Albergo Atene Riccione

 

Il Ricatto del Turismo Autentico: Definizione e Implicazioni

Il libro Il ricatto del turismo autentico di Valentino Cocco esplora le complessità che circondano la ricerca di "autenticità" nel turismo. Attraverso un approccio multidisciplinare e casi di studio, il libro esamina come la ricerca di esperienze autentiche possa distorcere le culture locali e creare squilibri di potere. L’opera approfondisce gli effetti del turismo rurale, delle energie rinnovabili sui paesaggi e il ruolo dei social media nel plasmare la percezione dell’autenticità. Cocco propone anche nuove prospettive per pratiche turistiche più eque e sostenibili.

Il messaggio chiave che abbiamo voluto trasmettere è che l’ossessiva ricerca dell’autenticità nel turismo rischia paradossalmente di cristallizzare le destinazioni in una rappresentazione stereotipata e artificiale di se stesse.

Invece di proporre una Sardegna da cartolina, congelata in un passato mitizzato, offriamo agli studenti danesi l’opportunità di immergersi nella complessità del territorio e della sua cultura contemporanea. Ad esempio, durante i soggiorni studio, esploriamo il tessuto urbano contemporaneo di Cagliari, con la sua vivace multiculturalità nel quartiere Marina, o affrontiamo le dinamiche di trasformazione dei borghi minerari del Sulcis. L’autenticità che proponiamo non è quindi quella di un museo a cielo aperto cristallizzato nel tempo, ma quella di un territorio vivo che dialoga con la contemporaneità, mantenendo al contempo un forte legame con le proprie radici.

La scuola di lingua e cultura italiana per danesi Studia.dk sta facendo molto di più che insegnare verbi e congiuntivi. Nei giorni scorsi, un gruppo di studenti danesi ha discusso di turismo con un professore italiano in un’aula universitaria ad Aalborg. Dietro tutto questo c’è Studia.dk, una scuola di lingua e cultura italiana per danesi che sta facendo molto di più che insegnare verbi e congiuntivi.

Il Turismo e la Trasformazione dei Luoghi

Molti dei luoghi più belli del Mediterraneo sono oggi in crisi per sovraffollamento turistico. E questo perché sono cresciuti senza avere una “visione” di se stessi. Kythira è ancora in tempo per elaborare una propria visione. Ma occorre non sbagliare rotta.

Leggi anche: IA e il futuro del turismo

Come alcuni di voi, dunque, sono un testimone di ciò che è accaduto in questi ultimi cinquant’anni nel Mediterraneo. Ho visto coi miei occhi avvenire l’intero processo di cambiamento di questa porzione di mondo.

Ricordo ad esempio il porto vecchio di Kos, quando su Akti Kountouriotou non c’era nemmeno l’illuminazione pubblica, e solo due o tre taverne dopo Piazza dei Delfini. Era un posto incantevole. Come lo era la baia vuota e silenziosa di Simi, popolata solo dai banchi di spugne messe a schiarire al sole, e splendide signore intente ai loro affari domestici.

Le isole remote che erano parse rifugio per una élite, luoghi delle libertà altrove negate, fuori dal meccanismo stritolante del consumo e del denaro, ideali per intellettuali e artisti a caccia di una vita semplice e creativa, diventano piste d’atterraggio e porti turistici per nuovi ricchi affamati di esclusività.

La visione rapace del territorio, libero da ogni controllo, i soldi, la tendenza innata di alcuni a speculare, cambiano progressivamente anche le isole greche, protette solo dal ritardo evolutivo dovuto alla dittatura della Giunta militare.

Fino agli Anni Settanta ricordo che viaggiare nei Balcani, o in Anatolia, e ancor più per le isole mediterranee, era sempre un’esperienza di rarefazione e silenzi. Incontravi viaggiatori europei, soprattutto tedeschi, scandinavi, inglesi, ma era come se tutti si sentissero privilegiati a essere lì.

Leggi anche: Analisi del rapporto turismo-PIL in Italia

La gradualità è decisiva nelle grandi mutazioni. Offre spazio e opportunità al pensiero, al dissenso, al dialogo.

Che si possa viaggiare in aereo a basso costo è un male? Certo che no! Solo che ha delle conseguenze sociologiche, perfino antropologiche, importanti.

Ho visto Kos venire stravolta da folle di turisti che scendevano dall’aereo senza neppure capire dove si trovassero. Che rapporto avevano quelle persone con quel luogo? Nessuno. Avevano acquistato un biglietto aereo solo perché costava poco.

Il viaggiatore low-cost si reca a Kos o a Mykonos, a Rodi o a Formentera o a Pantelleria solo per un motivo: l’offerta di un biglietto aereo vantaggioso. E naturalmente resterà quasi sempre deluso, perché quando non hai la minima idea del motivo per cui parti non hai alcuna possibilità di “vedere”, di incontrare, di “sentire”.

Luoghi remoti, piccoli, depressi, angustiati forse da una certa povertà originaria, sono diventati luoghi dove una casa costa dieci volte il suo valore, dove vendere souvenir consente a un figlio di andare all’università, e dove una taverna che stentava a sbarcare il lunario è diventata un ristorante chic e costoso.

Leggi anche: Regolamentazione delle Ferie nel Turismo

Nei villaggi delle isole che ho citato, pur di affittare le case ai turisti, nessuno vive più. Sono nati decine di porti turistici, che già oggi vengono raddoppiati per dimensione e disponibilità di posti, e con essi ovviamente i grandi alberghi, e così i supermercati, le grandi ville insensate, la cui architettura ricorda più la Costa Azzurra che la Grecia, dotate di migliaia di impianti di aria condizionata iper potenti, che fanno sorgere una domanda: “ma se il caldo ti dà così fastidio, perché non sei rimasto nel nord e sei venuto quaggiù?”.

Il fatto è che oggi, nel Mediterraneo, alcuni dei luoghi più belli non sono più frequentabili se si cerca ciò che li rendeva così belli. Dunque il motivo per cui sono stati presi d’assalto è svanito.

I luoghi possono cambiare nel tempo, forse perfino devono cambiare. Ma dipende come. Dipende sotto quale influenza. Dipende se i cambiamenti sono scelti oppure no. Dipende se dietro di essi c’è un’idea condivisa, una visione comune, moderna, aggiornata, e se dunque ciò che cambia non disgrega, non rompe equilibri, non stravolge l’ecosistema umano e naturale.

L'Importanza della Promozione Territoriale e dello Scambio Culturale

L’incontro al San Giorgio ha confermato l’importanza di costruire relazioni durature tra Danimarca e Sardegna, in particolare con territori come l’Iglesiente. Tutto questo non sarebbe possibile senza un percorso di conoscenza e immersione culturale, che Studia.dk ha costruito con anni di lavoro e passione.

Attraverso la scuola, gli studenti danesi non solo imparano l’italiano, ma sviluppano una comprensione profonda del territorio, delle sue dinamiche e delle sue potenzialità. Gli imprenditori e professionisti danesi che stanno investendo o intendono farlo attraverso la nostra rete hanno inizialmente familiarizzato con il territorio durante i soggiorni studio organizzati da Studia.dk, sviluppando le fondamentali connessioni con le comunità locali.

Alcuni dei nostri studenti, professionisti che lavorano da remoto, hanno scelto di acquistare e recuperare case nell’Iglesiente, dove trascorrono diversi mesi all’anno portando le loro competenze e risorse nel territorio. Non parliamo solo di investimenti economici, ma di scelte di vita che generano un impatto positivo sul territorio: riqualificano il patrimonio abitativo, sostengono l’economia locale e creano opportunità di scambio culturale e professionale tra Danimarca e Sardegna.

La Danimarca porta con sé il suo approccio concreto allo sviluppo, la sua spinta all’innovazione e una forte sensibilità verso la sostenibilità. Attraverso Studia.dk, abbiamo creato un ecosistema in cui l’apprendimento della lingua e la conoscenza del territorio portano a nuove forme di collaborazione e investimento. Questo incontro tra culture sta producendo risultati inaspettati: mentre i danesi riscoprono il valore di un tempo più disteso e della ricchezza delle relazioni, il territorio sardo si arricchisce di nuove competenze e prospettive che possono aiutare la sua rinascita economica e sociale.

Le associazioni culturali sarde all’estero svolgono un ruolo fondamentale nel mantenere vivo il legame tra gli emigrati e la loro terra d’origine, offrendo un supporto prezioso specialmente in paesi come la Danimarca, che conta una numerosa comunità di sardi.

Libri sull'Etica del Turismo

Questa selezione approfondisce le implicazioni etiche, le preoccupazioni sulla sostenibilità e l’impatto culturale del turismo. Offre un esame critico di come il turismo influenzi sia l’ambiente che le comunità locali. Le opere forniscono spunti sulle pratiche di viaggio responsabili, esplorando le dinamiche tra turisti, culture locali e forze economiche globali.

Lista dei migliori libri di etica del turismo su Amazon

Qui sotto la “classifica” dei 5 migliori libri di etica del turismo che sono acquistabili su Amazon:

Tabella riepilogativa dei migliori libri di etica del turismo

Titolo Autore Edizione Pagine
Etica del turismo. Responsabilità, sostenibilità, equità Del Bò, Corrado 2017 143
Oltre il turismo. Esiste un turismo sostenibile? Gainsforth, Sarah; Cinerari, Rachele (a cura di) 2023 64
Il ricatto del turismo autentico: Oltre il concetto di autenticità: per un turismo più equo e solidale Cocco, Valentino; Borzini, Gilberto (collaboratore) - 150
Filiere etiche del turismo. analisi retorica Angelo Turco - -
Turismo Sostenibile Alfonso Pecoraro Scanio - -

TAG: #Turismo

Più utile per te: