Albergo Atene Riccione

 

Il Piccione Viaggiatore: Storia, Allevamento e Competizioni

So che può sembrare strano, ma hai mai pensato a quanto importanti siano stati i piccioni viaggiatori nella storia dell’uomo? In quante pagine abbiamo assistito a importati sviluppi di trama, giunti ai protagonisti su piccole ali grige? Se un dettaglio del genere si è fatto strada in un numero così elevato di testi, vuol di certo dire che si trattava di un asso nella manica non da poco.

I piccioni viaggiatori, i cosiddetti "postini del cielo", furono protagonisti del mondo delle comunicazioni fin dall'antichità. Merito delle loro prestazioni, impensabili per qualsiasi altro servizio che sfruttasse spedizioni via terra: riuscivano a coprire in una sola giornata oltre 900 chilometri, all’incirca la distanza aerea tra Roma e Praga. L’uso dei piccioni viaggiatori si diffuse già nell’antico Egitto (all’incirca dal 2900 a.C.).

Eh sì, hai capito proprio bene! Questi piccoli volatili furono utilizzati come postini del cielo già poco meno di cinquemila anni fa (impressionante, non trovi?), nell’Antico Egitto. Tuttavia, la loro dote più importante, la qualità che li ha resi noti e indispensabili, è l’istinto che li rende in grado di far ritorno al luogo in cui sono nati. Una volta che gli antichi notarono questa loro dote, dovettero soltanto affinare le tecniche di allevamento e il gioco fu fatto.

L'uso dei colombi viaggiatori iniziò quando ci si rese conto che era possibile sfruttare una loro particolarissima caratteristica: l’istinto che li induce a far ritorno, se allontanati, al luogo in cui sono nati. Scoperto ciò, i primi allevatori dovettero soltanto affinare le tecniche di allevamento dei piccioni, con un lungo processo di selezione e incroci di razze. I centri di allevamento oltre che in Egitto sorsero in Cina, in India e in Persia, e ben presto i piccioni viaggiatori si affermarono anche nel mondo greco.

Anche all’interno delle civiltà greco-romane, troviamo riferimenti all’uso dei piccioni allo scopo di comunicare. Erano questi che, ad esempio, rendevano noti, nei confini dell’impero, i nomi dei vincitori dei giochi olimpici. Le truppe romane disponevano di piccionaie portatili che trasportavano in diverse campagne militari. Giulio Cesare usò i piccioni viaggiatori per comunicare con le legioni nella campagna in Gallia (I secolo a.C.).

Leggi anche: Allevamento Piccioni Viaggiatori: Costi

Il Ruolo Cruciale dei Piccioni Viaggiatori nelle Guerre Mondiali

Ciò che invece può sembrare più strano è il fatto che i piccioni viaggiatori continuarono a venire allevati e impiegati per consegnare messaggi fino alla Seconda guerra mondiale. Per questo motivo, i piccioni viaggiatori tornarono in auge nelle due Grandi guerre del ‘900: essendosi rivelati così indispensabili durante il conflitto del 15-18, i piccoli pennuti furono arruolati anche dagli Alleati, tanto che fu proprio un volatile a portare alle varie truppe sparse per l’Europa il messaggio del successo dello sbarco in Normandia.

Inoltre, migliaia furono i piccioni utilizzati per spedire messaggi durante le due guerre mondiali: si trattava di messaggi strategici, riportati su carta leggera o in microfilm ed inseriti in un tubicino legato ad una zampa del volatile, che era stato addestrato per far comunicare una forza mobile con una sede fissa. In questo caso i piccioni svolgevano un ruolo molto pericoloso, poiché erano nel mirino dei soldati nemici. Alcuni di questi piccioni diventarono famosi, come quello nominato “The Mocker”, ovvero il beffardo, che avrebbe volato per 52 missioni prima di restare ferito.

Eroi di guerra. L'epoca d'oro di questi volatili in ambito bellico fu però durante l’assedio di Parigi del 1870-1871 (guerra franco-prussiana), quando i francesi poterono comunicare con l’esterno della città solo grazie ai fidi volatili. A partire da allora i colombi vennero arruolati da quasi tutti gli eserciti del mondo. Diedero il loro meglio nelle due guerre mondiali, quando molti di loro divennero vere celebrità.

I colombi del D-Day. I volatili-spia contribuirono, tra le altre cose, all’organizzazione dello sbarco in Normandia (6 giugno 1944). L’evento fu annunciato in Inghilterra da un colombo che riuscì a beffare le misure anti-piccioni tedesche. Questo e altri suoi compagni di specie furono insigniti della Dickin Medal, una medaglia speciale legata a un premio nato nel 1943 (su idea della veterinaria Maria Dickin) per onorare la categoria degli “animali soldato”.

L'Allevamento e l'Addestramento dei Piccioni Viaggiatori

La corsa dei piccioni è l’arte di allevare piccioni viaggiatori per la competizione ed è diventata uno sport in Belgio nel 1820. L’attuale piccione viaggiatore è il risultato di incroci di alcune razze belghe e inglesi, effettuati nella seconda metà del XIX secolo. Il compito degli allevatori di piccioni é quello di migliorare le capacità fisiche e di orientamento per partecipare ai campionati.

Leggi anche: Il piccione viaggiatore: un eroe alato

Ed é qui che incontriamo Antonio, trascinato in questa passione da un amico. Attraverso questa squadra abbiamo potuto osservare più da vicino come funziona il lavoro di addestramento e preparazione dei piccioni. Antonio ci spiega che dedicarsi all’allevamento e allenamento dei piccioni é molto complicato, oltre ad essere estremamente caro perché i prodotti necessari, l’alimentazione e le cure mediche possono essere molto costose.

Innanzitutto ci spiegano che bisogna avere i piccioni per la riproduzione e i piccioni per le gare (i figli). Le uova vengono fecondate per 18 giorni prima della nascita dei piccoli piccioni. Il colombofilo deve realizzare un vero e proprio piano di allenamento. I piccioni devono allenarsi due volte al giorno. Quando sono pronti si comincia con l’abituarli ad allontanarsi, lasciarli liberi e farli tornare a casa da soli.

È importante prestare sempre attenzione durante la stagione, poiché un piccione non vola solo con le ali, se le sue vie nasali e/o i suoi polmoni sono ostruiti gli costa correre. E se a livello di preparazione fisica dei colombi, gli allevatori devono prestare attenzione all’alimentazione e allo stato di salute degli animali, in relazione alle strategie per farli tornare più velocemente, il discorso è diverso, in quanto il rapporto tra addestratore e animale può essere decisivo.

Per esempio durante la settimana i maschi vengono separati dalle femmine e preparati per la prova e quando tornano sanno automaticamente che quando arrivano in soffitta le femmine sono lì ad aspettarli e viceversa. Visto che in queste competizioni non basta lasciare i piccioni viaggiatori in un determinato luogo e farli tornare a casa.

Le Competizioni e l'Orientamento dei Piccioni

I piccioni viaggiatori volano chilometri in un solo giorno con l’istinto di tornare a casa e hanno un “GPS biologico” allineato con il campo elettromagnetico del pianeta, che dà loro un senso di orientamento unico.

Leggi anche: L'Affascinante Storia del Piccione Viaggiatore

In Portogallo, le corse dei piccioni si svolgono tra febbraio e giugno di ogni anno e nei mesi rimanenti ci sono altre gare di piccioni, vale a dire i derby. Il club organizza la consegna. Ogni piccione ha un anello alla zampa. Prima era un anello di gomma con un numero che l’allenatore registrava e quando il piccione rientrava, annotava il numero e ritirava l’anello. Ma questo poteva creare imbrogli. Oggi il sistema é molto più complesso. Ogni allenatore e ogni club di riferimento hanno una macchina che registra i singoli piccioni con il numero di riferimento di un anello di latta alla zampa che corrisponde a una vera e propria scheda di identità.

Arrivati al punto di partenza i piccioni sono liberati e iniziano il volo verso casa. Ci sono varie teorie, ma non c’é ancora una spiegazione concreta, su come riescano ad orientarsi e partire, sapendo che arrivano al punto di partenza in un camion completamente chiuso. Ma fatto sta che ritrovano la strada di casa.

TAG: #Viaggi #Viaggiatore

Più utile per te: