Aumento del Turismo: Cause e Conseguenze dell'Overtourism
L'impatto dell'overtourism in Italia e in molte altre parti del mondo è sempre più evidente. Come si è visto, l’overtourism rappresenta una delle sfide più urgenti per le destinazioni turistiche globali, portando spesso a conseguenze negative sia per le comunità locali sia per i visitatori.
Cos'è l'Overtourism?
Overtourism è un neologismo che indica il sovraffollamento di turisti in una meta vacanziera. Il termine è stato inserito per la prima volta nel dizionario Oxford nel 2018, e candidato come parola dell’anno. L’Overtourism, letteralmente “troppo turismo” un fenomeno complesso che va analizzato da vari punti di vista.
In sostanza il concetto si riassume facilmente nella domanda: questo luogo risente della presenza di un numero di turisti superiore a quello che il luogo e gli abitanti possono sostenere?
Quando si parla di mete turistiche naturali, come riserve, oasi, spiagge, parchi e montagne, è fondamentale che il turismo rispetti l’ambiente naturale, inclusi flora, fauna e microclima. Quando la destinazione è una città, il turismo deve principalmente rispettare i residenti, così come la cultura locale e i siti archeologici, piccoli microcosmi bloccati nel tempo che vanno tutelati.
Se tutto ciò non accade, si parla di overtourism, o di turismo insostenibile per il luogo, per la natura, per le persone che vi abitano.
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Le Cause dell'Overtourism
Il turismo è da sempre una fonte significativa di crescita economica e scambio culturale. Tuttavia, negli ultimi decenni, l’aumento esponenziale dei viaggiatori ha portato all’emergere di fenomeni come l’overtourism, ovvero il sovraffollamento turistico che compromette la qualità della vita dei residenti e l’integrità delle destinazioni.
Secondo uno studio condotto per il Parlamento europeo nel 2018, uno dei più completi e approfonditi realizzati finora, l’overtourism può avere diverse cause. Tra i fattori principali, un posto di rilievo ha avuto il boom dei viaggi low-cost. Spostarsi da un paese all’altro, o anche da un continente all’altro, non è più qualcosa di proibitivo per molte persone come lo era invece 20 o 30 anni fa.
Il risultato è che molti luoghi sono diventati in pochissimo tempo accessibili a un numero di persone molto maggiore del solito. L’espansione delle compagnie aeree low-cost ha reso i viaggi internazionali più accessibili, permettendo a un numero crescente di persone di esplorare destinazioni precedentemente considerate lontane o costose.
I social e le piattaforme digitali che offrono servizi per il turismo sono una delle concause. Con pochi clic si può prenotare non solo il volo ma anche albergo, bnb, campeggio o altra sistemazione. E la scelta su dove andare non passa più (solo) dalla promozione guidata dalle agenzie di viaggio e dagli enti territoriali, ma sempre più segue una dinamica bottom up e decentralizzata.
La val Verzasca nel canton Ticino, fino a pochi anni fa semi sconosciuta, ha conquistato suo malgrado la fama di “Maldive di Milano” a colpi di post sui social e ha visto aumentare a dismisura i flussi turistici. Una dinamica che crea molti problemi, come vedremo.
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Altri fattori che contribuiscono a creare o aggravare il problema legato all’eccesso di turisti sono politiche locali orientate ancora all’aumento della quantità dei flussi, ma anche la proliferazione incontrollata delle sistemazioni per non residenti - Airbnb è l’esempio più evidente, e anche in questo caso genera problemi a cascata di cui parleremo più avanti.
Tra le altre concause, lo studio per il parlamento europeo cita la concentrazione di grandi gruppi di turisti e i processi di gentrificazione e di perdita del potere d’acquisto da parte dei residenti.
Parallelamente, l’avvento delle tecnologie digitali ha introdotto pratiche come il geotagging, che, sebbene offrano nuove opportunità di condivisione e scoperta, possono anche aggravare i problemi legati all’overtourism.
Il Ruolo del Geotagging
Il geotagging consiste nell’aggiungere informazioni geografiche (come latitudine e longitudine) a contenuti digitali, principalmente foto e video. Gli utenti, nel condividere un’immagine, associano il nome del luogo o una posizione precisa, trasformando ogni contenuto in una “mappa” virale.
Una foto postata in un luogo poco conosciuto può generare, nel giro di pochi giorni, un afflusso di centinaia di persone attratte dal desiderio di replicare quell’immagine. La possibilità di associare una posizione geografica precisa a un contenuto digitale ha reso più semplice la scoperta di nuove destinazioni e ha trasformato ogni viaggiatore in un potenziale promotore turistico.
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Tuttavia, se non utilizzato con consapevolezza, il geotagging può comportare effetti collaterali rilevanti. Questo fenomeno ha sollevato interrogativi sia sul piano ambientale che su quello culturale.
Il geotagging, sebbene sia nato come strumento innocuo di condivisione, può involontariamente contribuire all’overtourism. Quando una località viene geotaggata e condivisa ripetutamente sui social media, può diventare rapidamente una meta ambita, attirando un numero elevato di visitatori in breve tempo.
Conseguenze dell'Overtourism
Il turismo di massa, se non gestito in modo sostenibile, può danneggiare irreparabilmente le attrazioni naturali e storiche, distruggendo l’ecosistema locale e compromettendo la qualità della vita dei residenti. L’overtourism si verifica quando il numero di visitatori in una destinazione supera la capacità di carico del luogo, causando impatti negativi sia per la popolazione locale che per l’ambiente.
Le comunità locali sono spesso le prime a subire le conseguenze negative dell’overtourism. La mercificazione della cultura del luogo trasforma tradizioni millenarie in spettacoli meramente commerciali, perdendo il loro significato autentico. Le risorse naturali delle destinazioni vengono messe a dura prova: l’ambiente subisce danni, e le comunità locali perdono parte della loro identità culturale.
Tra questi, le pressioni esercitate sulle risorse e sulle infrastrutture locali a causa dell’aumento esponenziale del numero di visitatori. Il consumo eccessivo di risorse è un altro grave problema da associare al sovraffollamento turistico. Il turismo aumenta la domanda di acqua, energia e materiali da costruzione, spesso in aree dove le risorse sono già limitate.
L’incremento esponenziale del turismo può sopraffare le infrastrutture locali. Prima di tutto, il sovraccarico di visitatori in aree specifiche può portare a un’erosione significativa del territorio, contribuendo a problemi come l’inquinamento, la perdita di biodiversità e la distruzione degli ecosistemi locali.
Inoltre, la pressione esercitata sulle infrastrutture locali può diminuire la qualità della vita degli abitanti. L’afflusso di turisti può anche alterare profondamente l’equilibrio culturale delle comunità ospitanti. Questo processo, noto come “Disneyficazione”, riduce la ricchezza culturale a spettacolo, privando le comunità della loro identità autentica.
Un esempio sono le calette nell’Ogliastra, in Sardegna, dove molti sindaci stanno mettendo un numero chiuso per tutelare spiagge e fondali. Si accede alla spiaggia solo con la prenotazione, spesso lasciando qualche euro per la gestione dei servizi essenziali (rifiuti, assistenza sanitaria). E negli accordi sono coinvolti sempre di più anche gli operatori turistici.
La gentrificazione - l’espulsione degli abitanti storici a causa dell’aumento dei prezzi delle case e degli affitti, dovuti a politiche di “riqualificazione” guidate dalle amministrazioni locali - ha lasciato il passo o è stata affiancata dalla turistificazione, un processo analogo che ha come motore l’adeguamento dei centri cittadini alle esigenze dei turisti.
La funzione commerciale prevale su tutte le altre funzioni che dovrebbe svolgere una città e “mastica e sputa via” chi resta ai margini del processo perché non ha i requisiti per accedervi. I servizi di prossimità si riducono. I prezzi salgono. Gli abitanti sono in difficoltà crescente e spinti a trasferirsi altrove.
Anche dal lato del turista stesso. Che è sempre più alla ricerca di un’esperienza di quel luogo che non necessariamente combacia con l’identità del luogo. O che, nel migliore dei casi, non ne è che un frammento. Questa “decostruzione” della meta turistica passa molto di frequente attraverso i social, come accennato più sopra.
Soluzioni e Strategie per un Turismo Sostenibile
Affrontare il fenomeno dell’overtourism è una sfida complessa che richiede interventi articolati e una visione integrata. Non esiste una soluzione unica e valida per tutte le destinazioni: ogni luogo colpito da questo fenomeno ha caratteristiche, dinamiche e necessità diverse. Per questo motivo è fondamentale adottare una serie coordinata di strategie, in grado di incidere sia sul comportamento dei turisti sia sulla gestione delle destinazioni.
Gestire l'overtourism è sicuramente una sfida complessa, ma con le giuste strategie è possibile rendere il turismo più sostenibile e rispettoso delle comunità locali e dell'ambiente.
Recentemente, AITR ha pubblicato un documento di posizione, chiamato Position Paper di AITR sull'Overtourism, che delinea chiaramente i danni causati dall'overtourism. Conscia che la protesta da sola non è sufficiente, AITR si offre di passare all'azione con soluzioni pratiche che rispettino le diverse esigenze in gioco, ovvero quelle delle popolazioni locali, ma anche dei lavoratori del settore turistico e dei turisti stessi.
Ecco le strategie proposte da AITR:
- Promozione più mirata dei territori, anche al di fuori dei periodi di alta stagione.
- Valorizzazione di luoghi più caratteristici e meno di massa, tuttavia pregiati, come borghi, cammini, luoghi insoliti, parchi e riserve naturali e itinerari culturali d’interesse storico e artistico.
- Organizzazione di eventi che possano destagionalizzare i flussi turistici durante l’anno.
- Posizionamento dei nuovi luoghi di interesse in aree delocalizzate, lontane dai centri storici e dai luoghi di maggiore concentrazione turistica.
- Incentivazione della prenotazione a corsia preferenziale per i turisti che soggiornano nei luoghi interessati, per evitare le code, gli affollamenti e l’impossibilità di fruire dei servizi.
- Sostegno economico alla destagionalizzazione dell'offerta sia per i clienti sia per i fornitori di servizi.
- Educazione e formazione dedicata ai turisti, affinché possano diventare visitatori più sensibili e consapevoli del loro impatto.
- Promozione di nuovi modelli di viaggio che propongano la scoperta e l’arricchimento, l’incontro e l’esperienza diretta come motore di spinta principale all'origine della scelta turistica.
- Avvio di un dialogo con le compagnie crocieristiche per migliorare la loro ricaduta sul territorio.
- Destinazione dell'imposta di soggiorno al miglioramento della qualità di vita dei residenti e alla preservazione del territorio, per migliorare la percezione del turista come una risorsa e non solo come un disagio, da parte della popolazione locale.
Un pilastro fondamentale della filosofia di AITR è il turismo responsabile, che pone al centro l'ascolto attivo delle comunità locali. Non da ultimo, EquoTube ha pensato alle famiglie, creando il pacchetto Soggiorno Responsabile Family.
Strategie dell'UNWTO
L’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO) nel documento ‘Overtourism’? L’UNWTO suggerisce di incentivare la dispersione dei turisti all’interno delle città e nelle aree circostanti, ospitando eventi in zone meno visitate e sviluppando nuove attrazioni. Per distribuire meglio il flusso turistico nel corso dell’anno, l’UNWTO propone di promuovere esperienze nei mesi di bassa stagione e l’adozione della tariffazione dinamica.
Per stimolare l’interesse verso nuove aree, l’UNWTO consiglia la promozione di nuovi itinerari, l’offerta di sconti combinati e la produzione di guide che evidenzino tesori nascosti. Le città dovrebbero rivedere la regolamentazione riguardante gli orari di apertura delle attrazioni, l’accesso per grandi gruppi e il traffico nelle zone affollate.
Per mitigare l’intenso flusso turistico, è fondamentale identificare e targetizzare segmenti di visitatori che abbiano un minore impatto sulla città. Garantire che le comunità locali traggano vantaggio dal turismo è essenziale per un turismo sostenibile e responsabile. L’Organizzazione Mondiale del Turismo suggerisce di incrementare l’occupazione nel settore turistico, creando opportunità lavorative per i residenti locali che possano migliorare la loro qualità di vita.
È fondamentale creare esperienze che apportino benefici sia ai residenti che ai visitatori. È essenziale investire in infrastrutture adeguate per gestire il traffico turistico, al fine di garantire un’esperienza positiva e sostenibile sia per i visitatori che per i residenti locali.
Infine, l’UNWTO propone di monitorare indicatori chiave, come le fluttuazioni stagionali della domanda e i modelli di visita, sfruttando i big data e le nuove tecnologie.
Misure Concrete
- Diversificazione delle destinazioni: promuovere mete alternative per distribuire in modo più equo i flussi turistici.
- Educazione dei turisti: sensibilizzare i viaggiatori sull’impatto delle loro azioni e sull’importanza di un turismo sostenibile.
- Uso di mezzi di trasporto sostenibili: incentivare l’uso di mezzi di trasporto, come il treno, le navette e la bicicletta, per ridurre il sovraffollamento delle strade e il traffico generato dalle auto private.
Cosa Possiamo Fare Noi?
Un primo passo fondamentale per evitare il turismo di massa è la selezione attenta della destinazione. Per esempio, viaggiare in regioni meno esplorate offre la possibilità di scoprire paesaggi incontaminati e culture autentiche, contribuendo al contempo allo sviluppo economico di comunità che non beneficiano normalmente del turismo.
Evitare i periodi di alta stagione è un altro modo efficace per sfuggire al turismo di massa. Viaggiare durante i mesi meno affollati non solo migliora l’esperienza del visitatore, ma aiuta anche le comunità locali a gestire meglio le risorse e distribuire i benefici economici del turismo lungo tutto l’anno.
Inoltre prenotando alloggi che sono gestiti da realtà locali, come i bed and breakfast o le piccole locande familiari, i turisti possono avere un impatto diretto sull’economia del luogo.
Naturalmente l’impegno dei turisti non basta. Per evitare i fenomeni negativi legati all’overtourism è essenziale che le autorità turistiche e le organizzazioni di promozione lavorino per diversificare l’offerta turistica, promuovendo destinazioni alternative e incoraggiando i viaggiatori a esplorare nuove aree.
Allo stesso tempo, la promozione di un turismo sostenibile è cruciale. Le autorità locali che hanno in gestione il turismo dovrebbero pianificare e monitorare accuratamente gli sviluppi, nonché gestire le risorse naturali con cura.
Del resto evitare il turismo di massa non è solo una scelta etica, ma una necessità pratica per preservare le risorse naturali e culturali per le generazioni future.
L’overtourism e il geotagging rappresentano due facce della stessa medaglia: da un lato, la voglia di condividere esperienze autentiche; dall’altro, il rischio di compromettere l’autenticità stessa delle destinazioni. È necessario trovare un equilibrio tra la libertà di esplorare e documentare il mondo e il dovere di proteggerlo.
Attraverso un uso consapevole delle tecnologie, ad una maggiore attenzione alla sostenibilità e ai principi del turismo sostenibile, è possibile immaginare un futuro in cui il turismo non sia una minaccia, ma una risorsa per tutti.
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