Organizzazione Pubblica del Turismo in Italia
Il turismo è un’attività individuale che tuttavia ha una rilevanza collettiva, a cui lo Stato offre tutela e impulso, pur non assumendone direttamente l’esercizio. In origine il settore era disciplinato dal diritto privato, ma già dagli inizi del secolo scorso sono stati creati enti pubblici con lo scopo di promuovere le località turistiche.
Nella Costituzione viene sancito l’interesse pubblico inserendo il turismo tra le materie la cui competenza legislativa era ripartita tra Stato e Regione. Secondo l’art. 117, a partire dal 2001 il turismo rientra tra le materie di esclusiva competenza delle Regioni.
La Governance del Turismo in Italia
Una delle maggiori criticità del settore turistico è la difficoltà di stabilire in modo chiaro a chi spetti il compito di prendere decisioni e attuare le politiche per lo sviluppo del turismo. Queste funzioni non possono essere affidate allo Stato, sia in considerazione delle peculiarità che ogni territorio presenta, sia in quanto la nostra costituzione prevede un modello decentrato di organizzazione dei poteri pubblici.
Dal 2001 il turismo è materia esclusiva delle Regioni, anche se spesso soggetta a limiti da parte dello Stato. La responsabilità per lo sviluppo e la promozione del turismo è quindi delle Regioni, che hanno la facoltà di decidere le proprie strategie in campo turistico. In realtà , nel settore turistico, oltre alle Regioni operano diversi soggetti, pubblici e provati, che intervengono per garantire lo sviluppo e la promozione dei territori, perciò risulta abbastanza difficile definire una governance precisa.
Il Ruolo del Ministero del Turismo
Il ministero del Turismo è stato istituito nel 1959 per dare riconoscimento al settore turistico a livello nazionale, anche se in realtà le competenze sulla materia dovevano essere esercitate in modo concorrente tra Stato e Regioni. Con l’istituzione delle Regioni è iniziato il processo di trasferimento delle funzioni amministrative dallo Stato alle Regioni, tra cui le funzioni esercitate dal ministero del Turismo.
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Per molti anni i rapporti tra Stato e Regioni sono stati conflittuali in quanto lo Strato ha continuato a realizzare interventi in materia di turismo prevaricando le competenze regionali, fino a quando nel 1992 dieci regioni hanno rappresentato richiesta di referendum per l’abolizione del ministero. L’esito favorevole del referendum da parte dei cittadini ha portato alla soppressione del ministero.
Le competenze del settore sono state affidate ad un Dipartimento per il turismo nel 1994. Nel 2001 le competenze furono affidate al ministero delle AttivitĂ produttive, nel 2006 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, nel 2009 al ministero del Turismo senza portafoglio e nel 2013 al ministeri dei Beni e delle AttivitĂ culturali.
Il Ministero è stato istituito tramite il decreto legge n. 22 del 1 marzo 2021, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 51 del 1 marzo 2021, convertito con modificazioni in legge n. 55/2021, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.
Presso il Ministero del Turismo hanno sede e operano il Centro per la promozione del Codice mondiale di etica del turismo e il Comitato permanente per la promozione del turismo in Italia.
Il ministero per i Beni culturali e ambientali è stato istituito nel 1974 con il compito di curare la gestione del patrimonio culturale e dell’ambiente. Al momento della sua istituzione esso ha raccolto le competenze del ministero della Pubblica Istruzione, il ministero degli interni, la Presidenza del Consiglio dei ministri le competenze in materia di sport e spettacolo e, da 2013, le competenze del Turismo, assumendo l’attuale denominazione di ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (MIBACT).
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L’organizzazione del ministero è stata rivista recentemente con la legge del 2014. Sulla base di quanto previsto dalla nuova legge il ministero si articola in dodici Direzioni generali, tra cui quella sul Turismo e diversi uffici periferici, coordinati da un Segretario generale.
- Il Consiglio superiore dei Beni culturali e paesaggistici è un organo consultivo a carattere tecnico-scientifico in materia di Beni culturali e paesaggistici.
- La Conferenza nazionale del turismo viene indetta dal Presidente del Consiglio dei ministri o dal ministero delegato almeno ogni due anni e a essa partecipano i rappresentanti delle Regioni e degli enti locali, altre autonomie territoriali che hanno a che fare con il turismo, con lo scopo di verificare l’attuazione delle linee guida, politiche turistiche, e di favorire il confronto tra le istituzioni e i rappresentanti del governo.
- La Conferenza nazionale ha la funzione di porre fine ai conflitti su piano legislativo tra amministrazione statale e autonomie regionali (anche finanziamenti).
Altri Enti e Organizzazioni
La società per azioni in house ENIT S.p.A. supporta il Ministero per il raggiungimento degli obiettivi strategici istituzionali, per promuovere l’offerta turistica italiana e rafforzarne l’attrattività valorizzando la pluralità delle tradizioni locali nell’ambito di una comunicazione d’immagine unitaria, coerente e omogenea del “marchio Italia”, in particolare sui mercati internazionali.
L’ENIT, istituito nel 1919, è un ente autonomo dotato di personalità giuridica di diritto pubblico e ha come finalità la promozione dell’immagine dell’Italia all’estero al fine di renderla maggiormente competitiva sui mercati internazionali. Per il suo funzionamento è prevista la presenza di tre organi: il Presidente, il Consiglio di amministrazione e il Collegio dei revisori dei conti. Il Presidente dell’Agenzia, che la rappresenta verso l’esterno, è nominato su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri. Attualmente l’ENIT ha la sua sede centrale a Roma e diverse sedi estere, alcune in Europa e altre nel resto del mondo.
L’ACI (Automobil Club Italiano) nasce a Torino nel 1898 come associazione privata, è diventato ente di diritto pubblico a partire dal 1926. Ha sede a Roma e il suo scopo è quello di rappresentare e tutelare gli interessi generali dell’automobilismo di cui promuove e favorisce lo sviluppo. L’ACI opera sotto la vigilanza del ministero per i Beni e le Attività culturali e del Turismo.
Il CAI (Club Alpino Italiano) si occupa di tutte le attività relative alla montagna, come la gestione dei rifugi, il tracciamento dei sentieri, la formazione del personale, l’organizzazione di corsi di addestramento. Infine, il Collegio Nazionale Guide Alpine Italiane - Co.Na.G.A.I.
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Oltre agli enti pubblici vi sono alcune organizzazioni che si occupano di turismo che, pur avendo natura privata, di fatto ricoprono un ruolo fondamentale nello sviluppo di questo settore, tali da essere considerati soggetti di rilevanza pubblica. Questi enti portano il loro contributo per la promozione del turismo dando così attuazione al principio di sussidiarietà orizzontale previsto dall’art. 118 della Costituzione.
- L’Associazione italiana alberghi per la gioventù, con sede a Roma, che ha come finalità la promozione del turismo giovanile, attraverso la realizzazione e la gestione degli ostelli per la gioventù, il miglioramento morale, culturale e fisico della gioventù, mediante la pratica del turismo. Gli ostelli per la gioventù fanno parte di una rete internazionale e sono riservati ai titolari di tessere sociali emesse da un’associazione nazionale che conferisce al titolare il diritto di accesso non solo agli ostelli della rete nazionale ma anche da associazioni straniere.
- Le Associazioni turistiche Pro loco: sono organizzazioni provate senza fini di lucro, che hanno utilitĂ locale. Esse sono costituite attraverso la stipulazione di un atto costitutivo tra i soggetti aderenti, avente la forma di un atto pubblico e che ne regola il funzionamento.
Amministrazione Periferica e SussidiarietĂ
Gli organi dell’amministrazione centrale si occupano della promozione del turismo nel suo complesso, il coordinamento delle attività , la tutela del turismo e dei beni ambientali e culturali, la gestione amministrativa e l’attuazione concreta delle attività in materia di turismo affidata agli organi locali.
L’amministrazione periferica in materia di turismo può essere svolta si attraverso l’attività degli enti territoriali (Regioni, Province, Comuni), si attraverso quella di soggetti pubblici diversi dagli enti territoriali.
La legge costituzionale del 2001, ha anche disciplinato il principio di sussidiarietà , contenuto nell’art. 118 della Costituzione, ripartendo le funzioni e i compiti amministrativi tra Stato, Regioni ed enti locali. Le funzioni amministrative sono attribuite in via prioritaria ai Comuni (che sono gli organi più vicini ai cittadini).
E’ stata riconosciuta la sussidiarietà di tipo orizzontale secondo cui “Lo Stato e le Regioni riconoscono, il ruolo dei Comuni e delle Province nei corrispondenti ambiti territoriali e dei soggetti privati per la promozione e lo sviluppo dell’offerta turistica”.
Le Aziende di promozione turistica (APT), nate nel 1983 e istituite dalle Regioni, hanno la finalità di promuovere le risorse turistiche locali, informare e accogliere i turisti, raccogliere ed elaborare dati statistici in ambiti “turisticamente rilevanti”. La costituzione delle APT non è stata omogenea, infatti in alcune Regioni ne sono state costituite molte, in alcuni casi nessuna: per esempio, la Campania conserva diversi Enti provinciali per il turismo, non solo uno per ogni Provincia, ma in diverse località di interesse turistico e delle Aziende Autonome di Cura, Soggiorno e Turismo.
Le Agenzie regionali per la promozione turistica sono state istituite di recente da alcune Regioni in sostituzione delle APT.
Le Pro loco operano nel territorio comunale in cui sono costituite. Esse devono essere organizzate in modo volontario e senza finalità di lucro. Per ottenere l’iscrizione deve esercitare l’attività da almeno un anno, deve operare in Comuni dove non siano presenti altre Pro loco e deve essere costituita con atto pubblico o scrittura privata autenticata.
Sfide e OpportunitĂ nel Settore Turistico Italiano
L’Italia ha ancora un ruolo rilevante nel turismo internazionale, ma perde quote di mercato rispetto ai concorrenti europei, evidenziando una notevole diminuzione di competitività . Nonostante questa difficoltà il turismo rappresenta per il nostro Paese un settore rilevante, che genera molte opportunità di lavoro rispetto ad altri settori industriali. Il turismo contribuisce al prodotto interno lordo dell’Italia per oltre il 10% della produzione nazionale.
Tuttavia ci sono diversi criticità del sistema turistico italiano, descritti nel Piano strategico per lo sviluppo del turismo in Italia pubblicato nel governo nel 2013 con lo scopo di esaminare il fenomeno turistico in Italia e contribuire allo sviluppo dell’economia e creare nuovi posti di lavoro.
Per far fronte a queste difficoltĂ il governo italiano deve cercare di attuare una politica turistica nazionale unitaria, indicando gli obbiettivi da raggiungere, le competenze a livello nazionale e regionale, incentivare una maggiore collaborazione tra operatori pubblici e provati.
Nel 2024 l’industria turistica mondiale e quella italiana in particolare tornano pienamente sopra i livelli del 2019 e cancellano il tracollo dovuto al Covid e la lenta risalita verso la normalità . La nostra banca, in questa occasione, ha rinnovato il suo impegno per il turismo con 10 miliardi di euro di nuovo credito per affiancare la crescita delle imprese del settore e per cogliere le opportunità previste da PNRR e iniziative ministeriali.
Nel 2023 il turismo ha raggiunto 1.300 milioni di arrivi internazionali, ovvero quasi l’89% del dato 2019, un recupero che nel primo trimestre di quest’anno è salito al 97%. L’Italia, considerando anche i flussi domestici, nel 2023 era al quarto posto in Europa per numero di arrivi nelle strutture ricettive (126,7 milioni, il 96,4% rispetto ai livelli 2019, quindi ancora inferiore ai livelli pre-pandemia), con un netto distacco dalla Francia, al primo posto con 178,8 milioni.
Lo scenario sviluppato da SRM stima per l’Italia un proseguimento, nel 2024, della crescita delle presenze turistiche che raggiungerebbero 467,2 milioni, vale a dire il +3,6% rispetto al 2023 e il 107% rispetto al dato del 2019. Un risultato che evidenzia però un andamento del turismo nazionale più debole di quello estero. La componente domestica si stima che, con una crescita del 2,6% rispetto al 2023, possa finalmente superare anche se di poco i livelli pre-pandemici (101,6% rispetto al 2019). Le presenze turistiche internazionali hanno invece una crescita più robusta, con un aumento del 4,5% rispetto al 2023, portandosi su livelli pari al 112,2% rispetto a quelli del 2019. Anche il Mezzogiorno migliora le sue performance ma i dati evidenziano una ripresa più lenta che nel resto del Paese. Le stime di SRM per il 2024 prevedono infatti 89,3 milioni di presenze, con una crescita rispetto all’anno precedente del 3,2%, leggermente inferiore al dato nazionale (+3,6%) ed un sorpasso della domanda sul 2019 del 103,1% a fronte del 107% dell’Italia.
Al fine di promuovere un’azione coordinata dei diversi soggetti, che operano nel settore del turismo, con la politica e la programmazione nazionale, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro delegato, da adottarsi, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, e’ istituito il Comitato permanente di promozione del turismo in Italia, di seguito denominata Comitato.
Il Comitato è presieduto, dal Presidente del Consiglio dei Ministri o dal Ministro delegato, che puo’ all’uopo delegare un suo rappresentante.
Alla luce della Convenzione ONU, all’interno del Codice del turismo, è stato inserito un articolo che riconosce il diritto delle persone con disabilità di fare una vacanza (Turismo accessibile). La Regione Lombardia intende realizzare un turismo sostenibile sotto il profilo ambientale, economico e sociale.
Il secondo punto, strettamente connesso al primo, è la Destagionalizzazione. Oltre al mercato della stagione estiva, ne esistono altri di minori dimensioni ma con grandi potenzialità di crescita sui quali è opportuno investire per attirare flussi con altre motivazioni, in altri periodi, garantendo così la sostenibilità dell’intero sistema.
Il terzo punto individuato da SRM è la Delocalizzazione. Le aree interne e quelle di prossimità alle grandi mete turistiche possono costituire un’offerta turistica alternativa e decongestionare i grandi centri dalla pressione turistica esercitando comunque un’attrazione rilevante grazie alla presenza di siti archeologici, borghi, parchi e aree protette, beni e siti Unesco e ad un vasto patrimonio enogastronomico.
Infine due elementi che sono invece interni all’impresa. Il primo è la Digitalizzazione. Le imprese devono impegnarsi nella riqualificazione tecnologica e sostenibile, anche per monitorare e gestire i cambiamenti e capire come influenzare i comportamenti dei turisti. Il secondo invece è la Dimensione. La quota di imprese che dichiarano un aumento di fatturato rispetto al 2019 passa dal 34% delle strutture con meno di 30 posti letto al 54% di quelle con oltre 100 posti letto. C’è quindi una relazione diretta tra la dimensione aziendale e i risultati ottenuti.
Anno | Presenze Turistiche Totali (Milioni) | Variazione % rispetto all'anno precedente | Variazione % rispetto al 2019 |
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2019 | 434.2 | - | - |
2023 | 451.0 | +3.9% | +3.9% |
2024 (Stima) | 467.2 | +3.6% | +7% |
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