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Escursioni Consentite in Zona Arancione: Cosa Sapere

In Italia, le normative per le zone arancioni delineano le possibilità di svolgere attività motorie e sportive, inclusi trekking ed escursioni. Tuttavia, l'interpretazione delle regole può generare incertezze.

Attività Consentite e Limitazioni Territoriali

La normativa vigente consente di uscire dal proprio comune per fare attività motorie e sportive che non si possono svolgere nel comune di residenza. Non ci sono perplessità per attività come le ciaspole, la mountain bike o l’arrampicata, difficile poterle svolgere in un centro urbano in cui mancano pareti e sentieri innevati.

Per quanto riguarda la zona arancione e arancione "rinforzato", le attività sportive legate alla bicicletta sono consentite ed è possibile entrare in un comune diverso dal proprio "purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza" si legge sul sito del Governo, che continua “si ricorda inoltre che, ai sensi del Dpcm, per i comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti è equiparata al territorio comunale la fascia territoriale circostante, fino a una distanza di 30 km dai relativi confini”.

Nonostante gli impianti sciistici siano chiusi, si possono praticare sport invernali fuori dalle piste, escursioni a piedi o con le ciaspole, sci di fondo e alpinismo. Ciò è possibile, tuttavia, a condizione che queste attività non siano praticabili entro i confini del proprio Comune.

Zona Rossa: Limitazioni più Stringenti

Le escursioni in montagna in zona rossa non si possono fare, perché l’attività motoria è consentita solo in prossimità della propria abitazione (però se si va a correre si può, con il vincolo di non uscire dal proprio territorio comunale, quindi è possibile solo per chi ha accesso alla montagna all’interno del proprio comune).

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L'Interpretazione del Trekking

Il dubbio interpretativo subentra nel momento in cui tali norme vadano applicate all’attività specifica del trekking. Ma d’altronde sono pressoché inesistenti i Comuni in cui, a stretto rigore di logica e con una applicazione rigorosa e pedissequa della norma, non sia possibile “camminare nella natura”, poiché ogni comune ha aree verdi che, agli occhi delle forze dell’ordine, potrebbero consentire l’attività di trekking e dunque renderebbero “illecito” lo spostamento fuori dal proprio Comune.

Protocolli di Sicurezza e Responsabilità

Per raggiungere il luogo prescelto ci si può spostare con mezzi pubblici o privati, ma, in questo caso, i passeggeri dovranno attenersi al distanziamento di almeno un metro e indossare i presidi di protezione individuale. Le attività all’aria aperta, con le dovute precauzioni, andrebbero incentivate.

Inoltre, è importante che ogni partecipante si impegni a redigere, sotto la propria responsabilità di veridicità, un elenco completo, in forma cartacea o digitale, dei partecipanti all’attività e di mantenerlo e renderlo disponibile su richiesta alla Pubblica Autorità per un periodo di almeno 60 giorni dopo la data di svolgimento dell’attività.

Il Ruolo delle Guide Ambientali Escursionistiche (GAE)

Le Guide Ambientali Escursionistiche sono pronte a prendersi la responsabilità della gestione dei gruppi nel rispetto dei protocolli che AIGAE ha inviato ai propri associati e al Governo già dalla primavera scorsa.

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