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Roccaraso: Turismo, Motivi dell'Affluenza e Sfide dell'Overtourism

Il mondo del turismo e dell’ordine pubblico si fondono in una controversa vicenda riguardante l'overtourism a Roccaraso, località abruzzese che ha visto un'affluenza straordinaria di visitatori, tra cui molti giovani attratti da una massiccia campagna promozionale online.

L'Overtourism a Roccaraso: Un Caso di Studio

La mini-invasione, definita overtourism, di oltre 10mila persone provenienti da Napoli e provincia ha lasciato una lunga coda di polemiche, diatribe, interrogazioni. Nella località sciistica abruzzese si è scatenato il caos dopo che più di 10.000 turisti hanno invaso il paesino durante il weekend, lasciando dietro di sé caos e tante perplessità. Nello scorso weekend, Roccaraso, un paesino di circa 1.500 persone situato a 1.236 metri d’altezza, è stata letteralmente presa d’assalto da orde di turisti provenienti da Napoli e dintorni. La località, che si trova nel Parco Nazionale d’Abruzzo, ha vissuto un fine settimana nel caos più totale.

L'afflusso massiccio di turisti campani verso le piste dell’Alto Sangro ha provocato un vero e proprio blocco delle vie d’accesso a Roccaraso, creando una situazione di emergenza che ha richiesto un intervento immediato di Prefettura e Comune. Enorme l'affluenza registrata domenica 26 gennaio a Roccaraso: dal capoluogo campano e da zone limitrofe sono partiti 220 autobus, vale a dire circa 10mila persone che si sono riversate sulle piste dell'Aremogna, paralizzando in primis il traffico automobilistico, sia per l'arrivo ma anche e soprattutto per il viaggio di ritorno, quando in particolare si sono registrate lunghe code per lasciare la zona: sulla Strada Statale 17 si sono infatti resi necessari gli interventi dei carabinieri per consentire un deflusso regolare delle vetture.

Le Misure Adottate

Per evitare il collasso del sistema, è stato necessario limitare il numero di bus a 100, una misura drastica ma efficace per contenere il flusso e garantire sicurezza e ordine. Di fronte all'ondata di overtourism registrato domenica 26 gennaio, il sindaco di Roccaraso ha imposto le targhe alterne, poi il Prefetto de L'Aquila ha alzato l'asticella ed ha imposto un massimo di 100 bus turistici, per gestire al meglio il flusso turistico. Infatti, se in precedenza era stato deciso un transito per targhe alterne alzando l’asticella dei controlli, ora invece è arrivata la già citata “stretta ulteriore dovuta al fatto che sarebbe stato complicato creare un filtro con le targhe alterne, la limitazione parte da Roccaraso e riguarderà gli altri centri del comprensorio”, le parole del presidente della provincia Angelo Caruso.

Perché Roccaraso Attira Così Tanti Turisti?

I motivi di questa concentrazione di turisti non sono però esclusivamente legati ai vantaggi offerti dai suoi impianti. In realtà, i turisti a Roccaraso, ed in particolare da Napoli e zone limitrofe, sono un fenomeno che esiste almeno da fine Ottocento. Nel 1922 il primo vero boom, con l'apertura di uno dei primi Sci Club d'Italia e la presenza costante della famiglia reale, che inevitabilmente inizia ad "attrarre" anche i nobili da Napoli e provincia. Un feeling che è poi continuato anche dopo la guerra, quando cioè con la "normalizzazione" del Paese dopo le distruzioni, sempre più persone in cerca di un posto vicino ma al contempo caratteristico dove passare un fine settimana ripresero a viaggiare in direzione di Roccaraso e del Basso Abruzzo. A Roccaraso si trova il più grande comprensorio sciistico di tutta l’Italia centrale, con 130 km di piste.

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Le Sfide dell'Overtourism

Il termine overtourism si utilizza quando in una determinata località il numero di turisti, visitatori e villeggianti diventa sproporzionato rispetto alla capacità di quella specifica meta di gestire in maniera sostenibile la massa di turisti. Poiché quasi un lavoratore su dieci vive grazie a questo, il tema è estremamente delicato. Pur essendo il settore terziario uno dei settori trainanti dell’economia italiana, negli ultimi anni questo sta diventando in moltissime località ingestibile: spiagge assaltate d’estate, piste strapiene in inverno, città d’arte gremite di gente, e la soluzione al problema sembra lontana anni luce. Stando alla graduatoria stilata da Eurispes sulle città che più soffrono il problema dell’overtourism, Venezia e Roma sarebbero tra le prime quindici a livello globale (Venezia al secondo posto, Roma al tredicesimo).

Il problema principale dell'overtourism, oltre appunto alla capacità strutturale della destinazione di reggerne il flusso, con tutta una sequela di problematiche di sostenibilità ambientale e reputazionale, è legato proprio al target di turista che arriva, che non è sicuramente quello che si era pensato di attrarre per la destinazione ed il tipo di turismo proposto.

L'Importanza della Governance e del Marketing Territoriale

Ormai quando parliamo di turismo e promozione del territorio, non possiamo che parlare anche della governance, in particolare di DMO. Il Destination Management Organization (DMO) è la gestione coordinata di tutti gli elementi che compongono una destinazione (attrazioni, accesso, marketing, risorse umane, immagine e prezzi). Esso adotta un approccio strategico per collegare tra loro entità molto diverse per una migliore gestione della destinazione, ne derivano direttamente le DMO, organizzazioni senza scopo di lucro responsabili del management e del marketing di una determinata destinazione.

Strategie per un Turismo Sostenibile

La Campania mostra prudenza verso il «numero chiuso» come soluzione universale. Come sottolinea all’Ansa il sindaco di Pollica, Stefano Pisani: «Non abbiamo bisogno che ci sia il numero chiuso. Il nostro, come altri Comuni, non hanno bisogno di questo. Pisani evidenzia invece la necessità di un modello più strutturato, che non si limiti a limitare gli ingressi ma che favorisca una distribuzione più omogenea e duratura del turismo: «Credo sia più opportuno parlare di una gestione più attenta e strutturata del turismo che va spalmato su diversi periodi dell’anno e in tutti i territori, non solo quelli che richiamano generalmente i flussi». L’obiettivo comune è tutelare i territori, preservare la qualità della vita delle comunità e mantenere un turismo attrattivo ma sostenibile, capace di durare nel tempo.

Misure Concrete per Contrastare l'Overtourism

  • DMO per ogni destinazione: c’è bisogno di ordine a partire dalla governance.
  • Piani strategici di sviluppo turistico che coinvolgono i cittadini: coinvolgere la comunità locale è l’unico modo per responsabilizzare tutti e garantire che le esigenze dei local siano prese in considerazione.
  • Analisi di carico del territorio: obbligatoria per determinare quanta pressione turistica una destinazione può sostenere senza compromettere le sue risorse naturali, infrastrutture e qualità della vita.
  • Dati e intelligenza artificiale: usati per ideare politiche, governare i flussi in tempo reale, proteggere le situazioni a rischio, promuovere nuovi prodotti, individuare nuove motivazioni di viaggio.
  • Programmi e campagne di educazione e sensibilizzazione per turisti e residenti.

La proposta di estendere la gestione delle «Staff house» anche ai Comuni, oggi appannaggio esclusivo dei privati, rappresenta un tentativo concreto di rafforzare il ruolo degli enti locali nel rilancio turistico e nel controllo delle dinamiche di accoglienza: «Su mia proposta, quest’oggi, ho chiesto che si possa aprire anche ai Comuni la gestione delle Staff house, finora in gestione solo ai privati.

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