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Rifugio Vioz: Escursioni e Sentieri

Il Rifugio Mantova al Vioz, situato a 3535 m, è il rifugio più alto delle Alpi centrali e orientali. La sua particolare posizione, a 15 minuti dalla cima del Monte Vioz (3645 m), lo rende una meta ambita per escursionisti esperti.

Sentieri di Accesso al Rifugio Vioz

Diversi sentieri permettono di raggiungere il Rifugio Mantova al Vioz, offrendo differenti livelli di difficoltà e panorami.

Sentiero 105 da Peio

Questo sentiero, costruito nella sua parte alta insieme al rifugio, è tra gli itinerari di facile percorribilità quello che raggiunge la quota più elevata. Inizia con una ripida stradina asfaltata che dalla chiesa di Peio (1579 m) va al dosso di S.Rocco, dove è stata eretta una chiesetta ai caduti di tutte le guerre. Continua con un tratto nei prati e tra boschi di conifere sparse, supera le baite di Valasiccia, incrocia il sentiero per Malga Mare e arriva a Malga Saline (2089 m).

Tra gli ultimi larici ed i pascoli adibiti a piste da sci, raggiunge il Filon degli Uomini e lo supera per aggirare il dosso di Cima Vioz dove incrocia il sentiero che arriva dal Doss dei Gembri, stazione di arrivo della seggiovia. L'ambiente si fa ora più severo ed il sentiero, dopo aver superato un piccolo ricovero in sassi, si snoda sul versante orientale prima e su quello occidentale poi, dal quale si vede l'intera Val de la Mite con il suo laghetto smeraldino.

Superata quota 3000, torna sul versante Est per affrontare il tratto esposto del Brik, dove c'è una fune di sicurezza, anche se il tracciato non presenta nessuna difficoltà. Dalla selletta in poi il sentiero risale il versante Sud del Monte Vioz e con una serie di serpentine e qualche chiazza di neve arriva al rifugio Mantova (3535 m). A poca distanza la cima (m.

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Da Peio (1556 m), il sentiero 105 passa da Malga Saline (2089 m), presso la Cima Vioz (2504 m) ed il Dente del Vioz (2901 m) - ore 6; usufruendo degli impianti di risalita fino a Dos dei Cembri (2313 m).

Salita dal Rifugio Doss dei Gembri

Due impianti di risalita, una cabinovia e una seggiovia, permettono di salire da Peio fino ai 2380 metri del Rifugio Doss dei Cembri e risparmiare così ben 950 metri di dislivello. Da Doss dei Cembri si imbocca brevemente per circa 300 metri la Val della Mite quindi si prende il sentiero 139 (tabelle) che si stacca sulla destra risalendo il costone fino a congiungersi col sentiero 105. Ci si alza di quota gradualmente, con pendenza costante, sul sentiero facile e segnato molto bene, con il panorama del grande Lago del Càreser verso est.

Arriviamo a quota 3000 senza problemi, in fila indiana con altri gruppetti, quando iniziano le prime defezioni. A 3206 metri arriviamo al “Brich”, l’unico tratto delicato della salita, un breve traverso su un ripido canalino attrezzato con una corda fissa.

Percorsi alternativi e cime raggiungibili

Dal rifugio Gianni Casati (3254 m) al Monte Vioz (3645 m), Passo della Vedretta Rossa (3405 m), Palon de la Mare (3703 m), Col de la Mare (3442 m), Monte Rosole (3536 m, presso il bivacco padre Giancarlo Colombo), Passo Rosole (3502 m), Monte Cevedale, al rifugio Larcher, al Colle degli Orsi. Dal Monte Vioz al Colle Vioz (3330 m), Punta Taviela (3612 m), Cima di Peio (3549 m), Rocca di Santa Caterina (3529 m), Colle Cadini (3409 m), Punta Cadini (3524 m), Colle degli Orsi, presso il bivacco Meneghello, al rifugio Cesare Branca.

Informazioni Utili per l'Escursione

  • Carta Topografica: KOMPASS in scala 1:25.000 n.
  • Difficoltà: Escursionismo impegnativo.
  • Equipaggiamento: Scarponi da montagna, pantaloni lunghi, giacca a vento, maglione, occhiali, crema solare, berretto, guanti.
  • Consigli: Partire con tempo sicuro, evitare temporali. Prestare attenzione alla quota elevata e al clima che può cambiare repentinamente.

Rifugio Mantova al Vioz: Un Rifugio all'Avanguardia

Il Rifugio Mantova al Vioz è un gioiello d’alta quota e rappresenta il baluardo più alto di tutte le Alpi Orientali. Al rifugio è stato installato un gruppo elettrogeno a gas GPL del tipo “totem” che è in grado di fornire contemporaneamente energia elettrica e acqua calda per il riscaldamento. Una serie di 30 pannelli solari posti sul tetto del rifugio fornisce l’energia che viene immagazzinata in batterie che alimentano una rete secondaria a più basso voltaggio (24 V) per soddisfare le esigenze di illuminazione interna.

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Al rifugio è stato installato anche un depuratore biologico: i fanghi attivi riscaldati da resistenze e da aria calda fornita dai generatori consentono di depurare perfettamente le acque che possono essere recuperate interamente per i servizi igienici.

Cenni di Storia del Rifugio

Il primo rifugio del Vioz fu costruito nel 1908 dalla SAT in una posizione più bassa rispetto all’attuale, ai Crozzi Taviela. Questo primo rifugio, dedicato alla città di Mantova, fu distrutto da un incendio nel corso della prima guerra mondiale e non fu più ricostruito. Intanto gli alpinisti tedeschi della Sektion di Halle del DuOeAV avevano costruito anche loro, poco sotto la cima del Vioz, un rifugio inaugurato nel 1911. Al termine della guerra questo rifugio fu affidato alla SAT come tutti gli altri rifugi austro-tedeschi in Trentino. Il rifugio venne assegnato definitivamente dallo Stato italiano alla SAT nel 1947 e in quello stesso anno fu costruita presso il rifugio la piccola chiesa dedicata a S.

Tabella riassuntiva

Punto di Partenza Quota di Partenza (m) Punto di Arrivo Quota di Arrivo (m) Difficoltà
Peio 1556 Malga Saline 2089 Escursionistico
Peio (con impianti) 2313 (Dos dei Cembri) Rifugio Mantova al Vioz 3535 Escursionistico Impegnativo

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