Turisti Italiani Bloccati nello Yemen: Una Vacanza Trasformatasi in Odissea
La vicenda di un gruppo di turisti italiani bloccati nell'isola di Socotra, nello Yemen, ha catturato l'attenzione dei media e delle autorità. Un gruppo di italiani, tra cui una giovane di Riccione, si è ritrovato bloccato nel "paradiso" di Socotra, un'isola dello Yemen.
Il gruppo di turisti era arrivato in Yemen con un volo da Abu Dhabi. Tuttavia, le fibrillazioni nello stato della penisola araba, dove è in atto da anni ormai un conflitto civile, hanno portato alla cancellazione del volo di ritorno, lasciando gli italiani in attesa della riprogrammazione di un nuovo volo.
E' la fine di un incubo per 15 turisti italiani rimasti bloccati alcuni giorni nell'isola yemenita di Socotra, dove erano andati per una vacanza. L’aereo con 15 turisti italiani rimasti bloccati per alcuni giorni nell’isola yemenita di Socotra, a quanto si apprende, è decollato questa mattina per il rientro negli Emirati Arabi Uniti.
Il gruppo - composto da milanesi, bergamaschi, un riminese e alcuni veneti - era partito da Abu Dhabi il 23 aprile con l'unico volo settimanale che porta all'isola. Ma, a causa della guerra civile in atto ormai da anni e le conseguenti difficoltà sui voli, nessuno di loro era potuto rientrare nei tempi previsti.
C’è anche un turista bresciano nel gruppo di 15 italiani bloccato sull'isola di Socotra, nello Yemen. Il gruppo era partito da Abu Dhabi con l'unico volo settimanale che porta all'isola ma, a causa della guerra civile in atto, non sa più come fare rientro.
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“Non ci danno notizie, non sappiamo nulla”, dicono gli italiani, tra cui un bresciano, che riconoscono anche di aver effettuato una scelta azzardata in una meta a rischio per via del protrarsi del conflitto.
La Reazione delle Autorità e l'Assistenza ai Turisti
Non ci sono conflitti sull’isola, ma la vicenda è stata attentamente seguita dalla Farnesina vista la situazione yemenita. "La situazione è stata monitorata con la massima attenzione sin dalla diffusione della notizia che un gruppo di 31 italiani si trovasse bloccato sull’isola, a seguito delle difficoltà di rientro causate dalla guerra civile in corso - spiega la deputata di Fratelli d’Italia Beatriz Colombo -.
Si conferma che tra i cittadini italiani presenti sull’isola di Socotra, nello Yemen, vi è anche una residente di Riccione. Il governo italiano, attraverso la Farnesina, ha attivato immediatamente tutte le procedure di assistenza necessarie". Inoltre "ho personalmente contattato la famiglia della cittadina di Riccione per offrire rassicurazioni sull’impegno della Farnesina. Posso confermare che tutti i membri del gruppo si trovano in buone condizioni di salute e sono assistiti con la massima cura".
Nella giornata di ieri la situazione si è ulteriormente chiarita. "Ho contattato il ministro degli esteri Antonio Tajani avendo la conferma che questa mattina è fissato il volo di ritorno del gruppo di turisti italiani" precisa la senatrice di Fratelli d’Italia, Mimma Spinelli.
La Testimonianza dei Turisti e il Supporto Locale
La giovane turista riccionese negli ultimi giorni è rimasta in contatto con amici e famigliari rassicurandoli sulla situazione sua e del gruppo. Attraverso una storia su Instagram ha raccontato che "non c’è alcuna guerra a Socotra e non siamo prigionieri di guerra".
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Il gruppo di italiani ha ricevuto sostegno dalla popolazione locale. "Le persone qui sono fantastiche", proseguiva la storia sul social, "non hanno fatto altro che aiutarci e starci vicino in questi ultimi giorni. Ci procurano tutto ciò di cui abbiamo bisogno e ci stanno ospitando a loro spese".
Avvisi di Viaggio e Rischi della Destinazione
Non è la prima volta che Socotra diventa un problema per i turisti italiani. I pacchetti viaggio continuano a essere venduti nonostante la destinazione sia esplicitamente sconsigliata sul sito dell’Unità di Crisi ‘Viaggiare Sicuri’. Inoltre in Yemen l’ambasciata d’Italia, come molte altre, non è operativa dal 2015 per motivi di sicurezza.
Sarebbero 15 i turisti italiani bloccati sull’isola di Socotra nello Yemen in seguito alla sospensione del volo settimanale di Air Arabia che avrebbe dovuto riportarli in patria. “Non ci danno notizie, non sappiamo nulla”, dicono gli italiani in un intervento riportato dal Giornale di Brescia, riconoscendo di aver effettuato una scelta azzardata in una meta a rischio per via della guerra civile.
La Farnesina ricorda che “è assolutamente sconsigliato recarsi nel Paese nell’attuale situazione e che l’ambasciata d’Italia a Sanàa ha sospeso le proprie attività fino a nuovo avviso”. L’Unità di Crisi della Farnesina starebbe lavorando per favorire il rientro dei connazionali e l’ambasciata d’Italia ad Abu Dhabi sarebbe in contatto con la compagnia aerea per assicurarsi della ripresa dei collegamenti aerei. Il volo dovrebbe essere ripristinato il 5 maggio.
Sul sito Viaggiare Sicuri del Ministero degli Esteri è presente da anni un assoluto sconsiglio - ribadito da ultimo lo scorso 5 aprile - a recarsi in Yemen ed effettuare viaggi in tutto il Paese, inclusa l’isola di Socotra.
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In merito all'isola di Socotra, il ministero degli Esteri sul suo sito “Viaggiare sicuri” ricorda che “è assolutamente sconsigliato recarsi nell'attuale situazione” e che “l'ambasciata d'Italia a Sanà ha sospeso le proprie attività fino a nuovo avviso”. Sulla vicenda dei nostri connazionali si sta già muovendo la Farnesina.
Sempre la deputata Colombo sottolineava ieri come "l’ambasciata d’Italia ad Abu Dhabi sta collaborando con la compagnia aerea per facilitare la ripresa dei voli, prevista per il 5 maggio”.
Questa mattina l'aereo che li riporta negli Emirati Arabi Uniti, da dove erano partiti, è decollato.Il gruppo è composto da milanesi, bergamaschi, un riminese e alcuni veneti era partito da Abu Dhabi il 23 aprile con l'unico volo settimanale che porta all'isola.
Socotra, una grande isola al largo dello Yemen in direzione della Somalia, resta una destinazione esplicitamente sconsigliata sul sito dell'Unità di Crisi della Farnesina 'Viaggiare Sicuri'. La vicenda è stata al centro di una grande attenzione mediatica. La donna sarebbe dovuta rientrare in Italia il primo maggio.