Visto Necessario per Andare in Giappone: Una Guida Completa
Quando si sogna di trasferirsi in Giappone, la prima cosa che si incontra è il visto. Vivere in Giappone legalmente richiede requisiti ben precisi, e ottenere il visto giusto può essere facile o estremamente complicato, a seconda della situazione.
Per entrare in Giappone sono necessari un passaporto e un visto, a meno che non si provenga da un paese esente da visto. I cittadini che si recano in Giappone per turismo o lavoro sono esenti da visto se provenienti da 68 paesi selezionati. Tutti i cittadini delle nazioni che non sono esenti da visto, devono ottenere un visto per entrare in Giappone. I cittadini delle altre nazionalità invece, dovranno recarsi ad un’ambasciata o un consolato giapponese per richiedere un visto.
Tipologie di Visto per il Giappone
Il Giappone offre diverse tipologie di visto, adatte a differenti esigenze e scopi di soggiorno. Ecco una panoramica dei visti più comuni:
- Visto Turistico (Visitatori temporanei): Permette di effettuare visite turistiche, visitare amici o parenti e partecipare a conferenze o corsi. Ai sensi del regolamento per l’ingresso singolo, i turisti possono restare in Giappone per un massimo di 30 giorni, tuttavia, questo visto turistico è valido per un periodo massimo di 90 giorni. I turisti possono anche richiedere un visto a doppio ingresso per 2 brevi soggiorni entro un periodo di 6 mesi.
- Business Visa: Esiste un business visa (visto di lavoro temporaneo) per soggiorni fino a 90 giorni che può essere a ingresso singolo o doppio (se entrambi i viaggi vengono effettuati in un periodo di 6 mesi).
- Transit Visa: Alcune nazionalità hanno bisogno di un Transit visa (visto di transito) per fermarsi in Giappone mentre si recano verso un’altra destinazione.
- Working Visa: È considerato un visto per soggiorni di lunga durata e sono indirizzati a tipologie di lavoro che richiedono conoscenze o competenze professionali di alto livello e, pertanto, non comprendono compiti lavorativi semplici. Lavori come il cameriere, l’operaio edile, gli addetti alle vendite, ecc. non possono ottenere un visto per il lavoro.
- Visto Studentesco: Per chi si iscrive a scuole di lingua, università o college specializzati e vuole vivere in Giappone mentre studia.
- Visto per Coniuge di Cittadino Giapponese: Dedicato a chi è legalmente sposato con un cittadino giapponese, con ampia libertà lavorativa e possibilità di ottenere il visto permanente in tempi brevi.
- Visto per Familiari a Carico (Ricongiungimento Familiare): Per i familiari (soprattutto coniugi e figli) di stranieri che vivono legalmente in Giappone con un visto di lungo periodo.
- Visto Working Holiday: Disponibile solo per alcune nazionalità (tra cui l’Italia), permette di vivere e lavorare in Giappone per un anno, senza sponsor.
- Visto Self-Sponsored: Per freelance o lavoratori autonomi con clienti in Giappone, in grado di dimostrare reddito stabile.
- Determinate Attività: Esiste anche un’altra epigrafe per i visti non lavorativi concessa caso per caso.
Visto Lavorativo: Requisiti e Tipologie
Trovare un lavoro in Giappone è una delle strade più comuni per trasferirsi. Se lavorate in azienda - ad esempio nel campo del marketing, della traduzione, della programmazione, del design o dell’insegnamento delle lingue - allora vi serve un visto per lavoratori qualificati. In questi casi di solito serve una laurea, oppure almeno 10 anni di esperienza documentabile nel settore.
Ma se invece volete lavorare come cameriere, in cucina, nell’agricoltura, negli onsen o nell’assistenza agli anziani, esiste un altro visto apposito: si chiama Specified Skilled Worker (Tokutei Ginō). Non serve una laurea, ma dovete superare un esame tecnico e un test di lingua giapponese di base (livello N4, che è abbastanza facile).
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Una volta trovata un’azienda disposta ad assumervi, sarà lei a richiedere per voi il Certificate of Eligibility (CoE), un documento necessario per ottenere il visto vero e proprio. Il visto lavorativo dura in genere 1, 3 o 5 anni, ed è rinnovabile se mantenete lo stesso tipo di impiego o ne trovate un altro simile.
Alcune categorie professionali che possono richiedere un visto lavorativo includono:
- Ingegnere, specialista in scienze umane, ingegnere di servizi internazionali.
- Trasferimento interno all’azienda.
- Lavoratori specializzati (cucina straniera, architettura, addestramento animali, istruttore sportivo, sommelier, lavorazione di pietre preziose).
- Direttore d’azienda.
- Professionista altamente qualificato.
- Istruzione di lingue straniere o altra istruzione presso scuole elementari, scuole superiori, ecc.
- Attività religiose.
- Giornalisti che hanno firmato contratti con organizzazioni di media straniere.
- Servizi medici.
Visto Studentesco: Un'Altra Via Accessibile
Un’altra via abbastanza accessibile è il visto da studente. Il visto da studente non permette di lavorare full-time, ma potete richiedere un permesso per lavorare fino a 28 ore a settimana. Il problema maggiore è che serve dimostrare di avere fondi sufficienti (almeno 1-1.5 milioni di yen) per sostenervi durante il periodo di studio.
Visto per Coniuge di Cittadino Giapponese: Flessibilità e Sfide
Se vi sposate con una persona giapponese, potete richiedere il visto per coniuge di cittadino giapponese, ed è probabilmente il visto più semplice da ottenere sulla carta… ma anche uno dei più difficili da mantenere nel lungo periodo. Perché? Perché non si tratta di un documento legato a un’azienda o a una scuola: è legato a una relazione reale, a un matrimonio che deve funzionare davvero.
Ma ovviamente non basta sposarsi e presentare il certificato. Le autorità giapponesi verificano attentamente la genuinità della relazione, soprattutto nei primi anni. E sì: se pensate di fare un matrimonio “farlocco” per ottenere il visto, lasciate perdere subito. Ci sono controlli, colloqui, richieste dettagliate.
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Detto questo, se la relazione è autentica, il visto da coniuge è una delle strade più solide e flessibili per vivere in Giappone a lungo termine. Ma come dicevo prima: è un visto che si basa su qualcosa di molto più delicato di un contratto di lavoro. Si basa sull’amore, sulla fiducia e sulla continuità della relazione. Se il matrimonio finisce, il visto decade.
Visto per Familiari a Carico (Dependant)
Il caso più comune è quello del visto per familiari a carico (Dependant), usato dai figli o coniugi di stranieri che lavorano o studiano in Giappone. Molto più difficile è sponsorizzare un genitore anziano: si può fare solo in casi eccezionali, dimostrando che non può vivere da solo nel Paese d’origine e che chi vive in Giappone può mantenerlo.
Visto per Freelance e Lavoratori Autonomi
Se volete vivere in Giappone lavorando da freelance o gestendo una vostra attività, sappiate che non c’è un “visto per freelance” ufficiale, né formule magiche. Esistono però tre vie reali e legali che vi permettono di lavorare da autonomi, ma richiedono impegno, preparazione e competenze vere.
- Visto di lavoro con sponsor: Questa è la soluzione più accessibile per molti freelance. Serve avere almeno un cliente o azienda giapponese disposta a firmare come sponsor principale. Di solito serve dimostrare un reddito stabile, almeno 200.000-250.000 yen al mese, e presentare contratti, dichiarazioni fiscali e altri documenti.
- Visto da investitore: Se volete aprire un’attività vostra in Giappone, questa è l’unica via. Serve costituire una società (KK o GK), firmare un contratto d’affitto per un ufficio (non casa), e investire almeno 5 milioni di yen come capitale iniziale. È una procedura lunga e impegnativa: serve un business plan credibile, contratti o ordini da parte dei clienti e tutta la burocrazia per avviare legalmente un’attività in Giappone.
- Visto Artist: Se lavorate nel mondo creativo - come illustratori, attori, musicisti, registi, scrittori, pittori… - esiste il visto Artist, pensato per chi svolge attività artistiche senza essere impiegato da un’azienda.
Visto Permanente: Il Traguardo Finale
Il visto permanente è il traguardo finale per chi vuole restare a lungo in Giappone senza dover rinnovare il proprio status ogni pochi anni. Va presentata una documentazione piuttosto ampia, e l’attesa può durare anche un anno o più, ma una volta ottenuto non dovrete più preoccuparvi del visto.
Certificate of Eligibility (CoE): Il Cuore della Procedura
Il Certificate of Eligibility, o CoE, è *il vero cuore* della procedura per ottenere un visto a lungo termine per il Giappone. Senza questo documento, in molti casi il visto nemmeno lo potete richiedere. Il CoE è un certificato che *dimostra ufficialmente* che soddisfate i requisiti per entrare e vivere in Giappone con un determinato tipo di visto.
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Non lo fate voi direttamente: lo richiede l’ente sponsor giapponese, cioè l’azienda, la scuola, il partner giapponese o chiunque vi stia “portando” in Giappone. Una volta emesso, il CoE ha validità 3 mesi. Entro quel periodo dovete usarlo per richiedere il visto presso l’ambasciata o consolato giapponese nel vostro Paese. I tempi per ottenere il CoE variano molto, ma di solito servono 1-3 mesi.
Costi del Visto
Il visto in sé, se richiesto in Italia, per la maggior parte dei casi è gratuito. Ma non fatevi ingannare: ci sono altri costi da considerare. Quindi anche se il timbro sul passaporto magari non costa nulla, il processo può costarvi centinaia di euro in totale.
È necessario pagare per ottenere un visto turistico per il Giappone. È consigliabile consultare la propria ambasciata o consolato giapponese prima di inviare la richiesta, in quanto le tariffe sono soggette a modifiche in qualsiasi momento. Inoltre, si ricorda che i costi sono presentati nella valuta locale in cui si trova l’ambasciata o il consolato e devono essere pagati al momento della presentazione della domanda.
Paesi Esenti da Visto
Numerose nazionalità possono entrare in Giappone senza dover ottenere un visto. I visitatori provenienti da questi Paesi ricevono un visto all’arrivo, sotto forma di timbro come “visitatore temporaneo”.
Indipendentemente dalla necessità di un visto, a tutti i visitatori può essere chiesto di dimostrare di avere i mezzi finanziari sufficienti a coprire il costo del soggiorno e un biglietto di andata e ritorno (o una prova del proseguimento del viaggio). Alcune persone vengono selezionate a caso per un breve colloquio e tutti vengono fotografati e devono fornire le proprie impronte digitali.
Errori Comuni da Evitare
Quando si tratta di ottenere o mantenere un visto giapponese, ci sono alcuni errori che si ripetono frequentemente:
- Fornire documenti incompleti o discordanti: ogni dettaglio deve combaciare.
- Aspettare l’ultimo minuto per fare domanda: molti iniziano il processo con pochi giorni di margine.
- Non aggiornare l’immigrazione se cambia qualcosa: come cambio di lavoro, indirizzo, o addirittura lo stato civile.
- Mentire o esagerare nei documenti: le autorità giapponesi fanno controlli.
- Sottovalutare l’importanza del garante o sponsor: se perdete lo sponsor (azienda, coniuge, scuola), perdete il diritto a stare in Giappone.
- Non aspettare l’ultimo giorno per rinnovare il visto: In Giappone dovete fare richiesta di rinnovo almeno 1 mese prima della scadenza, ma vi consiglio di iniziare anche 2 o 3 mesi prima. Il rinnovo non è automatico, anche se vivete in Giappone da anni.
- Non fatelo mai scadere: Se restate in Giappone con un visto scaduto, anche di pochi giorni, siete considerati irregolari. In casi gravi, si rischia l’arresto, la detenzione e l’espulsione forzata, con divieto di rientro anche per anni.
- Cercare lavoro con il visto turistico: Se siete in Giappone da turisti, cercare lavoro è legale, ma lavorare no. Con il visto turistico non potete lavorare, nemmeno part-time, e non potete iniziare nessuna collaborazione retribuita.
Preparazione all'Arrivo: Visit Japan Web
Per semplificare le procedure di ingresso in Giappone, è consigliabile utilizzare il servizio online "Visit Japan Web". Questa piattaforma permette di compilare in anticipo i moduli necessari per l'immigrazione e la dogana, ottenendo un QR code da presentare al momento dell'arrivo.
Come utilizzare Visit Japan Web:
- Creare un account sul sito Visit Japan Web.
- Inserire le informazioni richieste: dati anagrafici, dati di hotel e viaggio, dichiarazione di salute e questionario della dogana.
- Registrare i dati del passaporto: è possibile scansionare la pagina principale del passaporto con la fotocamera o inserire i dati manualmente.
- Registrare i dati del viaggio: indicare il nome del viaggio, il nome della compagnia aerea e il numero del volo.
- Rispondere alle domande relative alla salute e allo scopo della visita.
- Ottenere il QR code da presentare al momento dell'arrivo.
N.B. La registrazione su Visit Japan Web è consigliata ma non obbligatoria. È possibile entrare in Giappone anche senza il QR code, ma le procedure potrebbero essere più lunghe.
Consigli Finali
Trasferirsi in Giappone non è un’impresa impossibile, ma serve consapevolezza, preparazione e realismo. Ogni tipo di visto ha le sue regole, i suoi limiti e le sue opportunità. Non c’è una scorciatoia perfetta per tutti: quello che funziona per una persona, può non funzionare per un’altra.
Vi consiglio di studiare bene le opzioni, prepararvi con calma, raccogliere i documenti prima del tempo e soprattutto non dare mai nulla per scontato.
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