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Le Più Belle Escursioni in Val di Susa: Un'Avventura per Ogni Difficoltà

La Val di Susa, grazie alla sua posizione geografica e alla sua morfologia, si presta benissimo per numerose escursioni e trekking di vario genere. Sia nella parte bassa che in quella alta della valle, esistono bellissimi percorsi che portano a quote elevate o che percorrono il fondovalle. La Val di Susa sin dall’antichità è stato un territorio di confine strategico e importante, un’area di collegamento fondamentale che univa l’Italia con il resto del mondo oltralpe.

Escursioni in Bassa Val di Susa

Vediamo ora qualche itinerario interessante tra i tantissimi percorsi sparsi per la bassa valle. Alcuni di questi percorsi seguono antiche strade e tratti di sentieri storici, come il percorso dei Franchi o la celebre via Francigena. Hai già fatto un’escursione nella Bassa Val di Susa?

Sentieri verso la Sacra di San Michele

I sentieri escursionistici che permettono di arrivare alla Sacra di San Michele e raggiungere l’abbazia a piedi sono 4. I percorsi partono da Avigliana, da Sant’Ambrogio di Torino, da Chiusa di San Michele e da Vaie. Una ripercorre il sentiero 502 (andata e ritorno) con partenza da Sant Ambrogio. Nella seconda versione la discesa viene fatta dal sentiero 503 che porta al comune di Chiusa di San Michele, per poi rientrare a Sant Ambrogio tramite la strada provinciale che costeggia il monte Pirchiniano.

Escursioni ai Rifugi nel Parco Orsiera Rocciavrè

All’interno del Parco Orsiera Rocciavrè sono presenti diversi rifugi (Rif. Amprimo, Rif. Balma, Rif. Toesca, Rif. Geat Val Gravio e Rif. Selleries), ottima meta per delle escursioni o perfette tappe intermedie per dei trekking di più giorni in Val di Susa. Il Rifugio Amprimo è uno dei 5 presenti all’interno del parco e forse anche il più conosciuto. Il Rifugio Balma è situato nel comune di Coazze, in Val Sangone a 1986 m. Il comune di Coazze ha fatto parte della ex Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone. Di seguito alcuni tracciati che arrivano ai rifugi in alternativa al giro dell’Orsiera - più lungo è più impegnativo. In uno di questi percorsi ci si ferma anche all’alpeggio Balmetta (a metà strada tra i rifugi Amprimo e Toesca), dove è possibile assaggiare l’ottima toma locale.

Il Col Bione

Il Col Bione è un valico, non carrozzabile, che divide la Val di Susa dalla Val Sangone. I sentieri che portano al Col Bione sono il 504 e il 562 da Vaie, il 505 da Sant Antonino e il 435 da Colle Braida. Nell’itinerario di seguito si parte da Vaie ma si va a imboccare il sentiero 505 in frazione Cresto e si sale fino al Castello Billia e da li si prosegue fino a Col Bione.

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Roca Furà e Rocca Patanua

Roca Furà è un sito ricco di falesie dove già in età romana gli scalpellini estraevano la pietra. Si possono trovare tuttora alcune macine da mulino non terminate che spuntano dalle pareti di roccia. L’escursione verso Roca Furà è per gran parte del tragitto di media difficoltà ma con alcuni tratti più complessi e con una difficoltà elevata (però evitabili). La Rocca Patanua è una montagna delle Alpi Graie alta 2049 m che si trova in Val di Susa. La difficoltà del percorso è per la maggior parte mediamente difficile. L’ultimo tratto che porta alla cima è quello con una complessità maggiore e con un grado EE, adatto solo a escursionisti esperti.

Monte Moncuni

Spostandoci nella parte più meridionale della Bassa Val di Susa vediamo un’escursione che dal Comune di Avigliana arriva al Monte Moncuni (chiamato anche Monte Cuneo).

Escursioni sopra i 3000 metri in Val di Susa

Sei alla ricerca di un po’ di sana fatica in cambio di panorami mozzafiato? Hai voglia di misurarti con un ambiente più selvaggio e incontaminato? Ecco 5 "Tremila" poco conosciuti in Val di Susa!

Monte Terra Nera (3100 m)

Il Monte Terra Nera è alto 3100 metri e si trova sulla sinistra orografica del Torrente Thuras. L’escursione per raggiungerne la vetta ha inizio dalle Grange Thuras Inferiori nelle immediate vicinanze di una lapide commemorativa nei pressi di un ponte di recente costruzione, ed è caratterizzata da uno sviluppo di circa 12 Km a/r e da un dislivello positivo di 1150m. Il percorso per giungere in cima a questa Montagna è veramente molto vario: infatti si attraversano un fitto bosco di conifere, gli ampi pascoli del vallone sottostante la vetta e, in prossimità di quest’ultima, una ripida pietraia.

Il punto di partenza di questa escursione sono le Grange Thuras Inferiori. La macchina si può parcheggiare in prossimità della lapide dedicata ai partigiani che si trova nelle vicinanze di un ponte di recente costruzione: da questo punto in avanti non è più consentito proseguire con mezzi a motore. Lasciata la macchina, si attraversa il ponte sul torrente Thuras e si imbocca la strada sterrata che percorre tutta la valle. Si prosegue sulla sterrata per circa 700m. A questo punto sulla destra, in prossimità di un masso piatto con sopra un ometto e un segnavia sbiadito, si taglia per i prati dirigendosi verso il bosco. In questo tratto il sentiero non è evidentissimo e non è ben segnalato ma, nel giro di qualche metro ed in prossimità del bosco la traccia diviene via via più battuta.

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Il sentiero appena imboccato procede all’interno di un bosco di larici con una moderata pendenza. Quest’ultima si fa più impegnativa in prossimità di un colletto alla base del Monte Clausis. Giunti proprio alle pendici di questo monte il paesaggio cambia radicalmente: infatti entrando nel vallone del Monte Terra Nera il bosco lascia spazio ad immensi prati verdi. Ora il sentiero procede all’interno del vallone tenendosi però sempre sulla destra orografica (a sinistra guardando la vetta). La traccia non è sempre molto evidente e spesso si confondono con le tracce di passaggio degli animali al pascolo, sono però presenti diversi ometti che permettono di non sbagliare strada. Si risale il vallone fino a che la vegetazione lascia spazio alla pietraia: qui si svolta, sempre seguendo le tracce di sentiero e gli ometti, verso sinistra portandosi in cresta. Ora si segue fedelmente la linea di cresta fino ad arrivare presso uno sbalzo di roccia dove si taglia verso destra rientrando nel vallone. A questo punto la croce di vetta è ben visibile e si prosegue tra sfasciumi fino a raggiungerla.

Roc del Boucher (3285 m)

Il Roc del Boucher è alto 3285 metri e si trova sulla destra orografica del torrente Thuras, sullo spartiacque tra la Val Thuras e la Valle Argentera. L’escursione prende il via dalle Grange Thuras Inferiori, è lunga 12,5 Km a/r e la vetta si raggiunge dopo 1328 metri di dislivello positivo. È una meta veramente poco frequentata e per questo molto selvaggia! Infatti una volta abbandonata la sterrata che percorre la Val Thuras, poco dopo aver oltrepassato i resti delle Grange Thuras Superiori e dei Ricoveri 74 Batteria, si prosegue su tracce non molto evidenti di sentiero guidati da rari ometti e segnavia biancorossi. Cosa vi dovrebbe spingere quindi a effettuare questa escursione? Semplice, il Panorama!

Si attraversa immediatamente il ponte presso le Grange Thuras Inferiori per incamminarsi sulla strada sterrata che percorre interamente la Val Thuras. Dopo circa un chilometro e mezzo si raggiungono le Grange Thuras Superiori e poco dopo, in prossimità dei ricoveri della 74a Batteria, un cartello ci indicherà la via da seguire: bisogna lasciare la strada sterrata attraversando un prato in leggera discesa per raggiungere un ponte fatto di tronchi che ci permette di oltrepassare il torrente Thuras per portarci sulla destra orografica della valle, proprio alle pendici del vallone dominato dalla nostra meta e dalla Punta Ciatagnera.

Dopo aver attraversato il ponte si svolta decisamente a destra proseguendo paralleli al corso del torrente. Questo tratto è in leggero falsopiano e la traccia da seguire è abbastanza flebile. Si prosegue fino ad incontrare un rio, affluente del torrente Thuras, dove un ometto indica di svoltare a sinistra per iniziare a risalire il vallone soprastante. Da questo punto in avanti la pendenza cambia drasticamente diventando molto significativa e costante per tutta la salita. Dopo questa svolta si segue una risicata traccia che conduce ad un altro rigagnolo che va costeggiato per un breve tratto prima di oltrepassarlo. A questo punto siamo ormai al centro del Vallone e adesso a guidarci ci sono degli ometti ben visibili.

Il sentiero ora punta dritto verso la vetta con una pendenza ragguardevole. Dopo aver incontrato il Rio Ecafa e averlo attraversato ci si ritrova proprio sotto al Colle del Boucher: qui, a circa 2800m, dove i vasti prati lasciano spazio a sfasciumi, il sentiero effettua una brusca svolta a sinistra. La traccia, non sempre evidentissima, punta l’ampia cresta attraversando orizzontalmente il vallone di salita e prosegue adesso con una pendenza meno impegnativa. Raggiunta la cresta la traccia tra gli sfasciumi appare più evidente e meglio segnalata dagli ometti. Qui ci troviamo in Valle Argentera!

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Gran Queyron (3060m)

Il Gran Queyron è una montagna delle Alpi Cozie alta 3060m posta al confine tra Italia e Francia. Questa vetta si trova al fondo di una delle due diramazioni secondarie della Valle Argentera, la Valle del Gran Miol. La bellezza della Valle Argentera comunque non viene meno anche in questa sua diramazione! La partenza per questa escursione è situata presso il Piano delle Milizia nelle immediate vicinanze del Ricovero Gravier. Il percorso si snoda per 14 Km a/r circa e presenta un dislivello positivo di 1050m. Ma non vi preoccupate, ad allietare le vostre sofferenze ci penserà lo splendido paesaggio che vi circonda: vi troverete circondati da sconfinati prati verdeggianti ricchi di fiori coloratissimi con una vista decisamente invidiabile sulle vette della cresta spartiacque con la Val Thuras e, una volta finite queste distese verdi, sulla pietraia potrebbero esserci ad accogliervi numerosi stambecchi!

Per raggiungere il Piano delle Milizia, luogo di partenza di questa escursione, bisogna percorrere quasi interamente la strada sterrata che attraversa la Valle Argentera. In località Argentiera, al bivio, bisogna seguire le indicazioni per l’Alpe Gran Miol svoltando a destra. È possibile parcheggiare nei pressi di un ponte sul Rio del Gran Miol. Dopo aver lasciato la macchina ci si incammina lungo la sterrata che attraversa il Piano delle Milizia e ci si imbatte in quello che rimane del Ricovero Gravier. Dopo aver superato la costruzione la strada sterrata inizia a salire con una pendenza non troppo marcata.

Dopo circa 2 Km su questa carrareccia si giunge all’Alpe Gran Miol. In questo punto finisce la strada sterrata che percorre la Valle Argentera e si prosegue sul sentiero 607 che attraversa verdi pascoli intervallati da qualche rigagnolo. La pendenza adesso inizia a farsi un po’ più marcata e ci accompagna fino alla fine della vegetazione e l’inizio della pietraia sommitale. Si giunge così al Passo della Longia con il suo Ricovero e qui, in mezzo alla pietraia, non è raro incontrare branchi di Stambecchi. Dal Passo della Longia con una breve e consigliatissima deviazione, seguendo tracce di sentiero tra gli sfasciumi e rari ometti, si arriva alla Cima Frappier a 3004m. Seguendo la cresta si ridiscende dalla vetta appena raggiunta e si giunge al Passo Frappier dove ci si ricongiunge al sentiero 210 proveniente dal Passo della Longia.

Cime du Bard (3168m)

La Cime du Bard è una montagna alta 3168m e rappresenta una vetta minore del più famoso Monte Giusalet. Il percorso per giungere in cima è davvero splendido e parte da un luogo altrettanto caratteristico e meraviglioso, il Lago Arpone. La lunghezza del percorso è di 13,6Km e si affrontano 1442m di dislivello positivo. Dopo aver attraversato un fitto bosco di larici si entra nel vallone sottostante la cima dove i prati sono intervallati da pietraia e dai numerosi corsi d’acqua che si formano con lo scioglimento delle nevi.

Una volta parcheggiata la macchina nel piazzale antistante il Lago Arpone, si prende il sentiero sulla sinistra che passa sopra alla diga omonima. Dopo qualche metro un cartello indicante la Capanna Piero Vacca vi indicherà la via da seguire. Il sentiero da seguire infatti, è proprio quello che conduce al bivacco Piero Vacca che si snoda dapprima in un bosco di larici per poi sfociare sotto le pendici del Cime di Bard e del Monte Giusalet dove un tempo era presente un ghiacciaio chiamato proprio Ghiacciaio di Bard ormai completamente ritirato. In questo passaggio è presente una fontana chiamata “Vairetta” dove è possibile rifornirsi di acqua fresca. Proseguendo su pietraia nel vallone splendidamente rigato da numerosi torrenti nati dallo scioglimento della neve, si raggiunge il bivacco. Questa costruzione ospita 15 posti letto ed è dedicata a Piero Vacca, Capo Squadra dei Vigili del Fuoco di Torino.

Da qui inizia il tratto più complicato e faticoso del sentiero. Infatti, nonostante una forte presenza di segni bianco-rossi e ometti, il sentiero non è più battuto e facilmente individuabile come prima e la pendenza diventa sempre più pronunciata. La crescente fatica durante la salita viene comunque ripagata dall’arrivo sul plateau sommitale a quota 3168m dove la vista spazia dai Denti d’Ambin alla sottostante Val di Susa dominata dal Rocciamelone passando per lo splendido Lago del Moncenisio. Purtroppo non vi è nessun segno distintivo per segnalare la vetta se non degli sfaciumi accatastati.

Punta Nera (3047m)

La Punta Nera è una montagna delle Alpi Cozie alta 3047m posta proprio sullo spartiacque tra la Valle di Susa in Italia e la Maurienne in Francia. Questa Montagna presenta due sommità, separate da una insellatura, una a quota 3047m e l’altra, molto più panoramica e con la presenza di una Croce di ferro, posta a 3041m. La partenza per raggiungere la Punta Nera ha inizio alle Grande della Rho, sopra l’abitato di Bardonecchia. È possibile parcheggiare l’auto in uno slargo alla fine del borgo in prossimità di una fontana. La strada che giunge fino alle Grange della Rho è in buono stato e, con le dovute attenzioni, percorribile da tutte le auto.

Una volta lasciata la macchina si imbocca subito la sterrata che si presenta dinanzi a voi. La strada si immerge quasi subito in un fitto bosco di larici e prosegue con un esigua pendenza. Dopo poco si raggiunge la Cappella della Santa Maria della Visitazione al Monsterrat nelle cui vicinanze è presente una fontana per fare rifornimento d’acqua. Dopo circa 1,5 Km si affronta un tratto in leggera discesa che ci conduce all’attraversamento del Rio Roubans. Una volta passati sulla destra orografica della valle la strada sterrata diventa sempre più un sentiero, restringendosi, e la pendenza inizia a farsi molto più decisa. In questo tratto in fondo è particolarmente dissestato: la progressione infatti viene resa difficoltosa dalla copiosa presenza di pietre di medie dimensioni. Proseguendo, il sentiero porta a riattraversare il Rio proprio sopra la splendida cascata che quest’ultimo forma e da qui si prosegue adesso su un sentiero più regolare e meno accidentato.

Dopo alcuni tornarti in rapida successione si giunge in prossimità della “Caserma L”. Questa caserma, costruita nel 1937, è una struttura a due piani in perfette condizioni incastonata in un roccione. Superata la struttura si entra nel Piano dei Morti: un pianoro su cui prosegue la traccia circondato sulla parte destra da ampi prati verdi mentre sul lato sinistro da imponenti distese detritiche poste alla base dei Tre Re Magi, della Cima della Planette e della Gran Bagna. Continuando sul sentiero attraverso il Piano dei Morti, dopo un tratto pianeggiante, si incontra sulla destra un ometto formato da una pietra bianco posta in verticale. È questo il segnale che indica di lasciare il sentiero che prosegue verso il Colle della Rho per continuare sulla traccia che sale lungo i pendii erbosi. Il sentiero risulta in questo tratto poco evidente ma comunque di facile individuazione. Si giunge così in breve alle p...

Altri Itinerari e Sentieri in Val di Susa

La Val di Susa offre una vasta gamma di sentieri e itinerari per tutti i livelli di preparazione. Ecco alcuni esempi:

  • Sentiero del Leccio - Riserva naturale degli Orridi di Chianocco e Foresto: Difficoltà T, tempo di percorrenza 3h30.
  • Sentiero dei Principi - Da Avigliana alla Sacra di San Michele: Difficoltà T - BC, tempo di percorrenza 1h30.
  • Sentiero Picapera: Un percorso sulle tracce della storia locale delle pietre pregiate.
  • Sentiero dei Ginepri: Difficoltà T, tempo di percorrenza 1h30.
  • Sentiero degli Orridi del Parco: Difficoltà T, tempo di percorrenza 1,45 h.
  • Anello dei Laghi di Avigliana - Parco Laghi di Avigliana: Difficoltà T, tempo di percorrenza 1 ora.
  • Monte Musinè e la Pista Tagliafuoco: Difficoltà Facile, tempo di percorrenza 1,15 h.
  • La mulattiera della Sacra di San Michele da Sant’Ambrogio: Difficoltà Escursionisti, tempo di percorrenza 1,30 h.
  • Sentiero dei Gufi: Un percorso di facile percorrenza adatto a tutti.

Escursioni Autunnali in Val di Susa

L'autunno è un periodo magico per esplorare la Val di Susa. Ecco 5 escursioni per immergersi nei colori di questa stagione:

  1. Cima del Bosco: Ammira i toni aranciati dei larici.
  2. Vallone del Gravio e Lago Rosso: Percorri boschi di castagno, faggio e larici.
  3. Pian dell’Orso: Raggiungi un panoramico pianoro con una chiesa-bivacco.
  4. Val Gimont: Scopri il sottobosco di mirtillo che si colora di rosso.
  5. Certosa di Montebenedetto: Esplora boschi di castagno e faggio.

Tabella Riepilogativa Difficoltà Escursionistiche

SiglaDescrizione
TTuristico
EEscursionistico
EEEscursionisti Esperti
EEAEscursionisti Esperti con Attrezzatura

Camminare fa bene. Il trekking, infatti, aiuta a ridurre lo stress, l'ansia e la depressione, tonifica i muscoli delle gambe, i glutei e gli addominali. La Val Susa, vicinissima a Torino, ci offre numerose occasioni per allontanarci dalla routine della vita cittadina e cimentarci in bellissime escursioni.

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