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Esplorando lo Yemen: Un'Avventura Italiana tra Architetture Uniche e Tradizioni Millenarie

Da Khartum, un breve volo ci porta a Sana'a, la capitale dello Yemen del Nord. L'accoglienza è inaspettata: il console yemenita, a bordo con noi, si rivela cordiale e simpatico. Sono le prime ore del mattino, un'ora avanti rispetto al Sudan e due rispetto all'Italia.

All'aeroporto, l'assenza di servizi di trasporto pubblico ci indirizza verso i taxi, con una tariffa di 12 dollari. Fortunatamente, la compagnia dello spagnolo Francisco alleggerisce la spesa. Un incontro casuale con un sudanese residente a Sana'a si rivela una manna dal cielo, offrendoci preziose informazioni dopo una notte insonne.

La ricerca di un alloggio economico si rivela più ardua del previsto. Le locande nei dintorni di Bab al-Yemen, la porta dello Yemen, sono affollate o restie ad accogliere occidentali. Troviamo infine posto in una modesta locanda chiamata al-Kher, vicino a piazza at-Tahrir Medan, optando per una sistemazione in tre in una camera doppia per tre dollari a testa.

Sana'a, situata su un vasto altopiano a oltre duemila metri di altitudine, è una città affascinante. Le mura color ocra racchiudono i tipici palazzi a più piani, suddivisi in quartieri arabo, turco ed ebraico.

Inizialmente, la popolazione locale appare introversa, ma questa impressione si rivela presto infondata. Sana'a è una città che vive a ritmi lenti e offre architetture uniche al mondo. L'assenza di turisti rende l'esperienza ancora più autentica.

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Ci addentriamo con curiosità nella città, osservandone le sfaccettature e le palesi contraddizioni. Le strade e le piazze sono animate da uomini con barba, giacca e lunghe sottane, che ostentano il tipico coltello-pugnale ricurvo. L'autostop si rivela sorprendentemente facile.

Dopo aver sistemato l'alloggio, ci occupiamo del cambio valuta e della registrazione del nostro arrivo all'ufficio immigrazione. Scopriamo un ufficio di cambio con un tasso più favorevole: US$ 1 = 4,56 Rial.

Entriamo nella caffetteria del Makhar, gestita da Mauro, un italo-eritreo residente a Sana'a dal 1975. Il cappuccino costa 3 rial, come anche un dolce e un pacchetto di Marlboro. Mauro ci informa che quasi tutto nello Yemen viene importato, persino le uova dalla Svezia, e che l'autostop è spesso a pagamento.

Impariamo che il famoso caffè "Moka" proviene proprio da Mokha, un villaggio sul mare. Mauro ci rassicura sulla situazione di sicurezza, affermando che i combattimenti alla frontiera meridionale sono terminati e che la guerra civile tra monarchici e repubblicani è finita nel 1970.

Dopo un tè allo zenzero nel vecchio mercato di al-Rawda, ci immergiamo in un'atmosfera senza tempo, tra colori e odori intensi. Il mercato si rivela un ottimo posto per mangiare, con cibi buoni e ambienti puliti.

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Tornando verso il centro, notiamo case vuote o diroccate, alcune delle quali purtroppo utilizzate come latrine. Incontriamo due giovani milanesi che lavorano in una ditta di costruzione e alloggiano in un hotel costoso. Esprimono giudizi negativi sugli yemeniti, criticandone l'uso del kat.

Nello Yemen, come in altri paesi del Corno d'Africa, è diffusa la masticazione del kat, un alcaloide con effetti stimolanti. Il kat viene venduto a rami e la parte migliore è la punta. Le katterie, simili a fumerie d'oppio, sono affollate di persone che masticano kat.

Torniamo al nostro modesto alloggio, dove le condizioni igieniche sono precarie. Il bagno è in condizioni deplorevoli, con acqua stagnante e rifiuti sul pavimento.

Nonostante le difficoltà, ripartiamo alla scoperta della città. Incontriamo bimbe con occhi chiari di una bellezza eccezionale. Le donne sono vestite in modi diversi, alcune di nero, altre con stoffe colorate, altre ancora a viso scoperto.

A Sana'a, gli italiani sono chiamati "Mussolin", in ricordo dell'ex colonia d'Eritrea. Visitiamo la moschea di Aroua al-Djameh, dove veniamo accolti con cortesia. Anche in moschea, gli uomini indossano il "jambiya", un coltello-pugnale simbolo di prestigio.

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Pranziamo al ristorante dell'hotel al-Anwar, gustando spaghetti alla "Bolognese" e altri piatti locali. Assistiamo a un gran movimento di militari, in occasione del congresso tra Nord e Sud Yemen per cercare di unificare il paese.

Incontriamo una signora francese proveniente da Gibuti, che ci mette in guardia sulla pericolosità della sua città. Ci consiglia di fare attenzione ai ladri e alla corruzione.

Ammiriamo le case-torri in pietra e fango, con finestre piccole e rifiniture esterne a bassorilievo. Giorgio Calabresi, un elettrotecnico che lavora nello Yemen, ci spiega che questi edifici risalgono al 1700 e si sono innalzati nel tempo in base alle esigenze delle famiglie.

Assistiamo a una partita di calcio allo stadio, tra Sana'a e Ibb. Visitiamo i negozi esentasse, valutando l'acquisto di sigarette e una radio.

Nella valle, sorge il Palazzo della Roccia, un'eccellenza architettonica simbolo del paese. Di notte, ammiriamo in solitudine le meraviglie di Sana'a.

La situazione nello Yemen rimane complessa, come dimostra la vicenda dei turisti italiani bloccati sull'isola di Socotra a causa della guerra civile e del maltempo. La Farnesina sconsiglia vivamente i viaggi nello Yemen, ma alcuni tour operator continuano a organizzare viaggi in queste zone.

Socotra, un'isola remota al largo dello Yemen, è famosa per la sua biodiversità unica. Tuttavia, l'accesso all'isola è limitato e richiede un visto speciale. Le infrastrutture sono minime e le condizioni di vita sono impegnative.

Nonostante le difficoltà, Socotra affascina i visitatori con i suoi paesaggi surreali e la sua cultura unica. L'isola ospita specie animali e vegetali autoctone impossibili da vedere altrove, come i grandi "alberi del drago".

Organizzare un viaggio a Socotra richiede una pianificazione accurata e l'affidamento a un'agenzia locale. Il volo di Air Arabia da Abu Dhabi è l'unico modo sicuro per raggiungere l'isola. È consigliabile stipulare un'assicurazione viaggio e informarsi sulle vaccinazioni necessarie.

A Socotra, è possibile fare trekking, snorkeling, escursioni in barca e immersioni. Il clima è desertico, con temperature elevate e forti venti durante la stagione dei monsoni.

È importante rispettare le usanze locali e vestirsi in modo appropriato. L'elettricità è limitata e la connessione internet è quasi inesistente.

Nonostante le sfide, un viaggio a Socotra offre un'esperienza indimenticabile, immersi in una natura incontaminata e in una cultura millenaria.

Tabella dei Costi Indicativi a Sana'a

Elemento Costo (Rial) Note
Taxi dall'aeroporto Variabile Circa 12 USD da dividere
Letto in locanda economica 7-10 USD Condizioni spesso precarie
Cappuccino al Makhar 3
Dolce al Makhar 3
Pacchetto di Marlboro al Makhar 3
Uova al tegamino 5
Spaghetti alla Bolognese (hotel al-Anwar) 7
Riso, fagioli, patate, crème caramel (hotel al-Anwar) 5
Mazzetto di Kat 25 Prezzo di mercato variabile

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