge, pone in evidenza le diverse tipologie di attività turistiche che possono essere intraprese dalle aziende del settore primario, introducendo l’obiettivo relativo all’incentivazione del miglioramento degli standard di accoglienza.

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L’articolo 3 introduce le definizioni di “enoturismo” e “oleoturismo”, rivede quelle del “turismo rurale” e di “fattoria didattica”, e allarga la gamma dei “prodotti di qualità e territoriali” con l’inserimento dell’Indicazione Facoltativa “Prodotto di montagna”, le “PPL”.

Ospitalità e Agricampeggi

L’articolo 7 aumenta a 45 il numero massimo dei posti letto e consente l’utilizzo del letto aggiuntivo in camera, su espressa richiesta degli ospiti e qualora la superficie lo consenta.

All’articolo 8 viene ampliata la gamma delle tipologie di strutture mobili per gli agricampeggi, purché “in sintonia con l’ambiente rurale e pertanto prive di impianti e strutture fisse”. Le strutture preallestite non devono superare il 49% del numero massimo di piazzole dichiarate con la SCIA. Gli agricampeggi possono disporre di unità abitative mobili per la sosta e il soggiorno di turisti sprovvisti di propri mezzi mobili di pernottamento.

Somministrazione di Pasti e Bevande

L’articolo 9 disciplina la “Somministrazione di pasti e bevande”, stabilendo che questa sia realizzata dall’azienda agrituristica utilizzando una quota di prodotto proprio, ottenuta anche attraverso lavorazioni interne o esterne all’azienda agricola, comprese le bevande spiritose tipiche dell’ambito regionale.

Se da un lato si diminuisce la quota obbligatoria di autoproduzione, dall’altro, questa, può essere integrata da una quota di prodotti regionali. Infatti si prevede che:

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“I prodotti usati devono provenire, in termini di valore: per non meno del 50 per cento del totale, ovvero almeno il 25 per cento del totale nel caso di attività in zona montana, direttamente dall’azienda agricola; per non più del 15 per cento del totale dal libero mercato di distribuzione alimentare; per la rimanente quota nella misura del 15 % del totale, ovvero almeno del 10 % nel caso di attività di montagna, direttamente dall’azienda agricola e/o da prodotti di da prodotti di qualità e territoriali e per la restante quota con prodotti provenienti da aziende agricole ed imprese artigiane alimentari aventi sede nel territorio regionale.”.

L’articolo prevede la consegna a domicilio ma esclude l’attività di catering.

Attività di Turismo Rurale

Con riferimento alla definizione di Turismo rurale dettata dall’art. 2, comma 2, l’articolo 10 raggruppa le attività in tre specifiche aree tematiche:

  • Area agricoltura ed enogastronomia
  • Ambiente naturale, paesaggio aree protette
  • Patrimonio architettonico e culturale

Le attività di Turismo rurale sono riservate alle imprese agricole che svolgono tali attività all’interno dei beni fondiari nella disponibilità dell’azienda agricola e in connessione con la coltivazione del fondo, la silvicoltura e l’allevamento degli animali.

Con la pubblicazione sul BUR n.31 del 3 marzo 2023 della DGR n.174, vengono approvate le nuove disposizioni applicative e procedurali per lo svolgimento delle attività di Turismo Rurale da parte delle aziende agricole.

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Esempi di Attività Ricomprese nel Turismo Rurale

La nuova legge ridefinisce le tipologie di attività ricomprese nel Turismo Rurale (art. 12 bis - L.R. 10 agosto 2012, n. 28):

  • Visite aziendali finalizzate alla scoperta delle tecniche produttive, di trasformazione dei prodotti agricoli aziendali, nonché delle principali produzioni tipiche e tradizioni culinarie del Veneto.
  • Attività svolte in ambito aziendale e, qualora si tratti di azienda agrituristica, anche al di fuori dei beni fondiari nella disponibilità dell’azienda, ai sensi dell’art. 5 comma 5 della L.R. n. 28/2012.
  • Turismo equestre (art. 1 comma 2 - L.R. n. 33/2002).
  • Attività di supporto alle attività di cicloturismo (art. 6 comma 4 - L.R. n. 16/2011).
  • Visite aziendali ed iniziative culturali finalizzate alla conoscenza ed alla valorizzazione dell’architettura rurale e gentilizia, dei musei rurali e degli altri beni culturali e architettonici, nella disponibilità dell’azienda agricola e legati alla storia e alla cultura rurale del Veneto.

Benefici del Turismo Rurale

Il turismo rurale offre numerosi vantaggi, tra cui:

  • Lo sviluppo economico locale: mira a promuovere lo sviluppo economico delle aree montane e di campagna, offrendo opportunità di lavoro e creando fonti di reddito alternative.
  • La conservazione del patrimonio culturale: una delle finalità più importanti è preservare e valorizzare il patrimonio culturale delle comunità rurali.
  • La tutela dell'ambiente e delle risorse naturali: favorisce la sostenibilità ambientale e la conservazione della natura.
  • Diversificazione dell'economia: contribuisce a diversificare le fonti di reddito delle comunità ospitanti, riducendo la dipendenza da settori economici tradizionali.
  • Il benessere fisico e mentale: è un’ottima occasione per sfuggire allo stress e alla frenesia della vita quotidiana, immergendosi nella tranquillità e nella bellezza della campagna.

Progetto TUR RIVERS

Il progetto di cooperazione TUR RIVERS punta a qualificare e promuovere l'offerta turistica rurale dei territori attraversati dai grandi fiumi, attraverso la valorizzazione degli itinerari interprovinciali di una vasta area rurale tra le grandi mete turistiche (Venezia, Verona, Ravenna).

La valorizzazione degli itinerari rurali e la diversificazione dell'offerta turistica nei territori attraversati dai grandi fiumi di pianura, saranno gli elementi della discussione che si svilupperà durante il seminario di studio dal titolo " Di là dal fiume... Il turismo rurale tra i grandi fiumi di pianura". Parliamo di tutte quelle pratiche di escursionismo legate alla mobilità slow, al cicloturismo, alla navigazione fluviale, all'agriturismo e all'offerta educativa delle fattorie didattiche, che negli ultimi anni sembrano essere diventate le nuove modalità di scoperta dei territori italiani.

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