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Affitti Turistici a Reggio Emilia: Normativa e Novità

La proliferazione degli affitti brevi destinati ai turisti sta superando quelli a disposizione di altre categorie, dai lavoratori agli studenti. Bologna, in particolare, sta affrontando questa problematica. Per un corretto svolgimento della locazione di appartamenti ammobiliati, la Regione ha previsto l’obbligo di comunicare al Comune, nel cui territorio si trovano, l’intenzione di affittare a turisti gli appartamenti.

La Regione Emilia-Romagna Interviene

La Regione Emilia-Romagna ha annunciato l'intenzione di intervenire con una legge per disciplinare gli affitti a uso turistico, con l'obiettivo di mettere al centro il diritto all'abitare, tenendo conto anche del settore turistico. Entro il mese di maggio verrà convocato un tavolo per avviare l'iter legislativo, con l'approvazione prevista entro dicembre 2026 o i primi mesi del 2026.

L'assessore alle Politiche abitative Giovanni Paglia e l'assessora al turismo Roberta Frisoni hanno presentato il percorso verso la legge. Al tavolo, sono stati convocati tutti gli stakeholder, tra cui Anci, Comuni di Bologna e Rimini, associazioni regionali di categoria, sindacati, Università, Cei e le piattaforme online, a partire da Booking e Airbnb. Già nel primo confronto, verranno analizzate le criticità, approfondite le differenti situazioni e trovate soluzioni condivise.

Secondo Paglia, le piattaforme non hanno ancora aderito, ma se non risponderanno li solleciteremo di nuovo. In Emilia-Romagna, gli affitti brevi sono un fenomeno di crescente impatto. L'enorme aumento degli affitti brevi, infatti, è ritenuto uno dei fattori che hanno contribuito all’emergenza abitativa in diverse città della regione.

Emergenza Abitativa a Bologna

A Bologna, la Regione stima circa 6.700 alloggi dedicati alla locazione temporanea, a fronte di una domanda abitativa di 16.912 case nel 2022. “È più che mai urgente - spiegano Frisoni e Paglia- un intervento regionale, data l’insufficienza della normativa nazionale su un tema tanto cruciale. I Comuni stanno facendo la loro parte con gli strumenti che hanno, ma serve una cornice normativa meglio definita che, tenendo conto delle diversità territoriali, consenta loro di agire con maggiore efficacia, tutelando il diritto all’abitare e preservando le qualità del nostro consolidato settore turistico ricettivo.

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L’introduzione - proseguono i due assessori - del Codice Identificativo di Riferimento (CIR) e, più recentemente, del Codice Identificativo Nazionale (CIN) ha rappresentato un primo passo utile a censire e tracciare gli alloggi turistici, ma non basta: in alcuni centri urbani il numero di appartamenti destinati ai turisti sta superando quello a disposizione di altre categorie, dai lavoratori agli studenti. Sul fronte della ricettività turistica se gli affitti brevi e le locazioni ad uso turistico possono essere una opportunità, soprattutto nelle aree interne, per ampliare l’offerta ricettiva altrimenti carente, nei territori già ad alta vocazione turistica una non corretta applicazione della loro disciplina rischia di creare squilibri nei confronti del sistema ricettivo esistente.

Dunque- concludono Frisoni e Paglia-è necessario trovare un nuovo equilibrio che permetta di valorizzare l’accoglienza senza snaturare le città, in particolare i centri storici. In questo scenario sono aumentate in Emilia-Romagna le domande del fondo per l’affitto.

Codice Identificativo Nazionale (CIN)

Il Codice Identificativo Nazionale andrà a sostituire il Codice Identificativo di Riferimento introdotto dalla Regione Emilia-Romagna, introducendo regole e adempimenti simili ma con alcune innovazioni. A differenza del CIR, Il CIN dovrà essere esposto anche all’esterno dell’immobile. Dopo la pubblicazione della legge, dovrà ora seguire quella dell’avviso attestante l’entrata in funzione della banca dati nazionale e del portale telematico del Ministero del turismo per l’assegnazione del CIN.

La legge n. 191 del 15 dicembre 2023 di conversione del D.L. prevede che nel caso in cui la struttura sia già dotata di uno specifico codice identificativo locale la ricodificazione come CIN e la trasmissione dei codici e dei dati sono assicurate, ai fini dell’inserimento nella banca dati nazionale, dall’Ente territorialmente competente che aveva attivato delle procedure di attribuzione di specifici codici identificativi.

Il soggetto che, direttamente o tramite intermediario, esercita l’attività di locazione per finalità turistiche o l’attività di locazione breve in forma imprenditoriale è soggetto all’obbligo di segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) presso lo sportello unico per le attività produttive (SUAP) del comune nel cui territorio è svolta l’attività.

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Aspetti Fiscali e DAC7

Negli ultimi anni, la regolamentazione degli affitti brevi ha subito cambiamenti significativi, specialmente per quanto riguarda la trasparenza fiscale. Per i proprietari di immobili in Emilia-Romagna che utilizzano piattaforme come Airbnb, è cruciale comprendere le nuove normative, tra cui la DAC7 e le leggi regionali specifiche.

La DAC7, entrata in vigore il 1° gennaio 2023, richiede alle piattaforme digitali come Airbnb di raccogliere e trasmettere alle autorità fiscali informazioni dettagliate sui redditi dei loro utenti. Con l’introduzione della DAC7, i proprietari che operano in forma privata illegalmente su Airbnb verranno identificati dall’Agenzia delle Entrate e multati.

La comunicazione deve essere fatta in modalità telematica attraverso la piattaforma on line SUAP. Gli immobili non possono essere più di 3 e non devono essere forniti servizi aggiuntivi altrimenti l'attività si considera gestita in forma di impresa (vedi gestione di case e appartamenti per vacanza).Gli alloggi locati per finalità turistiche, indipendentemente dalla forma della gestione, sono parificati alle strutture ricettive ai fini dell'applicazione delle disposizioni in materia di imposta di soggiorno (Art. 70 c. 7 L.R.T. n. Ogni Comune può disciplinare l’applicazione dell’imposta di soggiorno alla nuova tipologia di offerta turistica.

I proprietari di immobili che intendono utilizzarli con finalità di locazione turistica devono consegnare, PRIMA DELL’INIZIO DELL’ATTIVITA’, al Comune la comunicazione secondo la modulistica predisposta.La locazione di appartamenti ammobiliati se limitata a periodi brevi (inf. a 30gg) è assimilabile alle altre tipologie di affittacamere, indipendentemente dalle specifiche locali in materia di turismo e di locazioni ad uso turistico, sorge l'obbligo di comunicazione delle persone alloggiate di cui all'art. 109 tulps. Vanno segnalati alla Questura, attraverso la procedura online "alloggiati web" tutti gli ospiti che non siano residenti nel comune dove è ubicato l'alloggio. Le segnalazioni vanno fatte entro le 48 ore dall'arrivo, indicando estremi documento di indentità oltre che i dati anagrafici e periodo di permamenza.

Conseguenze della Non Conformità

La normativa impedisce ai proprietari che operano in forma privata di essere presenti su piattaforme di prenotazione come Airbnb o Booking. In sintesi, tutti i proprietari di immobili in Emilia-Romagna devono essere consapevoli delle nuove regolamentazioni e considerare seriamente l’apertura di una forma imprenditoriale o l’affidamento a un’agenzia di gestione per operare in conformità con le normative vigenti.

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Per non perdere l’opportunità di mettere a reddito una proprietà in Emilia-Romagna con gli affitti brevi, è necessario adeguarsi alle nuove normative e assicurarsi una gestione conforme. La DAC7 e le normative regionali rappresentano importanti cambiamenti per i proprietari di immobili Airbnb in Emilia-Romagna.

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