Escursioni al Rifugio Garibaldi: Un'Avventura nel Cuore del Parco dell'Adamello
Il Rifugio Garibaldi è situato alla testata della Val d'Avio, accanto al Lago Venerocolo e di fronte all'imponente parete nord del Monte Adamello (m. 3554), nella conca del Venerocolo. L’itinerario per la salita al rifugio Garibaldi attraversa la Val D’Avio, in provincia di Brescia, nel Parco dell’Adamello caratterizzata da numerosi laghi artificiali e laghetti naturali. Questo itinerario ha anche una valenza storica in quanto questo era il percorso seguito dagli alpini durante la Prima Guerra Mondiale per accedere alla prima linea sui ghiacciai.
Punto di Partenza e Percorso Iniziale
Il punto di partenza è la Malga Caldea (m 1584) raggiungibile in auto con una stretta e sconnessa strada sterrata da Temù. Alternativamente è possibile salire alla malga a piedi in 1.45 h circa. Una volta parcheggiato, si prendono i tornanti in ripida salita che conducono fino sopra il laghetto d’Avio. Da qui si prosegue in piano e si possono ammirare meravigliosi scorci panoramici. Si costeggia il lago d’Avio (m 1900 m) e il Lago Benedetto (m 1929). Si affronta una breve salita passando dalla cascata fino alla Malga Lavedole, situata su un pianoro con un grandioso paesaggio alpestre dominato dalle cime dell’Adamello e del Corno Bianco.
Da Temù si imbocca la carrozzabile della Val d'Avio e la si percorre fino a Malga Caldea dove una sbarra impedisce di proseguire. Si segue l'indicazione del segnavia n°11 continuando lungo la strada che raggiunge dapprima il Laghetto d'Avio e poi il Lago d'Avio. In fondo al lago si abbandona la strada e si prosegue per mulattiera costeggiando le sponde del Lago Benedetto per aggirarne la sponda meridionale ed infilarsi a sinistra nella Valle del Venerocolo lambendo Malga Ladevole 2044 m.
Il "Calvario" e l'Avvicinamento al Rifugio
Si attraversa il torrente e si affronta il ripido e faticoso “calvario”, famosa mulattiera militare della Grande Guerra. Ben presto la pendenza diventa abbastanza ripida. Percorriamo un tornante destrorso (m. 2100), uno sinistrorso (m. 2105) e uno destrorso (m. Alla destra abbiamo una parete di roccia liscia (m. Percorriamo un tornante destrorso e proseguiamo quasi in piano transitando sotto i cavi delle teleferica. Davanti, in cima ad una parete, vediamo delle costruzioni che da lontano sembrano quattro torri (m. 2315). Alla sinistra c'è un muro di pietre (m. Passiamo accanto alla piazzola per l'atterraggio dell'elicottero e ignoriamo il sentiero che scende alla destra verso la diga (m. Dopo una semicurva verso sinistra, in piano raggiungiamo il Rifugio Garibaldi (m. 2550).
Ascensione alla Punta Venerocolo
Ascensione ad una delle cime escursionistiche più panoramiche del gruppo dell'Adamello. La Punta Venerocolo è alta 3.323 m ed è situata a nord-est dal vicino Monte Adamello più alto di poco più di 200 m! Il nostro trekking compie un ampio giro ad anello che ci porterà a scoprire angoli suggestivi della Valle dell'Avio dove il primo giorno andremo alla scoperta dei laghi di questa valle, salendo ad un passo alto per poi raggiungere il Rifugio Garibaldi dove pernotteremo. Il giorno successivo ci sarà l'ascensione vera e propria dove avremo il ghiacciaio del Pisgana e quello dell'Adamello ai nostri piedi.
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Dettagli del Percorso
Il trekking qui proposto percorre sentieri e tracce di sentiero di norma marcati e visibili. Sono presenti dei tratti su pietraia, sfasciume e qualche breve e facile risalto di roccia (max 2 metri) con qualche breve passaggio esposto. La roccia principale di questo trekking è il granito, una roccia che risulta poco scivolosa e molto "grippante".
Salita al Monte Adamello
Al Monte Adamello 3554 m per la via normale. Dal rifugio si percorre lo sbarramento della diga per poi rimontare la morena che domina il Lago Venerocolo verso Est-sud-est. Lambiti i ruderi della stazione di partenza della teleferica militare per il Passo Garibaldi si giunge al nevaio sottostante il Passo Brizio e grazie ad una catena si rimonta il salto di rocce a monte del nevaio. Su ripida traccia fra sfasciumi, si raggiunge il Passo Brizio e il bivacco Zanon-Morelli. Da qui, si mette piede sul ghiacciaio e si piega a destra senza perdere quota aggirando completamente il versante orientale del Corno Bianco e ragiungendo la vastità glaciale del Pian di Neve. Si punta ora verso Ovest risalendo il ghiacciaio per raggiungere la cresta spartiacque fra la vetta dell'Adamello a sinistra e la poco rilevata sommità del Monte Falcone a destra. Per cresta di neve e con qualche tratto su roccette si tocca la cima.
Informazioni Utili per l'Ascensione
- Periodo consigliato: luglio-settembre
- Dislivello: 990 m
- Difficoltà: F+
- Attrezzatura: corda, piccozza e ramponi, e un paio di chiodi da ghiaccio
- Tempo di salita: 4/5 ore
Rientro dal Rifugio Garibaldi
Dal rifugio si torna sul sentiero d'arrivo per 150 m e si imbocca il sentiero nr.42. All inizio per sentiero comodo, poi sempre piu tra tracce della morena e tra i sassi si giunge al passo Venerocolo m. 3136 ore 2. Prima di immettersi sulla vedretta del Pisgana piegare decisamente a destra e per tracce di sentiero si giunge alle postazioni militari della vetta m. Si segue lo stesso itinerario descritto per la punta del Venerocolo. Raggiunto il passo Venerocolo m. 3136 si sale a sinistra tra grossi massi incontrando a tratti il vecchio sentiero militare, costeggiando alcune postazioni su un crinale si arriva all'anti cima , con una attraversata delicata del canale fra le due cime si giunge in vetta 3284m.
Altre Possibilità Escursionistiche
Inoltre è possibile effettuare alpinismo, scialpinismo, arrampicata, trekking, escursioni naturalistiche a tema in tutto il territorio del Parco Nazionale dello Stelvio. L’Alta Via dell’Ortles, con i suoi circa 119,5 km, è un’esperienza nella natura davvero unica. Il Rifugio Garibaldi è il punto di partenza della tappa n. Percorso piuttosto lungo, ma senza grossi dislivelli in salita, per buona parte nel Parco Nazionale dello Stelvio. L’escursione inizia al Passo dello Stelvio (2757 m) da cui parte il sentiero che porta al Rifugio Garibaldi (2845 m), ben visibile dal Passo. Il sentiero raggiunge il Pizzo delle Tre Lingue, poco distante dal rifugio per poi scendere in territorio svizzero seguendo una comoda mulattiera militare fino al giogo di S.
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