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Il Padre e lo Straniero: Un Thriller Internazionale Intrecciato con un Dramma Familiare

Il padre e lo straniero è un film spiazzante che sembra non sapere bene quale strada imboccare, come un autista un pizzico alticcio che ha perso la mappa e non sa più dove andare.

I primi minuti sembrano indirizzare verso un classico dramma familiare: bambino disabile, marito e moglie sempre più distanti e sfiduciati, la tragedia di dover affrontare il più sfortunato degli errori del destino, oppressi da una routine fatta di poche soddisfazioni e troppi obblighi.

Diego (Alessandro Gassman), impiegato romano con figlio disabile, conosce Walid (Amr Waked), ricchissimo uomo d'affari siriano anche lui padre di un bimbo gravemente handicappato. Dall'istessa sofferenza nasce un insolita amicizia e i due cominciano a frequentarsi tra bagni turchi, spese di lusso e una misteriosa cognata di nome Zaira. Insieme si recano con un volo privato in Siria a scoprire il pezzo di terra che Walid ha comprato per il figlioletto.

Ma poi il protagonista, Diego, incontra Walid, con il quale condivide il dolore di avere un figlio handicappato e, per la prima volta, riesce ad accettare la sciagura, a guardarla in faccia. E proprio l’amicizia di questa affascinante personalità, un benestante uomo siriano (invischiato in oscuri affari), saggio e profondo, permette a Diego di trovare nuovi sproni, di iniettare nuova linfa nella sua vita coniugale, di voltare finalmente pagina, posizionandosi finalmente sul capitolo giusto. Una grande storia di amicizia.

Se il film si mantenesse su questi binari, tutto sommato, reggerebbe senza troppi intoppi. Alessandro Gassman offre una prova dignitosissima, dimostrando di meritare ben altro, e l’alchimia funziona sia con la moglie, interpretata da una convincente Ksenia Rappoport, che con il nuovo amico, a cui dà volto l’attore Amr Waked (visto, fra l’altro, in Syriana di Stephen Gaghan).

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Invece la trama si fa più intricata e vira decisamente verso la spy-story. Walid sparisce. Entrano in gioco i servizi segreti, capitanati dal francamente poco credibile Leo Gullotta, al quale manca le fisique du role per vestire i panni di quest’eminenza grigia che tutto vede e tutto sa. È una caccia all’uomo, non si sa chi siano i buoni e chi i cattivi, ogni certezza vacilla. E Walid chi è veramente?

In mezzo a quest’intrigo internazionale, lo sfortunato protagonista, Diego, infatti non si rassegna e si improvvisa investigatore privato, infrangendo la legge, sfuggendo di soppiatto agli agenti che lo sorvegliano giorno e notte.

Inseguimenti, pestaggi, omicidi, scambi di identità. Il ritmo non manca e la storia è realizzata discretamente. Ma è tutto troppo contorto e finisce per perdere credibilità. E, ben più fondamentale, si fa fatica a comprendere il senso dell’insieme.

Sullo sfondo di una Roma dai toni medio-orientali si dipana un giallo con protagonisti l'italiano Diego e il siriano Walid. I due stringono una profonda amicizia, uniti dall'amore per i propri figli, entrambi purtroppo disabili. L'amicizia cambierà i due uomini, anche se Walid nasconde molti segreti in cui Diego viene inconsapevolmente coinvolto, mettendo alla prova il loro rapporto. I sentimenti di Walid sono sinceri o parte di un intrigo internazionale in cui Diego è solo una pedina?

Al ritorno da quello strano viaggio-lampo, il dolore che impediva a Diego e sua moglie (Ksenia Rappaport) di ritrovare la passione, pian piano svanisce, proprio mentre il misterioso Walid scompare inseguito dal sospetto di terrorismo.

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Un incipit promettente ed ispirato, però montato su un’opera che si perde nella nebbia dell’indecisione: sul genere a cui riferirsi, sul tono da dare alla recitazione, sul significato da attribuire alla storia.

Ci sono alcune cose che però gli garantiscono la mia sufficienza: è la storia di due padri che soffrono, Diego (interpretato da Gassmann) perchè non si sente adatto al ruolo di genitore e Whalid (Amr Waked) perchè, rimasto vedovo, è costretto a crescere suo figlio da solo.

Ricky Tognazzi imbocca la strada del film d'autore, su problematiche gravi (dall'handicap infantile al terrorismo), lavorando su un romanzo di Giancarlo De Cataldo (Romanzo criminale), con il quale scrive la sceneggiatura, insieme alle per lui consuete collaborazioni di Graziano Diana e della moglie Simona Izzo.

Alessandro Gassman (Diego) riparte da una panchina. Come a evocare e omaggiare il fratello di Caos calmo Moretti. Questa volta il complice maschio è lo straniero Walid (Amr Waked) e l’incontro avviene nel giardino dell’istituto dove entrambi, quotidianamente, portano i loro figli affetti da handicap.

Tra i due padri nasce un’amicizia, un giuramento di lealtà reciproca. Walid non parla mai della sua vita, ma rivela a Diego una Roma sconosciuta e segreta, risvegliando in lui desideri sopiti di felicità. Finché non scompare. Al suo posto appare un agente dei servizi segreti, che è proprio sulle tracce di Walid. E Diego è una delle tracce.

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La progressiva scoperta della verità sulla vita di Walid sconvolgerà la vita di Diego, costringendolo infine a una difficilissima scelta, tra la fedeltà alle leggi dello Stato e la fedeltà a qualcosa che non ha forse nome, ma che ha il suo fondamento proprio nell’essere un padre.

Diego è un giovane padre di trentacinque anni, la cui esistenza è segnata dal dolore per un figlio gravemente handicappato, Giacomino. Impiegato al dipartimento per il commercio con l'estero, ha una bella moglie di nome Lisa, ma il rapporto con lei, per quanto sereno e premuroso, si è come "svuotato". Un pomeriggio Diego, accompagnando per caso il bimbo all'Istituto di riabilitazione, incontra Walid, un arabo dai modi affascinanti, il cui figlio Yusef, ha problemi simili a quelli di suo figlio.

Nasce tra i due uomini un'amicizia che fa cambiare il nostro protagonista. In casa è più dolce e comprensivo con Lisa, e soprattutto adesso sta recuperando il rapporto col figlio.

Eppure tra Alessandro Gassman e un misterioso uomo orientale nasce un'insolita e movimentata amicizia.

Tognazzi ha portato al Festival Internazionale del Film di Roma, nella sezione Fuori Concorso, il suo Il padre e lo straniero, da lui anche scritto (con la moglie Simona Izzo).

In comune hanno "solo" una difficile paternità: un figlio disabile, e Walid (Amr Waked, visto in Syriana di George Clooney), un ricco uomo d’affari siriano, anch’egli padre di un bimbo affetto da un grave handicap, e a essere coinvolto in sparatorie, rapimenti e agguati.

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