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Studi sul Turismo: Definizione e Tipologie

Il turismo è un fenomeno socio-economico che si traduce nei movimenti di un’enorme quantità di persone e di un’enorme quantità di capitali. Alcuni numeri aiutano a chiarirne i contorni: il turismo concorre direttamente al 3,6% del Prodotto Interno Lordo (PIL) mondiale, una percentuale che sale a oltre il 10% se si considera anche l’indotto. Un miliardo e quattrocentomila sono stati invece gli arrivi internazionali nel 2018: significa che nel 2018 (ultimo anno del quale sono disponibili i dati) sono arrivati nelle varie destinazioni turistiche 1.400.000.000 viaggiatori provenienti dall’estero (un americano che arriva in Italia o un italiano che arriva alle Maldive, per esempio).

Ognuno di noi, quindi, esprime una propria domanda di beni e servizi turistici e la somma di queste domande individuali verso un certo bene o verso un certo servizio turistico costituisce la domanda turistica complessiva.

Definizione e Classificazione del Prodotto Turistico

Il prodotto turistico si può classificare in vari ambiti: trasporti, ricettività e ristorazione, servizi complementari, svago, assistenza. Per trasporto si intendono i servizi dei vettori (aerei, navi, treni, ecc.) e le strutture relative a questi (porti, aeroporti, stazioni, strade, ecc.); la ricettività e la ristorazione sono necessarie per garantire al turista un luogo in cui soggiornare e dove mangiare, vedendo una sempre maggiore crescita della ricettività extra-alberghiera, come i bed&breakfast o gli appartamenti a uso turistico (es. AirBnB); i servizi complementari appartengono all’obiettivo del viaggio e a quello che il turista spera di trovare nel posto visitato: guide turistiche, servizi di balneazione, ecc..

Turismo Culturale: Un'Analisi Approfondita

Il recente rapporto ISTAT intitolato “Turismo Culturale in Italia” propone un'analisi del fenomeno non solo dal punto di vista della performance relativa ad arrivi e presenze, ma anche e soprattutto riguardo alla sua definizione.

In particolare, il turismo culturale come fenomeno con una propria identità si è affermato negli anni Novanta quando sono emersi alcuni sotto settori, tra cui il turismo del patrimonio, il turismo artistico, il turismo gastronomico, il cine-turismo e il turismo creativo. Ciò è avvenuto nel contesto della globalizzazione e dei progressi tecnologici che hanno favorito, tra le altre cose, una maggiore mobilità attraverso viaggi aerei più economici, una maggiore accessibilità a diversi luoghi e beni culturali, la proliferazione dei media e l’aumento dei viaggi indipendenti.

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Si chiamava infatti Grand Tour il lungo viaggio attraverso l’Europa, e soprattutto attraverso l’Italia, ritenuto di fondamentale importanza per l’educazione e la formazione culturale di scrittori, intellettuali, esponenti delle classi sociali superiori tra il XVII e il XIX secolo.

Il World Tourism Organization rappresenta il TC come due cerchi concentrici. Il cerchio più interno rappresenta il prodotto core del turismo culturale, mentre quello più esterno l’insieme delle tradizioni che concorrono alla sua definizione. Si parla quindi di un insieme di prodotti - chiamato “inner circle” - composto da «heritage tourism», legato al patrimonio culturale, e da «arts tourism», in relazione alla produzione culturale legata alle arti visive, all’architettura e alla letteratura.

Non solo. Negli ultimi anni la comunità scientifica concorda che la definizione e le declinazioni di TC siano strettamente legate al comportamento del visitatore, ai suoi desideri, alle sue necessità. Questo sguardo abbraccia la definizione di TC che vede il fenomeno classificato sulla base dei bisogni del visitatore e delle sue scelte. Secondo McKercher B. In questo quadro il TC è ritenuto uno dei rami più dinamici dell’industria del turismo moderno.

I dati ci fanno riflettere sulla complessità - anche della misurazione - del TC che deve essere letto nella sua totalità ma anche attraverso l’analisi delle sue diverse anime e prodotti.

Il Ruolo della Multi-Vocazione Territoriale

L’esame di questa classificazione congiuntamente all’incidenza delle presenze turistiche in rapporto al numero di abitanti di ogni classe stimola alcune riflessioni:

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  1. La multi-vocazione è un fattore di attrattività turistica a livello territoriale, soprattutto se tra le molteplici vocazioni turistiche di un territorio sono presenti caratteristiche di tipo culturale, storico artistico e paesaggistico.

Rispetto all’anno 2019 che l’ISTAT ha deciso di prendere a riferimento, la categoria prevalente in termini di presenze assolute, con il 34% sul totale delle presenze nazionali, è quella dei comuni con due o più vocazioni di cui una culturale, storica, artistica e paesaggistica, seguita dalle Grandi città (19,7%). Interessanti sono anche alcuni dati di performance che analizzano il fenomeno dal 2019 al 2022.

Un diverso comportamento da sottolineare è infatti stato registrato per la categoria dei comuni con due o più vocazioni di cui una culturale, storica, artistica e paesaggistica, che nel 2015 e nel 2019 rappresentavano rispettivamente il 35% e il 34,3% del totale delle presenze nazionali, ma che nel 2020 - anno della pandemia - crescono fino a rappresentare il 40,1% del totale delle presenze rilevate in Italia, in aumento, rispetto al 2019, di 5,8 punti percentuali.

Impatto della Pandemia e Ricostruzione del Settore

Il settore turistico è forse quello che ha subito il maggior impatto negativo tra tutti i settori economici in conseguenza della pandemia della Covid-19, diffusasi in Europa a partire dal mese di gennaio 2020. Improvvisamente nessuno si è più spostato dal proprio luogo di residenza, in parte perché spaventato dai rischi che si correvano, in parte perché obbligato a stare in casa in applicazione delle misure di sicurezza adottate dalle autorità pubbliche dei diversi paesi.

Alberghi, b&b, ristoranti, musei, attrazioni, aerei, navi si sono improvvisamente svuotati, costringendo molte imprese a chiudere, almeno provvisoriamente, e alcune di esse addirittura a fallire. Ciò che è certo è che il settore sarà completamente da ri-costruire, da ri-progettare, da ri-pensare.

rafforzamento degli aspetti che caratterizzano la destinazione e che, secondo il rapporto, giocano un ruolo fondamentale nella fase di demand management e cioè quando il futuro turista è a casa e sceglie il luogo da visitare.

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Formazione e Gestione nel Turismo

Quindi, perché una laurea? Il percorso in Economia e Gestione dei Servizi Turistici (EGST) forma figure professionali capaci di operare nello specifico nel settore dei servizi turistici e di sviluppare le competenze concettuali, professionali e relazionali volte all’individuazione dei bisogni del turista e alla produzione e gestione di beni e servizi turistici.

Il percorso in Economia e Gestione dei Servizi Turistici (EGST) è uno dei quattro percorsi di studio in cui si articola il corso di laurea in Economia e Gestione Aziendale, che si colloca nell’ambito della Classe L18 - Lauree in Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale. Il Corso di studi attribuisce grande rilevanza alle competenze linguistiche. Già in sede di accesso è previsto Test di posizionamento di lingua Inglese che, in caso di non superamento, comporta la frequenza di corsi di riallineamento.

Altro carattere fondamentale, derivante dalla accentuata missione professionalizzante del percorso, è il favore verso l’apprendimento di metodiche e modelli utili allo studente per poter operare poi in autonomia nei contesti aziendali. Da qui la scelta di proporre laboratori che affiancano i singoli insegnamenti (es.

Strategie di Revenue Management

L’obiettivo principale è sfruttare al meglio le caratteristiche di una struttura, come anche del territorio in cui si trova, per creare un prodotto ad hoc, tagliato su misura. Si punta ad influenzare la domanda combinando tra di loro alcuni elementi come prezzo, marketing e distribuzione. Uno degli elementi di fondamentale importanza per una corretta gestione dei guadagni in questa chiave è la conoscenza del proprio mercato, da analizzare prima di avventurarsi nella gestione dinamica delle tariffe. Laboratorio della durata di 24 ore, condotto dalla dott.ssa Giulia Eremita, esperta di marketing digitale nel turismo.

Digitalizzazione e Promozione Turistica

La gestione di questo mondo complesso avviene sempre più tramite il web che diventa la vetrina per le destinazioni turistiche, il luogo in cui farsi conoscere e promuoversi e il luogo in cui avviene la promozione e la vendita. Prima della conclusione del percorso, un momento essenziale è rappresentato dal tirocinio della durata di 150 ore, ma facoltativamente estendibile a 300, obbligatorio per tutti gli studenti, che viene svolto in imprese turistiche o enti del turismo.

Aperiturismo: Un'Iniziativa per il Turismo Consapevole

Con l’ottica di trattare il turismo in modo scientifico, rigoroso e ordinato per raggiungere obiettivi comuni, nasce nel 2018 Aperiturismo, un ciclo di incontri tematici ideato e promosso dal Consorzio UNO.

  1. FARE. Pensiamo sia necessaria una nuova cultura del Turismo, disciplina economica e seria, in un mercato sempre più competitivo, dove la vera differenza la farà il perché e il come. Con Aperiturismo vogliamo accendere un faro, dotarvi di metodologie, processi e strumenti, aiutarvi in un percorso di senso, collettivo e individuale.
  2. SQUADRA. Vogliamo facilitare l’incontro tra imprese, risorse e talenti, mettervi in dialogo e dialettica costante e nelle condizioni di poter scegliere. Pensiamo che due teste siano meglio di una e che condividere un obiettivo comune porti risultati inimmaginabili con importanti ricadute nel territorio.
  3. CON METODO. Siamo letteralmente ossessionati dai dati. Pensiamo che, senza di questi, non si possa controllare ed intervenire su nessuna variabile economica. Pensiamo che una piccola, ma vivacissima, realtà universitaria come la nostra possa essere il connettore ideale tra formazione, impresa e territorio.

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