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Escursione alla Malga Mondifrà: Un'Avventura Indimenticabile nella Val Gelada

La Val Gelada di Campiglio, una delle valli più appartate e selvagge delle Dolomiti di Brenta, sovrastata da gigantesche e spettacolari pareti calcaree, offre un’escursione solitaria e poco affollata, in ambiente praticamente integro. La valle è abitata anche dall’orso, ma avvistarlo è molto difficile.

Dettagli dell'Escursione

Sabato 18 Luglio 2020, si è tenuta un'escursione ad anello con il compositore Federico Ortica, verso la Val Gelada.

Percorso

Il percorso parte dal parcheggio presso Malga Mondifrà - Passo Campo Carlo Magno e si sviluppa come un itinerario ad anello in direzione della Val Gelada. Il primo tratto si svolge lungo una strada forestale, seguito da un sentiero in salita dalla durata approssimativa di trenta minuti. Si arriva a Baita Tevini e si rientra in discesa.

Come Arrivare

Ecco le indicazioni per raggiungere il punto di partenza:

  1. Da Trento: ci si porta a Sarche, poi a Tione, quindi si sale a Madonna di Campiglio. Subito dopo, presso il Passo Campo Carlo Magno, si svolta a destra su sterrata; giunti ad un bivio si continua a sinistra per la Malga Mondifrà.
  2. Provenendo da Brescia: si seguono le indicazioni per Madonna di Campiglio, superando il Lago d’Idro, la Sella delle Giudicarie e infine risalendo la Val Rendena. Subito oltre Madonna di Campiglio si giunge al Passo Campo Carlo Magno, da cui si gira a destra su strada sterrata.

Si continua a piedi lungo la strada sterrata in direzione nord-est, quindi, con una curva a destra, si giunge sul fondo della Val Gelada di Campiglio, che qui ha l’aspetto di un modesto avvallamento boscoso.

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Si abbandona la sterrata per deviare a destra (segnavia CAI 334) lungo una mulattiera che risale l’avvallamento. Con un tratto fangoso e rovinato si aggira a sinistra una zona recintata dove si trova una sorgente, quindi si prosegue in salita nel bosco di conifere.

Con un comodo tratto in leggera salita, il sentiero si dirige verso la grande balza che chiude la conca a monte. Giunti ai suoi piedi ci si porta sul conoide che delimita la balza sulla sinistra, e lo si risale con ripide svolte, tra erba e pini mughi. Più in alto si piega a destra portandosi su un dosso panoramico (quota 2110 circa), quindi si sbuca in un piccolo ripiano intermedio; il sentiero passa ai piedi di una paretina rocciosa strapiombante, poi continua in salita verso destra, passando accanto ai piedi delle imponenti pareti calcaree del Sasso Alto.

Si giunge quindi nell’ampia conca successiva (quota 2264), caratterizzata da fenomeni di carsismo superficiale; da qui si apre la spettacolare testata del vallone, con la Bocchetta dei Tre Sassi e la curiosa Finestra della Vagliana. Si attraversa l’ampio ripiano, passando accanto a grandi stratificazioni rocciose, quindi si risale decisamente tra erba e detriti franati da una sovrastante parete rocciosa.

Abbandonando il sentiero CAI si svolta a destra, andando a prendere un’evidente traccia che risale ripidamente tra i ghiaioni. Superato un canalino ci si congiunge al sentiero con segnavia 336, che collega la Bocchetta dei Tre Sassi con il Rifugio Graffer.

Lo si segue verso destra, salendo dolcemente in diagonale tra erba e rocce, quindi si giunge su una spalla della cresta nord-ovest di Cima Vagliana (quota 2531). Qui si abbandona il sentiero segnalato per imboccare a sinistra la “via normale” alla cima, indicata da ometti di pietre.

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Si risale il ripido e ampio costone detritico, che offre bellissimi panorami, fino a raggiungere un dosso (2711 m) da cui finalmente appare il culmine di Cima Vagliana.

Si scende brevemente fino ad una selletta, quindi si devia a destra e si risale il successivo risalto di detriti e rocce rotte. Seguendo le tracce di passaggio, prima per cengette e facili rocce, poi per un ripido pendio detritico, si supera facilmente il risalto e si giunge su un aereo pianerottolo orizzontale indicato da grossi ometti.

Da qui la cresta si fa più difficile e impervia: gli ometti portano quindi su una cengia pianeggiante, a tratti un po’ esposta, che taglia verso destra.

Con percorso parecchio aereo e panoramico, si attraversa il versante sud-orientale di Cima Vagliana sfruttandone le comode cenge, con qualche brevissimo passaggio di facili rocce per passare da una cengia all’altra.

A chi ha dimestichezza con i terreni impervi invece consiglio di salire fino alla Cima Vagliana, che offre un vastissimo panorama.

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Altre Escursioni nei Dintorni

Oltre all'escursione alla Malga Mondifrà, ci sono molte altre opportunità per esplorare la zona:

  • Lago delle Malghette: Un sentiero alpino su terra e sassi in costante e leggera discesa, ideale per un’escursione con i bambini. Il percorso completo ha una durata di circa tre ore.
  • Sentiero dell’Orso e le cascate Vallesinella: Partendo da Zona Palù di Madonna di Campiglio, si percorre il “Sentiero dell’Orso” per arrivare alle cascate. Si scende lungo le cascate con degli spettacolari ponticelli per poi giungere al rifugio Vallesinella.
  • Lago Nambino: Da località Patascoss parte un sentiero pianeggiante che, in quaranta minuti, consente di raggiungere il Lago Nambino.
  • Malga Vaglianella: Gradevole passeggiata invernale con racchette da neve di media difficoltà che costeggia le piste da fondo di Campo Carlo Magno sino alla Malga Mondifrà e alla Malga Vaglianella.

Consigli Utili

  • Abbigliamento: È sempre consigliato vestirsi a “strati” per eventuali cambi improvvisi delle condizioni meteorologiche.
  • Calzature: Scarponi da trekking possibilmente alti sulla caviglia.

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