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Turismo sulla Luna: Pro e Contro

L’universo ha sempre affascinato gli esseri umani da tempo immemorabile. Con il passare dei decenni e lo sviluppo di una migliore tecnologia da parte dell’uomo, ci siamo posti l’obiettivo di esplorare la vastità dello spazio. Alla fine, nel 1969, quando l’Apollo 11 sbarcò sulla Luna e l’astronauta Neil Armstrong divenne la prima persona a camminare sulla superficie della Luna raggiungemmo una nuova frontiera. Ebbene sì, che ci crediate o no, i viaggi nello Spazio ad oggi sono possibili.

Certo, lo erano anche negli anni ‘60, ma con una differenza fondamentale: oggi si parla di turismo spaziale, ovvero della commercializzazione e l’apertura ad un pubblico di privati di quelle che una volta furono missioni avanguardistiche e incredibili per l’umanità e per l’esplorazione spaziale. Infatti, se Yuri Gagarin ha affrontato la sua missione con successo ma con un numero non indifferente di rischi e con tanta incertezza rispetto a cosa sarebbe accaduto, oggi si è iniziato a parlare di viaggi spaziali come se fossero un’attrazione da parco divertimenti.

In effetti non ci si allontana molto da questa concezione: la missione scientifica si è trasformata in una vera e propria esperienza da provare e da vendere ai clienti giusti. Al momento non è possibile raggiungere un luogo stabilito oltre l’atmosfera come la Luna o un altro corpo celeste (fatta eccezione per la Stazione Spaziale Internazionale), ma si tratta di compiere un viaggio al confine della nostra atmosfera, viaggiando proprio lì, al limite e in alcuni casi oltre la linea di Karman, percorrendo un’orbita, per poi tornare sulla Terra. Ancora nulla a che vedere con gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale, che restano sospesi in orbita per circa un semestre.

Cos’è il turismo spaziale?

Il turismo spaziale e viaggi nello spazio rientrano in un’area entusiasmante e in rapida evoluzione del viaggio moderno. Offre esperienze uniche e viste mozzafiato della Terra, ma solleva anche questioni importanti sull’ecosostenibilità e l’impatto ambientale. Ad oggi le aziende e le attività che investono nel turismo spaziale si stanno moltiplicando.

Nonostante siano stati annunciati numerosissimi progetti per fruire commercialmente dello spazio a livello turistico, sono ben pochi quelli ad essere stati già sottoposti ai diversi test di sicurezza. Per adesso, lo sviluppo delle piattaforme utili al turismo spaziale è in mano a poche big companies. Gli investitori aumentano anche se al momento sono alcune big company a detenere lo scettro.

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Le prime destinazioni spaziali

Se stai sognando di esplorare l’universo, ci sono alcune destinazioni spaziali che stanno rapidamente guadagnando attenzione. Dalla stratosfera fino a superfici lunari, il turismo spaziale è in rapida evoluzione e le opportunità si moltiplicano. Le prime destinazioni ti offrono esperienze uniche che potresti non avere mai immaginato.

Immagina di fluttuare sopra le nuvole, circondato da un silenzio assoluto e una vista che ti toglie il fiato. Un viaggio nella stratosfera ti permetterà di vedere la curvatura della Terra e di vivere un’assenza di gravità che pochi possono vantare di aver provato. Tuttavia, non dimenticare che, anche se entusiasmante, la stratosfera presenta alcune sfide. La pressione atmosferica e la temperatura esterna possono diventare critiche.

La Luna: Il sogno di tutti

La Luna rappresenta un obiettivo ambizioso e il sogno di molti aspiranti astronauti e turisti spaziali. Negli ultimi anni, le tecnologie per i viaggi lunari sono avanzate notevolmente, rendendo possibile quello che un tempo sembrava irraggiungibile. Ti immagini di camminare sulla superficie lunare, lasciare la tua impronta in un terreno polveroso e ammirare la bellezza della Terra vista dallo spazio?

Ma il viaggio verso la Luna porta con sé anche le sue difficoltà. La gravitazione ridotta, le radiazioni e l’assenza di atmosfere significano che dovrai prepararti per un’avventura davvero senza precedenti. È fondamentale partecipare a un programma di addestramento adeguato prima di intraprendere questo straordinario viaggio.

Turismo spaziale - Pro

  • Stimolo all'innovazione tecnologica: Il turismo nello spazio stimola lo sviluppo di nuove tecnologie spaziali.
  • Creazione di posti di lavoro: Il settore crea un’ampia varietà di posti di lavoro, dai tecnici e ingegneri aerospaziali agli specialisti in formazione spaziale e operatori di supporto al volo.
  • Investimenti e finanziamenti: Attrae investimenti sia da investitori privati che da enti governativi.
  • Promozione dell’accesso allo spazio: Contribuisce a democratizzare l’accesso allo spazio.

Turismo spaziale - Contro

  • Costi elevati: Il turismo spaziale, benché ancora in fase emergente, comporta costi significativi che possono variare notevolmente a seconda del tipo di esperienza offerta.
  • Impatto ambientale: Ha un impatto ambientale significativo, specialmente in termini di emissioni di gas serra.
  • Esclusività: Si rivolge esclusivamente a individui eccezionalmente ricchi. Invece di aprirlo a tutti, potrebbe far sì che le persone storcano gli occhi per l’inaccessibilità.
  • Tecnologie non trasferibili: Alcune aziende hanno sviluppato tecnologie specifiche per questo settore, queste tecnologie non saranno necessariamente trasferibili ad altre attività spaziali, come applicazioni industriali o scientifiche.

Le aziende protagoniste del turismo spaziale

  • Virgin Galactic di Richard Bandson: La prima da considerare è Virgin Galactic, il cui fondatore Sir Richard Charles Nicholas Branson ha investito nello sviluppo di un velivolo lanciato in volo e non da terra. Al momento la commercializzazione di questa tecnologia ha portato l’azienda di Branson a vendere 100 biglietti, con l’obiettivo di raggiungere 1000 prenotazioni prima del lancio ufficiale.
  • Space X di Elon Musk lancia Inspiration 4: Con Inspiration 4 invece SpaceX ed Elon Musk hanno voluto dare prova di saper presidiare anche questo specifico settore del mercato spaziale: di fatto la missione è stata finanziata da Jared Isaacman ed è stata una missione totalmente composta da cittadini privati a bordo del velivolo Crew Dragon Resilience.
  • New Shepard di Blue Origin, l’azienda spaziale di Jeff Bezos: Altra storia per quanto riguarda la missione del velivolo New Shepard di Blue Origin, l’azienda spaziale di Jeff Bezos: un capolavoro di marketing se vogliamo, che ha combinato l’elemento emotivo con la dimostrazione di capacità tecnologica.

Qual è il costo di un viaggio nello spazio?

Certo, l’avventura fuori dall’atmosfera è allettante ed è ufficialmente commercializzata come esperienza: ma il costo? Qui è necessaria una premessa: non aspettatevi di poter usufruire di una Smartbox ormai impolverata regalata da “chisiricordaqualedeglizii” e quasi dimenticata in un cassetto o in uno scaffale di una libreria. Ricordatevi che si parla di un viaggio al di fuori dell’atmosfera e che vanta di essere l’avanguardia tecnologica e commerciale a livello globale. Come si può immaginare, non costa poco.

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Ulteriore premessa: non esiste un prezzo unitario o confrontabile con quello di altre aziende. Infatti, i diversi provider di attività turistiche nello spazio propongono esperienze, lanci, “soggiorni” fortemente diversi uno dall’altro. Senza considerare il fatto che non ci sono precedenti così strutturati e che nella maggior parte dei casi l’attività è ancora in fase di sperimentazione concreta, perciò non ancora del tutto fruibile al pubblico.

I dati certi arrivano da Virgin Galactic, che per un posto a bordo della navicella VSS Unity richiede 450.000 $: al momento la proposta più a “buon mercato”. Di Blue Origin non esistono news ufficiali e viste le differenze strutturali tra i velivoli di Virgin Galactic e Blue Origin (come anche il sistema di lancio e la propulsione) è possibile ipotizzare che il costo di quest’ultima sia maggiore. Viaggiare invece verso la ISS, come l’esperienza avvenuta tramite Space Adventures, ha un costo che varia dai 20 ai 35 milioni di dollari, ma anche qui le incognite sul costo di lancio, sulla navicella utilizzata e sull’esperienza in sé sono troppe per poter fissare un prezzo certo.

Tutt’altra storia invece per quanto è successo con Inspiration4 e la Crew Dragon, il cui intero costo è stato pagato da Jared Isaacman e che probabilmente si aggira intorno ai 200 milioni di dollari. Per un viaggio in orbita con SpaceX il prezzo potrebbe aggirarsi sui milioni di dollari. Invece un viaggio sulla ISS gestito da NASA, Axiom Space e SpaceX potrebbe costare circa 50 milioni di dollari.

Ci troviamo, senza esagerare, all’inizio di una rivoluzione, nasceranno nuovi progetti con ingenti investimenti alle spalle e nuove tecnologie indirizzate ai viaggi extra-atmosferici (ad oggi ancora in fase embrionale) ed è proprio grazie a questi due fattori che è ipotizzabile in un futuro veramente prossimo approcciarsi a prezzi sostenibili e abbordabili (quasi) per chiunque.

I costi per un viaggio nel turismo spaziale possono variare drasticamente a seconda della destinazione e della durata del soggiorno. Attualmente, i prezzi per un volo suborbitale possono partire da circa 200.000 euro a persona, mentre un viaggio di una settimana sulla ISS può superare i 30 milioni di euro.

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Quanto inquina il turismo spaziale?

Se siete tra i fautori della mobilità sostenibile, non aspettatevi che nel giro di qualche mese verrà rilasciato un nuovo modello del vettore Falcon 9 con una motorizzazione ibrida o addirittura totalmente elettrica. Magari un giorno avremo una tecnologia che potrà utilizzare un propellente del tutto green, ma al momento la situazione è un po’ diversa.

Il discorso legato all’inquinamento ad oggi non può indirizzarsi solo ed esclusivamente sul turismo spaziale, ma deve considerare il complesso delle attività spaziali.

La questione dell’inquinamento e delle emissioni di anidride carbonica dovute ai lanci e ai velivoli è notevolmente dibattuta presso la comunità scientifica: sicuramente paragonare l’impatto dei lanci spaziali (circa 100 ogni anno) rispetto all’impatto che hanno i voli commerciali aerei è fuorviante; infatti, al momento un confronto non è sensato, in quanto si parlerebbe di numeri su due scale completamente diverse.

Ciò non toglie però che per poter regolare al meglio in futuro le attività spaziali (e quindi di conseguenza nello specifico quelle legate al turismo spaziale) da un punto di vista delle emissioni e della sostenibilità sia necessario agire ora. Sarebbe importante infatti regolamentare da subito l’industria legata allo Spazio e nello specifico il settore del turismo spaziale controllando da subito l’inquinamento, per evitare di essere costretti a “mettere pezze” tra qualche anno.

Tecnicamente i propellenti più utilizzati dai maggiori investitori in termini di turismo spaziale sono idrogeno e ossigeno liquidi, propellenti ibridi a base di carburante solido e ossido di azoto e in ultimo cherosene liquido. Il problema di questi propellenti è che emettono oltre che vapore acqueo anche anidride carbonica e fuliggine (oltre a diverse altre sostanze) che vengono rilasciati nella stratosfera e nella mesosfera, dove possono rimanere per un periodo fino a 5 anni. Anche la fase di decollo e atterraggio dei razzi provoca emissioni, in particolare quando è presente ossido di azoto.

Tutte queste sostanze di fatto contribuiscono al riscaldamento globale. Sicuramente al momento non è possibile stimare il reale impatto del turismo spaziale sull’inquinamento, di certo se i trend verranno confermati dalla pratica, sarà essenziale regolamentare le emissioni prima che provochino ulteriori danni irreparabili al pianeta.

Secondo Dallas Kasaboski, analista principale della società di consulenza spaziale Northern Sky Research, un singolo volo suborbitale di turismo spaziale Virgin Galactic, può generare tanto inquinamento quanto un volo transatlantico di 10 ore. Questi dati potrebbero risultare abbastanza sconcertanti, se si considera che nelle intenzioni di Virgin Galactic rientra l’obiettivo di organizzare diversi viaggi giornalieri alle volte dello spazio.

Fortunatamente, almeno nella prima fase del turismo spaziale, le emissioni inquinanti saranno sicuramente ridotte. Se in un prossimo futuro il numero dei vacanzieri spaziali acquisirà dimensioni notevoli, si profilerà un problema di inquinamento atmosferico ed extra-atmosferico.

Quali sono le future missioni?

Amanti dei weekend fuori porta non demordete: il futuro ci riserva diverse sorprese. Oltre alle proposte già elencate, è infatti in fase di studio e costruzione la Stazione Spaziale di Axiom Space, il cui obiettivo è proprio la costruzione di una stazione orbitante a soli fini commerciali, in cui non sarà solo l’esperienza del viaggio ma anche la meta di arrivo ad essere inserita nel pacchetto. I primi moduli sono in costruzione per conto di Thales Alenia Space, nella sede di Torino, eccellenza mondiale nella costruzione di moduli pressurizzati. Il completamento è previsto per il 2028. Anche Sierra Nevada Space ha iniziato la costruzione di una propria stazione spaziale privata. Questo potrebbe anche essere il nuovo impiego della Stazione Spaziale Internazionale, cioè essere dedicata a visitatori e turisti privati.

Tabella riassuntiva costi e compagnie

Compagnia Tipo di volo Costo stimato
Virgin Galactic Suborbitale $450.000
SpaceX (Inspiration4) Orbitale (3 giorni) Circa $200 milioni (intero costo missione)
SpaceX Orbitale Milioni di dollari
Space Adventures Verso la ISS $20-35 milioni
NASA, Axiom Space, SpaceX Verso la ISS Circa $50 milioni

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