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Il significato di Saruman nello Straniero: un'analisi approfondita

Attorno agli scritti di J.R.R. Tolkien vive dal 1970, anno della prima edizione italiana completa de Il signore degli anelli, un’aspra polemica sul loro valore politico. Molto lavoro di controinformazione è stato fatto da Wu Ming Foundation, che da molti anni fronteggia la propaganda di destra, il revisionismo e la falsificazione storica, e che ha dedicato molte pagine importanti all’interpretazione fascista degli scritti tolkieniani. La riproposizione di questo saggio di Alessandro Portelli, tratto dal numero 18 della rivista operaista Primo Maggio, ci dimostra quanto l’analisi politica de Il signore degli anelli fosse già molto avanzata alla fine del 1982. Portelli veniva dall’esperienza militante di Calibano, rivista indimenticabile dedicata alla letteratura declinata nel contesto dello scontro di classe, e questa lettura di Tolkien ne rappresenta una prosecuzione coerente e ricca di argomenti.

Non si deve dimenticare quanto l’estrema destra abbia riconosciuto nell’opera di Tolkien una proiezione dei propri ideali, ma va anche osservato come questa lettura abbia eliminato dall’opera tutti gli elementi che ne avrebbero negato l’adesione al fascismo. In questo senso la lettura data da Gianfranco De Turris, il più accanito e prolifico dei critici tradizionalisti, è forse quella maggiormente ideologica.

È quindi estremamente interessante rileggere l’analisi di Portelli per il suo equilibrio, per la documentazione e gli spunti che consentono ancora oggi di comprendere la complessità di Tolkien e la ricchezza delle interpretazioni di natura politica. L’opera di John Ronald Reuel Tolkien si presta bene - per caratteri intrinseci e per incrostazioni storiche - a verificare alcune forme di questo intreccio, scambio, attraversamento reciproco tra forme diverse e contrapposte di rifiuto dell’esistente. In questo intervento, cercherò di individuare alcune di queste «corde segrete», analizzando il testo e le sue relazioni con tipi diversi di lettori. A fini operativi, dovrò usare definizioni astratte e ideali di «destra» e di «sinistra», ben sapendo che esse si riferiscono a esperienze, aspettative, «enciclopedie» che non sempre sono altrettanto chiaramente distinte nella mente dei lettori effettivi.

La Caduta dello Straniero: Chi è?

È il mistero sulla bocca di tutti i serial addicted e appassionati del mondo di J.R.R. Tolkien, nuovamente in auge grazie a Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere di Prime Video. Dopo i primi due episodi de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, non si fa che parlare di questo: chi è Lo Straniero caduto dal cielo? Per comprenderlo, o almeno tentare di avvicinarsi alla verità, è necessario introdurre - per chi non avesse confidenza con il mondo di J.R.R.

È altresì importante sottolineare come la serie targata Prime Video non abbia potuto attingere alla mastodontica quantità d'informazioni e storie presente nel Silmarillion, potendo costruire il racconto solo a partire dalle appendici del Signore degli Anelli (comunque ricchissime). Questo spiega in effetti l'ambientazione nella Seconda Era, praticamente in medias res e dopo la Guerra d'Ira e la caduta di Morgoth, il Grande Nemico.

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È fondamentale per comprendere l'impossibilità degli autori nel trattare diversi aspetti della magnus opum di Tolkien, che si tratti di passaggi cardine della creazione dell'Arda o - per l'appunto - l'introduzione di svariati personaggi. Ciò detto, cominciamo dalle basi. Nella teogonia e cosmogonia tolkeniana, tutto discende da Eru Iluvatar, Dio, e gli Ainur sono i primi esseri da lui creati.

Anche tra questi vi sono però delle gerarchie e dei compiti specifici. Tra i Valar, ad esempio, otto sono considerati Aratar, i Supremi Valar dell'Arda, e tra questi è Manwë il Signore dell'Aria e di tutti i Valar, nonché Re dell'Arda. Ma possiamo citare anche Ulmo, Signore dell'Acqua, o Aulë, Fautore della Terra. Ognuno di essi è diretta espressione di un elemento caratterizzante e fondante di Eä, tanto concreto quanto astratto, pensando ad esempio alla conoscenza o all'oscurità (quest'ultima in capo a Melkor, poi conosciuto come Morgoth, anche lui Valar e unico a dissonare dall'Ainulindalë e bramoso di potere e conquista).

Le ipotesi sull'identità dello Straniero

Tenendo a mente la sua caduta dal cielo come fosse un meteorite, tutto questo ci serve per comprendere due elementi cardine nel decretare la possibile identità dello Straniero: non può essere uno dei Valar, tantomeno uno degli Aratar, e allo stesso tempo non può essere uno dei più antichi Maiar "araldi" o "figli" dei Potenti del Mondo. Perché arriva nella Terra di Mezzo (e non a Valinor, la Terra Sacra al di là del mare) nella Seconda Era e perché è incarnato in un corpo umano. Ma sì, verosimilmente lo Straniero è comunque un Maiar, ancor più concretamente uno degli Istari.

Ma chi sono questi ultimi? Nell'opera completa tolkeniana, le informazioni riguardanti l'Ordine degli Istari sono molte, alcune persino in disaccordo tra loro. Non è ad esempio possibile chiarire con precisione chi sia giunto prima sulla Terra di Mezzo, dato che ad esempio Saruman, lo Stregone Bianco, descritto come "il primo degli Istari" fu in realtà spedito nell'Arda all'inizio della Terza Era, dopo la sconfitta di Sauron dall'Ultima Alleanza tra Elfi e Umani.

Nei Racconti Incompiuti, Tolkien spiega come i Cinque Stregoni arrivarono tutti insieme nella Terza Era, ma è ne I popoli della Terra di Mezzo che l'autore specifica invece che prima di Saruman il Bianco, Gandalf il Grigio (il preferito da Manwë e considerato dai gondoriani addirittura una sua incarnazione per il potere di dominare aquile e vento) e Radagast il Bruno, Alatar e Pallando, gli Stregoni Blu, vennero inviati dai Valar in Arda intorno al 1600 della Seconda Era, a ridosso della forgiatura dell'Unico Anello da parte di Sauron. Questo rende Alatar e Pallando a tutti gli effetti i primi degli Istari, inviati per giunta insieme sulla Terra di Mezzo per aiutare nelle zone a est "alcune popolazioni di uomini" a ribellarsi all'ascesa di Sauron.

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Come Istari, il loro dovere è solo la piena e ferma contestazione di Sauron, anche se sappiamo che nella Terza Era Saruman venne corrotto da quest'ultimo, fallendo. Sugli Stregoni Blu, invece, la storia è più fumosa, ma data la forgiatura degli Anelli del Potere nel mentre della loro missione, così come dell'Unico, si pensa che, nonostante il loro impegno, anche i due persero la loro battaglia contro il Signore Oscuro, scomparendo nella storia dell'Arda.

Saruman o Gandalf? Le prove

Come detto, è impossibile che lo Straniero possa essere un qualsiasi Valar così come uno dei più antichi Maiar. Questo esclude dalle teorie sulla sua vera identità anche Sauron stesso, già presente dalla Prima Era in Arda. Da escludere inoltre che lo Straniero interpretato da Daniel Weyman possa essere Saruman o Gandalf, e questo perché le informazioni riguardanti i due Istari sono precise e non esulano mai dalla loro venuta in Arda durante la Terza Era.

Oltre allo spettacolare arrivo "meteoritico", che si tratti di un Maiar è deducibile anche dal fuoco "freddo" che lo circonda e dalle due uniche parole che pronuncia: "Mana Urë", traducibile in "cosa significa calore?". Gli Ainur vennero creati da Eru a partire dalla Fiamma Imperitura o Fuoco Segreto, in sostanza una sorta di incarnazione del suo stesso spirito in grado di donare la vita con pensieri e sensazioni annesse. Un fuoco etereo e gentile che non brucia ma crea. Per questo è freddo e per questo i Maiar di Eä appena giunti in Arda non riescono a comprendere il significato del calore, non avendolo mai provato prima.

Realisticamente, lo Straniero dovrebbe essere o Alatar o Pallando, che giunti sulla Terra di Mezzo negli scritti di Tolkien vengono descritti "solo coperti di carne e con l'aspetto di un vecchio avvizzito, anche se non vecchio quanto Gandalf". Guardando l'età d'ambientazione degli Anelli del Potere e lo stesso core narrativo della serie, che è proprio quello dell'ascesa di Sauron e la forgiatura dell'Unico, nonché tutti i dettagli suddetti, contesto e relativi approfondimenti non solo ci portano a credere che lo Straniero sia uno dei due Stregoni Blu, ma anche che il montaggio abbia sapientemente nascosto la venuta di uno dei due all'interno di una sola "caduta", in attesa di presentarcelo nei prossimi episodi. Considerando però l'etimologia di Altar, che significa "venuto per secondo", quello di Weyman potrebbe essere Pallando, anche se il possibile ed eventuale trucco del nascondere la caduta di uno dei due Istari renderebbe in realtà indifferente di quale dei due Stregoni Blu si tratti.

Molti sospettavano che lo Straniero fosse Gandalf ne Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere, e il finale di stagione lascia una montagna di prove a sostegno di questa teoria. L’identità del personaggio di Daniel Weyman - soprannominato “lo Straniero” - è stata un mistero per tutta la stagione 1 di The Rings of Power. Le false piste sono state intenzionalmente piazzate per convincere il pubblico a credere che questo potente nuovo arrivato della Terra di Mezzo potesse essere Sauron, ma “Alloyed” finalmente conferma che lo Straniero è un Istar, o mago.

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Tuttavia, il velo di segretezza non è stato sollevato del tutto. Gli showrunner di The Rings of Power, JD Payne e Patrick McKay, hanno descritto l’identità dello Straniero come una “domanda aperta” durante un’apparizione sul podcast ufficiale di Amazon The Rings of Power, ma lo è davvero? Fin dall’inizio, molti spettatori hanno creduto che lo Straniero fosse Gandalf, e anche se il finale della prima stagione di The Rings of Power non perde un nome (che sia “Gandalf” o il suo soprannome originale, “Olórin”), il caso sembra a tenuta stagna.

L’indicazione di gran lunga più convincente del legame dello Straniero con Gandalf arriva durante gli ultimi momenti del finale della prima stagione di The Rings of Power. Avendo già avuto il suo momento “sei un mago, Harry” mentre combatteva l’Abitante, i ricordi dello Straniero cominciano a riaffiorare prima del suo viaggio a Rhûn con Nori lo Zampillo. Prima che se ne vadano, Nori ammette: “Non ho idea di dove andare”, ma lo Straniero la rassicura: “Quando sei in dubbio Elanor Brandyfoot, segui sempre il tuo naso”. The Rings of Power non sta solo riciclando alla lettera una famosa citazione di Gandalf qui, ma sta anche usando la frase come pungiglione per il finale di stagione.

Il commento “Segui il tuo naso” dello Straniero sembra deliberatamente posizionato per servire come un’ultima grande sorpresa prima che i titoli di coda scorrano. Anche se Payne e McKay insistono che l’identità dello Straniero rimane ambigua, il pubblico potrebbe sentirsi giustamente ingannato se il mago misterioso pronuncia un’iconica frase di Gandalf dal Signore degli Anelli, poi si scopre essere qualcuno di completamente diverso.

Aspetto fisico e costume

I primi segnali di The Rings of Power che lo Straniero è Gandalf riguardano il suo aspetto fisico e il suo costume. Il personaggio di Daniel Weyman scende dal cielo per la prima volta sfoggiando lunghi capelli grigi e una barba impressionante, e quando Nori modella dei vestiti per la sua nuova amica, anche gli indumenti che sceglie sono grigi. Come si vede sia nelle descrizioni originali di Tolkien che nei film di Peter Jackson, l’aspetto esteriore dei maghi de Il Signore degli Anelli denota il loro rango nell’ordine Istari. Gandalf indossa il grigio, Radagast preferisce il marrone, Saruman preferisce il bianco, ecc. Il colore è estremamente importante per un mago nella Terra di Mezzo, e ora che The Rings of Power ha confermato che il suo Straniero è davvero un mago, la tonalità dei suoi capelli e lo stile dei suoi vestiti diventa molto più significativo.

Gli Harfoots di Rings of Power forniscono un ulteriore motivo per credere che lo Straniero sia Gandalf rispetto ad altri possibili personaggi di Istari. Al loro arrivo nella Terra di Mezzo durante la Terza Era, i maghi presero strade separate e svilupparono i propri interessi. Radagast si rivolse agli animali, Saruman decise di diventare malvagio e i maghi blu andarono sulle montagne. Gandalf appare in Lo Hobbit di JRR Tolkien essendo già diventato un assiduo frequentatore della Contea e una figura ben nota (non necessariamente una figura gradita, ma comunque una figura) tra la gente del posto dai piedi pelosi. Nel corso della prima stagione di The Rings of Power, lo Straniero stringe una commovente amicizia con Nori e i suoi compagni Harfoots.

Quando ricorda le sue origini Istar, lo Straniero è già incredibilmente affezionato al clan Harfoot che (in qualche modo) lo ha accettato come uno di loro. La stretta relazione dello Straniero con Harfoots ha senso solo se è Gandalf, poiché spiega l’associazione del mago con la Contea migliaia di anni dopo. Gli Harfoots alla fine attraverseranno l’ovest insieme agli Stoors e ai Fallowhides, e tutti e tre si coagulano nella razza nota come Hobbit, stabilendosi in un’area dell’Eriador che diventa la Contea.

Abilità magiche

Non appena lo Straniero è atterrato, la sua potente abilità magica è diventata evidente. Immediatamente, The Rings of Power ha detto al pubblico che lo Straniero era un essere magico e la rivelazione Istari del finale della prima stagione spiega da dove viene questo potere. La somiglianza più evidente tra gli incantesimi degli Anelli del Potere è lo Straniero che sussurra istruzioni alle lucciole nell’episodio 2 - un cenno a Gandalf che sussurra istruzioni alle falene mentre è intrappolato in cima alla Torre di Orthanc di Saruman ne Il Signore degli Anelli. Si possono anche tracciare parallelismi tra lo Straniero che intimidisce Poppy alzandosi terribilmente tra gli alberi e Gandalf il Bianco che spaventa i lemba fuori da Aragorn, Legolas e Gimli nella Foresta di Fangorn.

Tolkien è piuttosto vago riguardo a come gli Istari utilizzino la magia, quindi l’indizio qui non è che solo Gandalf dovrebbe essere in grado di lanciare questi incantesimi. Dopotutto, Radagast può parlare con gli animali e Saruman può quasi certamente replicare le onde d’urto dello Straniero. A parte il sussurro della lucciola all’inizio della prima stagione di The Rings of Power, “Alloyed” presenta una sua allusione agli amici insetti di Gandalf. Dopo aver appreso di essere segretamente un Istar, lo Straniero sconfigge senza sforzo l’Abitante e i suoi compagni mistici immergendoli in un brillante bagliore bianco e rimandandoli nel Regno Invisibile. Mentre i loro corpi fisici si disintegrano, le particelle si trasformano in uno sciame di falene magiche luminose che volano dolcemente nella brezza.

La scelta dell’insetto qui è curiosa poiché, ancora una volta, la prima stagione di The Rings of Power sembra fare riferimento all’affinità di Gandalf per le falene de Il Signore degli Anelli. Quando lo Straniero arriva per la prima volta nella Terra di Mezzo, il suo unico ricordo prevalente riguarda una costellazione stellare che deve localizzare. Nel finale della prima stagione di The Rings of Power di Amazon, si scopre che questa costellazione si trova a Rhûn, un regno a est con profondi legami con Sauron.

Rhûn e la mitologia di Tolkien

La mitologia di Tolkien spiega come gli Istari siano in realtà spiriti Maiar incarnati in corpi fisici dai Valar, quindi sembra che lo Straniero di The Rings of Power sia stato inviato nella Terra di Mezzo con il preciso scopo di indagare su Sauron. Prima di arrivare nella Terra di Mezzo, il nome di Gandalf era Olórin, e la sete di conoscenza portò questo spirito desideroso di imparare dai Valar più saggi. Olórin era particolarmente allineato con Varda, la regina dei Valar e creatrice delle stelle nel cielo notturno. Sebbene The Rings of Power abbia a malapena immerso il mignolo nella mitologia divina di Tolkien, è plausibile che lo Straniero navighi nella Terra di Mezzo usando le stelle a causa della sua vicinanza con Varda e della sua profonda conoscenza delle costellazioni che ha creato.

Giovedì 3 ottobre su Prime Video è uscito Shadow and Flame - Ombra e Fiamma, ottavo e ultimo episodio di Gli Anelli del Potere 2. Un finale densissimo di rivelazioni, eventi importanti e dettagli da cogliere. Ci spostiamo a Rhun, dove lo Straniero (chiamiamolo ancora così, per ora...) ha scelto di cercare Nori e Poppy invece di trovare il suo bastone nel luogo dove l'aveva portato Tom Bombadil. E cinque sono gli Istari, come sanno i fan di Tolkien.

C'è Saruman il Bianco, Gandalf il Grigio, Radagast il Marrone e due oscuri stregoni blu. Ora sappiamo chi è lo Straniero, e ci arriviamo dopo, ma chi è lo Stregone Oscuro? In molti hanno pensato che sia Saruman, ma gli autori di Gli Anelli del Potere, J.D. Ad ogni modo dice al suo "amico" che è stato lui a convincerlo a lasciare l'Estremo Occidente per andare nella Terra di Mezzo a sconfiggere Sauron tutti insieme. "Ma sapevo che tu ti volevi alleare con Sauron" gli fa presente lo Straniero, a cui l'amico promette risposte e il suo bastone.

Scappati i cattivi rimanenti le ragazze sono libere e gli Sturoi vengono allo scoperto, con Gundabale che si dice stupita dallo Stregone Oscuro e questi che dice che non gradisce quel nome datogli per paura e ignoranza. Allora lo Straniero cerca di capire quale sia l'intento del suo collega una volta sconfitto Sauron, e quando capisce che la proposta è di unirsi a lui per succedergli il nostro amico rifiuta categoricamente, scatenando la reazione dello Stregone Oscuro che mentre se ne va indignato fa staccare tutte le rocce dalle montagne per farle cadere sui mezzuomini.

Il nome rivelato: Gandalf

A Rhun gli Sturoi fanno la conta dei danni dopo la furia distruttrice dello Stregone Oscuro. Nori vorrebbe sistemare tutto, ma Poppy le spiega che certe cose sono perdute per sempre e non si possono riparare. E quindi è il momento dell'addio tra lo Straniero e le sue amiche, che si uniscono agli Sturoi nella loro nuova vita nomade visto che in quanto Pelopiedi sono esperte. Gli Sturoi salutano lo Straniero chiamandolo "grand'elfo" ("grand elf" in inglese), un suono che dice qualcosa al nostro amico, pronto a dare l'addio all'amica Nori.

Poco dopo, tra le rovine del villaggio degli Sturoi, il nostro Istar trova per terra un bastone proprio della sua taglia. Capisce che quello di Tom Bombadil era un test, per capire se avrebbe seguito l'amicizia invece del potere, così da trovare davvero il suo bastone. Il vecchio Tom non conferma né smentisce, ma allude al fatto che come il bastone anche il suo nome lo troverà quando lui sarà pronto. E il momento è giunto, perché finalmente lo Straniero capisce che il suo nome è... Gandalf, come un po' tutti avevano previsto. Tom non conferma direttamente, ma invita l'amico a unirsi a lui nel canto.

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