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Appennino Modenese: Cosa Vedere e Fare

L'Appennino Modenese è un territorio ricco di sorprese, che offre una varietà di esperienze per tutti i gusti. Posto al confine tra Toscana ed Emilia Romagna, ci troviamo in una terra segnata da fresche acque torrentizie e paesaggi incontaminati popolati da praterie e boschi. Chiunque ami il turismo naturalistico, non può esimersi da intraprendere un’escursione in quest’area che nulla ha da invidiare ai più noti parchi europei.

Itinerari e Attrazioni Naturali

L’itinerario parte dal borgo di Pievepelago, in provincia di Modena. Poco lontano dal centro del paese, in 20 minuti di auto in direzione Sant’Annapelago, si raggiunge uno tra i più romantici specchi d’acqua dell’Emilia Romagna, il Lago Santo. Passando dalla fioritura primaverile, alle belle giornate dell’estate, ai colori caldi ed unici dell’autunno e per ultimo all’atmosfera magica del clima invernale, questo luogo è visitabile tutto l’anno.

Tra le curiosità legate a questo luogo c’è una leggenda d’amore, finita in tragedia: è la storia di due giovani pastori innamorati, separati dall’odio che divideva le loro famiglie. I due, con la scusa di portare al pascolo le pecore, si incontravano segretamente lungo le rive di questo lago. Un giorno d'inverno però, i due, impazienti di abbracciarsi di nuovo, si misero a correre sul ghiaccio l’uno verso l’altro.

Dopo avere goduto della tranquillità e della bellezza dei due laghi, proseguiamo verso Sant’Annapelago, dove, tra faggi secolari, scorre il rio Valdarno. L’obiettivo è percorrere il Sentiero delle Cascate, un percorso ad anello immerso nel bosco, lungo il quale si incontrano ben 5 cascate. La durata del percorso è di circa 4 ore, comprese le pause, ed è adatta alle anche alle famiglie, non presentando particolari difficoltà.

Il Parco del Frignano conserva habitat suggestivi, dai laghi glaciali ai castagneti secolari, passando per le praterie sommitali e i boschi di conifere. Un comprensorio esteso di 15mila ettari abbraccia ben sette ben 7 comuni differenti (Fanano, Sestola, Montecreto, Riolunato, Pievepelago, Fiumalbo e Frassinoro), tutti eredi di una rete insediativa fatta da piccole borgate e corti contadine, costruzioni rurali, ma anche rocche, mulini e antiche vie storiche (come la Via Romea Strata-Longobarda).

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L’ambiente e i paesaggill Parco si presenta ricco e variegato, con paesaggi incontaminati e una natura rigogliosa. Risalendo di quota, querceti e castagneti lasciano il posto a faggete e conifere e, ancor più in alto, si incontrano si ritrovano brughiere di mirtillo e vaste praterie sulle quali volteggia l’aquila reale. Il Cimone non è l'unica montagna di rilievo, e all’orizzonte attraverso il parco ci si imbatte in in altre cime importanti: c’è il gruppo montuoso del Libro Aperto, il Monte Nuda, il Monte Spigolino, il Monte Cupolino e la coppia formata dal Monte Giovo e dal Monte Rondinaio. Tra loro fanno capolino incantevoli laghi, alcuni di origine glaciale altri meno, che - grazie ai sentieri opportunamente segnati - possono essere facilmente raggiunti da escursionisti e amanti della natura. Tra questi Lago Santo, Lago Baccio, Lago Scaffaiolo, Lago Pratignano, Lago Turchino e Lago Torbido. Una menzione particolare va poi a Lago di Pratignano, la più grande torbiera d’alta quota presente in regione presso cui cresce una rarissima pianta, la rosòlida.

Visitando il Parco non è raro scorgere caprioli, daini, cervi, cinghiali, tassi, e tutti quegli animali caratteristici delle creste appenniniche. Molto più elusiva è, invece, la presenza del lupo. La ricchezza ambientale del territorio consente inoltre a numerose specie di uccelli di trovare qui il proprio habitat ideale. Ci sono picchi ed averle, merli e lucherini, allodole e fringuelli.

Il lago della Ninfa è uno dei luoghi più famosi e conosciuti dell’Appennino Modenese. Il giro del lago della Ninfa non porta via più di 20 minuti, ma ne vale la pena. Qui si può effettuare un picnic (non vi sono ristori nelle vicinanze) oppure anche transitarci sopra (con attenzione).

La caratteristica del Monte Calvanella è quella di avere un versante dolce e con un bel prato che scende verso Pian del Falco (dove una volta c’era anche la pista da sci) ed essere invece scoscesa e a strapiombo nella parte nord, guardando verso la vallata di Canevare. Guardando verso nord invece lo spettacolo è tutto per il crinale dell’Appennino. Partendo dalle Piane infatti ci sono diversi sentieri che permettono di arrivare sulla vetta del Monte Cantiere, dove la vista lascia veramente incantati.

Avete mai sentito dire che dall’Appennino Modenese è possibile vedere il Mar Tirreno? È infatti la vetta più alta di tutto l’Appennino Settentrionale e tra le sue caratteristiche c’è sicuramente la vasta porzione di orizzonte visibile a occhio nudo. Una volta arrivati in vetta poi troverete la Terrazza Piccolo Orizzonte Modenese, realizzata in ceramica seguendo gli studi e il disegno dell’Ing. La vista spazia infatti dal Monte Cimone al Libro Aperto e Corno alle Scale.

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Borghi Caratteristici

Oltre ai più noti Pavullo, Zocca o Sestola, il nostro Appennino Modenese è cosparso di piccole località, per lo più sconosciute a chi abita in pianura, con le loro caratteristiche particolari.

  • CARDIGNANO. E' uno dei luoghi panoramici più interessanti del nostro Appennino. Durante la stagione autunnale gli alberi che lo circondano si colorano di giallo e rosso regalando una tintura unica all'ambiente. Si trova a 5 km da Lama Mocogno.
  • CASTAGNETO. Castagneto deve il suo nome alla selva di castagni che ancora oggi lo circonda. Il luogo sembra non tanto distante per aspetto a quello toscano.
  • GAIATO. Gaiato è l'esatto opposto di Castagneto, si passa infatti ad un paesaggio aspro, dalle salite ripide lungo una rupe scoscesa. Le sue origini sono riferibili ai Liguri Fritiates che combatterono in montagna contro i romani per mantenere una loro indipendenza, ma alla fine vennero sconfitti.
  • MONTECENERE. E' il tipico paese di montagna, una località romantica e accogliente. Si situa a 4 km da Lama Mocogno il paese Montebello, o almeno così si chiamava prima che giungesse Federico Barbarossa.
  • SASSOSTORNO. Distante 3,5 km da Lama Mocogno, Sassostorno è una delle frazioni più piccole del territorio, ma anche il più caratteristico.

Se cerchi un borgo autentico immerso nella natura dell’Appennino, Fanano è una destinazione da non perdere. Fanano è un piccolo borgo in Appennino modenese posto a 640 m sldm. A proposito di centro storico, tradizioni e sagre: anche questi sono punti a favore di Fanano, ma te ne parlerò meglio tra qualche paragrafo. Cosa sono i metati? Poi, ogni 2 anni, ricrea il presepe vivente nel periodo natalizio. Solitamente il 24 Dicembre e il 5 Gennaio, volontari e comparse ridanno vita ad antichi mestieri. Fanano non è solo un borgo da visitare, ma un luogo da sentire e da respirare a pieni polmoni. Ogni vicolo racconta una storia, ogni sentiero conduce a una scoperta, ogni piatto tipico è un frammento di tradizione che resiste al tempo.

Sestola è un paese di medie dimensioni, frizzante e giovane. Era il più importante presidio estense del Frignano, grazie anche alla sua posizione privilegiata. Al Castello di Sestola si arriva solo a piedi con una breve (ma intensa) passeggiata partendo dal delizioso borgo omonimo, ubicato ai suoi piedi. La visita agli interni è molto interessante, anche per i bambini. Gli interni sono stati molto ben restaurati e, tra le altre, vi è una pregevole mostra di strumenti musicali (che vi stupirà! Una menzione a parte va fatta al Parco della Covetta, proprio al di fuori delle mura: rilassante, è un’esplosione di colori con una vista mozzafiato. La visita agli interni è interessante ed è allestita sia con mostre pittoriche che con riferimenti alla fauna locale.

L’Appennino Modenese è veramente pieno di castelli, manieri e roccaforti. Questo infatti fu storicamente un territorio da presidiare e furono necessarie diverse costruzioni per assicurare un ottimo controllo. Purtroppo il castello, che diede i natali al famoso Raimondo Montecuccoli (grande stratega seicentesco ai comandi dell’Imperatore d’Austria), dopo l’estinzione della casata, si ridusse (secolo dopo secolo) ad un cumulo di macerie.

Si parte dunque dal parcheggio all’incrocio tra via Montecenere e Via Vandelli, camminando dapprima in un ambiente ariosissimo e successivamente nel bosco. Si tratta di un ponte in pietra che un tempo collegava le piccole frazioni del posto.

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Gastronomia

Senza dubbio in Emilia Romagna non si può non mangiare bene. È praticamente impossibile restare delusi: qui si cade sempre in piedi! E infatti una vacanza sull’Appennino Modenese è anche all’insegna della buona tavola.

Proprio in prossimità del lago della Ninfa, questo rifugio offre una cucina davvero incredibile. Gnocco fritto, crescentine (no, non si chiamano tigelle! Le “tigelle” sono lo stampo), salumi e formaggi: già dopo l’antipasto avrete il sorriso a 32 denti. Ma continuando poi (ottimi i piatti a base di tartufo) capirete che siete capitati nel posto giusto.

La Locanda Zita a Sestola (frazione Vesale) è uno dei ristoranti più noti di tutto l’Appennino Modenese. Se cercate un bell’agritur immerso tra le colline modenesi mentre tornate verso l’autostrada, allora I Due Papaveri fa decisamente per voi. E anche per la cucina: Charlotte e Luca vi lasceranno a bocca aperta per gli speciali piatti che vi prepareranno. Il menù è fisso e varia sia in base alle stagioni che ai prodotti disponibili nel momento in cui vi recate.

Ve ne abbiamo già parlato prima nella sezione “dove mangiare“. La Locanda Zita però è anche un hotel a conduzione familiare: poche stanze ma recentemente ristrutturate con estremo gusto. E si può contare pure su una colazione deliziosa ed energizzante per cominciare bene la giornata.

Infatti, prenotando almeno due notti presso una struttura convenzionata, viene consegnato un voucher pari a sino il 40% dell’importo speso, con un limite di 100 euro.

Nei dintorni dell’autostrada trovate parecchie acetaie e senz’altro una buona idea (prima del rientro) può essere andare a visitarne una, partecipando anche alla degustazione. Si può utilizzare in molti piatti, ma anche sopra il gelato. Non ne siete convinti?

No, è vero. Non è un ristorante ma qui ci dovete venire lo stesso: la pasticceria cioccolateria Turchi nel centro di Sestola è qualcosa che vi entrerà nel cuore. La signora Marisa lavora il cioccolato da più di 50 anni e quello che vedrete nella sua bottega sono praticamente opere d’arte. “Volevo fare in estate i dolci e in inverno il cioccolato… Ma poi ho finito per fare il cioccolato in ogni stagione e da più di mezzo secolo ormai”: con queste parole ci ha raccontato il suo lavoro, che è da sempre la sua passione. E non potrete che accorgervene!

Attività Invernali

Se in estate il Parco del Frignano è un paradiso per escursionisti e appassionati di panorami mozzafiato, in inverno tutta l’area si trasforma nella meta ideale per chi ama la neve e gli sport d’altura.

Ma il Monte Cimone domina gran parte della nostra visuale: incantevole ammirarlo ancora coperto di neve (la sua skiarea - con oltre 50 chilometri - è la più estesa di tutto l’Appennino).

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