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Turismo Sostenibile in Africa: Esempi e Buone Pratiche

Il turismo sostenibile in Africa è in crescita, con destinazioni e operatori che dimostrano un'attenzione particolare al rapporto tra attività turistica e ambiente. Credo molto nel concetto di turismo sostenibile, così come è definito dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (WTO): “lo sviluppo turistico sostenibile soddisfa le esigenze attuali dei turisti e delle regioni di accoglienza, tutelando nel contempo e migliorando le prospettive per il futuro. (…). I prodotti turistici sostenibili sono quelli che agiscono in armonia con l’ambiente, la comunità e le culture locali”. Per questo scelgo destinazioni e operatori che, attraverso iniziative concrete, dimostrano una particolare attenzione al rapporto tra attività turistica e ambiente.

Lo Stato dell'Arte del Turismo Sostenibile in Africa

Il turismo sostenibile in Africa è molto sviluppato. Sapevate che paesi come Tanzania, Kenya e Botswana hanno bandito l’utilizzo di sacchetti di plastica? O che molti lodge e campi tendati in Africa, non utilizzano più bottiglie di plastica ma hanno istallato dispenser per l’erogazione dell’acqua? I clienti possono ricaricare così le loro borracce e se ci pensiamo bene, con una media di 3/4 bottigliette di plastica al giorno a testa, in un piccolo campo tendato che arriva ad ospitare 10/12 persone, si possono eliminare dalle 100 alle 150 bottiglie in soli 3 giorni di soggiorno. Queste bellissime strutture immerse nella savana sono inoltre progettate in modo da avere il minimo impatto ambientale: utilizzano materiali eco-sostenibili, producono energia attraverso pannelli solari, riutilizzano l’acqua dove possibile.

I campi di Asilia, in Kenya e Tanzania ad esempio, rispondono ai più alti standard di eco-turismo. Hanno ridotto al minimo l’utilizzo di combustibili fossili e compensano l’impatto ambientale con finanziamenti a sostegno di progetti di forestazione locale e di introduzione di orti in aree remote e desolate. Gli ospiti sanno che per ogni notte trascorsa in queste strutture una piccola ma significativa cifra (5 dollari) viene impiegata a sostegno di progetti per la fauna selvatica e le comunità locali. In ogni campo inoltre sono stati nominati dei veri e propri custodi dell’ecologia, gli Eco-Warriors, responsabili della raccolta di tutti i rifiuti prodotti, della selezione e raggruppamento in base alla modalità di smaltimento e dell’invio settimanale ad Arusha dove si realizza il processo di riciclo. Questa iniziativa, oltre ad avere un obiettivo eco-sostenibile, dà lavoro a uomini e donne dei villaggi vicini ai lodge e diventa quindi anche un progetto di sostegno per le comunità locali.

Strutture Ricettive Eco-Sostenibili

Altri esempi di turismo sostenibile in Africa li troviamo in Botswana, dove la catena di lodge e campi tendati Desert&Delta ha introdotto nella regione del Chobe la prima flotta di veicoli elettrici e imbarcazioni senza emissioni di CO2, in Africa. L’esperienza del safari nel Chobe Game Lodge è quindi ecologica oltre che spettacolare! Le jeep elettriche sono estremamente silenziose e questo permette di avvicinarsi agli animali godendo appieno dei suoni della savana, e al tempo stesso di ridurre significativamente le emissioni di carbonio dei veicoli.

Il Caso del Marocco: Un Modello di Turismo Eco-Sostenibile

Dalle spiagge atlantiche alle dune del Sahara, passando per montagne e città storiche, il Marocco è una delle mete più affascinanti del Nord Africa. Il turismo qui non conosce crisi e proprio per questo, negli ultimi anni, il paese ha avviato una virata decisa verso un modello di turismo eco-sostenibile, fondato sul rispetto per l’ambiente, la valorizzazione delle risorse locali e il coinvolgimento attivo delle comunità. Si tratta di un cambiamento concreto, che sta trasformando il turismo marocchino in una risorsa responsabile, equa e duratura.

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Turismo che Crea Valore per l'Ambiente e le Persone

Dal 2006, anno della firma della Carta del Turismo Responsabile da parte di oltre 60 città, il Marocco ha scelto di promuovere un turismo rispettoso delle persone, dei luoghi e delle tradizioni. L’obiettivo è duplice: da un lato proteggere il patrimonio naturale e culturale, dall’altro creare opportunità di crescita e benessere anche per le popolazioni locali. Questo approccio sfocia quindi nella promozione di destinazioni meno note come Azilal, Taroudant, Errachidia o Ifrane: luoghi in cui la natura, l’artigianato e l’ospitalità tradizionale si intrecciano, regalando esperienze di viaggio autentiche e a basso impatto ambientale.

Centrale, in questo senso, il coinvolgimento delle comunità locali nel turismo sostenibile marocchino. Cooperative, artigiani e guide vengono supportati per offrire ai turisti esperienze autentiche. In città come Chefchaouen o Essaouira, infatti, oggi è possibile soggiornare in riad familiari, immergendosi completamente nella quotidianità.

Marchi e Iniziative per un Cambiamento Reale

A confermare l’impegno del Marocco sono stati accolti e introdotti marchi di qualità ambientale e programmi di certificazione che possano ufficializzare l’impegno delle realtà coinvolte. Tra questi, spiccano:

  • Il marchio “Chiave Verde”, destinato agli alloggi turistici che adottano pratiche sostenibili;
  • La “Bandiera Blu”, che oggi sventola su oltre 20 spiagge marocchine per premiare la pulizia e la gestione ecologica delle aree costiere;
  • I Trofei del Turismo Responsabile, promossi dal Ministero del Turismo, che riconoscono ogni anno le realtà più virtuose del settore.

Accanto a questi riconoscimenti, si sviluppano anche importanti progetti di conservazione attiva, come il trattamento delle acque reflue a Marrakech - utilizzato anche per irrigare i campi da golf - o i programmi a tutela di riserve naturali e dei parchi regionali.

Ai Primi Posti per le Energie Rinnovabili

Non solo turismo però, il Marocco infatti, è tra i leader africani nella produzione di energia pulita. La centrale solare di Noor a Ouarzazate è la settima al mondo nel suo genere, ed è un esempio significativo dell’ambizione marocchina nel campo delle rinnovabili, che vengono ovviamente utilizzate anche dalle strutture ricettive.

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Viaggi Organizzati: Una Scelta Consapevole

In un Paese così vasto ed eterogeneo, optare per viaggi organizzati da realtà attente alla sostenibilità è una scelta pratica ma anche consapevole. I tour eco-responsabili permettono di scoprire il Marocco in modo confortevole e rispettoso, limitando gli spostamenti superflui, prediligendo strutture sostenibili e sostenendo l’economia locale. Si tratta di un’alternativa intelligente per chi vuole viaggiare senza compromettere l’equilibrio di un territorio tanto ricco quanto fragile.

Un Modello per un Turismo del Futuro

Il turismo eco-sostenibile in Marocco non è più un sogno, ma una realtà positiva che cresce e si consolida anno dopo anno. Grazie alla sinergia di politiche pubbliche, iniziative private e impegno delle comunità, il Paese offre un esempio concreto di come un altro modo di fare accoglienza sia possibile.

Il Botswana: Un Punto di Riferimento per il Turismo Sostenibile

Il Botswana è una terra ricchissima di storia e di biodiversità. Qui si possono ammirare le pitture rupestri preistoriche di Tsodilo Hills e sperimentare la ricchezza naturale del Kalahari e del Delta dell’Okavango. Nel 2002 il Botswana ha fatto una scelta lungimirante e pionieristica implementando una strategia nazionale per l’ecoturismo. L’obiettivo era proteggere i tesori naturali del paese, consentendo però alle comunità locali di trarre beneficio dal crescente fenomeno del turismo. A questo è stato associato anche un programma di certificazione - l’Ecotourism Certification System - per incoraggiare le imprese turistiche a sostenere un comportamento responsabile dal punto di vista ambientale, sociale e culturale. I risultati non si sono fatti attendere.

Oggi il Botswana è un punto di riferimento per il turismo sostenibile in Africa. Il 37% del suo territorio è protetto e sono stati creati diversi santuari per la protezione della fauna selvatica a rischio estinzione come, per esempio, i rinoceronti. Inoltre il paese è impegnato nella lotta contro il bracconaggio, in particolare nella protezione delle ultime grandi mandrie di elefanti in libertà. La maggior parte delle strutture ricettive del Botswana, soprattutto quelle che si trovano all’interno delle aree protette, è eco-friendly. Questo significa che i veicoli sono al 100% elettrici e solo il 5% dei rifiuti viene smaltito in una discarica locale. Inoltre, i camping sono alimentati quasi esclusivamente da impianti solari. Questo approccio al turismo ha portato anche un ingente beneficio per la popolazione locale. Oggi il turismo è la seconda industria del paese e il Botswana è riuscito a trasformarsi da uno dei paesi più poveri del mondo a un paese a medio reddito. Nonostante i risultati già raggiunti, l’attenzione rimane alta. Ovvero, immergersi nella natura e nella storia dei nostri antenati.

Il Botswana ospita una varietà straordinaria di ecosistemi e di fauna selvatica. Solo per citarne alcuni: il Delta dell’Okavango e il deserto del Kalahari. In questo territorio si possono trovare esemplari rappresentativi della grande fauna selvatica dell’Africa meridionale. Parliamo di leoni, leopardi, ghepardi, giraffe, zebre, ippopotami, bufali africani, iene e ben 22 specie di antilopi. E poi ci sono quelle che vengono chiamate il “Louvre del deserto”: le Tsodilo Hills.

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Best Practice per un Turismo Responsabile: Cosa Possiamo Fare Noi

Anche noi viaggiatori, ospiti per un breve periodo della natura africana, possiamo fare la nostra parte e contribuire alla tutela dell’ambiente. Con piccoli gesti possiamo trasformare il nostro viaggio-safari un una eco-avventura, e fare così del turismo sostenibile in Africa:

  • Evitiamo di usare la plastica. Non mettiamo in valigia sacchetti di plastica che pensiamo di smaltire in viaggio ma piuttosto una bella borraccia, da riempire e usare quotidianamente.
  • Risparmiamo energia. Quando siamo in camera o in tenda utilizziamo le luci solo se necessario e ricordiamoci sempre di spegnerle quando usciamo. Non teniamo in carica i nostri device più a lungo del necessario.
  • Usiamo poca acqua. Preferiamo una breve doccia ad un bagno in vasca e non lasciamo scorrere l’acqua mentre ci laviamo i denti.
  • Facciamo shopping sostenibile. Poniamo attenzione ai souvenir che acquistiamo evitando prodotti realizzati con specie in via di estinzione, come ad esempio l’avorio. Scegliamo oggetti artigianali creati localmente.
  • Facciamo tante domande. Per conoscere e comprendere la cultura di chi vi ospita interagiamo con lo staff e chiediamo informazioni sulle loro culture e sulla loro storia. Saremo affascinati dal significato che si cela dietro le danze, i canti e le esperienze tradizionali che vengono condivise con noi come ospiti.

Viaggiare in Africa in modo sostenibile, sia a livello sociale che ambientale, riducendo l’emissione di CO2 è possibile ? Sembrerebbe di sì secondo un’interessante analisi pubblicata su travelweekly.com. Il sito dedicato ai viaggi fa luce su questa tendenza che coinvolge sempre più viaggiatori. Viaggiare cercando di prendersi cura del pianeta, facendo del viaggio non solo una scoperta ma un’occasione per creare buone abitudini sostenibili: è la nuova tendenza dei cosiddetti “eco-guerrieri” o, potremmo dire, “eco-viaggiatori”.

Alcuni consigli per viaggiare in modo sostenibile

  • Una delle scelte più interessanti riguarda la partenza senza bagagli. Si tratta nello specifico di partire in aereo con i vestiti addosso e un piccolo bagaglio a mano per l’essenziale come smartphone, spazzolino da denti e dentifricio. In questo modo si alleggerisce il carico dell’aereo e si riduce il fabbisogno di carburante e le conseguenti emissioni di CO2. All’arrivo a destinazione, spiega il sito di viaggi, questi viaggiatori acquistano tutti i vestiti e gli elementi essenziali per la vacanza da fornitori locali, solitamente piccole imprese o venditori del mercato.
  • Un altro consiglio per viaggiare senza inquinare o, almeno, riducendo al massimo l’inquinamento, è anche quello di realizzare un itinerario più “calmo”, senza troppi spostamenti veloci. Extraordinary Journeys sta cercando di incoraggiare le persone ad aderire al viaggio lento, il che significa ad esempio non prendere voli ogni due giorni.
  • Un altro progetto sviluppato nel continente e interessante in questo senso è “Fare le valigie per uno scopo”, progetto del movimento Pack for a Purpose incoraggia i viaggiatori a viaggiare leggeri, risparmiando spazio nei bagagli per le forniture necessarie ai progetti comunitari in tutto il mondo, riporta Travel Weekly.

Il turismo sostenibile in Africa fa bene a noi, perché ci arricchisce della conoscenza di culture e luoghi diversi. Fa bene alla popolazione locale, all’economia e all’ambiente. Fa bene alle generazioni future, perché è un turismo che non sfrutta e non impoverisce, ma mira a salvaguardare i territori e le culture.

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