Escursioni e Sentieri nei Cadini di Misurina
La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre propongono una doppia escursione con difficoltà diverse nella splendida cornice dei Cadini di Misurina.
I Cadini di Misurina sono un gruppo delle Dolomiti Bellunesi vicino all'omonimo paese. I Cadini di Misurina sono delle montagne delle Dolomiti Bellunesi dal fascino unico. All'interno del comune di Auronzo, si possono fare molti trekking ed escursioni. I Cadini di Misurina sono un gruppo delle Dolomiti Bellunesi davvero vasto. Formato da numerosi pinnacoli e guglie è molto vicino alle tre Cime di Lavaredo.
Oscurati dalla vicinanza delle famosissime Tre Cime di Lavaredo, i Cadini di Misurina sono relativamente poco frequentati, tuttavia, la bizzarra selva di campanili, torri e guglie, ha moltissimo da offrire sia allo scalatore provetto che al comune escursionista; in particolare ci sono percorsi ricchi di “colpi di scena” e visioni panoramiche sempre nuove.
Il gruppo dei Cadini ha un aspetto caratteristico ed originale, è delimitato dalla conca di Misurina, dalla Val Longeres, dalla Val Marzon e dall’arco formato dal fiume Ansiei che vi scorre. Al suo interno troviamo una moltitudine di cime appuntite, di pinnacoli, torrioni, forcelline e creste seghettate. Il termine “Cadin” che originariamente significa “conca”, si applica ai valloni che si addentrano nel gruppo, ma viene comunemente esteso anche alle cime che costituiscono il gruppo. La denominazione “cadin” o “ciadin” di trova già sulle carte del Regno Lombardo Veneto (1883) il che significa che queste zone erano già conosciute nei secoli scorsi.
L’apertura dei sentieri Alberto Bonacossa e Giovanni Durissini ha valorizzato questo spettacolare gruppo montuoso. In particolare il sentiero Giovanni Durissini, aperto dall’Associazione XXX Ottobre nell’anno 1970, percorre uno splendido itinerario, che include tutte le principali vette dei Cadini. Questo percorso non presenta difficoltà alpinistiche e le poche esistenti, sono facilitate da brevi tratti attrezzati.
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Escursioni Consigliate
Molto sono i sentieri che li attraversano, tra cui l'altavia delle Dolomiti nr 4. Di seguito alcune escursioni che portano ai principali rifugi dei Cadini di Misurina:
- Escursione al rifugio Fonda Savio: Raggiungere il rifugio Fonda Savio è un'interessante escursione da fare a Misurina. Una bella camminata, non particolarmente impegnativa da fare tra le Dolomiti dei Cadini di Misurina. Il dislivello positivo di 500 metri e la lunghezza di 3 km per la sola andata, fanno si che in un’ora e mezza, massimo due, si riesce a raggiungere il rifugio abbastanza facilmente. Il punto forte di quest’itinerario è, senz’ombra di dubbio, il panorama.
- Escursione al rifugio Città di Carpi da Misurina: L'escursione al rifugio Città di Carpi è un escursione da fare a Misurina relativamente facile, ma dall’alto contenuto paesaggistico. Il panorama che offre questo itinerario è davvero sbalorditivo, su tutte le Dolomiti Bellunesi. Partendo da Misurina, fin da subito, si possono ammirare uno dei simboli delle Dolomiti: Le tre Cime di Lavaredo che si specchiano nel lago di Misurina. Un altro gruppo Dolomitico che si può ammirare fin da subito è il Cristallo. Inoltre, dopo la salita iniziale, si apre uno strabiliante panorama su tutto il gruppo del Sorapis che sembra quasi di toccarlo.
- Escursione a Malga Maraia e al rifugio Città di Carpi: Malga Maraia e il rifugio Città di Carpi è una bellissima escursione a Misurina o ad Auronzo. Raggiungere malga Maraia e il rifugio Città di Carpi è un’escursione in Cadore medio difficile. In totale si affrontano 830 mt di dislivello per una lunghezza di 14 km. Fino alla malga il sentiero è facile ma poi il sentiero è molto più ripido ed esposto. I sentieri per malga Maraia sono diversi. Nell’itinerario qui descritto si passa sia all’andata che al ritorno per malga Maraia.
Percorsi Dettagliati
La Società Alpina delle Giulie e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre propongono due itinerari specifici:
Giro A
Percorso: Lago di Misurina (1750 m)- Funivia del Col de Varda (2115 m) sentiero CAI 120, rif. Città di Carpi (2110 m), Ciadin delle Pere, sentiero Durissini, rif. Fonda Savio (2357 m) Cadin dei Tocci, Pian dei Spiriti, ristorante la Baita, Misurina (1752 m).
Da Misurina si raggiungerà con la seggiovia (per ridurre i tempi di percorrenza) il rifugio Col de Varda, da qui percorrendo il sentiero 120, si raggiungerà il rifugio Città di Carpi, poi si prenderà il sentiero 116 fino al Ciadin delle Pere (pietre) fino ad incontrare il sentiero 112 che è il sentiero Durissini. Da qui inizia il tratto che porta al superamento di cinque forcelle ed altrettanti catini. Solo per citarne alcune, si supererà la forcella Cristina, poi si scenderà e si risalirà alla forcella Sabbiosa tra le pendici della Cima Cadin Nord Est e il pinnacolo della Torre Caldart. Si discenderà e risalirà l’accentuata serpentina che porta che porta alla forcella della Torre incuneata tra le pareti della Cima Cadin Nord-Est e le cuspidi del Cimon di Croda Liscia. Da qui si potrà scorgere il rifugio Fonda Savio e, in una visuale inusuale, la maestosità delle Tre Cime di Lavaredo. Terminata la discesa, si risalirà per modeste attrezzature al Passo dei Tocci, sotto il Cadin del Nevaio, dove si trova il rifugio Fonda Savio, di proprietà dell’Associazione XXX Ottobre, la cui gestione offre a tutti gli ospiti una calda accoglienza.
Questo sentiero non presenta particolari difficoltà, i passaggi più esposti sono assicurati con delle corde fisse ma è caratterizzato da numerosi tratti franati, su cui bisogna fare molta attenzione a non smuovere sassi e a non scivolare.
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Dopo la sosta al rifugio, si scenderà per il sentiero 115 lungo il Cadin dei Tocci fino al Pian degli Spiriti e poi di nuovo a Misurina.
NOTE: Per il giro A è obbligatorio il caschetto, utili i bastoncini, consigliati cordino e moschettoni. Necessario fornirsi di acqua perché non se ne trova lungo tutto il sentiero
- Difficoltà: Escursionisti Esperti (EE)
- Sviluppo: 13 km
- Dislivello: +/-1200
- Cartografia: Tabacco 017, scala 1:25.000
Giro B
Percorso: Lago di Misurina (1750 m), sentiero CAI 120 rif. Col de Varda (2115 m) sentiero CAI 120 rif Città di Carpi (2110 m), ritorno per il sentiero CAI 120b
Da Misurina lungo il sentiero 120 si salirà al rifugio Col de Varda, poi proseguendo in quota si raggiungerà il rifugio Città di Carpi dove si godrà di uno splendido panorama sul Sorapis, Marmarole e Croda dei Toni. Qui si farà la sosta pranzo o sul prato antistante il rifugio o assaporando le specialità del rifugio. Per la discesa, si ritornerà sui propri passi fino ad incontrare il sentiero che porta alla Malga Maraia che non si raggiungerà, ma si imboccherà il sentiero 120b che scenderà dolcemente fino a Misurina
NOTE: utili i bastoncini.
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- Difficoltà: Escursionistico (E)
- Sviluppo: 12 km
- Dislivello: +/-400
- Cartografia: Tabacco 017, scala 1:25.000
Sentiero Durissini
Quello che si legge sulla carta è che il Sentiero Durissini permette di fare un anello che esplora l’intero ramo dei Cadini di San Lucano. Ciò che non si legge è che il percorso che ti fa fare si traduce in un continuo saliscendi di forcelle spesso franate e cenge esposte.
Il Rifugio Fonda Savio è un vero e proprio crocevia di sentieri, tanto che fatichiamo a trovare l’imbocco del sentiero Durissini. Come temevamo infatti il sentiero 112 inizia alla sinistra del Rifugio Fonda Savio. Perdendo vistosamente di quota iniziamo a scendere in disarrampicata con l’aiuto di una corda metallica fissa. Il sentiero poi incontra un bivio: a sinistra il sentiero 117 riporta al Lago De Antorno, mentre noi ci teniamo sulla destra e attraversiamo in orizzontale un piccolo nevaio.
Non ci è difficile capire di che pasta sia fatto il sentiero Durissini: il simpatico zig-zag che vedevamo dal rifugio è fatto di detriti e ghiaie più o meno fini, e attraversa suo malgrado numerosi tratti franati. Saliamo Forcella della Torre (2400 mslm) e improvvisamente ci ritroviamo soli. È il primo weekend di agosto, bollino nero per viabilità e confusione, ma la gente sembra essere concentrata al Lago di Misurina e alle Tre Cime di Lavaredo: i restanti si sono spinti al Rifugio Fonda Savio, ma oggi in pochi sembrano averci preceduto su questo sentiero. Scendiamo la Forcella della Torre (voltandoti indietro non ti sarà difficile comprendere il motivo del suo nome) e risaliamo la tosta e bellissima Forcella Ciadin Deserto (2400 mslm). L’ultimo tratto è agevolato da alcune travi di legno e da una corda metallica. Ancora pochi metri e siamo alla Forcella Sabbiosa (2440 mslm) questa volta senza particolare fatica.
La risalita della Forcella Cristina (2390 mslm) è quasi completamente franata. Noi scegliamo di salire tenendo la sinistra orografica, dove si sono ammassate alcune rocce di dimensioni maggiori. Qui incontriamo una coppia in evidente difficoltà che aiutiamo a mettersi in sicurezza. Come dicevo all’inizio, il sentiero Durissini in carta sembra piuttosto semplice, ma non va assolutamente preso sottogamba. A Forcella Cristina lo scenario si apre e di fronte a noi vediamo tutta la catena delle Marmarole. Da qui, in lontananza, vediamo il Rifugio Città di Carpi. Noi invece, dopo una breve discesa, pieghiamo decisamente a destra scendendo lungo il Ciadin delle Pere, fino a raggiungere un bivio.
E infatti non mi sbagliavo… dopo l’ennesima risalita la vista da qui merita la fatica fatta. La Forcella ci appare in tutto il suo splendore, tra architetture di roccia e guglie aguzze. Siamo di nuovo in forcella e siamo di nuovo in discesa. Il sentiero piega evidentemente verso sinistra, ma fai attenzione perché questo tratto è completamente franato. Tentare di superarlo è piuttosto complicato: il terreno è instabile e scivoloso, per cui decidiamo di proseguire verso il basso incanalandoci in un solco profondo generato dalla forza erosiva dell’acqua. Riprendiamo il sentiero che è già ora di risalire. Intercettiamo infatti il sentiero 117 Bonacossa che devia bruscamente verso destra per risalire quello che io chiamo “il mostro finale”! La Forcella del Diavolo è davvero il mostro finale dei videogiochi, e il suo nome non poteva essere più azzeccato.
Sono ormai ore che camminiamo in questo ambiente incredibile fatto di speroni di roccia, aspre guglie e vertiginose cenge. Partenza: 1810 mslm all’inizio del sentiero 115. C’è un piccolo parcheggio dove lasciare l’auto (in realtà non è neanche tanto piccolo, ma nei weekend d’estate può facilmente riempirsi). Difficoltà: difficile. Il Durissini è un sentiero alpinistico che si svolge in un ambiente di alta montagna già di per sé proibitivo. I tratti più esposti sono assicurati con cavi metallici o scalette, ma la vera difficoltà è data dai numerosi tratti franati. In più punti infatti il sentiero è stato completamente portato via dall’acqua e può risultare rischioso.
Attrezzatura: nonostante sia considerato un sentiero attrezzato, non è richiesta nessuna attrezzatura particolare. Noi avevamo il set da ferrata, ma non l’abbiamo mai usato in quanto gli spezzoni di cavo sono davvero pochi, e piuttosto isolati. Se non ti è chiara questa classificazione puoi leggere l’articolo nel quale spieghiamo la differenza tra sentiero attrezzato e via ferrata. Può essere utile invece portarsi un caschetto: pesa pochissimo nello zaino e offre una bella sicurezza, specie in alcuni punti esposti o franati.
Sentiero Attrezzato Bonacossa
Cadini di Misurina, di sicuro avete visto diverse foto riguardanti questo spettacolare scenario alpino. Ogni volta che ne osservavo un’immagine sul web mi chiedevo da quale luogo fosse stata scattata la foto e che sentieri mi avrebbero permesso di raggiungerne il punto panoramico più adatto. Un giorno, parlando con degli amici, scopro che questi hanno scoperto l’esatta ubicazione di uno dei luoghi perfetti per osservare questo gruppo montuoso.
Fu così che decidemmo di ripercorrere quel percorso! Anche se i Cadini sono posti in posizione sovrastante il Lago di Misurina la zona più adatta per osservarli è posta da tutt’altra parte. Questa catena montuosa è attraversata dall’Alta via n°4 e dal sentiero attrezzato Alberto Bonacossa. Sarà proprio quest’ultimo che vi permetterà di arrivare al famoso punto panoramico che spopola nei social ma che in pochi sanno realmente dove si trova. La nostra camminata parte da uno dei rifugi più frequentati delle dolomiti, il Rifugio Auronzo, posto appena sotto le Tre Cime di Lavaredo.
Dopo averlo raggiunto tramite la strada panoramica a pedaggio che parte poco dopo il Lago di Misurina e il Lago Antorno lasciamo la macchina nel comodo parcheggio del rifugio. Abbiamo scelto di intraprendere questa camminata nel bel mezzo delle vacanze estive e ci siamo sorpresi quando la maggior parte dei turisti sceglievano l’iconico sentiero che porta al Rifugio Locatelli scartando del tutto quello di Alberto Bonacossa dall’altra parte del parcheggio. Una vera fortuna perchè, a differenza del classico giro ad anello delle Tre Cime, lungo l’intero percorso abbiamo trovato pochissimi escursionisti assicurandoci così una tranquillità che non sempre è da dare per scontata.
Il sentiero da percorrere di per se non è difficile e l’intera camminata, andata e ritorno, si aggira sui 3 km per una durata di 2/3 ore. Essendo comunque a circa 2300 m.t.
Rifugi
- Rif. Col de Varda
- Rif. Città di Carpi
Il sentiero che sale da Misurina al rifugio che ricorda i fratelli Piero, Paolo e Sergio Fonda Savio, di proprietà del CAI XXX Ottobre di Trieste, è l’unico itinerario elementare che conduce verso il cuore dei Cadini, e per questo è molto frequentato. Da Misurina si segue la strada delle Tre Cime. A piedi si segue la strada forestale, indicata dai segnavia CAI 115, che sale nel bosco fino al Pian degli Spiriti (1896 m), dove parte la teleferica di servizio del rifugio. Si continua superando un tratto faticoso, con numerosi gradini, fino a un bivio poco evidente dove si va a sinistra per salire con dei comodi tornanti (continuando dritti, invece, si affronta una ripida scorciatoia). Il sentiero torna a destra, sale con altri tornanti sassosi, e raggiunge un crinale (2098 m) dove ci si affaccia sul Cadin dei Tocci, chiuso a destra dalle Cime d’Antorno e dalla Torre del Diavolo e a sinistra dalla Cima Cadin dei Toci. Il sentiero continua tra praticelli e rododendri, riprende a salire, supera delle ghiaie e dei ripidi tornanti, e poi compie una lunga diagonale e traversa un profondo canalone. Un ripido canalino di rocce e ghiaia, facilitato da gradini di legno e da un cavo metallico, porta al rifugio Fonda Savio (2357 m, 1.45 ore), sorvegliato dalla massiccia Torre Wundt.
Il Rif. è raggiungibile da Misurina con segnavia CAI 115 ed è una meta per qualsiasi età e grado di preparazione. Infatti l'insellatura dove sono è molto affollata.
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