Altopiano della Vigolana: Escursioni e Sentieri Panoramici
L'altopiano della Vigolana è un vero paradiso per gli amanti delle escursioni trekking e delle facili passeggiate. Tra i monti della Vigolana e della Marzola, questo altopiano offre ben 60 km di itinerari trekking, tutti percorribili interamente seguendo la segnaletica apposita oppure in singole escursioni.
Trekking e Natura Incontaminata
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La guida a colori, allegata alla cartina, fornisce informazioni utili sulle curiosità locali, rifugi, tour consigliati e le indicazioni necessarie all‘utente per muoversi con disinvoltura sul territorio.
Top 5 Escursioni da Non Perdere
Di seguito, presentiamo 5 escursioni da non perdere sull'altopiano della Vigolana, di diverso livello, da percorrere in estate ed autunno:
- Becco di Filadonna: Si parte dalla località Sindech, dove è presente un parcheggio per le auto, e si inizia a salire su sentiero che si immerge nel bosco fino al rifugio Casarota. Da qui ci si lascia la vegetazione alle spalle e si sale sempre di più fino alla forcella Bus de la Zole, punto in cui si possono ammirare i primi panorami verso Folgaria. Si svolta a destra e si cammina dominati da imponenti pareti di roccia fino alla croce di vetta del Becco di Filadonna a metri 2150! Panorama spettacolare! Rientro lungo lo stesso percorso. Tempo: 4 ore. Dislivello: 1000 metri.
- Da Bosentino a Castel Vattaro: Si parte dal parcheggio vicino alla chiesa di Bosentino e si seguono le indicazioni per il santuario Madonna del Feles. Lungo la Via Crucis, in poco meno di mezz’ora, si arriva alla chiesetta che domina l’Altopiano della Vigolana. La strada prosegue in leggera salita e conduce al vicino Castel Vigolo, (non visitabile). Si continua sotto le mura del castello e, scendendo attraverso un bosco di castagni, si percorre Via al Castello in direzione del paese. Lungo la strada, sulla destra, si incontra il parco giochi di Vigolo Vattaro e si prosegue in leggera discesa fino all'incrocio con Via 21 aprile. Qui si svolta a sinistra e giunti all’incrocio con via Canaletta, si svolta ancora a sinistra per imboccare la strada asfaltata che in dolce pendenza ritorna nell’abitato di Bosentino. Tempo: 1H30. Dislivello: 130 metri.
- Trekking Torrente Centa: Partenza dalla località Conci, Centa San Nicolò. Nella valle del torrente Centa, proprio lungo la strada che collega Centa San Nicolò a Caldonazzo, è stato realizzato un percorso immerso nel verde che permette di passeggiare a diretto contatto con le acque del torrente. Si possono ammirare i segni lasciati dalla storia dell'uomo, che per secoli ha usato la forza dell'acqua per far girare le ruote delle segherie e dei mulini. Tempo: 1 ora. Dislivello: 90 metri.
- Le Fiabe nel Bosco: Partenza da località Doss del Bue, Vattaro. "Le fiabe nel bosco" è un percorso di Arte e Natura nato nel 2020, che si sviluppa ai piedi della Vigolana. Attraverso originali sculture in legno è possibile scoprire i protagonisti delle fiabe classiche o delle leggende locali, restando immersi nella natura. Grazie ad appositi "libri illustrati" sarà possibile fermarsi a leggere le storie che si trovano lungo il tragitto. Tempo: 1 ora. Dislivello: 115 metri.
- Rifugio Casarota: Il sentiero prende avvio dalla S.P. 349 della Fricca, nelle vicinanze del Bar Ristorante Sindech. Dal parcheggio, situato dietro al ristorante, si attraversa la strada e si prende il sentiero 442 che si immerge subito nel bosco e inizia a salire costantemente, con molti tornanti, fino a raggiunge il Rifugio Casarota, (Sezione SAT di Centa San Nicolò). Da qui si apre un panorama sublime sui boschi della Vigolana e Alpe Cimbra. Tempo: 2 ore. Dislivello: 450 metri.
- Marzola: Altra escursione da non perdere sull'altopiano della Vigolana è Cima Marzola. Da Vigolo Vattaro si prende Via Sabbionara e si prosegue per il primo tratto lungo la strada asfaltata. Dopo 500 metri si sale lungo il sentiero 437 che si alterna a strada forestale. Si raggiunge poi ripidissimamente la località di Terra Rossa (mt. 1560), caratteristica per la roccia color rosso porpora, dove si già ha modo di ammirare la Cima della Marzola in lontananza. Giunti alla Sella della Marzola si svolta a sinistra su sentiero 411 e si raggiungere quota 1737, il punto più alto del nostro trekking. Si continua lungo lo stesso sentiero poi, presso il Ricovero Bailoni, si inizia a scendere su sentiero 438 fino a tornare a Vigolo Vattaro. Tempo: 4 ore. Dislivello: 900 metri.
Escursione ad Anello: Valico della Fricca, Monte Cornetto e Becco di Filadonna
Il punto d’inizio che riteniamo ideale per salire in quota sul gruppo montuoso della Vigolana e svolgere, quindi, un percorso ad anello parecchio panoramico che permette di toccare due delle tre principali sommità, nonché tutte per chi lo desidera, è il Valico della Fricca, ovvero l’Albergo Ristorante Sindech, a circa 11 km dal noto abitato di Folgaria (TN). Lasciamo, perciò, la nostra auto presso il primo spiazzo che troviamo disponibile sul ciglio della strada (ce ne sono alcuni proprio nelle vicinanze del passo) e, poiché abbiamo deciso di effettuare questo giro in senso orario, ci incamminiamo, per un breve tratto, lungo la strada SS349 che porta al Ponte delle Zente, nonché all’imbocco del tunnel “Fricca”.
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Iniziamo quindi la nostra camminata alle sommità della Vigolana intraprendendo il sentiero 439, denominato anche il “Senter del Pralongo”, che porta infatti l’indicazione per Pralongo, Cornetto di Folgaria e Becco di Filadonna. Ci immergiamo, quindi, nel fitto bosco della Valle Bianca, affrontando un percorso caratterizzato da una costante salita mediamente ripida, ma tuttavia tecnicamente facile, che, infatti, non presenta mai particolari insidie. Continuiamo, perciò, ad affrontare una salita costantemente pendente, ma che risulta ancora ben segnalata e tecnicamente facile, che si sviluppa, per di più, lungo un fitto e piacevole faggeto, reso ancora più ammaliante dall’affascinante colore autunnale che caratterizza questa tipologia di boschi in questo specifico periodo dell’anno.
Dall’Alberto Ristorante Sindech, nonché dal Passo della Fricca, ci dirigiamo verso il Ponte delle Zente e intraprendiamo il sentiero 439 che, passando per la località Pra Longo, ci permette di arrivare al percorso di cresta; svoltiamo, quindi, verso sinistra per raggiungere la cima del Monte Cornetto.
La veduta da questa cima è veramente sorprendente, poiché spazia dalle lontane Dolomiti per “giungere” alle innumerevoli Prealpi, che quest’ultime, innegabilmente, dominano assai questo affascinante scenario montuoso. Il panorama, infatti, si apre, in primis, sugli “Altopiani Trentini” che contraddistinguono la rinomata zona dell’Alpe Cimbra, ossia rispettivamente quelli di Folgaria, Lavarone e Luserna, sul noto Altopiano di Asiago, sul Massiccio del Pasubio, sui Monti Lessini e, verso ovest, su tutte le montagne che caratterizzano le Prealpi Gardesane Orientali, tra cui possiamo distinguere chiaramente il Monte Baldo, il Monte Altissimo di Nago, il Monte Stivo e le Tre Cime del Bondone; alzando la traiettoria, invece, la veduta spazia dalla Catena del Lagorai sino ad arrivare al noto gruppo dell’Adamello e delle maestose Dolomiti di Brenta.
Ritorniamo indietro e proseguiamo per il sentiero n. 425, che ci permette di arrivare direttamente al Becco di Filadonna. Ritorniamo, perciò, indietro esattamente all’incrocio del sentiero che giunge dalla località Pra Longo e proseguiamo diritti per il segnavia 425 che resta in panoramica quota, seppur perdendo una lieve altitudine, lungo i numerosi mughi della Seconda Cima. Il sentiero, che nel mentre diventa più stretto, restando comunque relativamente facile e quasi mai esposto, ci porta ad un evidente bivio (non segnalato), dove la traccia che devia sulla destra ci permetterebbe di salire alla Terza Cima, tagliando quindi un po’ il relativo percorso. Preferiamo aggirarla, restando quindi sul sentiero che continua diritto, obbligandoci però ad un’ulteriore perdita di quota per poi riprendere con l’ultimo tratto di moderata ascesa che ci porta direttamente alla cima.
Dalla sommità del Becco di Filadonna, il paesaggio che ci si presenta ai nostri sguardi è di nuovo sorprendente, a propria discrezione, ancora più ammaliante della precedente cima del Monte Cornetto. Il panorama, infatti, si apre ancor più fascinosamente sulla grande Valsugana, dal quale possiamo ammirare piacevolmente i conosciuti laghi di Caldonazzo e di Levico, l’Altopiano della Vigolana e, sovrastanti, i diversi monti che caratterizzano la sponda meridionale della nota Catena del Lagorai. Da questo stupendo scenario, la camminata riprende iniziando il percorso di ritorno al nostro punto di partenza, ossia al Valico della Fricca.
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Ritorniamo alle ultime indicazioni incontrate e cominciamo a percorrere il sentiero 442 che porta la direzione del Rifugio Casarota e, appunto, del Bar al Sindech. Al Bus de le Zole, iniziamo ad affrontare una discesa abbastanza ripida su fondo sassoso che, almeno in questa prima parte, che si sviluppa lungo la Val Rossa, richiede un minimo di attenzione per non incappare in spiacevoli ruzzoloni. Quando, invece, cominciamo ad immergerci, a tratti, di nuovo nel suggestivo ambiente boschivo, la ripidità lievemente diminuisce e la difficoltà, nel contempo, diventa più contenuta. Scesi alla località Albi, proseguiamo per il Rifugio Casarota che, di conseguenza, superiamo per continuare la nostra discesa lungo un sentiero relativamente semplice e ben riconoscibile.
Rifugio Casarota e Monte Spilech d'Autunno
Partiamo nei pressi del ristorante Sindech e seguendo il segnavia 442, ci addentriamo subito in un bosco ceduo di faggi che saturano di rosso vivo la nostra vista. Inerpicandosi più su, tra larici e abeti, facciamo una sosta al cippo commemorativo a Livio Ciola. Qualche camoscio non troppo lontano ci osserva impavido e quasi divertito. Dopo poco più di due chilometri e 450 m di dislivello, arriviamo al Rifugio Casarota, dove possiamo rinfrancarci con un profumato caffè di moka e una saporita crostata dei gestori Lorenza e Paolo, godendo di una vista superlativa sull’altopiano di Lavarone e le cime circostanti.
Riprendiamo la nostra escursione per il sentiero 442, poco dopo incontriamo il bivio con il segnavia 432, da dove proseguiamo dritti, trovando l’indicazione per Spilech. Procediamo per un bel sentiero in costa, incontrando famiglie di camosci, finché non raggiungiamo dopo un chilometro e complessivi 620 m di dislivello, il punto panoramico con la croce del Monte Spilech. La cima minore del Gruppo della Vigolana offre un panorama quasi fiabesco, penetrando spesso la cortina di foschia che la accarezza, mostrandoci alle spalle le Cime della Vigolana.
Di fronte, lo sguardo abbraccia la Marzola, il lago di Caldonazzo, la Valsugana fino al gruppo dell’Ortigara da un lato e il Lagorai con la Cima d’Asta dall’altro. Rientrando, possiamo fermarci al Rifugio per un gustoso e generoso piatto tipico, per poi ridiscendere al parcheggio. Un’escursione per nulla impegnativa, ma dove lo spettacolo è notevole grazie alla natura ancora integra e affascinante, soprattutto d’autunno, quando fanno capolino i contrasti tra colori e fauna, sfruttando nel weekend l’ospitalità del Rifugio Casarota.
Atri punti di partenza per raggiungere il Rifugio Casarota e il Monte Spilech:
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- Frisanchi - sentiero 432 “dei pastori”
- Valico della Fricca - sentiero 439 “pralongo”
Scheda:
- Punto di partenza: Parcheggio Ristorante “Sindech” (1105 m)
- Rifugio “Casarota” (1572 m)
- Punto di arrivo: Monte Spilech (1732 m)
- Versante di salita: E
- Dislivello in salita: 620 m - Totale: 1240 m
- Tempo di salita: 1,50 h - Totale: 3,00 h
Malga Derocca
Anche Malga Derocca, ricostruita nel 1929, era la base strategica di supporto per il pascolo soprattutto di cavalli e asini, e rappresenta un vivido quadro di storie ed emozioni.
Partenza da Vigolo Vattaro, nei pressi del parcheggio dove inizia il sentiero 450B. Attraversiamo, grazie a una comoda strada forestale, un rigoglioso bosco di faggi, càrpini e qualche abete. Dopo circa 3 km, giunti al bivio denominato “Verzer”, saliamo lungo il vero sentiero 450B, su una mulattiera via via più ripida, un tempo utilizzata dai “malgari” coi loro asini e cavalli. Si sale sempre al riparo dalla luce grazie agli alti fusti che quasi sembrano volerci proteggere dal sole, ma con “finestre” stupende sulla Marzola, sul lago di Caldonazzo, e con lo sguardo a sud sul Becco della Ceriola, sulla Vigolana e sul Becco di Filadonna.
I nostri sforzi vengono ripagati, dopo 900 m di dislivello, quando di fronte a noi si materializza all’interno di una radura la Malga Derocca, circondata da una splendida pineta che ci inebria col suo inconfondibile profumo. Questa, che col tempo è diventata anche la base d’appoggio durante le esplorazioni della Grotta Gabrielli e le ascensioni sul versante settentrionale della Vigolana, ora è la nostra “terrazza” dalla quale ammirare la Valle dell’Adige con lo sfondo del Brenta, il lago di Caldonazzo con la Marzola da una parte e il gruppo del Lagorai di fronte, e naturalmente la nostra Vigolana che si erge maestosa.
Atri punti di partenza per raggiungere Malga Derocca:
- Frisanchi
- sentiero 444 e 445
- Mattarello
Anello Vigolana: Becco della Ceriola, Malga Imprec, Malga Palazzo, Bivacco Vigolana e Malga Derocca
Il giro che descriveremo offre un'occasione unica per vedere le molteplici facce della Vigolana e scoprire una splendida montagna (spesso ignorata e ingiustamente poco frequentata) a due passi dalla nostra Trento. Ogni via di salita alle sue cime richiede di superare un dislivello per molti impegnativo ed anche i sentieri che salgono dal versante di Besenello, da Vigolo Vattaro, dal passo della Fricca o da Folgaria richiedono una discreta preparazione fisica.
Il giro qui proposto è particolarmente remunerativo ma non può essere affrontato con superficialità. Il tratto di sentiero 425 - 435 che diparte dalla sella posta tra il Becco di Filadonna e la Cima Vigolana conducendo alla malga Derocca, passando per il Bivacco Vigolana, è infatti molto tecnico, segnalato quale sentiero EE per soli Escursioni Esperti e richiede sicurezza di passo, assenza di vertigini e una certa dimestichezza con brevi tratti attrezzati.
Il percorso inoltre richiede che si sia sciolta la neve che spesso rimane nella parte del percorso più delicato anche fino a tarda primavera (esposizione nord); i ripidi canaloni che scendono dalle cime della Vigolana, se innevati o ghiacciati, posso infatti diventare pericolosissimi. In buone condizioni il percorso vi regalerà emozioni uniche passando dal bellissimo bosco iniziale ai prati di Malga Imprec e Malga Palazzo, dalla conca nei pressi della Pozza Arionda che ricordano paesaggi canadesi all'isolato ed abbarbicato Bivacco Vigolana, dal quale si domina la Valsugana ed i suoi laghi.
Al parcheggio sono posizionati i primi cartelli SAT che ci indicano la direzione da prendere. Si parte pertanto a quota 620 m. per scendere alcuni metri ed imboccare la stradina contraddistinta quale sentiero 446 che conduce dapprima al Forte Fornas (755 m. - 1,61 km) e poi allo Spiazzo della Malghetta (952 m. - 2,72 km). Da qui la strada forestale lascia il posto ad un bellissimo e regolare sentiero che con numerose ma mai noiose “zete” ci permette di prendere quota alternando la corsa al passo. A quota 1314 m. (4,33 km) si incontra il sentiero da cui giungeremo in fase di rientro (sentiero 447 secondo la cartina Kompass n. 631 “Altipiani di Folgaria Lavarone e Luserna” - segnato però anche come 446A e persino 443 provenendo da Malga Derocca). Si continua comunque dritti seguendo il comodo sentiero che non raggiunge mai pendenze impegnative.
Giunti a quota 1680 (6,15 km) si tiene la destra (evitando il sentiero 435B che porta verso Malga Derocca) e si giunge in breve (1710 m. - 6,30 km) al sentiero in quota che attraversa il Becco della Ceriola sul versante sopra Mattarello. Qui è impossibile non effettuare una breve sosta. La vista dinnanzi a noi è unica: la Valle dell'Adige, il monte Bondone con le Tre Cime, il Gruppo del Brenta, il Caré Alto ed il suo ghiacciaio.
Sopra di noi invece la cima del Becco della Ceriola (1935 m.) che lasceremo per un'altra occasione, mentre dietro di noi spunta la Cima Marzola che sicuramente avremo modo di descrivere ampiamente visti i molti itinerari che consentono di percorrerla per quasi tutti i dodici mesi dell'anno. Con questo spettacolo dinnanzi a noi percorriamo quindi un tratto di sentiero pianeggiante che ci porta sul versante di Besenello. Superato un cancelletto in legno (1736 m. - 7,40 km) si attraversano tratti di bosco e verdi prati sui quali non è raro incontrare i camosci della Vigolana. Sempre sul sentiero 446 si scende ora velocemente verso Malga Imprec (1574 m. - 9,00 km) e dunque in piano si raggiunge la pittoresca Malga Palazzo (1560 m. - 9,87 km).
Qui si prende ora il sentiero 452 che inizialmente ripido e poi con alcuni saliscendi ci porta verso Malga Valli. Prima di raggiungere la malga a quota 1725 m. (11,23 km) v'è una evidente stradina sulla sinistra che torna a salire più decisa in direzione delle cime della Vigolana. Si raggiunge presto una meravigliosa conca erbosa (1768 m. 11,59) che ci ricorda come detto paesaggi canadesi; in fondo Cima Vigolana e il Becco di Filadonna. Si percorre ora un tratto di stradina (tratto di sentiero 453) sino a giungere in pochi minuti ad un bivio poco marcato (1783 m. - 12,15 km).
ATTENZIONE: sul lato destro della stradina c'è un cartello in legno poco appariscente che ci indica la direzione per il Becco di Filadonna. Prendiamo pertanto la traccia di sentiero che seppur poco chiara nei primi metri ci conduce poi senza possibilità di errore verso la sella posta alla sinistra (salendo) del Becco di Filadonna. Raggiunta la sella (2085 m. - 14,01 km) non si può evitare di guardare verso il ripido versante nord e quindi ammirare il lago di Caldonazzo.
Lasciata alla nostra destra la cima del Becco di Filadonna si percorre per un breve tratto il sentiero 450 (che condurrebbe in Cima Vigolana) fino a raggiungere la successiva sella (2057 m. - 14,41 km). ATTENZIONE: Qui la segnaletica SAT ci avverte che scegliendo il sentiero di destra (segnavia n. 425) si dovranno affrontare difficoltà classificate EE (Escursionisti Esperti). E' proprio questo il sentiero che decidiamo di percorrere (n 425 fino al bivacco e successivamente n. 435). Ad una prima ripida discesa seguono alcuni tratti pianeggianti molto esposti. Un breve tratto attrezzato, un ponticello in legno (cui prestare molta attenzione) e subito si giunge al Bivacco Vigolana (2030 m. - 15,20 km). Da qui si possono ammirare le ripide pareti nord della Vigolana ed i suoi canaloni; si può inoltre individuare parte del percorso che seguirà di lì a poco.
Il sentiero rimane sempre stretto e richiede particolare attenzione; in alcuni tratti sarà opportuno limitare la corsa e procedere più prudentemente al passo. Tratti in discesa si alternano ora a traversi pianeggianti. Non mancano alcune brevissime risalite e brevi tratti attrezzati che facilitano la progressione. Superato il 17° km ci si può nuovamente “rilassare”, il sentiero inizia ora a scendere in modo più marcato sino a condurci poco sopra Malga Derocca (1636 m. - 17,94 km). La vista della malga e del prato che la circonda ci fa ricordare il già lontano tratto percorso tra Malga Imprec e Malga Palazzo. In secondo piano spicca nuovamente la Marzola.
Se siete rimasti a secco d'acqua qui potrete trovare una fontana, se siete fortunati potreste persino trovare la malga aperta. Nel tratto successivo bisogna prestare un po' d'attenzione ai segni biancorossi che indicano il percorso da seguire. Subito dopo la malga Derocca si deve infatti prendere il sentiero 450 che porta verso sinistra (scendendo) e quindi si entra nuovamente nel bosco. Ad un tratto ripido segue una breve stradina in leggera salita. Si raggiunge così un bivio con segnaletica SAT (1548 m. - 18,63). Il cartello ci indica chiaramente la direzione da prendere: Forte Fornas.
Evidenziamo come il cartello indichi il sentiero che dovremo percorrere come il n. 443 mentre, come già sopra anticipato, la cartina Kompass della zona identifica il sentiero con il numero 447. In ogni caso non ci possiamo sbagliare essendo il sentiero ben segnalato. Un ripidissima discesa tra gli alberi ed alcuni “traversi” ci riportano velocemente all'incrocio con il sentiero percorso in salita nella prima parte del giro descritto. Siamo al km. 19,67. Le zete percorse all'andata si corrono ora velocemente in discesa. Si passa la Malghetta, si raggiunge e si supera il Forte Fornas.
Come detto è necessario verificare la percorribilità dell'intero percorso proposto che può presentare neve sino a stagione avanzata mentre in tardo autunno / inizio inverno può risultare pericoloso a causa di tratti ghiacciati (in particolare sul tratto di sentiero EE n. 425 - 435). Si consiglia poi di portare con sé un adeguato quantitativo di acqua atteso che lungo il percorso non si trovano occasioni per rabboccare il nostro zainetto o le nostre borracce (se non verso la fine del giro nei pressi di Malga Derocca).
Segnaliamo inoltre che parte del percorso descritto è all'interno della Riserva Naturale di Scanuppia; in tale riserva hanno trovato il loro ambiente naturale numerose famiglie di galli cedroni; non di rado frequentata dall'aquila reale oltre che da caprioli e camosci. All'interno della riserva troviamo, come abbiamo visto, Malga Palazzo: edificio costruito nel 1589, espressione di architettura fortificata di montagna.
Cime della Marzola
Di seguito il racconto di due escursioni ad anello che raggiungono le Cime della Marzola compiute in stagioni differenti.
- Cime della Marzola, dati riassuntivi dell’escursione n°1:
- Punto di partenza: Parcheggio in località Sabbionare (Vigolo Vattaro) (790 m)
- Punto di arrivo: uguale al punto di partenza.
- Monte Cornetto, dati riassuntivi dell’escursione:
- Punto di partenza: Parcheggio in prossimità degli impianti sportivi di Folgaria (1240 m)
- Punto di arrivo: uguale al punto di partenza.
- Caratteristiche itinerario: ad anello compiuto in senso anti-orario; segnavia SAT 451 - 425 - strada senza segnavia di servizio al Rifugio Paradiso.
- Becco di Filadonna, dati riassuntivi dell’escursione:
- Punto di partenza: Parcheggio in prossimità del Ristorante Sindeck (1060 m)
- Punto di arrivo: uguale al punto di partenza.
- Caratteristiche itinerario: il ritorno per la stessa via dell'andata; segnavia SAT 442 - 425 - 450 - 425 - 442.
- Becco di Filadonna, dati riassuntivi dell’escursione:
- Punto di partenza: In prossimità di Malga dos del Bue (Vattaro) (1000 m)
- Punto di arrivo: uguale al punto di partenza.
- Caratteristiche itinerario: Ad anello compiuto in senso anti-orario; segnavia SAT 445 - 444 - 425 - 442 - 432 - [1 - 2 - 24].
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