Turismo Sessuale Femminile in Africa: Dati e Statistiche
Negli ultimi decenni, la prostituzione e il commercio sessuale in Africa sono stati oggetto di crescente attenzione a livello internazionale. Tuttavia, un fenomeno meno discusso è il turismo sessuale. A seguito delle restrizioni nel Sud-Est e nell'Est asiatico e della mancanza di controlli in alcuni Paesi africani, il continente è diventato una meta privilegiata per i turisti sessuali, prevalentemente europei.
L'Aumento del Turismo Sessuale in Africa
In diversi Paesi africani, il turismo sessuale è in aumento. Spesso si pensa a uomini d'affari che sfruttano la loro posizione per soddisfare i propri desideri sessuali all'estero, ma è importante notare che sempre più donne occidentali visitano l'Africa alla ricerca di uomini "giovani, forti e virili".
Il "Romance tourism" è un fenomeno sempre più crescente, dove molte donne ricercano vere e proprie relazioni romantiche con uomini di posti esotici. Secondo uno studio della sociologa Jacqueline Sanchez Taylor, raramente le donne che praticano questo tipo di turismo lo considerano una forma di prostituzione.
Taylor ha intervistato molte turiste sulle spiagge della Giamaica e della Repubblica Dominicana, rilevando che un terzo aveva avuto rapporti sessuali con uomini del posto durante il soggiorno e il 60% riconosceva che nella relazione influivano interessi economici. Nonostante ciò, non si sentivano "turiste sessuali". Solo il 3% delle donne intervistate ha ammesso di aver avuto relazioni esclusivamente sessuali, mentre oltre il 50% le ha definite di tipo romantico.
Il Turismo Sessuale Minorile
Purtroppo, questa pratica non è limitata agli adulti. Negli ultimi anni, il turismo sessuale in Africa è diventato sempre più orientato verso ragazzi e bambini. I minori coinvolti sono spesso abbandonati dalle loro famiglie o incoraggiati a prostituirsi per diventare una fonte di guadagno. I principali fattori che spingono i minori verso questo commercio sono l'esclusione sociale e la povertà.
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Il turismo sessuale in Africa ha raggiunto anche il Kenya, in particolare la zona costiera, che sta rapidamente diventando una destinazione popolare per turisti alla ricerca di prostitute minorenni. Un recente studio dell'UNICEF ha reso noto che il 30% delle ragazze di età compresa tra i 12 e i 18 anni nelle zone costiere del Kenya è coinvolto in qualche forma di lavoro sessuale. La città di Malindi ospita oggi un commercio sessuale minorile nascosto.
Il turismo sessuale in Africa è spesso considerato dalla società come un mezzo accettabile per guadagnarsi da vivere.
Il Turismo Sessuale Femminile: Numeri e Tendenze
Sono 700 mila le turiste europee che ogni anno si recano in località esotiche alla ricerca di incontri sessuali “mordi e fuggi”. Giamaica, Cuba, Thailandia, Senegal, Costarica, Brasile, Marocco ed altri Paesi al di là dell’equatore, sono le mete scelte da donne occidentali di seconda e anche terza età per vivere esperienze erotiche con giovanissimi, ricompensati con denaro e regali.
Il turismo delle donne in cerca di compagnia ha iniziato a svilupparsi nei Paesi anglosassoni, dove sembra che siano raddoppiate nell’arco di sei anni. In Italia sono circa 1 milione e 400 mila. Pare però che il fenomeno tra le donne italiane sia meno evidente e marcato in relazione ad altri Paesi del mondo; questo sembra essere attribuito alla tipicità del soggetto italiano tendenzialmente pigro e poco incline all’adattamento, nonché la minore conoscenza delle lingue che renderebbe il popolo italiano più restio all’approccio con gli stranieri.
Non esistono dati ufficiali sul turismo sessuale femminile, anche se sono stati condotti in proposito diversi studi. Ad esempio, uno di questi condotto dall’Università di Santo Domingo, ha riportato una serie di interviste ai “beach boys” della Repubblica Dominicana. La realtà riportata in questo studio racconta che questi ragazzi, quando sono in cerca di soldi, avvicinano sulla spiaggia le donne più mature, tendenzialmente dai 40 anni in su oppure donne in sovrappeso. Vengono scelte in particolare le turiste che risultano a prima vista meno abbronzate, perché sta ad indicare che hanno appena iniziato la vacanza e resteranno più a lungo.
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Inizialmente si offrono come guide turistiche, istruttori di ballo, o proponendo di fare esperienze di vita tipiche del posto. Secondo gli intervistati le “prede” più facili sono quelle canadesi-francesi, seguite dalle canadesi-inglesi, per finire al terzo posto quelle italiane.
La donna dal canto suo, a differenza dell’uomo in cerca di avventure, trova il suo toy boy per frequentarlo per l’intera vacanza, adotta un approccio tendenzialmente più romantico e sentimentale.
I paesi che più frequentemente vengono scelti per questo tipo di “vacanza” sono il Sudamerica, la Giamaica e Capo Verde. Negli ultimi anni si è incrementata l’attenzione anche verso l’Africa in particolare il Kenya.
Interventi e Soluzioni
In un contesto così difficile risulta ancor più chiaro quanto sia importante aiutare le bambine del Kenya da un punto di vista educativo ed economico, per aiutarle ad uscire dalla povertà e dall’emarginazione.
Alice for Children opera dal 2006 nelle baraccopoli di Nairobi, uno dei luoghi più poveri al mondo, dove le violazioni dei diritti umani, soprattutto delle bambine, sono all’ordine del giorno. Abusi e violenze sessuali, matrimoni precoci, ma anche sfruttamento della prostituzione sono all’ordine del giorno.
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Dal 2021 abbiamo dato vita ad un programma dedicato alle bambine dello slum, con l’intendo proprio di aiutare la categoria più sfortunata delle baraccopoli. Da una parte ci concentriamo sulla difesa contro la Period Poverty, l’impossibilità economica di avere un’igiene adeguata durante il ciclo mestruale, e sulla difesa della salute e della sicurezza delle bambine. Dall’altra sosteniamo il loro percorso educativo, portandole a scuola e, nel caso in cui abbiano cominciato la scuola con degli anni di ritardo, facendo loro frequentare un corso accelerato per recuperare il tempo perduto.
Tutto questo per liberare quante più bambine e ragazze possibile dal giogo della povertà. Per evitare che possano essere interessate da tutta una serie di fenomeni fortemente legati alla povertà africana, tra cui il turismo sessuale in Africa.
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