Turismo in Iraq: Consigli di Viaggio per un'Esperienza Indimenticabile
L'Iraq: cosa suscita questa parola nell'immaginario collettivo? Certamente non è la destinazione che immaginiamo per una vacanza. Eppure ci sono persone che scelgono d’intraprendere dei viaggi diversi dagli altri, per una vera e propria vocazione interiore e con tutte le accortezze necessarie.
Perché Visitare l'Iraq?
Nel 2018 avevo visitato il Kurdistan Iracheno ma mi era rimasto il desiderio di poter visitare, prima o poi, anche Baghdad, Babilonia, Ninive, le città sante di Karbala e Najaf, la ziqurrat di Ur insomma l’Iraq e la sua millenaria cultura. Inoltre sono appassionata dell’area mediorientale dove riscontro una gentilezza a cui non sono abituata in altre zone del mondo. Ho visitato, infatti, tutti i Paesi confinanti e sono affascinata dall’accoglienza di quelle popolazioni.
Organizzare il Viaggio in Autonomia
Ho organizzato il viaggio da sola, basandomi su quanto reperito sui vari siti. Questa volta in particolar modo inerente alla sicurezza, e sui racconti di altri viaggiatori. Così, rassicurata dalla testimonianza di un vero viaggiatore, ho prenotato il volo e la prima notte. Il resto è stato deciso quotidianamente da me ogni mattina, in base alla bellezza dei luoghi, ai trasporti locali, agli orari dei musei e dei siti. Sono quindi stata sempre da sola.
Questo ha favorito la curiosità degli iracheni e ha aumentato la possibilità di dialogo perché essendo da sola è stato di certo più facile fermarmi a “parlare”. Il viaggio è durato nove giorni, sette di permanenza in Iraq più due di viaggio considerando anche gli spostamenti per arrivare a Malpensa, gli scali e i tempi tecnici degli aeroporti.
Come Spostarsi in Iraq
Ho raggiunto l’Iraq con l’aereo partendo da Malpensa con uno scalo a Istanbul: il visto, infatti, si ottiene solo in aeroporto. All’interno mi sono spostata esattamente come avrebbe fatto un iracheno. Quindi bus e taxi condivisi, in più con la mancanza di non conoscere l’arabo: ogni mattina la difficoltà e anche la bellezza di capire dove andare, ossia in quale stazione dei bus dirigermi e poi comunicarlo al tassista.
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I bus/taxi condivisi sono una particolarità di molti Paesi: partono quando sono al completo e hanno un prezzo irrisorio, anche per spostamenti di molti chilometri. Viaggiare con gli iracheni mi ha permesso di ascoltare, sul bus/taxi, musica locale, di apprezzare le soste nei lunghi percorsi dove ci si ferma in autogrill, infine di cercare di scambiare qualche parola e soddisfare le curiosità.
Il Primo Impatto e l'Accoglienza
Il primo impatto è stato di estrema curiosità. Essere nella città delle mille e una notte, in Mesopotamia, nella terra di Babilonia e Ninive, del cuneiforme, purtroppo della guerra degli anni ‘90, nella culla della civiltà ma soprattutto in un luogo che mai avrei pensato di poter visitare. Ho subito confermato quanto mi era stato raccontato da Mattia: gentilezza, curiosità, aiuto da parte delle persone incontrate.
Durante il viaggio in Iraq ho solo consolidato le prime impressioni: di estrema accoglienza, apertura e gentilezza di un popolo che si è mostrato caloroso, umano e disponibile. L’accoglienza è stata stupenda: persone curiose, gentili, calorose, umane, disponibili, aperte, sorridenti, che si trattasse di uomini, donne, bambini, militari.
Non conto le persone che senza alcuna richiesta mi hanno aiutato contrattando con i tassisti e indicando loro dove volessi andare, che si sono preoccupate di sapere se mi sentissi al sicuro, due volte anche mi hanno chiesto se io avessi bisogno di soldi e che era un grande onore avermi nel loro Paese.
Stereotipi da Rompere
Quanti stereotipi da sradicare con forza: la pericolosità e la paura che ci incute anche solo la parola Iraq è da cancellare totalmente. Mai mi sono sentita in pericolo, mai ho sentito sguardi indiscreti, mai qualcuno è andato oltre un dialogo di pura curiosità, mai le perquisizioni sono andate oltre una normale routine, mai sono stata derubata, mai ho temuto di non tornare a casa o che anche solo lontanamente mi potesse capitare qualcosa di negativo.
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Ho ricevuto sorrisi, aiuti, foto, acqua, cibo; mi sono sentita speciale, un’ospite attesa per tanto tempo e finalmente arrivata dove tutti si sono dimostrati felici e onorati di poter anche solo parlare con me.
Alloggio e Cibo
Ho dormito in piccole sistemazioni a buon prezzo, i primi giorni scelte online su Booking già in Iraq, poi ho deciso di togliere anche questa certezza e ho deciso di fidarmi dei consigli delle persone incontrate. Infine gli ultimi due giorni recandomi direttamente negli alberghi e chiedendo se ci fosse posto per me.
Ho mangiato cibo di strada e spesso sono stata invitata a consumare kebab (shawarma), falafel, zuppa di ceci e l’immancabile tè caldissimo servito nei piccoli e bombati bicchieri di vetro. A Samarra ho dormito all’interno della moschea, come pellegrina: mi è stata fornito l’abaya (il lungo camice che copre tutto il corpo eccetto la testa, i piedi e le mani), poi la cena ed infine la possibilità di dormire nella moschea insieme alle altre donne presenti lì.
Abbigliamento Appropriato
Gambe sempre coperte, braccia e testa invece scoperte. Ho indossato il velo e in un caso l’abaya (mantello ampio che si appoggia sulla testa e copre tutto il corpo) solo per entrare nelle moschee, forniti da un apposito servizio all’ingresso delle zone sante di Karbala, Kufa e Samarra.
Esperienze Toccanti
Sembro ripetitiva ma mi ha colpito la loro estrema gentilezza e i loro sorrisi. Ho mille esempi: l’ultima sera ho deciso di farmi tagliare un po’ i capelli (li ho corti, molto semplici) e il parrucchiere non ha voluto alcun soldo… nulla di nulla. Stessa cosa con un tassista che mi ha detto che, in quanto ospite, non avrei dovuto pagare.
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Oppure una ragazza che su un bus condiviso, alla sosta a metà viaggio, mi ha chiesto cosa volessi da mangiare e mi ha offerto biscotti e l’immancabile acqua. Oppure un uomo che mi ha dato la password del suo Wi-Fi così abbiamo potuto “conversare” utilizzando lo smartphone. In una parola, per sintetizzare tutto, direi che sono stata accolta come una persona speciale.
Insegnamenti Appresi
Non fidarsi dei luoghi comuni, degli stereotipi, del sentito dire, delle opinioni parziali e faziose. Consiglio di approfondire, di studiare, di conoscere, di parlare con le persone che sono state nei Paesi e di non fidarsi ciecamente dei telegiornali che si interessano solo nei momenti bui e che ci forniscono spesso un’immagine distorta della realtà o perlomeno da modificare.
Infine ciò che considero un mio mantra: i governi non rappresentano le persone, sono due entità separate ed è sbagliato fare l’equazione governo = popolo.
Consigli Pratici per Organizzare un Viaggio in Iraq
Organizzare un viaggio in Iraq in autonomia non è stato facile. La Farnesina sconsiglia viaggi a qualsiasi titolo in Iraq Federale e in Kurdistan Iracheno. Se in ogni caso deciderete di organizzare un viaggio in Iraq in maniera autonoma, secondo me è fondamentale conoscere almeno un po’ un dialetto arabo comprensibile in Iraq (GCC, Oman, Yemen, forse Egitto dovrebbero funzionare). È fondamentale avere esperienza di viaggio pregressa in Medio Oriente, possibilmente in paesi instabili dove non è semplice viaggiare in autonomia.
- Visti: Il visto d’ingresso per l’Iraq Federale vale anche per il Kurdistan iracheno, ma non viceversa. Si può ottenere all’aeroporto di Baghdad o in altri aeroporti dell’Iraq Federale, costa 75 USD, va pagato in contanti e con banconote impeccabili. Il visto d’ingresso per il Kurdistan iracheno si può fare online, ma non permette di entrare in Iraq Federale.
- Alloggi: In Iraq gli hotel sono abbastanza costosi a fronte di un servizio generalmente scadente. Booking.com non è diffuso in Iraq Federale, o lo è solo per hotel di grandi catene o comunque chic. Per di più, la maggior parte degli hotel vuole essere pagata in contanti.
- Trasporti: Spostarsi in Iraq è abbastanza facile, ma non così intuitivo, almeno all’inizio. Esiste una specie di trasporto pubblico, che nella sua semplicità mi è sembrato davvero efficace e geniale. In sostanza, gli autobus non hanno linee o capolinea, perché percorrono le città lungo le arterie principali sempre dritto, nord/sud, est/ovest.
- Sicurezza: Secondo la Farnesina, l’intero Iraq non è sicuro ed è una meta assolutamente da evitare per viaggi a qualsiasi titolo. Le aree realmente off-limits sono quelle più vicine al confine con Siria e Giordania, Falluja, Kirkuk e alcune zone della piana di Ninive e nei dintorni di Mosul.
- Guide Locali: Le guide locali sono spesso improvvisate e in generale sono care. Il costo giornaliero di una guida varia tra i 100$ e i 400$ complessivi al giorno, a seconda di dove siete e cosa volete fare.
- Abbigliamento: In generale, in tutto il paese è bene mantenere un abbigliamento modesto secondo i canoni islamici, ma anche quelli cristiani conservatori o di altre confessioni presenti in Iraq. In questa zona tutte le donne portano l’abaya e sarebbe assolutamente fuori luogo, data la santità dei posti, se le turiste non la indossassero.
- Costi: L’Iraq è un paese più caro di quello che si può pensare. Il costo della vita è più basso che in Italia, ma comunque non è economico come tanti altri paesi turistici della stessa area geografica. Bisogna pagare tutto in contanti e bisogna portarseli dall’Italia, possibilmente in dollari, perché è difficile prelevare.
Tabella dei Costi Approssimativi per un Viaggio di Due Settimane
Spesa | Costo Stimato |
---|---|
Voli | Circa 500€ |
Alloggi | Circa 400€ (variabile) |
Trasporti | Circa 200€ |
Cibo | Circa 200€ |
Guide Locali (4 giorni) | Circa 300€ |
Totale | Circa 1600€ |
Questo travagliato stato del Medio Oriente non è purtroppo una meta di viaggio ideale, ma lo potrà diventare quando il processo di pace sarà ultimato e la stabilità avrà fatto ritorno.
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