Nomi Astratti: Definizione e Distinzioni
La lingua italiana è molto varia e ci dà la possibilità di descrivere con parole molto precise ogni aspetto della realtà che ci circonda. Questa risale all’opera del 1834 di Carlo Antonio Vanzon, Grammatica ragionata della lingua italiana: successivamente alla pubblicazione, sono stati molti gli studiosi che hanno iniziato a stilare una lista di nomi astratti e nomi concreti.
Come distinguere nomi concreti e astratti
Distinguere nomi concreti da nomi astratti sembra, a prima vista, un cosa semplice, ma le apparenze ingannano. Per alcuni sostantivi, le differenze sono chiare e facilmente individuabili. In altri casi, invece, la stessa parola può variare da un significato concreto a un significato astratto a seconda delle circostanze in cui essa viene usata.
Il modo più semplice per capire se un nome sia concreto o astratto è fare affidamento ai nostri cinque sensi. Se il sostantivo fa riferimento a qualcosa che possiamo toccare, annusare, vedere, sentire o gustare, allora questo è concreto. Solitamente, nei nomi concreti sono inclusi i nomi di persone, luoghi, esseri viventi o oggetti tangibili.
Definiamo invece astratti quei nomi che si riferiscono a entità che non possono essere percepite dai nostri cinque sensi.
Esempi di nomi concreti e astratti
Per carità, donna, uomo, cane, gatto, coltello, sedia, macchina non sembrano lasciare scappatoie alla piena identificazione come nomi concreti, riferiti, cioè, a entità che possono essere percepite direttamente tramite i sensi.
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Amore, indifferenza, libertà, aggressività, d’altro canto, sembrano essere inconfutabilmente nomi astratti, nomi, cioè, che designano entità mentali, raffigurabili soltanto come immagini interiori. In più, molti nomi astratti sono formati da aggettivi che fanno riferimento a qualità o attributi. Facendo alcuni esempi: parole come timidezza, goffaggine, astuzia o crudeltà sono sostantivi astratti, in quanto non fanno riferimento a caratteristiche fisiche ma a dei tratti di personalità.
Quando la distinzione si fa difficile
Un passo più in là, però, e già la situazione si delinea con meno precisione e i margini di dubbio si allargano: un arrivo, un turbamento, una scivolata, un urto come vanno classificati? Non sempre è possibile operare distinzioni rigide. Il caso di gita e viaggio sembra propizio a seminare l’incertezza, più che a fornire una soluzione.
Ma la distinzione netta tra le due tipologie di sostantivi è di difficile applicazione nei casi in cui si fa riferimento a concetti non materiali, ma anche a concetti non puramente mentali come il dolore, il viaggio o la caduta. Tali (e molte altre) situazioni “grigie” gli amanti e i curiosi dei fatti linguistici dovranno accettare di non potere incasellare in rigidi schemi classificatori.
Senza dimenticare il caso particolare di nomi astratti adoperati in senso concreto (le celebrità del mondo del cinema, il futuro dell’umanità sul pianeta).
Importanza dello studio dei nomi concreti e astratti
Solitamente, l’introduzione allo studio dei nomi concreti e astratti fa parte del programma di grammatica italiana della Scuola Primaria, precisamente alla classe terza elementare. Attorno agli 8/9 anni i bambini iniziano a svolgere i primi esercizi di analisi grammaticale, ritenuti di fondamentale importanza per l’adeguata comprensione di altre materie come scienze, storia e geografia.
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È quindi importante che lo studio dei sostantivi concreti e astratti inizi nei primi anni della formazione di uno studente, così da capire subito la differenza.
Nomi comuni e nomi propri
I nomi comuni hanno la lettera iniziale minuscola, i nomi propri hanno la lettera iniziale maiuscola.
Nomi collettivi
Ricorda! I nomi collettivi, pur indicando più elementi, sono di forma singolare e concordano con il verbo al singolare: La banda ha attraversato il paese.
Genere dei nomi
Attenzione! Riguardo al genere, non esistono purtroppo regole precise per distinguere i nomi di cosa maschili da quelli femminili. È facile riconoscere il genere quando il nome è accompagnato dall’articolo, che concorda sempre in genere e numero con il nome.
I nomi indicanti esseri viventi hanno forme diverse per indicare il genere.
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- -nomi mobili passano dal maschile al femminile modificando la desinenza o aggiungendo un suffisso.
- -nomi di genere comune hanno una forma unica per il maschile e per il femminile: artista, turista, barista, ciclista, insegnante. Per riconoscere il genere di questi nomi è necessario ricorrere al contesto (articoli o aggettivi o altre parole della frase).
- -nomi di genere promiscuo. Sono tali numerosissimi nomi di animali che hanno una sola forma per indicare sia il maschio sia la femmina. Tigre e giraffa, pur essendo nomi femminili, indicano sia il maschio sia la femmina; e così giaguaro e puma, a loro volta, pur essendo maschili, indicano sia il maschio sia la femmina.
Numero dei nomi
Attenzione! Riguardo al numero la maggior parte dei nomi forma il plurale cambiando la desinenza (nomi variabili), altri non cambiano forma dal singolare al plurale (nomi invariabili).
Nomi primitivi, alterati e composti
- nomi primitivi non derivano da nessun’altra parola della lingua italiana. Sono costituiti dalla radice e dalla desinenza. Libro: libr → radice, o → desinenza.
- nomi alterati modificano il significato del nome da cui derivano aggiungendo un suffisso.
- nomi composti formati dall’unione di due o più parole.
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