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Cosa vedere a Padova: Itinerari alla scoperta della città dei tre senza

Padova è la città dei miei passati studi universitari, delle giornate in aula studio con litri di caffè e degli aperitivi in centro prima di riprendere il treno per tornare a casa. Padova è la città dove lavoro, dove ho conosciuto mio marito e dove torno sempre con un sorriso, per una passeggiata, per un po’ di shopping o per una cena. Una città, se non si fosse ancora capito, a cui sono particolarmente legata. Una città ricca di storia, di cultura e soprattutto di vita, che mi ha vista “diventare grande”.

Per visitare Padova come si deve servirebbero almeno tre o quattro giorni ma mi rendo conto che non riesco ad essere imparziale e quindi vi propongo itinerari diversi che potrete adattare alle vostre esigenze, decidendo ad esempio se entrare o meno nei musei e nelle chiese, che potrete combinare insieme o distribuire in più visite. Tenete conto che ogni itinerario vi occuperà circa mezza giornata.

Una delle capitali culturali del Trecento, in cui non mancano assolutamente le cose da fare e da vedere.

Se ve lo state chiedendo, Padova è perfetta per una visita in qualsiasi periodo dell’anno grazie ai suoi ben dodici chilometri di portici, al terzo posto in Italia dopo Bologna e Torino.

Ecco perché gli itinerari che vi propongo sono rigorosamente a piedi.

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Come prima cosa vi spiego però perché nel titolo di questo articolo ho chiamato Padova la “città dei tre senza”. Padova è la città:

  • del Santo senza nome, perché quando si parla del patrono Sant’Antonio si è soliti dire semplicemente “il Santo”
  • del prato senza erba, perché Prato della Valle non è un prato ma una piazza
  • del caffè senza porte, perché lo storico caffè Pedrocchi non ha mai chiuso dal giorno della sua inaugurazione nel 1831 al 1916 e in quel periodo si consumava la propria ordinazione all’aperto sotto il porticato.

Cosa vedere a Padova - itinerario 1: Prato della Valle, Basilica di Santa Giustina, Orto Botanico e Piazza del Santo

Il primo itinerario che vi propongo per visitare Padova parte dalla sua piazza principale e si snoda per poco meno di 2km per arrivare fino alla Basilica di Sant’Antonio, uno degli edifici religiosi più famosi del mondo.

Ecco nell’ordine le varie soste che vi consiglio.

  • Prato della Valle - La seconda piazza più grande d’Europa (prima di lei solo Piazza Rossa a Mosca), caratterizzata da un’isola ellittica centrale circondata da un canale. La parte centrale, nota anche come Isola Memmia, è oggi un immenso prato verde, circondato da 78 statue di celebri personaggi del passato. I padovani sono fieri della grandezza di Prato della Valle (88620 mq), una piazza che per estensione totale è seconda solo alla Piazza Rossa di Mosca. Il cosiddetto “Prato senza erba” è da considerarsi un vero e proprio museo a cielo aperto nel quale le storiche residenze che lo circondano e le 78 statue che lo adornano possono narrarci il passato, non solo di Padova ma dell’intera Europa. Intorno all’isola c’è una canale di circa 1,5 km di circonferenza, circondato da una doppia fila di statue numerate (78) di personaggi famosi del passato. Qui furono martirizzati due dei quattro patroni della città, Santa Giustina e San Daniele. Nel Medioevo si svolgevano fiere, giostre e feste pubbliche. Oggi in Prato della Valle turisti e padovani passeggiano, vanno in bici, prendono il sole d’estate o fanno tardi la sera.
  • Portici della Loggia Amulea - Tra i portici che circondano Prato della Valle è impossibile non notare quelli dell’elegante Loggia Amulea, il palazzo a due piani in stile neogotico che si affaccia sulla piazza. Per quasi tutto il Novecento la Loggia Amulea è stata la sede dei Vigili del Fuoco di Padova, mentre oggi ospita gli uffici del comune.
  • Basilica di Santa Giustina - È la seconda chiesa più importante della città, dalla facciata incompiuta. Dalle origini nel V secolo fino alla ricostruzione dopo il terremoto del 1117 e alla demolizione per dar posto al colosso cinquecentesco, questa basilica benedettina ha cambiato aspetto più volte. Se l’esterno è comunque maestoso, l’interno non è tra i miei preferiti, le navate sono piuttosto spoglie e l’effetto d’insieme è decisamente austero.
  • Orto Botanico - Quello di Padova è l’orto botanico più antico del mondo, una meraviglia che durante la bella stagione rientra tra le cose che dovete assolutamente vedere. L’Orto botanico di Padova (1545) è il più antico orto botanico universitario al mondo. Allora non esistevano medicinali e quelle piante erano preziosissime, tanto che ogni notte si verificavano furti nonostante la pena del carcere o dell’esilio per chi le commetteva. Nei secoli ha conservato la propria collocazione originaria e gran parte delle caratteristiche dell’impianto cinquecentesco. Una tradizione secolare culminata nel 1997 con l’inserimento dell’Orto Botanico di Padova nella lista del Patrimonio UNESCO. Nel 2014 l’Orto botanico ha ampliato il proprio patrimonio botanico, inaugurando il Giardino della biodiversità: cinque grandi serre che propongono un viaggio attraverso cinque biomi diversi. In un intreccio tra botanica e antropologia, il Giardino della biodiversità illustra la storia delle relazioni tra uomo e piante e accompagna il visitatore alla scoperta delle piante della foresta tropicale pluviale, delle aree temperate, mediterranee e aride.
  • Museo del precinema - La collezione esposta a Palazzo Angeli raccoglie interessanti strumenti ottici e soprattutto le cosiddette “lanterne magiche”, i celebri e popolari proiettori usati già dal Settecento. Si trova a Palazzo Angeli, orari: 10:00 - 16:00, chiuso di martedì.
  • Piazza del Santo - Il cuore di Padova, meta di pellegrinaggio da secoli perché qui sorge la Basilica di Sant’Antonio (detta anche Basilica del Santo), una delle chiese più grandi del mondo, con i suoi chiostri e la bellissima biblioteca antoniana. La Basilica di Sant'Antonio è il centro religioso più importante della città , meta di migliaia di pellegrini ogni anno. La Basilica di Sant’Antonio prende gran parte dell’attenzione dei turisti che si recano a Padova, mettendo in secondo piano il Duomo e il Battistero. L'esterno è caratteristico per la facciata romanico-lombarda con mattoni a vista e soprattutto per le 8 cupole in stile bizantino. Al suo interno concentra moltissimi capolavori. I padovani chiamano Sant’Antonio “Il Santo“, senza aggiungere il nome. All’interno, partendo da destra, si susseguono la Cappella del Gattamelata e quella di San Giacomo affrescata nel 1300 da Andriolo de Santi, uno dei maggiori architetti e scultori veneziani d’allora. Subito dopo c’è la Cappella della Crocifissione e poi la Sala del Capitolo, con un frammento di Crocifissione attribuito a Giotto. In diverse teche sono visibili la lingua e il mento intatti di Sant’Antonio, segno, secondo la Chiesa, del riconoscimento che Dio ha voluto dare all’instancabile opera di evangelizzazione del Santo. Sulla piazza si affacciano anche altre due attrazioni che vi suggerisco di visitare: l’Oratorio di San Giorgio, che ospita un meraviglioso ciclo di affreschi del Trecento, e la Scoletta del Santo. ammirare gli affreschi del primo '500 presso la Scuola del Santo (info +39 049 8225652) a destra della Basilica. Tra le bancarelle che vendono candele, immagini sacre e souvenir svetta il monumento al Gattamelata.

Cosa vedere a Padova - itinerario 2: Caffè Pedrocchi, Palazzo del Bo e ghetto ebraico

Il secondo itinerario che vi consiglio per visitare Padova vi porterà a scoprire alcuni dei suoi edifici più rappresentativi dal punto di vista culturale.

Poche centinaia di metri per immergervi tra storia ed arte.

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  • MUSME - Il Museo di Storia della Medicina è una delle soste che solitamente non compaiono nei classici itinerari turistici, ma io ve lo consiglio caldamente, perché la scuola di medicina di Padova è una delle più importanti d’Europa e visitando le varie sale si ha modo di capire come si sia evoluta la scienza medica, tra strumenti e reperti anatomici.
  • Palazzo Zabarella - Continuando lungo via San Francesco si arriva allo storico Palazzo Zabarella, di origine medievale e che oggi è spesso sede di prestigiose mostre d’arte. Palazzo Zabarella, in via S.
  • Galleria civica Cavour - Un’altra importante sede di mostre ed eventi culturali.
  • Caffè Pedrocchi - Lo storico caffè di Padova, famoso anche oltre i confini nazionali, inaugurato nel 1831. Con il “Prato senza erba” e il “Santo senza nome”, a Padova c’è anche il “Caffè senza porte”: stiamo parlando dello storico Caffè Pedrocchi, che dalla data di apertura, il 1831, fino al 1916, era aperto giorno e notte. Luogo di ritrovo per studenti, artisti, letterati e patrioti, è opera dell’architetto Giuseppe Jappelli. Prendi via del Santo e prosegui fino ad arrivare all'incrocio con via S. Francesco. numerosi negozi caratteristici, di vestiti, oggetti, souvenir sacri e profani, e di dolci tipici lungo tutta via del Santo. Il biglietto va ritirato un'ora prima della visita .... Prosegui sempre dritto per via Cavour e troverai, alla tua destra, i leoni del Caffè Pedrocchi, realizzato nel primo '800 e passato alla storia per la sua vivacità (era aperto 24 ore su 24, e di qui il nome "senza porte"). farti avvolgere dalla romantica atmosfera della piazzetta di S. Nicolò.
  • Palazzo del Bo - Una delle sale più belle di Palazzo del Bo è sicuramente l’Aula Magna, con le pareti quasi interamente decorate da migliaia di stemmi. Succede raramente di visitare una città e cercare qualcosa da vedere nell’Università locale. Quella di Padova, però, fa eccezione. Un’iscrizione all’ingresso del teatro recita “Hic est locus ubi mors gaudet succurrere vitae“, cioè “è questo il luogo dove la morte gode nel soccorrere la vita“. Sabato, domenica e festivi è disponibile il tour “Palazzo Bo e il ‘900 di Gio Ponti” che prevede la visita guidata dei Cortili del Rettorato, dell’Archivio Antico, della “cucina anatomica” e del Teatro Anatomico. Da Palazzo del Bo prendi via Roma e prosegui dritto in via Umberto I.
  • Palazzo Moroni - Sede dell’amministrazione comunale, Palazzo Moroni è in realtà un complesso di più edifici, costruiti in epoche storiche diverse e che caratterizzano il profilo di questa zona di Padova. I più importanti sono il Palazzo della Ragione, il Palazzo del Consiglio e la Torre degli Anziani.
  • Ghetto ebraico - Leggermente decentrato rispetto alle altre attrazioni di Padova di questo itinerario si trova infine l’antico ghetto ebraico, attivo nel sedicesimo e diciassettesimo secolo. A sud della Piazza delle Erbe si trova la zona del ghetto ebraico, operante dal 1603 e abolito nel 1797. Un reticolo di strette vie, case altissime e caratteristiche botteghe artigiane. Le case sviluppate in altezza, le cosiddette case-torri, sono forse la prima cosa che si nota e questa loro peculiarità è legata al fatto che il ghetto era un’area chiusa per antonomasia, in particolare in via dell’Arco, che vi consiglio di percorrere. Non perdetevi poi la visita alla sinagoga e al Museo della Padova Ebraica. La prima grande Sinagoga di Padova fu quella di rito tedesco, inaugurata nel 1683 in via delle Piazze. Era collegata a sud con la sinagoga di rito spagnolo che aveva di fronte quella di rito italiano, l'unica tuttora funzionante. Fu trasformata nel 1892 per accogliervi anche i fedeli di rito italiano e spagnolo. Nel 1943 fu devastata da un incendio doloso.

Cosa vedere a Padova - itinerario 3: Cappella degli Scrovegni e Musei Civici

Se avete intenzione di visitare Padova dovete assolutamente vedere il ciclo di affreschi di Giotto all’interno della Cappella degli Scrovegni, tra i capolavori dell’arte mondiale.

Questo terzo itinerario è volutamente molto corto (qualche centinaio di metri) perché tiene conto del fatto che vale la pena dedicare il giusto tempo ad ogni attrazione.

  • Cappella degli Scrovegni - Il ciclo di affreschi che ricopre l’intera superficie interna della Cappella degli Scrovegni è un vero e proprio gioiello, una sorta di libro che racconta con immagini e colori storie del Vecchio e del Nuovo Testamento. L’attrazione top di Padova è la Cappella degli Scrovegni, meravigliosamente affrescata da Giotto. La piccola chiesetta trecentesca era una cappella privata della ricca famiglia locale degli Scrovegni; fu affrescata tra il 1303 e il 1305. Gli affreschi delle pareti raffigurano scene della vita di Gesù e della Vergine, mentre la controfacciata è decorata con un magnifico affresco raffigurante il Giudizio Universale. Per la visita è necessaria la prenotazione dal sito ufficiale con qualche giorno di anticipo. Per visitare la Cappella è obbligatoria la prenotazione, da fare almeno 48 ore prima, telefonando al call center (+39 049 2010020) o anche on-line.
  • Palazzo Zuckermann - Ancora una tappa museale, un palazzo signorile che ospita il Museo Bottacin e il Museo di Arti Applicate e Decorative.
  • Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo - È nota anche come chiesa degli Eremitani e racchiude al suo interno i bellissimi affreschi della Cappella Ovetari, opera di un giovane Andrea Mantegna. Usciti dalla Cappella degli Scrovegni entrate a dare un’occhiata alla Chiesa degli Eremitani che si trova giusto lì a fianco, dopodiché rimanete all’interno dei Giardini dell’Arena per riposare al fresco o bere un drink ai chioschi.
  • Musei civici agli Eremitani - Questi musei, a pochi passi dalla Cappella degli Scrovegni, comprendono il Museo Archeologico (al piano terra) e il Museo d’Arte Medievale e Moderna (al primo piano), entrambi decisamente interessanti. L’Archeologico raccoglie reperti di epoca paleoveneta, pre-romana e romana e una sezione egizia con i ritrovamenti dello straordinario esploratore padovano Giovan Battista Belzoni. Il pezzo forte della collezione è il Crocifisso di Giotto, che prima si trovava sull’altare della Cappella degli Scrovegni.

Cosa vedere a Padova - itinerario 4: Piazza delle Erbe, Piazza della Frutta e Piazza dei Signori

Questo è uno dei miei itinerari preferiti nel cuore di Padova, tra le piazze del centro storico.

  • Piazza delle Erbe - La prima delle tre piazze che vi propongo. Da secoli, Piazza delle Erbe, è il luogo di Padova deputato al mercato. Ogni mattina, dal lunedì al venerdì, Piazza delle Erbe ospita il grande mercato ortofrutticolo. Anche in questo caso il nome tradisce origine e funzione originaria, anche se adesso ospita un mercato in cui si vendono quasi esclusivamente abiti. Ogni pomeriggio e nei weekend diventa invece il centro della vita sociale patavina, perché qui si fa l’aperitivo. Centinaia di persone affollano i locali o si siedono ai numerosissimi tavolini all’aperto, tra uno spritz e un tramezzino. E fidatevi se vi dico che a Padova l’aperitivo è una cosa seria.
  • Palazzo della Ragione - Affacciato su Piazza delle Erbe da un alto e su Piazza della Frutta dall’altro, è uno dei palazzi più belli di Padova, risalente al Trecento. Tra piazza delle Erbe e piazza della Frutta c'è il Palazzo della Ragione, chiamato dai padovani "il Salone" per la grande sala al primo piano. All’epoca ospitava il salone coperto più grande del mondo, lungo ben 80 metri, e ancora oggi è una delle cose da vedere assolutamente a Padova, non fosse altro che per gli oltre 500 affreschi che decorano le sue sale. Sulle pareti del Palazzo della Ragione è rappresentato un ciclo pittorico di 333 affreschi a carattere astrologico attribuiti inizialmente al Giotto, ma poi andati distrutti in un incendio. E' stato usato come tribunale (e di qui il nome 'ragione' nel senso di 'giustizia') fino al 1797, quando cadde la Repubblica di Venezia. Il Salone deve il suo nome all'enorme sala al livello superiore, con ingresso dal Municipio (via VIII febbraio). La sala presenta uno dei più vasti cicli astrologici esistenti, con i mesi e i segni zodiacali: un grandioso calendario realizzato dopo il 1420, quando il precedente ciclo dipinto da Giotto, comprendente anche la volta con stelle e pianeti, è stato distrutto dall'incendio. Caratteristico anche l'enorme cavallo di legno.
  • Sottosalone - Un vero e proprio mercato coperto (“sotto il Salone” del Palazzo della Ragione), il più antico d’Europa. Pensate che ospita principalmente botteghe di generi alimentari e che è stato realizzato nei due corridoi che si sviluppano lungo Piazza delle Erbe e lungo Piazza della Frutta, collegati a loro volta da un corridoio centrale più corto. Il tipo di merci vendute è cambiato nel tempo: in epoca comunale panni pregiati e pellicce; poi salumieri e casolini. E sotto i portici delle case intorno, venditori di cinture, guanti e seta. Le due piazze sono unite dal “Volto della Corda” o “Canton delle busie“, passaggio coperto chiamato così perché qui i bugiardi, i falliti, gli imbroglioni e i debitori venivano colpiti sulla schiena con una corda. Questa pratica ha dato origine all’espressione restar in braghe de tea. L’angolo sotto al “Volto della Corda” prende il nome di “Canton delle busie” (angolo delle bugie) perché qui i commercianti tenevano le loro trattative.
  • Piazza della Frutta - La seconda piazza di questo itinerario, sede come Piazza delle Erbe del famoso mercato ortofrutticolo. Tappa fissa all’ora dell’aperitivo è il chiosco de “La Folperia”, presente da anni nelle guide gastronomiche e premiato più volte per lo street food che propone: molluschi, piccoli crostacei e pescetti pescati in laguna e serviti caldi, come da tradizione veneta.
  • Piazza dei Signori - La terza e ultima piazza, dominata dall’elegante Torre dell’Orologio. Proprio vicino agli antichi centri del potere comunale si trova il luogo dove nel '300 sorgeva la reggia dei Carraresi: Piazza dei Signori, che è caratterizzata dalla Loggia del Consiglio (detta della Gran Guardia), l'edificio cinquecentesco dove si riuniva il Maggior Consiglio cittadino, dalla Chiesa di S. Clemente e soprattutto dalla Torre dell'Orologio. Come Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta, alla sera e nei weekend si trasforma in uno dei punti di ritrovo preferiti dai padovani. Vale però la pena visitarla non solo per la movida ma anche per la storia che racchiude e per ammirare la Loggia del Consiglio e la Colonna Marciana che vi si affacciano.

Cosa vedere a Padova - itinerario 5: Piazza Duomo

L’ultimo itinerario che vi suggerisco per visitare Padova si snoda attorno a Piazza Duomo ed è veramente corto.

  • Museo Diocesano - All’interno del Palazzo Vescovile vi consiglio una visita al Museo Diocesano di Padova, che personalmente mi ha stupito. Sculture, dipinti, alcuni pezzi del tesoro della cattedrale e la deliziosa Cappella di Santa Maria degli Angeli. Accanto al Duomo c’è il Museo Diocesano, ospitato nel Palazzo Vescovile.
  • Duomo - Noto anche come Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta, ha interni eleganti e luminosi e in passato ospitava la cappella di musica più antica del mondo. Il Duomo sorge sul luogo di precedenti chiese cattedrali, la prima forse paleocristiana, risalente al 300 d.c. La realizzazione dell'attuale Duomo, al cui progetto partecipò Michelangelo, fu compiuta tra il XVI ed il XVIII secolo, su progetto di Andrea da Valle. Nel 1754 viene consacrato a Santa Maria Assunta. La Basilica di Sant’Antonio prende gran parte dell’attenzione dei turisti che si recano a Padova, mettendo in secondo piano il Duomo e il Battistero. Sulle altre pareti e sui pennacchi sono rappresentate “Storie della Genesi“, “Profeti ed evangelisti” e le “Storie di Cristo e del Battista“.
  • Battistero - Accanto al Duomo si erge il Battistero, dedicato a San Giovanni Battista. L’ho inserito tra le cose da vedere a Padova perché al suo interno si possono ammirare dei meravigliosi affreschi del quattordicesimo secolo, opera di Giusto de Menabuoi. L'edificio risale alla fine del XII secolo; ha pianta quadrata con alto tamburo circolare e cupola e un'absidiola con cupoletta. Orario: tutti i giorni 10:00 - 18:00.
  • Palazzo del Monte di Pietà Nuovo - Di origine medievale, questo palazzo ha ospitato per secoli il Monte di Pietà e oggi è sede di un importante gruppo bancario.

Informazioni pratiche per visitare Padova

Come arrivare a Padova

Raggiungere Padova è davvero molto semplice, sia perché è ben collegata con le principali città italiane sia per la capillare rete di trasporti pubblici che la attraversa.

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Gli itinerari che vi ho proposto sono relativamente brevi e sia percorrerli che spostarsi dall’uno all’altro può essere tranquillamente fatto a piedi o sfruttando gli autobus e la metropolitana di superficie.

Di seguito vi dò qualche indicazione per arrivare a Padova, a seconda del mezzo che avrete scelto durante l’organizzazione del vostro viaggio.

  • In aereo - Padova è vicina ai principali aeroporti veneti: Venezia, Treviso e Verona, serviti dalle maggiori compagnie aeree, low-cost incluse. Da qui sarà poi semplice arrivare in centro città con il treno o con l’autobus.
  • In treno - Padova è ben servita sia dai treni regionali che da quelli ad alta velocità e la stazione ferroviaria è praticamente in centro città, quindi con una breve passeggiata vi ritroverete subito vicini ai principali luoghi di interesse.
  • In auto - Le uscite autostradali che vi consiglio sono quelle di Padova Est e Padova Sud.

Bere in compagnia non conosce mai crisi: se sei a Padova non può mancare uno spritz seduti all’ombra di Palazzo della Ragione in Piazza delle Erbe o Piazza della Frutta, o ai piedi della Torre dell’Orologio in Piazza dei Signori. Per i palati più raffinati le grappe (in dialetto padovano “graspe”), come la “Of” di Bonollo prodotta a Mestrino all’amarone barrique, la rivoluzionaria vintage a sei stelle, al di là dei confini del lusso.

In bici, a piedi o in barca: il giro delle mura di Padova ti accompagna in 500 anni di storia. Sono le mura rinascimentali e le mura medievali: passando per 19 bastioni e 6 porte ancora esistenti, è possibile visitare il patrimonio che un tempo ha protetto il centro cittadino.

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