Escursione al Col di Lana: Percorso, Difficoltà e Storia
Il Col di Lana è la montagna simbolo della valle del Fodom (Alto Agordino) ed è una montagna iconica per la nostra Storia recente. Situato nel comune di Livinallongo del Col di Lana, in Alto Agordino, Provincia di Belluno, Regione Veneto, è una meta imperdibile per gli amanti della natura e della storia.
L'escursione che conduce alla cima del Col di Lana, simbolo della Grande Guerra, offre un'esperienza unica. Questo percorso non solo immerge i visitatori nella natura mozzafiato della Valle di Fodom, ma funge anche da lezione storica sulle vicende belliche che hanno segnato queste montagne.
Storia del Col di Lana
Sui rocciosi e scuri pendii del Col di Lana infatti si sono combattute durissime battaglie durante il periodo della Grande Guerra. Località di confine tra l’impero Austro-Ungarico ed il regno d’Italia, il Col di Lana fu teatro di aspri combattimenti nel corso della prima guerra mondiale lasciando sul terreno migliaia di morti. Vetta famosa per la “guerra delle mine e contromine” che hanno devastato le Dolomiti. Su queste montagne che per noi oggi rappresentano un paradiso per praticare sport, per prenderci un momento di svago e tranquillità, i soldati italiani ed austriaci hanno combattuto in modo feroce e sanguinoso.
Il Col di Lana sovrasta la frazione di Pieve di Livinallongo e ha un ruolo chiave nella storia della Prima Guerra Mondiale. Durante le prime fasi del conflitto, lungo la celebre Linea Gialla, si svolsero qui battaglie feroci tra le truppe italiane e quelle dell'Impero Austro-Ungarico. La montagna, nota come “Montagna di Sangue” o “Blutberg”, fu teatro di combattimenti così intensi da lasciare un segno indelebile nella memoria collettiva.
È noto in particolare l’episodio della mina fatta esplodere dai soldati italiani la notte del 17 aprile 1916. È noto in particolare l’episodio della mina fatta esplodere dai soldati italiani la notte del 17 aprile 1916. Costituita da 5 tonnellate di dinamite, esplose alle 23:35. Una parte della montagna crollò per gli effetti dell’esplosione e ancora oggi è possibile vedere l’enorme cratere lasciato dall’esplosione della mina.
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Uno degli episodi più drammatici avvenne la notte del 17 aprile 1916, quando la cima del Col di Lana fu fatta esplodere con 5 tonnellate di dinamite, uccidendo oltre la metà dei soldati austro-ungarici presenti e permettendo l'occupazione italiana del rilievo, poi vanificata dalla disfatta di Caporetto. L'imponente cratere dell'esplosione è ancora visibile e attira numerosi appassionati di storia. Sulla sommità sorge una chiesetta che ogni anno ospita commemorazioni e funzioni religiose in memoria della carneficina. Per i fatti di guerra della quale questa montagna fu teatro ancora oggi rimangono numerosi segni.
Percorso Escursionistico
Ci sono diversi sentieri che salgono in vetta al Col di Lana da diversi versanti. Percorso unico: Passo Valparola (Forte Tre Sassi 2182), sentiero 23, bivacco Sief (2262), sentiero 21, passo di Sief (2211), cima Sief (2424), sentiero 21 in parte ATTREZZATO, cima Col di Lana (2452), ritorno al di passo Valparola per lo stesso sentiero a ritroso.
Dettagli del Percorso
Partiamo dal Passo Valparola (2168 m) quindi prendiamo il sentiero nr. 23 che passa a sud del Settsass per raggiungere il Passo Sief (2209 m). Dal Passo Sief si sale sul sentiero nr. 21 al fianco di una trincea recentemente restaurata fino ad arrivare alla cima Sief (2424 m). Si scende in un avvallamento e ci si trova a poca distanza dal grande cratere della mina che distrusse gran parte della montagna. Da qui si risale lungo un sentiero attrezzato fino alla cima del Col di Lana (2452 m).
Dal Passo Valparola (2168 m) si prende il segnavia 23 fino al Bivacco Sief (2263 m), poi si gira a sinistra sul 21 e, passando per Passo Sief (2209 m), si sale alla Cima Sief (2424 m). Ora si scende al Cratere di mina (2352 m) - da qui in poi il sentiero è attrezzato - per poi salire alla vetta del Col di Lana (2452 m). Si ritorna per lo stesso itinerario.
- PUNTO DI PARTENZA: Passo Valparola
- PUNTO DI RISTORO: Nessuno
Difficoltà e Consigli
Fino a questo punto l'escursione è stata una facile passeggiata senza difficoltà né tecniche né atletiche. Dal Passo Sief in poi iniziano le difficoltà che rimangono, a dire il vero, molto basse. Si inizia a salire rapidamente costeggiando una trincea.
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L’escursione è priva di difficoltà tecniche, ad eccezione del tratto tra la Cima Sief e il Col di Lana, dove si segue un sentiero attrezzato. In questo punto, è necessario avere un passo sicuro e non soffrire di vertigini.
Fare attenzione al tratto esposto e attrezzato - dalla Cima Sief al Col di Lana - dove serve passo fermo e assenza di vertigine.
La percorribilità dell’itinerario proposto, come tutta la morfologia montana, è soggetta a cambiamenti ambientali dovuti a eventi naturali e alle condizioni meteo. Quindi, prima di partire, consultate gli uffici turistici competenti e/o i rifugi di riferimento. Inoltre ricordatevi di valutare il percorso in base alle vostre capacità fisiche, all’allenamento e all’attrezzatura di cui disponete.
Panorami
Oltre al suo significato storico, il Col di Lana è una popolare destinazione escursionistica. La sua posizione centrale offre una vista panoramica a 360 gradi sui gruppi dolomitici più famosi, tra cui: Tofane, Civetta, Settsass, Sassonger, Conturines, Sass de Stria, Sella, Marmolada, Gruppo del Nuvolau, Pelmo e Pale di San Martino. Questo magnifico panorama rende l'escursione al Col di Lana un'esperienza indimenticabile, combinando bellezza naturale e riflessione storica.
Dalla vetta del Col di Lana si gode di un panorama eccezionale. Una escursione molto bella, ricca di Storia, fascino e con aperture panoramiche eccezionali su tutte le Dolomiti Centrali.
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