Turisti per caso a Parigi: Un itinerario in auto indimenticabile
Riscopri l'emozione di un viaggio a Parigi attraverso un itinerario dettagliato, perfetto per chi desidera esplorare la città in auto, vivendo un'avventura indimenticabile tra cultura, divertimento e sapori unici.
Preparazione alla partenza
Il viaggio inizia con la preparazione accurata del bagaglio. Imbocco l’ autostrada in direzione casa della mia compagna di viaggio. Ero stato previdente quindi il mio semplice borsone non sottraeva in bauliera lo spazio al valigione rigido +borsa + scatola degli stivali di lei. Sosta al bancomat e viaggio che formalmente inizia. Abbigliamento da viaggio per entrambi: tuta comoda e nike.
Il viaggio in auto: Tappe e soste
Piccola sosta al primo autogrill per un cappuccio e pasta, ci vuole. Si prosegue direzione Versilia, poi Genova dove albeggia e dove inizia il tratto noioso fino a Alessandria, Vercelli, poi direzione Aosta. Sono le 10.00, un po’ di fame, così decidiamo di concederci una sosta a Courmayeur. Lasciamo l’ auto al parcheggio e ci facciamo due passi per la cittadina. Cappuccio e pezzo dolce in un cafè. Qualche foto alle cime innevate. Tempo grigio e un po’ freschino. Si riparte.
In poco tempo siamo all’ imbocco del tunnel del Monte Bianco. Foschia in vetta, quindi non possiamo godere del panorama che di solito si presenta. Facciamo il ticket andata e ritorno, sui 40€ (ah però!). Ci consegnano un depliant con le varie misure di sicurezza (fiscali!): velocità massima 70 kmh, distanza minima dal veicolo che precede 150 metri. Quasi a metà il simbolo sul navigatore ci fa capire che siamo entrati in Francia, et voilà!. Ancora un po’ e dopo una curva a sinistra siamo fuori. Disattivo il ricircolo.
In terra francese l’ autostrada non inizia subito, ma dopo qualche chilometro di strada a doppio senso, con diversi tornanti. Qua troviamo la neve ai lati della strada e foschia in vetta, quindi no panorama. Al primo autogrill, ovvero area di sosta ci fermiamo. Intanto non è come in Italia che se entri in autogrill poi ti devi fare tutto il percorso tra salami e mortadelle prima di uscire…qua c’ è uno spazio unico con distributori automatici e supermarket (un paradiso!).
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Tra i vari distributori di caffè ultramoderni scegliamo di allinearci subito alle tradizioni francesi e qundi, sicuri di farci del male, ci prendiamo due caffè “sciacquoni” ultraschifosi e ultrabollenti. In compenso scegliamo un tramezzino tra un’ infinità per condimento e tipo di pane. Squisiti. Tra i vari distributori automatici ci stupisce quello di…zuppe! In bagno di distributori di profilattici, tampax, gel lavamani, dentifrici e lamette, minispazzole per capelli con specchio. Infine, a disposizione, un defibrillatore. Non si sa mai. Che dire…organizzati ‘sti francesi! Rifornimento di gasolio e si riparte, direzione Ginevra, poi Lione.
Siamo in autostrada, quella francese, con la sua caratteristica: in alcuni tratti assenza di pedaggio alle uscite, ma caselli posti ogni tanto dove si paga una cifra prestabilita e preannunciata da cartelli. Un po’ una rottura doversi fermare ogni volta. A Macon imbocchiamo l’ A6, l’ Autoroute du Soleil. Qui si entra con un ticket e si vedono le prime indicazioni Paris… Da qui inizia il tratto più noioso del viaggio: autostrade a 3 corsie, asfalto ottimo, tutto dritto, ma frequenza di controlli con telelaser da parte di vetture della polizia appostate ai lati. Abbiamo assistito anche ad un inseguimento con tanto di Police che raggiunge, supera e invita a fermarsi in piazzola il malcapitato (sembrava Miami Vice). Io imposto il cruise sui 140 e mettiamo un film: Amici miei atto I. D’ intorno il nulla della campagna francese…sarà così fino alle porte di Parigi.
Disneyland Paris: Un sogno a occhi aperti
A circa 60 km da Parigi il navigatore mi fa uscire dall’ A6 in direzione parco Disneyland, nei pressi del quale abbiamo scelto di dormire la prima notte. Finalmente si inizia a vedere un po’ di civiltà, auto, insegne di centri commerciali…la vita! Sono le 17 circa e, come da tabella di marcia, siamo nei pressi dell’ hotel, l’ Etap hotel Marne la Vallèe - Val d’ Europe. Pagheremo 70€ compreso petit dejeuner. Lavabo in camera, doccia separata da un vetro opaco, wc separato con pareti di plastica. Sembra di stare in un camper. Tv con diversi canali, compreso rai1. Lascio la compagna riposarsi un po’ e riprendo subito la macchina e vado in esplorazione del quartiere.
Il complesso Disneyland Paris, sin dalla costruzione del ’92, si trova all’ interno di una grandissima area delimitata da una strada circolare, ben individuabile dalle mappe o dalle viste satellitari. All’ interno di questo cerchio sono nati il parco Disneyland, la zona dei negozi del Disney Village, i vari alberghi, il mega parcheggio e successivamente il parco Disney Studios. Più recentemente poi sono nati dei quartieri satellite al parco, come quello di Val d’ Europe. Ne fanno parte un grande centro commerciale a due piani con annesso outlet, e il quartiere de la Gare che si chiama così proprio perchè sorge nei pressi della stazione del RER Val d’ Europe, lungo la linea RER A4 Parigi-Disneyland. Sempre qui c’ è la sede di Disney France. L’ hotel che ho scelto, costruito non più di due anni fa, si trova di fronte a questa zona, circindata da edifici ancora in costruzione. L’ entrata alle banchine del RER si trova a 20 metri. Nonostante la lontananza da Parigi non si ha certo l’ idea di essere nella banlieue parigina…
Ripresa la macchina ho dedicato 15 minuti ad una visita ultrarapida del centro commerciale, con due piani di negozi e supermercato, parcheggio multipiano, e personale di Greenpeace che voleva per forza chiacchierare con me. Farmacia per comprare lo spray per la gola, e piccolo tour per le strade del quartier de la Gare, con tanto di piazza deliziosamente illuminata da lucine natalizie blu. In lontananza, poi, vedendo le luci dei parchi, mi sono avventurato in quella direzione, fino ad arrivare alla zona degli hotel e del Disney Village. Ormai era ora di tornare in hotel per il mio turno di doccia.
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Disney Village: Cena e divertimento
Freschi e rinfrescati si era fatta ormai l’ ora di cena. Rendo partecipe la compagna di viaggio di quanto scoperto e ci dirigiamo verso il Disney Village, la zona aperta a tutti del parco dove ci sono i negozi, ristoranti, cinema, la discoteca, tutti a tema Disney. La reazione nel vedere da lontano le luci dei parchi, girata una curva, è stata un emozionato…wow…! Si lascia la macchina nel parcheggio Vincipark e ci ritroviamo al centro del parco Disneyland, con gli ingressi dei due parchi a tema Disneyland e Disney Studios, poi la stazione del RER, poi il viale che porta al grande parcheggio, il mercatino di natale e l’ entrata, appunto, al Disney Village dove ci dirigiamo.
Qua c’ è il Planet Hollywood, Starbucks. Prima facciamo un giro nei negozi, affascinati dalla concentrazione di così tanti pupazzi e gadget Disney. Ci dirigiamo verso il Cafè Mickey, un ristorante-pizzeria dove mangiamo una pizza neppure tanto male, ma dove il clou della serata sono stati i personaggi Disney che passavano tra i tavoli per farsi fotografare, firmare autografi… Ad un certo punto, poi, Pinocchio e Pluto si sono messi a ballare sui tavoli, sulle note di Freedom, tra gli applausi e il divertimenti di grandi e piccini…veramente emozionante e divertente! Passando per la piazza illuminata abbiamo notato un localino…rapido sguardo d’ intesa e si è capito che la serata doveva concludersi con una Guinness presso l’ Agape Cafè, un pub molto carino, anche ben frequentato da autoctoni, dove mi sa che raramente vedono turisti.
Rientro in hotel, auto in garage e bonne nuit.Domenica 13 Dicembre alle 9.00 circa…driin. Procedure igieniche di rito e bagaglio pronto. Si scende per la colazione, tipica Etap sufficientemente varia, ma senza croissant. 🙁 carichiamo i bagagli in auto, pagamento del parcheggio alla sbarra, 8€, e via. Direzione Disneyland. In teoria potevamo prendere il comodo RER che ci avrebbe portati dentro il parco dopo due minuti, ma in quei giorni erano in sciopero. Poco male, in dieci minuti siamo all’ entrata del megaparcheggio. E’ Domenica e siamo elettrizzati, circondati dall’ atmosferma natalizia e dal freddo.
C’ è un po’ di fila, ma questi francesi sono organizzati con una decina di porte aperte e prezzo di accesso ben chiaro anche da lontano: 10€ per l’ intera giornata. Si lascia la macchina e un comodo sistema di tapis roulant ci aiuta a percorrere quei buoni 600 metri. Un fiume lunghissimo di gente si dirige all’ entrata dei parchi. Notiamo che circa il 70% dei visitatori va verso il parco Disneyland, noi optiamo per iniziare dal parco Disney Studios. Passaggio al controllo borse e ci presentiamo al tornello d’ entrata con le stampe dei biglietti Francilien. Siamo dentro, ci procuriamo la mappa in italiano e, senza troppe mete già decise ci perdiamo per il parco. Io comprometto le corde vocali urlando come un matto durante il percorso delle montagne russe.
Pranziamo in un selfservice anonimo dove però vendono delle buffe pizzette e dei dolcetti a forma di topolino. Non ci perdiamo la parata e sfilata dei personaggi disney (video). C’ è anche James P. Sullivan, “Gatto!” di Monsters & CO…il mio preferito. Sempre più in pace con il mondo si va verso il parco Disneyland. Di nuovo presentazione delle stampe dei ticket e via di attrazioni. Ci vediamo la parata Once upon a dream e ci facciamo diverse attrazioni.
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Usciamo dal parco per un pessimo cafè sciacquone e un muffin da Starbucks, e rientriamo a Disneyland per goderci la folla lungo la Main Street addobbata a festa per Natale, il cui solo ricordo ancora ci emoziona… Idem per il castello della Bella Addormentata tutto sbrilluccicante. Che magia quel parco! Concludiamo la serata con la parata serale Fantillusion, che ci delude un po’, e decidiamo di tornarce ne via. Mi faccio convincere che non c’ è alcun problema se, alla mia età, mi regalo un pelouche di Minnie…e cedo. Anche in questo momento, mente scrivo, mi siede sorridente davanti.
Parigi: La città delle luci
E’ l’ ora di prendere la strada verso Parigi, dove ho prenotato l’ hotel per i giorni seguenti, quindi prendiamo l’ autostrada che in una mezz’ ora ci porta alle porte della città. Il navigatore, avendo impostato l’ indirizzo dell’ hotel, vorrebbe prendere il sopravvento e farmi passare per la via più breve, ma non ci siamo…ormai sono a Parigi e guido io! 🙂 Arrivati nei pressi di Bercy, infatti, proseguo in direzione Hotel de Ville, poi per rue de Rivoli si arriva a place de la Concorde dove, girato l’ angolo, mi ritrovo all’ imbocco della via più bella del mondo, illuminata a festa. Un minuto di silenzio. Ormai che ci siamo, Etoile, poi direzione Trocadero per farci salutare dalla torre… A quel punto è l’ ora di andare in hotel, quindi reimposto la navigazione direzione place des Abbesses dove si trova l’ hotel Regyn’ s Montmartre. 80€ compreso petit dejuner, vista place Abbesses.
Lascio la macchina impunemente in divieto per scaricare i bagagli e per un veloce check-in e mi faccio dare l’ indirizzo del parcheggio. Seguo le istruzioni, ma senza successo. Scoprirò poi che l’ hotel considerava “Parking” una semplice strada con ticket giornaliero, neppure tanto vicina. Per fortuna avevo studiato e conoscevo un garage a due blocchi di distanza dove mi sono subito diretto: il Garage Dancourt, nell’ omonima via. Non si tratta di un parcheggio normale, ma di un garage dove si lascia la lacchina con le chiavi, in quanto per massimizzare gli spazi le mettono in fila per poi spostarle all’ occorrenza. La prima sera mi concedono comunque uno stallo riservato e mi consentono di chiuderla portandomi via le chiavi. Mi faccio spiegare gli orari di chiusura, 02.00-05.30 e i costi, sui 20€ a notte, forfait da 4 notti per 75€: certo non economico, ma d’ altra parte sono a Montmartre!
Rientro in hotel, cosa rimane da fare? …già, cenare! Ormai stanchi per la giornata intensa scegliamo il locale più vicino, un cafè dove chiediamo qualcosa da mangiare. Ci portano due taglieri con formaggi ed affettati deliziosi che ci saziano, la Guinness di rito, così si fanno le 2 di notte. E’ ora di rientrare e riposare. Mentre siamo seduti conto quattro passaggi della Police in pattugliamento: Parigi è una città sicura.Lunedì 14 Dicembrealle 10.30 inizia la nostra permanenza parigina.
Montmartre e le sue meraviglie
Raggiungiamo alle 10.50 la sala della prima colazione dove una simpatica cameriera di colore ci accoglie con un’espressione del tipo anvedi questi vengono a fare colazione ora che stavo già facendo le pulizie. Ci mostra la disponibilità di baguette, alcune pastine, pancarrè. Ci chiede se vogliamo qualche bevanda calda e ci porta prosciutto cotto e formaggio. Deliziosamente ci porta come cadeau due yogurt magri: il mio lo cedo. E’ una bellissima giornata, con un bellissimo sole. Subito passiamo dal mur de je t’ aime, a due passi dall’ hotel nella stessa piazza, poi diamo un’ occhiata al mercatino di natale e all’ entrata della metropolitana, una delle pochissime rimaste opera dell’ architetto Guimard, uno dei miei maestri. Un’ occhiata alla chiesa di St Jean de Montmartre, tardo ‘800, uno dei primi esempi di uso del cemento rinforzato a vista.
Iniziando a salire per le scalinate di Montmartre ci ritroviamo in place du Tertre e poi di fronte al Sacre Coeur per osservare i venditori di riproduzioni di torre eiffel e le statue umane che sfidano il freddo. Andiamo a caso per le stradine di Montmartre, giungendo per caso al moulin de la galette, poi al fruttivendolo Colignon del film il favoloso mondo di Amelie Poulain Riscendiamo e ci ritroviamo alla base della butte, la collina di Montmartre e da lì prendiamo la metropolitana, ad Anvers per andare in zona Halles-Beaubourg.
Consigli utili per un viaggio a Parigi in auto
Per viaggiare dall'Italia in Francia in macchina vi servirà un documento di identità, sia Carta di Identità che Passaporto vanno bene. Il bollino ambientale, ossia la vignetta Crit’Air, in particolare per visitare le città di Parigi e Lione. Potete ordinarla online e vi consiglio di farlo con almeno un mese di anticipo, anche se sono consigliati solo 10 giorni. Lungo le autostrade francesi troverete i caselli come in Italia e dovrete pagare circa 12,00 € ogni 100 Km. Ovviamente vi sconsiglio di fare solo l’autostrada se avete in programma un viaggione come il nostro. Provate, invece, ad impostare la strada senza pedaggi su Google Maps o ViaMichelin quado Google Maps non la trova: considerate qualche ora di viaggio in più ma anche tanto risparmio.
Se volete fare tutto il mio giro in macchina dovete considerare almeno tre settimane. Noi abbiamo fatto anche qualche giorno in più. Togliendo le tappe superflue e concentrandosi solo sulle parti più famose di queste zone, potete considerare anche due settimane. Tenente a mente, comunque, che il meteo in queste zone (Bretagna e Normandia per intenderci, visto che sono state il focus del nostro viaggio) è sempre molto piovoso. Noi abbiamo trovato minime di 10 gradi e massime di 25. Ma come siamo messi ad over tourism? Noi abbiamo fatto questo on the road dal 17 agosto al 9 settembre ed abbiamo trovato tanti turisti solo a Mont Saint Michel e Giverny, per il resto eravamo praticamente sempre soli, tranne un certo afflusso di persone (comunque sopportabile) nei paesini e ad Étretat.
Noi abbiamo viaggiato con Gastone e vi devo dire che non avremmo potuto fare scelta migliore: la Francia è un paese davvero Pet Friendly. Non abbiamo avuto problemi a trovare alloggi e tutti i ristoranti erano super felici di accoglierci. Piccolo particolare: in Francia i parchi sono spesso divisi in zone per cani e zone vietate agli stessi, fateci attenzione. Immancabile, ovviamente, un buon impermeabile: vi posso assicurare che la pioggia non mancherà mai, nemmeno nelle giornate che iniziano con il sole splendente. Ci sono anche interessanti trekking in queste zone, quindi vi consiglio di portare delle scarpe ed un abbigliamento più tecnico se siete appassionati. Potete invece lasciare a casa il drone perché in quasi tutte le zone è vietato farlo volare.
Come risparmiare durante il viaggio
Evitare pedaggi: per prima cosa, ricordatevi di impostare su Google Maps le strade senza pedaggi, considerando dei tempi di viaggio più lunghi. Vi risparmierete circa 12,00 € ogni 100 km. Se Google Maps non trova strade alternative, provate con ViaMichelin. Alloggi: gli alloggi in Francia costano davvero tanto, ma provate a selezionare i paesini vicini a quelli più noti e otterrete un bel risparmio. Non inserite mai la colazione, perché si paga cara in hotel, mentre nei bar francesi si trovano ottimi cornetti e caffè a prezzi più bassi. Infine, se siete davvero molto bravi ad adattarvi come noi, provate con gli Ibis Budget (alcuni sono davvero horror, altri dignitosi).
Acqua: CHIEDETE SEMPRE LA CARAFFA AL RISTORANTE! Cibo: noi abbiamo portato insalatissime da Roma e preso le insalate di riso della Bonduelle nei supermercati, così un pasto è sempre stato economico. Ricordate, comunque, che mangiare local è sempre la scelta più conveniente. Parcheggi: mettete in auto il disco orario perché in quasi tutti i paesini i parcheggi hanno un termine di tempo gratuito. Inoltre, controllate bene l’orario entro cui si paga la sosta. Musei: soprattutto a Parigi, molti musei sono gratis entro una certa fascia d’età, per gli studenti ed in alcuni giorni del mese. Fate sempre un rapido check, sono tanti soldini risparmiati anche questi.
Informazioni utili per chi viaggia in auto verso Parigi
Stai pensando di andare a Parigi in auto, in moto o in camper? Fai attenzione intanto a questi fattori: le limitazioni in base alle emissioni del motore del tuo mezzo. Dal 2025 di norma non si può entrare a Parigi (lu-ve 8-20) e dintorni con veicoli a motore Euro4 e inferiori. Ma puoi richiedere fino a 24 accessi ogni anno. Leggi il bollino ambientale Crit'Air per girare in auto e camper a Parigi e in Francia... le norme di circolazione e i limiti di velocità su strade, autostrade e tangenziale di Parigi. Sulla tangenziale di Parigi il limite è di 50 km/h. A Parigi il limite è quasi sempre a 30 km/h. Leggi segnaletica, codice della strada francese... parcheggi e hotel con parcheggio privato. Parigi ha una discreta quantità di parcheggi, quasi tutti sotterranei, ma abbastanza cari. Lasciare l' auto in strada non è conveniente.
Che strada si fa per andare a Parigi? qual' è il tragitto migliore per andare in auto a Parigi? Dipende chiaramente da dove parti, ma generalmente i percorsi dall' Italia sono: - via traforo del Monte Bianco, - via traforo del Frejus, - passando dai passi alpini Moncenisio o Monginevro, - passando dalla Svizzera, dal passo del San Gottardo, poi Basilea, - passando da Austria e Germania, quindi Brennero, Innsbruck, Monaco, Ulm (Legoland), Stoccarda, Strasburgo, Metz, Reims.
Alternative al traforo del Frejus
Se scegli di passare da Torino/val di Susa/Frejus esiste l' alternativa dei passi alpini del Moncenisio o del Monginevro, sempre in direzione Francia, come deviazione dalla A23. In questi casi risparmi il costo del traforo (55€), ma devi mettere in conto un consumo maggiore di carburante per arrivare fino ai valichi e il conseguente allungamento dei tempi. Attenzione che dai primi di Novembre ai primi/metà Maggio chiude al traffico per neve. Tra i due il Moncenisio ha il passo a oltre 200mt più dell' altro, e ha un percorso relativamente più ripido, con 3/4 tornanti e con carreggiata leggermente più stretta.
Tabella riassuntiva dei costi e tempi di percorrenza
Percorso | Costo stimato | Tempo di percorrenza stimato |
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Italia - Parigi (via Monte Bianco) | Pedaggio autostradale + Traforo Monte Bianco (circa 70€) + Carburante | 11-12 ore |
Italia - Parigi (via Frejus) | Pedaggio autostradale + Traforo Frejus (circa 70€) + Carburante | 11-12 ore |
Italia - Parigi (via passi alpini) | Pedaggio autostradale (parziale) + Carburante | 13-14 ore (variabile in base alle condizioni meteo) |
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