Uno Straniero Venuto Dal Tempo: Recensioni Live
Ottima l'ambientazione musicale riprodotta nella versione recitata di un brano quasi dimenticato come "Uno straniero venuto dal tempo", titolo che richiama perfettamente quello di un film. È un brano che mi ha sempre fatto sognare, fin da allora, quando già nel 1976 mi barricavo nell'auto di mio padre e isolato dal mondo, nel mio infinito sogno bambino, vedevo le immagini e sentivo le voci dei personaggi proprio come li ha proposti attraverso questa versione.
L'Impatto Culturale degli Anni '70
Erano gli anni '70 e nell'immaginario collettivo cominciava ad essere presente già da un po', in concomitanza con la paura dell'atomica e la sempre più condivisa idea che non tutto quel che veniva detto all'uomo comune fosse la verità, l'idea che non fossimo soli nell'universo. Valerio, che era un lettore insaziabile e curiosissimo, con una cultura sconfinata e dotato di una curiosità irrefrenabile, aveva costruito questo personaggio, il protagonista di "Uno straniero venuto dal tempo".
Doppiatori e Artisti Coinvolti
Nei serial televisivi Iezzi ha doppiato John Hamilton in "Le avventure di Superman", Vincent Gardenia in "L.A. Law - Avvocati a Los Angeles", alcuni personaggi in "Wonder Woman" e "L'asso della Manica". Entrata nel mondo del doppiaggio da bambina, Rossella ha dato voce a Drew Barrymore in "E.T. l'extra-terrestre", doppiandola in altri film negli anni a seguire. Davide Perino è un attore e doppiatore. Sua è la voce di Eddie Jemison in "Ocean's Eleven", "Ocean's Twelve", "Ocean's Thirteen". Per i serial televisivi ha dato voce a Kal Penn in "Dr. House - Medical Division". Nel mondo dei cartoon Davide ha dato voce a Denny Mellow in "Che campioni Holly e Benji", Cody in "A tutto reality", Amuro Ray in "Mobile Suit Gundam", Abyo in "Pucca", Eric in "I Fantaeroi".
Enne Rico e la Ricerca della Propria Canzone
Canzone, cercala se puoi. Recitava così il famoso ritornello del brano di Lucio Dalla. Enne Rico la sua canzone l’ha cercata a lungo, tra una cover e l’altra, fino a trovarla in “Tempo”, il suo primo singolo pubblicato che sta spopolando su Spotify. Ho iniziato a fare live nel 2016, ma eseguivo per lo più cover. Nella scaletta però rientrava anche questo pezzo che quindi in molti già conoscevano. Il ritornello della canzone, tra l’altro molto coinvolgente, recita “Abbiamo in testa una canzone di Dalla e De André come testamento”. Da un po’ di tempo c’è Fulminacci che si è affacciato al cantautorato italiano e lo trovo molto interessante, sia per il suo genere, da molti accostato a Battisti, che per il suo modo di scrivere. In tanti mi hanno accostato a Brunori Sas, in particolare per il mio timbro.
Torniamo ora a “Tempo”. Ci sono inolte alcuni riferimenti al tuo paese che rifiorisce a Maggio e al mare che aiuta a meditare. Come dicevo la canzone era nata già da tempo. Neanche a farlo apposta a fine Maggio, che, per chi come me abita al mare, sa che questo è il mese più bello, il mese in cui si inizia a respirare aria d’estate. Con Tempo quindi buona la prima come si dice. Sì, dovrebbe uscire un altro singolo. La data era fissata per i primi Giugno ma l’emergenza che stiamo vivendo potrebbe far slittare tutto alla fine dello stesso mese.
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Ultima domanda: Enne Rico canta “corre veloce il tempo non te ne accorgi passa in un momento”. In un momento delicato come questo in cui, barricati in casa, sembra invece scorrere tutto più lentamente e di “Tempo” appunto ne abbiamo tanto ti chiedo di consigliarci 3 dischi: uno del passato, uno di un artista straniero e uno del presente. Un disco del passato Dalla di Lucio Dalla ovviamente. Grazie Enne Rico. Crepi il lupo.
Stagione di Vento e l'Omaggio ai Pooh
Tra le righe, durante uno scambio di opinioni con Red, intuii che gli sarebbe piaciuto inserire questo brano, che sinceramente io non avevo previsto. A quel punto, ho riletto la storiella di questo personaggio che ho sempre immaginato come un povero sfigatello simpatico che non si sarebbe offeso di più anche di fronte all'evidente diniego di una lei che mai tornerà da lui. E' un pezzo leggero, ben interpretato dal mio amico Luigi Ferraro, straordinario caratterista dall'inconfondibile vocalità. La musica respira lo stesso clima di quello che fu del 1980, anno di pubblicazione di questo brano, lato B della più nota "Canterò per te", ma che girava comunque nei juke box di un'estate che ricordo come fosse l'ultima. Quello stesso anno ho assistito al mio primo concerto dal vivo in un luogo di Pescara chiamato Le Naiadi, dove si tenevano spettacoli all'aperto. Ricordo perfettamente ogni emozione vissuta quella sera, anche durante l'esecuzione di questa canzone e la nostalgia di quando lo spettacolo finì.
Grande idea di Fabrizio Cini per la base: campionare un momento del brano originale e inserirlo nel pezzo. I testi di Valerio Negrini sono sceneggiature perfette di video mai girati. La sua sintesi è così efficace che chi ascolta le canzoni scritte da lui diventa egli stesso regista di un film tutto suo, in cui i protagonisti hanno i volti del suo vissuto. Così attendere che arrivi la donna attesa diventa per l'autore il pretesto per fotografare scene di vite altrui, che come foglie vengono trasportate da un insolito vento di un maggio piovoso, davanti al bar dove è ad aspettare.
"Stagione di vento" è apparsa come seconda traccia sull'album "...Stop" del 1980, dopo essere stata l'apripista dell'album come facciata B del singolo "Canterò per te / Stagione di vento". Apparsa l'anno successivo sull'antologia "I Pooh 1978-1981", è stata poi inclusa nel box "Anthology" che nel 1985 raccoglieva le quattro raccolte precedentemente pubblicate dal gruppo unitamente ad un Maxi-Single in versione Picture Disc, e che è oggi uno dei "pezzi" più ambiti per i collezionisti, essendo da lungo tempo fuori catalogo.
Perle: Un Omaggio a Facchinetti e Negrini
Perle di Battaglia è prima di tutto un invito a tuffarci nell’oceano misterioso di due importanti creativi del nostro tempo: Roby Facchinetti e Valerio Negrini. Come un pescatore coraggioso che osa lanciarsi su rotte sinora inesplorate, come un pirata malizioso, Battaglia ha rubato ai suoi vecchi compagni dei Pooh piccoli tesori che per decenni sono rimasti, lì, in fondo ai mari. Ora li ha portati alla luce del sole, sui palchi dei teatri d’Italia. Perle, appunto, raccoglie in un libro cofanetto in due CD le performance live del tour 2018-2019.
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Che sia ben chiaro: l’opera di Battaglia è compiuta solo per metà. Laggiù - tra relitti sommersi, scogli, coralli e sirene conturbanti - rimangono nascosti ancora opere che meriterebbero la stessa sorte. Ma intanto i primi tesori portati in superficie già ci offrono un buon assaggio di quello che ancora potrebbe (ri)emergere, Dodi permettendo. Prendiamole quindi in mano queste prime perle raccolte sui fondali. Portiamole alle nostre orecchie. Ascoltiamone bene struttura melodica, dinamica e sequenzialità. Vi sono ben ventuno composizioni di Facchinetti, scritte per lo più prima degli anni Novanta, che ci stupiscono per freschezza, originalità, orecchiabilità. Sono quelle di un adepto del Belcanto italiano, di un neomelodico, che dichiarava sin dai primi anni Sessanta di ispirarsi a Verdi, Wagner e Puccini. Roby Facchinetti è stato capace di sfornare un numero incredibile di Ohrwuermer, di melodie semplici ma allo stesso tempo incantevoli che oltre alle grandi hit che conosciamo, hanno contribuito a costruire quasi tutto il grande patrimonio melodico dei Pooh (accanto a una decina di canzoni composte direttamente da Battaglia). I loro cinquant’anni di carriera si fondano in gran parte su tale valore aggiunto melodico. Sfido chiunque a dimostrarci che non è vero.
Battaglia è stato molto attento nel costruire la sequenza dei brani in scaletta: il CD certo rende solo in parte le emozioni create dal vivo in teatro. Il sodalizio Fachinetti-Negrini (oltre a quello più circoscritto tra Battaglia e Negrini) era basato sulla capacità di fondere melodia con parole. De la musique avant toute chose, certo, se vogliamo evocare qui l’Art poétique di Verlaine. E Negrini in questo è stato un vero maestro. Con le sue liriche raramente ha destrutturato la potenza melodica delle composizioni di Facchinetti (e Battaglia). L’armonia tra loro era alla base di tutte le operazioni successive: dagli arrangiamenti all’interpretazione. E qui l’universo simbolico di Negrini ha saputo amalgamarsi nel pieno rispetto dello spirito melodico del compositore. Pochi sono i gruppi al mondo che possono vantare un ampio patrimonio melodico e lirico come i Pooh. Battaglia ne è bene conscio.
Vi sta lavorando sù in questi ultimi anni proprio per portarlo alla luce con i suoi nuovi vocalist, Costanzo del Pinto e Raffaele Ciavarella. Voci più da X Factor, certo, ma capaci di incantare anche i giovani. Ed è questo che conta: per cui rimane certo la voce di Battaglia che dà il marchio Pooh, ma alla sua voice storica si aggiungono sonorità e timbriche fresche e prive di tensioni che arricchiscono un impasto voci che, con l’inevitabile invecchiamento delle corde vocali di Facchinetti, rischiava di perdere sulle note più alte in armonia e intonazione. La vocalità di Battaglia posside ancora forti qualità quasi musicoterapiche, certo, che con quelle di Del Pinto e Ciavarella guadagnano ancora più in energia. Il pubblico infatti nei teatri lo sta apprezzando molto. L’operazione sull’impasto voci sembra quindi riuscita molto bene. In Perle Battaglia infine dimostra di possedere un’anima folk. Come Lennon, da piccolo, anche Battaglia ha cominciato col suonare la fisarmonica per poi passare alla chitarra. Feste familiari e di comunità lo hanno valorizzato come uomo, musicista, compositore, cantante ma poi soprattutto come chitarrista.
Il tocco magico di Battaglia in Perle sta proprio qui. Nel recuperare i brani messi nel dimenticatorio dai suoi compagni ha deciso di metterci - oltre che al suo contributo come cantante dal timbro inconfondibile - anche molto del suo animo da chitarrista folk-rock neomelodico che continua a sperimentare. Ecco perché con Perle ci porta anche su nuovi lidi, oltre ai confini del mondo dei Pooh per arrivare, valorizzando il déjà-entendu, verso nuove sonorità e nuove emozioni. Le chitarre di Battaglia quindi la fanno quasi da padrone nel dare uno stile inconfondibile alle creazioni di Facchinetti e di Negrini. Nel libro troviamo per ogni brano una descrizione dettagliata della chitarra usata per creare quel sound specifico. A parte quindi gli assoli favolosi su Classe 58, Sei tua, sei mia, Oceano, non possiamo qui non citare gli arpeggi su Fantasia, Orient Express e Inutili Memorie. Spaziamo da arrangiamenti ed effetti già conosciuti, a sonorità originali e insolite. La versatilità di un Battaglia che ha lavorato con grandi musicisti come Tommy Emmanuel, Zucchero Fornaciari o Al di Meola non è di certo estranea a tale operazione. Per cui, alla fin fine, in Perle stiamo parlando di tre signori autori italiani: Facchinetti, Negrini e Battaglia che hanno così avuto modo di esprimersi in tutta la loro creatività. Il merito spetta in gran parte a Battaglia, che ancora dopo cinquant’anni di carriera musicale, trova il coraggio di credere nelle forza, nella bellezza e nella solarità della musica dei suoi ex-compagni.
La Musica: Emozione e Unione
Chi fermerà mai la musica? Nessuno riuscirà nell’ardua impresa. La musica, infatti, non è solo un insieme di note, di parole e di strumenti da suonare. Non è solo capacità canore, virtuosismi tecnici ed abilità nell’intrattenere il pubblico. E’ sentimento, passione, sensibilità e romantica nostalgia. Ha la capacità di unire le persone, ha la forza dirompente di smuovere le emozioni, anche quelle più nascoste e a volte più malinconiche. Ed il successo della manifestazione è tutto racchiuso nelle poche, ma significative frasi, che lo stesso Dodi Battaglia ha rilasciato sui social all’indomani della performance e che riportiamo nella versione integrale: “Ciao a tutti, ogni nuovo anno ha la capacità di stupirci con scoperte ed eventi inaspettati. Hanno debuttato lo scorso 04 gennaio con il live “Musica e Mondi senza Età”, tenuto a Celano, in provincia dell’Aquila. Ringrazio Simplicio Palumbo (fondatore del gruppo e voce solista), Alessandro Sbrolli (chitarre), Antonio Natalini (basso e voce), Mario Di Legge (tastiere e voce), Mario Wayne Santomaggio (batteria), Nunzio Cleofe (fisarmonica e voce), Pierpaolo Battista (chitarra e voce) per il loro omaggio alla mia figura di artista ed alla musica dei Pooh. Insomma, a volte ci vuole poco per rendere unica ed indimenticabile una serata. Un semplice commento che vale per tutti: “E’ vero che la musica è senza età ed è vero che unisce diversi mondi altrettanto senza età! Una serata meravigliosa durante la quale il “vintage” ed il “nuovo” si sono fusi in uno stile travolgente ed emozionante, questo grazie a chi ama vivere la musica in tutta la sua essenza!!
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Chitarrista, cantante, paroliere e molto altro, tutto questo è Dodi Battaglia, spalla imponente dei Pooh per 50 anni. Con il suo “Perle - Il Tour” in giro per i teatri di tutta Italia omaggia tutte quelle canzoni rimaste ai margini di una carriera imponente.A partire dai testi di Valerio Negrini (storico paroliere e fondatore dei Pooh scomparso nel 2013) e di Stefano D’Orazio, Dodi semina i ciottoli per un percorso costellato di stelle nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma mentre registra anche il DVD che, a detta dell’artista, uscirà intorno al 10 marzo. Un cammino di 50 anni racchiuso in 2 ore e 20 di musica con pochi intermezzi in cui l’artista bolognese racconta i trascorsi a Roma - “Ricordo quando agli inizi della carriera dei Pooh restavamo a Roma due settimane, mica come ora una serata e si scappa via.
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