Turismo e Musica in Italia: Un'Analisi Approfondita
Negli ultimi anni, il turismo musicale si è affermato come un motore economico sempre più rilevante per molte destinazioni nel mondo. Festival, concerti e tour internazionali muovono un enorme numero di visitatori, generando un impatto economico significativo e contribuendo alla destagionalizzazione del turismo.
L'Espansione del Turismo Musicale a Livello Globale
Anche a livello globale, il mercato del turismo musicale è in piena espansione. Tra ottobre 2023 e marzo 2024, il numero di biglietti venduti è cresciuto dell’83% rispetto all’anno precedente. Questi numeri ci suggeriscono che la musica dal vivo, dopo lo stop forzato durante gli anni della pandemia, è diventata una componente molto interessante dell’economia turistica italiana (e non solo), capace di attrarre visitatori da tutto il mondo e generare ricadute positive per hotel, ristoranti, trasporti e attività commerciali locali.
Opportunità e Sfide del Turismo Musicale
Uno degli aspetti più interessanti del turismo musicale è la sua capacità di ridistribuire i flussi turistici durante tutto l’anno. Se da un lato il turismo musicale rappresenta un’opportunità economica, dall’altro pone anche sfide ambientali e sociali. Il turismo esperienziale in generale e quello musicale nello specifico, è molto più di un trend passeggero: è un fenomeno che sta ridefinendo il modo in cui le persone viaggiano e vivono le destinazioni.
Il Turismo Musicale in Italia: Un Potenziale Inespresso
A differenza di paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti, in Italia il tema del turismo musicale è allo stato germinale. Al netto dei festival, l’Italia fatica a percepire la popular music come una ulteriore rappresentazione del patrimonio culturale e, dunque, ad attirare turisti internazionali interessati magari ai luoghi del cantautorato nostrano, o a una retrospettiva di un genere o movimento. Le mostre sono poche; archivi, biblioteche e collezioni musicali sono pochi anch’essi (praticamente nessuno se si guarda esclusivamente alla popular music); mancano in generale luoghi capaci di raccontare ciò che in passato sono stati i musicisti, che hanno visto e le sottoculture che hanno accolto.
L'Ascesa dei Festival Musicali
Una volta era un evento della musica rock e pop, recentemente della musica elettronica, il festival di musica è ormai diventato un rituale che riesce a radunare centinaia e migliaia di persone, dalla addetta ai lavori all’ascoltatrice occasionale. Dall’inizio del III millennio i festival musicali sono cresciuti in modo esponenziale, presentandosi non solo come un rinnovato metodo di ascolto e aggregazione sociale ma anche come un valido prodotto di mercato.
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Esempi di Festival Musicali
- In Italia: ‘Club to Club’ (fondato nel 2002)
- All’estero:
- ‘Primavera Sound’ in Spagna (2001)
- ‘Pitchfork Music Festival’ negli Stati Uniti (2011) e Francia
- ‘Field Day’ in Inghilterra (2007)
Un elenco di questi eventi sarebbe ineluttabilmente parziale oppure infinito.
L'Evoluzione dei Festival: Oltre la Musica
Inoltre, a crescere negli ultimi anni non sono stati soltanto i numeri delle manifestazioni e delle partecipazioni, ma anche le modalità, i formati e l’aspetto mediatico. I cosiddetti boutique festival e i festival ibridi rappresentano, ad esempio, eventi in grado di attirare un pubblico incuriosito anche dagli aspetti non propriamente musicali. Il pubblico si interessa a (e al pubblico viene venduta) un’esperienza a tutto tondo che per tre, quattro o cinque giorni, riesca a offrirgli non solo musica dal vivo, ma anche altre tipologie di arte o momenti di relax, accompagnati da escursioni, gite collettive presso monumenti e luoghi turistici, percorsi enogastronomici e workshop di cucina, sport, e così via.
Il Turismo Musicale nel Contesto Italiano
Nell’ottobre del 2021, Chiara Colli scriveva proprio di questi temi, in quello che sembra essere praticamente l’unico articolo sul tema del turismo musicale. L’articolo, in sostanza, promuove la prima edizione del Festival del Turismo Musicale a cura di Butik, una agenzia di comunicazione e consulenza. L’evento (online e in presenza) cercava di riorganizzare in modo sistematico una serie di dibattiti e di idee sulle potenzialità della relazione tra popular music, viaggi e valorizzazione del territorio. Le tre giornate principali sono state un susseguirsi di incontri e interventi da parte di persone del settore e docenti, con panel che sottolineavano da vari punti di vista l’esigenza di riscoprire i paesaggi e i territori d’Italia attraverso la musica. Che in Italia sia stata un’agenzia di comunicazione a riflettere per prima su questi temi è sicuramente indicativo di una cornice assai più complessa. A ogni modo, affrontare il tema del turismo musicale esclusivamente attraverso il quadro teorico della “valorizzazione del territorio” è senz’altro appropriato in un paese come l’Italia, se non addirittura necessario.
D’altronde è il paese con più siti UNESCO al mondo e, al tempo stesso, con più siti UNESCO abbandonati a loro stessi. A complicare le cose infatti arriva, come sempre, il capitalismo. L’interazione tra evento musicale, paesaggio e consumo risulta trascurata in questi pochi momenti di discussione; forse, in alcuni casi, abbozzata. Molti dei festival offerti su tutto il territorio nazionale, e in particolar modo nel Mezzogiorno, si tengono d’estate e cavalcano spesso l’onda di quel romanticismo che inonda i nostri feed da maggio a ottobre, fatto della cosiddetta “vita lenta”.
Le Dinamiche dell'Estate Italiana e i Festival
Inoltre, viene da sé che, tra gli ingredienti della “vita lenta”, troviamo la mitologia dell’estate italiana celebrata da sempre nella cultura pop e da sempre rappresentata attraverso pic-nic in spiaggia, coni artigianali e spritz al tramonto, città deserte e giardini all’aperto, scogliere mozzafiato e stupori dettati da tutte queste semplici cose. Una formula che - ricalcando nuovamente e in parte le parole di Barone - tende al nostalgico convenzionale, o quantomeno che restituisce un racconto parziale di ciò che l’estate italiana in realtà rappresenta.
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La Canzone Balneare: Un Fenomeno Tipicamente Italiano
La nascita della “canzone balneare”, o del “tormentone estivo” è stata un fenomeno tipicamente italiano che ha avuto origine grazie al miracolo economico tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta. Il dopoguerra è caratterizzato da orde di giovani che si ritrovano più denaro in tasca e più tempo libero di qualsiasi generazione precedente, oltre a nuovi modi e formati di consumare la musica (ad esempio il 45 giri, la fonovaligia portatile e successivamente il mangiadischi). La canzone balneare, sottolinea il musicologo Paolo Prato, costituisce un nodo centrale - culturale e musicale - attraverso il quale si costruisce, si alimenta e si amplifica proprio questo momento di evasione e libertà giovanile in stile sixties.
Sebbene sia stato un fenomeno ridotto, caratterizzato da poco più di un centinaio di dischi, il filone balneare è riuscito a cambiare le sorti dell’estate, che era rimasta fino ad allora una stagione morta per la discografia italiana, continua Prato in “Tempo d’estate. La canzone balneare nell’Italia degli anni Sessanta” (Diacronie, Marzo 2023). Canzoni come “Legata a un granello di sabbia” di Nico Fidenco, “Datemi un martello” di Rita Pavone, “Il peperone” di Edoardo Vianello, “Tipi da spiaggia” di Johnny Dorelli e ancora “La cabina” di Gianni Meccia o “La scogliera” di Louiselle, sottolineano la correlazione tra il boom economico di quegli anni e la canzone di largo consumo attraverso i crescenti simboli della stagione estiva: il bikini, il ballo sfrenato, l’abbronzatura, gli amori effimeri e la malinconia da fine agosto.
Esclusività vs. Inclusività: Una Riflessione sui Festival Estivi
Per quanto possa sussistere un legame tra la canzone balneare e l’estate italiana, la vita lenta, e i festival estivi, si percepisce comunque una certa cesura. Il tormentone estivo era ed è un prodotto di mercato di massa, e dunque inclusivo, costituitosi attraverso immagini e simboli condivisi a partire da una qualsiasi spiaggia, al di là della sua posizione geografica sulla penisola. Al contrario, le due mitologie e i festival estivi tendono sempre più all’esclusività dell’estetica for estetica’s sake, che mira a dei luoghi specifici già catalogati come “mozzafiato”.
I festival offrono non solo interessanti nomi nazionali e internazionali, ma anche il privilegio di sperimentare il vero stile di vita estivo italiano attraverso il cibo, le spiagge, i paesaggi, i pacchetti relax. Ma è sulla nozione di “privilegio” che ci si dovrebbe soffermare. Un full pass per un festival costa mediamente tra i 100 e i 150 euro, cui si aggiungono i costi dei trasporti, del vitto e dell’alloggio per una media di tre notti. Facendo un rapido calcolo, molto approssimativo, per un festival estivo si spendono almeno 400 euro.
Il prezzo cala drasticamente se si entra come artista, giornalista, amica di. Facendo un altro paio di calcoli - cioè quello che i social raccontano - le persone si concedono spesso più di una vacanza estiva, quindi oltre ai 400 euro del festival se ne aggiungeranno altri per altri weekend o lunghe settimane di pausa. Senza voler fare i conti in tasca a nessuno, possiamo tranquillamente dedurre che una studentessa, una persona con un lavoro precario o qualcuno che non si qualifica entro le tre categorie citate sopra, ci penserà due o tre volte prima di comprare i biglietti per un festival. Certo, la questione economica e le dinamiche legate al consumo e alla mercificazione rimangono valide anche per i festival non necessariamente estivi.
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Domande Chiave per il Futuro del Turismo Musicale in Italia
In conclusione, tornando all’articolo di Chiara Colli mi viene da chiedermi se il pubblico “più giovane, mediamente ‘colto’ e attento a istanze attuali come la sostenibilità” di cui Colli scrive, non sia composto anche da una fetta di trentenni e quarantenni (inter)nazionali e appartenenti alla classe media - o alla ricerca di un flirt con essa - non necessariamente interessati al discorso musicale, alla valorizzazione del territorio o alle potenzialità della popular music come patrimonio culturale, ma solo al sole magico di luglio, all’abbronzatura, alle scene pittoresche. Poiché sappiamo bene che questa fetta c’è e che è anche in espansione, allora le domande che dobbiamo veramente porci sono: quanti di questi festival creano una vera sinergia con il territorio e quanti hanno nelle loro line-up artisti locali? Quanti, poi, sono capaci di costruire delle scene artistiche e culturali capaci di sopravvivere anche durante l’inverno?
L'Italia: Un Brand Musicale di Rilevanza Globale
L’Italia, in quanto a risorse, non è certamente da meno con grandi “brand”, che la promuovono nel mondo: compositori, grandi teatri, interpreti, liutai, rassegne e il turismo musicale, nonostante sia stato ritenuto spesso un fenomeno di nicchia, quindi trascurato e poco studiato, in realtà oggi rappresenta un segmento importante per molte destinazioni.
In questo contesto, molte aree del Veneto, anche quelle più decentrate rispetto ai grandi flussi del turismo in Regione, vantano eventi e attività musicali di grande pregio, spesso inseriti in contesti di interesse storico-artistico che ne amplificano il potenziale attrattivo in vista di un turismo diffuso, meno stagionale e di qualità. Tale offerta principale copre diverse stagioni dell’anno, grazie anche alla programmazione dei teatri e delle fondazioni liriche e alle diverse tipologie musicali: lirica e corale, concertistica e jazz.
Il progetto “Note in Viaggio - Itinerari formativi esperienziali per valorizzare l’offerta musicale del Veneto”, finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito del POR FSE 2014-2020 D.G.R. n. 1220/2017 (Codice 79-1-1220-2017) di cui CUOA è capofila ha voluto riconoscere l’importanza e le potenzialità anche turistiche di questo patrimonio prezioso proprio con l’obiettivo di metterlo a sistema in un’offerta specificamente organizzata.
L'Eccellenza Musicale Italiana: Un Viaggio Attraverso Luoghi e Suoni
Per gli amanti della musica e dell'opera, l'Italia è un vero paradiso. Dai leggendari compositori che hanno plasmato il mondo della musica classica ai luoghi iconici che continuano ad affascinare il pubblico, l'Italia offre un viaggio indimenticabile nel cuore della sua eredità culturale. I contributi dell'Italia al mondo della musica sono a dir poco monumentali. Il paese è sinonimo di opera, essendo stato il luogo di nascita di questa forma d'arte drammatica alla fine del XVI secolo. Le arie altisonanti di Verdi, le strazianti narrazioni di Puccini e le melodie liriche di Bellini trovano tutte le loro radici nel suolo culturale italiano.
Teatro alla Scala: Un'Esperienza Sublime
Per qualsiasi amante della musica, assistere a uno spettacolo al Teatro alla Scala di Milano, o La Scala, è un'esperienza che rasenta il sublime. Una notte alla Scala è molto più di uno spettacolo; è un viaggio in un mondo in cui architettura, storia e arte convergono. Assicurati di arrivare presto per esplorare il Museo della Scala, che ospita un'affascinante collezione di cimeli, tra cui spartiti originali, ritratti di compositori e cantanti e costumi di produzioni storiche.
Cremona: La Città dei Violini
Un breve viaggio a Cremona introduce i visitatori alla ricca tradizione della liuteria della città, rappresentata da Antonio Stradivari. Il Museo Stradivariano (Museo del Violino) offre un'affascinante panoramica sulla maestria artigianale dietro gli strumenti a corda più celebrati al mondo. Uno dei punti salienti del museo è la possibilità di ascoltare questi strumenti storici in azione durante le dimostrazioni dal vivo. Il suono inquietantemente puro di un violino Stradivari è una testimonianza della duratura eredità dei liutai di Cremona.
Consigli per un'Avventura Musicale Italiana
Per sfruttare al meglio la tua avventura musicale in Italia, prendi in considerazione l'idea di abbinare le visite a questi luoghi iconici ad altri punti salienti culturali. Milano offre un mix di fascino storico e vivacità cosmopolita, rendendola una base ideale per esplorare la Lombardia.
Eventi Musicali e Tradizioni Autentiche: Un Viaggio Insolito
Grandi raduni pop-rock, street party, feste folkloriche, jazz e world music festival. Dai magici ritmi marocchini della tradizione Gnaoua al mistero dei dervisci turchi, dai balli gitani in Camargue alle calde e infinite notti salentine della Taranta, una serie di eventi accuratamente selezionati e proposti dal nostro team di esperti.
Esempi di Eventi Musicali Unici
- La Notte della Taranta (Salento, Italia)
- Umbria Jazz (Perugia, Italia)
- Festival Musica Gnaoua (Essaouira, Marocco)
E tu cosa aspetti? "Gli uomini del tempo antico percorsero tutto il mondo, cantarono i fiumi e le catene di montagne, le saline e le dune di sabbia. In ogni punto delle loro piste lasciarono una scia di musica. Avvolsero il mondo intero in una rete di canto." B.
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