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Turismo Esperienziale: Definizione ed Esempi

Da alcuni anni si sta affermando quello che viene chiamato “Turismo Esperienziale”. Care e cari WuBookers, se diciamo Turismo esperienziale, sapete spiegare cosa è? Si tratta sicuramente del trend dell’ultimo decennio nel settore dei viaggi e interessa i viaggiatori di tutti i generi e ogni età. Per noi di WuBook è un cambiamento nelle abitudini delle persone che tutti i gestori di strutture alberghiere devono conoscere.

Anche il Piano Strategico del Turismo (PST) 2023-2027 ne prende atto, introducendo, all’interno del comparto del turismo culturale, uno specifico capitolo che riguarda il turismo esperienziale. Si assiste ad una evoluzione culturale di ciò che concerne la fruizione turistica. Si passa da un pacchetto turistico dove il turista ha un ruolo da spettatore (passivo), ad una offerta turistica dove il turista diventa attore (attivo) principale della stessa offerta.

Nelle nuove forme di turismo, il pacchetto turistico, inteso a volte come insieme di servizi turistici (accoglienza, ricettività, ristorazione, intrattenimento, trasporto, ecc.), è in sostanza costituito dalle stesse emozioni vissute dal cliente.

Alla luce quindi, della diffusione, spesso incontrollata e senza regola del fenomeno che vede in primo piano le “offerte turistiche”, è utile individuare gli elementi che distinguono una reale offerta esperienziale da una semplice offerta turistica che di esperienziale porta solo l’etichetta.

Che cos’è il Turismo Esperienziale?

In questo articolo riparto da alcuni aspetti relativi al turismo Esperienziale che presenta, almeno per alcuni, punti non del tutto chiari. In particolare, cercherò di distinguere il concetto di Turismo Esperienziale da quello di “Offerta Esperienziale”, la differenza tra i due concetti, seppur sottile non è solo semantica ma sostanziale. Il Turismo Esperienziale è una forma di turismo culturale. Il turismo culturale ha come sua motivazione principale la fruizione di beni culturali.

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La bibliografia di settore non fornisce una definizione formale e univoca di turismo esperienziale. A partire da questa definizione, tenendo conto delle due dimensioni di coinvolgimento esperienziali indicate da Pine e Gilmore nel 1999, ho cercato sin dal 2016 di elaborare alcune formulazioni più coerenti con il contesto turistico-culturale.

Il fenomeno è ben descritto in chiave generale nel famoso libro del 1999 redatto da Pine & Gillmore. Nasce la cosiddetta “Economia della esperienza”, “the Experience Economy”. Si tratta di un fenomeno che impatta tutti i settori di mercato.

Il turista cucina e prepara le pietanze tradizionali del luogo. Questa fase , alcune volte, è preceduta dalla ricerca e raccolta in prima persona degli ingredienti, come ad esempio ortaggi, spezie, frutta, latte etc.

Artès è ormai riconosciuta come realtà altamente specializzata nel turismo esperienziale professionale.

Caratteristiche del Turismo Esperienziale

  1. Ricerca dell’autenticità e dell’unicità: L’autenticità e l’unicità dell’esperienza risiede proprio nella natura dell’offerta. L’offerta esperienziale non è una offerta seriale, di massa e impersonale. I prodotti ed i servizi, eventualmente inclusi nell’offerta turistica sono solo un aspetto indiretto, le componenti essenziali sono emozioni, sensazioni, capacità di far “sentire” e “scoprire” qualcosa di diverso dal solito, usi e costumi locali.
  2. Esperienze multisensoriali: Il Turismo Esperienziale è una forma di apprendimento, infatti permette di imparare qualcosa di nuovo attraverso il modello di apprendimento denominato “Apprendimento esperienziale” (Experiential Learning) che vede il coinvolgimento diretto e fisico nelle attività associate all’offerta turistica (Es: cucinare, vendemmiare, mungere, realizzare prodotti artigianali, ecc) e attraverso il coinvolgimento, se possibile, dei 5 sensi: vista, udito, gusto, olfatto e soprattutto, il tatto.
  3. Coinvolgimento emotivo, fisico e intellettuale: Questo aspetto deriva in modo automatico dagli altri precedentemente descritti, la partecipazione diretta e attiva, imparare/scoprire qualcosa di nuovo, la capacità di comunicazione empatica che dovrebbe avere chi offre l’esperienza, il ricevere “sensazioni” sono la base per un reale coinvolgimento emotivo, fisico e intellettuale.

Elementi Chiave dell'Offerta Esperienziale

  • Multisensorialità: È una esperienza multisensoriale, unica, autentica, basata sulle relazioni umane, che permette di apprendere qualcosa di nuovo e di approfondire la conoscenza di elementi di identità e di unicità locali.
  • Apprendimento Esperienziale: L’offerta esperienziale, soprattutto se realizzata attraverso la partecipazione diretta è una forma di apprendimento, infatti permette di imparare qualcosa di nuovo attraverso il modello di apprendimento denominato “Apprendimento esperienziale” (Experiential Learning).
  • Relazioni Umane: L’offerta esperienziale è caratterizzata da una forte relazione umana che si viene a creare tra chi offre l’esperienza e chi la riceve. Si assiste ad una forma di personalizzazione dell’esperienza, anche in base alla personalità del turista che assume un ruolo centrale.
  • Conoscenza dell’Identità Locale: L’offerta esperienziale è di norma associata di elementi di identità locale: luoghi, storie, prodotti tipici, usi, costumi e tradizioni.

Esempi di Turismo Esperienziale

Gli esempi di turismo esperienziale sono davvero tanti e per tutti i gusti: può essere di tipo enogastronomico, naturalistico, religioso, archeologico, culturale, folkloristico.

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  • Turismo Enogastronomico: Sempre più persone decidono di compiere un viaggio alla scoperta dei sapori di un territorio. L’obiettivo è quello di provare le specialità del luogo, conoscerne la tradizione e varietà e, se possibile, portare con sé, alla fine nel viaggio, il meglio di quanto assaggiato.
  • Turismo Naturalistico: Il tema di base è vivere un’esperienza a contatto con la natura. Il viaggiatore vuole lasciarsi alle spalle lo stress cittadino e godersi boschi e laghi. Qui l’esperienza è legata al modo di entrare in contatto con la natura: non si tratta infatti di fare semplicemente campeggio, ma praticare attività che mettano in contatto con la natura.
  • Turismo Sportivo: A seconda delle preferenze, si può organizzare una vacanza per praticare trekking o passeggiate, tour in bicicletta, rafting, pescaturismo, escursioni in barca ecc.
  • Turismo Salutistico: Tutto è pensato per godersi un momento di cura personale, possibilmente entrando a contatto con la natura.

Un esempio di turismo esperienziale in Italia potrebbe essere una visita a una fattoria tradizionale in Toscana. Qui potrete partecipare alle attività quotidiane dell’azienda agricola, come la raccolta delle olive o la vendemmia delle uve. Potrete anche imparare a cucinare piatti italiani autentici utilizzando ingredienti freschi coltivati direttamente nella fattoria.

Se siete appassionati di storia antica, potreste considerare la visita ad uno dei siti archeologici più importanti d’Italia, come Pompei o Ercolano. Qui potrete passeggiare tra le rovine dell’antica città romana e immergervi completamente nella vita degli antichi Romani.

Un’altra esperienza unica potrebbe essere la partecipazione a una festa tradizionale italiana. Durante tutto l’anno, in tutta Italia si tengono feste e celebrazioni che riflettono le tradizioni locali.

Infine, se siete amanti dell’arte e della cultura, un esempio di turismo esperienziale potrebbe essere la partecipazione a un corso di pittura o scultura in una delle città d’arte italiane, come Firenze o Roma.

Esempi di Attività Esperienziali

  • Cooking Class: Il turista cucina e prepara le pietanze tradizionali del luogo.
  • Degustazione vini e prodotti tipici: negli ultimi anni le visite di cantine e dei vigneti sono cresciute esponenzialmente.
  • Trekking: passeggiate sia in alta quota, immersi nella natura, che in bassa quota.
  • Cicloturismo: escursioni in bici tra boschi ma anche in città d’arte e centri storici.
  • Rafting: cioè la discesa di corsi d’acqua, spesso impervi, con appositi canotti.
  • Pescaturismo: vorrei porre l’accento su questo fenomeno turistico che si è sviluppato recentemente. Vivendo a Messina, non posso non segnalare l’esperienza a bordo della feluca, tipica imbarcazione dello Stretto per la pesca del pesce spada.

Gli operatori stranieri che commercializzano prodotti di alta qualità ci rimproverano questa poca professionalità e sicurezza, con la conseguenza che i loro migliori clienti sono dirottati in Spagna o in Francia. Il Turismo Esperienziale costituisce un mercato di grande valore che l’Italia non sta valorizzando come dovrebbe.

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Differenza tra Offerta Turistica Esperienziale e Offerta Esperienziale

Per parlare di turismo esperienziale e quindi di offerta turistica, è necessaria, la presenza di un turista. Per cui ritengo opportuno distinguere tra Offerta Turistica Esperienziale e Offerta Esperienziale, la differenza tra i due concetti pur sottile, non è solo semantica ma sostanziale. L’offerta turistica comprende sicuramente al suo interno una o più offerte esperienziali, ma può, anzi, dovrebbe comprendere gli altri servizi di supporto citati precedentemente.

Ciò che differenzia una semplice offerta esperienziale in senso ampio da una offerta esperienziale in senso stretto è proprio la partecipazione diretta (attiva) dell’ospite nelle attività che costituiscono l’offerta esperienziale. E’ grazie alla partecipazione diretta che possiamo usare il termine “immersione”, infatti l’ospite, si “immerge” dentro l’esperienza, diventando attore attivo dell’esperienza stessa.

Il Futuro del Turismo Esperienziale

Oggi i turisti sono soprattutto alla ricerca di esperienze e delle particolarità italiane, per vivere momenti unici. Lo shopping mantiene sempre la sua alta posizione in classifica, ma gli ospiti stranieri che negli ultimi mesi hanno visitato il Bel Paese, hanno iniziato a spendere in maniera significativa per esperienze uniche. Una nuova tendenza che piace soprattutto ai viaggiatori cinesi.

Se il sistema Italia saprà reagire e ripensare la propria strategia di offerta e di promo commercializzazione potrà portare grande valore nelle casse nazionali e tanti nuovi posti di lavoro. Basti pensare che se oggi fossimo capaci nel comparto turistico di fare lo stesso fatturato della Spagna, andremmo a creare da due a tre milioni di nuovi posti di lavoro. Probabilmente in maggior quantità nel centro sud Italia.

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