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Cosa Vedere a Torino: Un Tour tra le Piazze Più Belle

Che ne dici di scoprire meglio Torino facendo un giro a piedi tra le piazze più famose del centro? Ma prima di cominciare, voglio condividere questa citazione del giornalista Beppe Severgnini: “Per capire le piazze occorre frequentarle. E per frequentarle, non bisogna avere fretta.

1. Piazza Castello, il Centro di Torino

Piazza Castello è la piazza più famosa di Torino, il fulcro del centro storico, dove convergono alcune delle vie più importanti della città, perfette per lo shopping e per passeggiare nel fine settimana.

È stata la piazza del potere della dinastia Savoia, ed oggi è la piazza di tutti, abitanti e visitatori, che qui si radunano per partecipare ai principali eventi cittadini e per ammirare i suoi capolavori architettonici.

La prima sensazione che ti comunicherà sarà quella di eleganza e regolarità per via delle facciate tutte omogenee, con il porticato a pianoterra e due piani di finestre sempre alla stessa distanza, con timpani triangolari che si alternano a timpani semicircolari.

Al centro c’è però un edificio curioso, metà palazzo barocco e metà castello medievale. Si tratta di Palazzo Madama, sede del Museo Civico di Arte Antica. Potrai ammirare inaspettati capolavori della storia dell’arte, all’interno di un palazzo che racconta anche le tappe principali della storia cittadina.

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A questo punto supera la cancellata difesa dalle statue dei Dioscuri ed entra in Piazzetta Reale. Ti ritroverai davanti a Palazzo Reale, sede dei Musei Reali di Torino. Con un unico biglietto di ingresso potrai visitare non solo i sontuosi appartamenti reali in cui i Savoia hanno vissuto nel corso dei secoli, ma anche la Cappella della Sindone, i Giardini Reali, l’Armeria Reale e le ricchissime collezioni d’arte della Galleria Sabauda e del Museo di Antichità.

A fianco della cancellata, sotto ai portici sulla destra non perderti la Biblioteca Reale. A sinistra della cancellata, c’è invece la Real Chiesa di San Lorenzo, altro capolavoro barocco dell’architetto Guarino Guarini.

Come per la Cappella della Sindone, mentre osservi da fuori l’andamento curvilineo della cupola hai già una sorta di anticipazione della sua originalità all’interno. Dentro, infatti, otto costoloni si slanciano a due a due, per poi intersecarsi al centro disegnando una stella a 8 punte. La cupola è poi traforata da una serie di finestre e aperture ovali che fanno filtrare la luce. Il risultato? Una serie di facce, a tratti inquietanti, che ci osservano dall’alto.

E se già la volta piena di vuoti ci crea molti dubbi su come faccia a star su a livello strutturale, non parliamo del fatto che si appoggia su esili colonne e non su robusti pilastri.

Nell’angolo a sud-ovest spicca invece la Torre Littoria, di proprietà della Reale Mutua Assicurazioni. Si tratta di uno dei pochissimi grattacieli del centro, realizzato durante il periodo razionalista.

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Vista l’omogeneità urbanistica della piazza, per la maggior parte dei torinesi è sempre stata un’intrusa. E dire che ai suoi tempi poteva considerarsi un modello di modernità, essendo il primo edificio ad avere uno scheletro di base in acciaio, poi rivestito da un involucro in mattoni. Probabilmente sarebbe stato meglio non costruirla in una piazza come questa.

Il lato est della piazza ospita il Teatro Regio, il principale teatro lirico della città. Ma non lo troverai affacciato direttamente su piazza Castello. Il suo geniale architetto Carlo Mollino ha infatti creato un edificio che è allacciato ai portici della piazza tramite due collegamenti sopraelevati. In questo modo ha rispettato la regolarità delle facciate, e al tempo stesso ha potuto realizzare un ingresso dalle forme sinuose, arricchito da un gioco molto suggestivo di vetrate. Giraci attorno per apprezzare completamente il suo aspetto particolare.

2. Piazza del Corpus Domini, la Piazza Sacro vs Profano

Entriamo ora nella Piazza del Corpus Domini che, come ti ho detto prima, durante il periodo medievale era chiamata Piazza del Grano perché ospitava il mercato del pane e delle granaglie. Sul lato opposto ai graziosi dehor, nota la facciata barocca della Basilica del Corpus Domini.

Pensa che è stata costruita in memoria di un miracolo eucaristico avvenuto nella piazza nel 1453. La vicenda inizia con un gruppo di soldati francesi che arriva a Torino per vendere il bottino trafugato da una chiesa di Exilles. Una volta giunti in questa piazza, l’asinello che trasportava la refurtiva si ferma improvvisamente, rovesciando tutto a terra. Eccetto un’Ostia consacrata che rimane sospesa in aria, illuminando tutta la piazza fino al cielo.

L’intero apparato decorativo della chiesa omaggia questo evento miracoloso, a cominciare dalle quattro statue della facciata, che si riferiscono a quattro episodi dell’Antico Testamento in cui il pane diventa strumento di salvezza. Possiamo considerarli una sorta di avvenimenti anticipatori del miracolo dell’Ostia, raccontato all’interno.

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Dentro infatti la volta è affrescata da Luigi Vacca con i tre episodi chiave del prodigio: il furto, l’elevazione dell’Ostia ed il suo trasporto nella Cattedrale di San Giovanni Battista dove viene conservata fino alla costruzione di questa chiesa. La bellezza dell’edificio culmina poi con una profusione di stucchi e dorature che la decorano in ogni angolo.

Tutto molto spirituale, ma hai notato che ho usato l’espressione “piazza Sacro vs Profano”? Piazza del Corpus Domini è proprio un classico esempio di come a Torino sacro e profano tendano a confrontarsi nel giro di pochi metri.

Osserva infatti il palazzo ad angolo con via Palazzo di Città, sul lato opposto alla chiesa. Che cosa ci fa quella specie di piercing? Si tratta di “Baci urbani”, un’opera d’arte contemporanea creata dall’architetto Corrado Levi in collaborazione con Cliostraat, un gruppo di artisti nato nel 1991, con lo scopo di sperimentare in campo architettonico.

Il piercing su un palazzo del Settecento simboleggia come l’anima moderna di Torino riesca a coesistere perfettamente con quella dei secoli passati. La città pare così assumere la consistenza di un corpo, portandosi addosso i segni del passato e i simboli della modernità, senza che uno predomini sull’altro.

Ora guarda con attenzione ai lati del piercing. Hai visto che fuoriesce del sangue, rosso da un lato e blu dall’altro? Torino è una città dove il sangue blu dei nobili ha imparato a convivere con quello rosso di tutti i suoi cittadini, creando una comunità con pari diritti e opportunità.

3. Piazza San Giovanni, la Piazza del Duomo

In città il Duomo di San Giovanni rappresenta una vera rarità, visto che si tratta dell’unico edificio religioso in stile rinascimentale. Ma il suo primato più prestigioso è senza dubbio quello di custodire la reliquia più importante di tutta la cristianità, ovvero il Lino della Santa Sindone.

Della facciata ti colpiranno l’abbacinante pietra bianca che la riveste; i tre portoni riccamente decorati; e il timpano triangolare in alto, affiancato da due volute a spirale. All’interno, il bianco delle navate è bilanciato dalla decorazione delle cappelle laterali.

Tra tutte, ti segnalo la seconda sulla destra, dove potrai ammirare il Polittico dei Calzolai, un’interessante opera a due mani, nata dalla collaborazione fra Giovanni Martino Spanzotti e Defendente Ferrari. Un ottimo assaggio per scoprire un Rinascimento diverso da quello più famoso dei manuali di storia dell’arte.

Per quanto riguarda la Santa Sindone, è conservata in una teca nell’ultima cappella della navata sinistra. Infatti si può vederla solo in occasioni delle ostensioni pubbliche. Ci sono però alcuni video che raccontano nel dettaglio la sua storia, piena di colpi di scena e miracolosi salvataggi.

Uscendo dalla chiesa, sulla destra svetta il campanile del Duomo, una costruzione in mattoni della II metà del Quattrocento. Ad eccezione della cella campanaria in stucco e pietra, realizzata nel periodo barocco dall’architetto Filippo Juvarra.

Fai il biglietto nel vicino Museo Diocesano per salire i 210 gradini che ti porteranno fino in cima, dove potrai godere di uno dei panorami più suggestivi di Torino. Il tutto in compagnia di quattro grosse campane, che nel passato i Torinesi hanno soprannominato la Vecchia, la Minoia, la Mediocre e la Moncaliera.

All’interno del Museo Diocesano potrai anche ammirare i resti archeologici delle tre chiese paleocristiane precedenti alla costruzione del Duomo e un bellissimo mosaico raffigurante la Ruota della Fortuna.

A fianco del museo, non perderti lo scorcio della Cappella della Sindone, visitabile al suo interno facendo il biglietto di Palazzo Reale in piazza Castello. Il capolavoro barocco di Guarino Guarini mostra fin da fuori tutta la sua originalità, quasi fosse una preziosa gemma incastonata tra il Duomo e Palazzo Reale.

4. Piazza Carignano, la Piazza che Non Ti Aspetti

Non importa da che via la raggiungi, non immagineresti mai il fascino di Piazza Carignano. Gran parte del merito va a Palazzo Carignano, capolavoro del Seicento firmato ancora una volta da Guarino Guarini, diventato poi sede parlamentare nell’Ottocento. Siamo così abituati agli edifici dritti e regolari del centro di Torino che le curve barocche di questo palazzo creano quasi uno shock.

Un’altra stranezza. Non perderti le sue specialità, prima fra tutte la brioche a forma di cubo. A fianco si trova il Ristorante del Cambio, forse il ristorante più blasonato di Torino.

Nell’Ottocento era il ritrovo mondano delle personalità più in vista, a partire dai politici di Palazzo Carignano. Alcuni nomi famosi? Primo fra tutti Cavour, ospite abituale, ma anche Mozart, Casanova, Balzac e Nietzsche.

Oggi si respira ancora quell’atmosfera raffinata nella cosiddetta Sala del Risorgimento, decorata da boiseries con specchi e lampadari di cristallo. Ma il ristorante è rimasto comunque al passo con i tempi, coinvolgendo un artista contemporaneo del calibro di Michelangelo Pistoletto che ha decorato un’intera sala, a lui poi intestata.

Su 8 lastre specchianti poste lungo le pareti, sono dipinte di sghembo delle persone comuni, mentre stanno osservando qualcosa che non viene mostrato, come se fosse fuori dalla rappresentazione. Il mistero è presto svelato. Gli osservati speciali siamo proprio noi, il pubblico riflesso sugli specchi.

In questa piazza troverai anche Teatro Carignano, uno dei teatri più antichi in Europa, con ben tre secoli di vita. Non ha una vera e propria facciata, ma è all’interno che dà il meglio di sé. Sto parlando della grande sala della platea, a forma di ferro di cavallo, e della galleria con tre ordini di palchi e con un loggione più in alto.

Il rosso degli arredi, abbinato all’oro delle balconate e delle cariatidi che dividono le logge creano un’atmosfera decisamente sontuosa.

Prima di lasciare la piazza, se ti è venuta voglia di un buon gelato, assaggia quello del Caffè Pepino, la storica gelateria di Torino che ha inventato il “pinguino”, il famoso gelato su stecco ricoperto di cioccolato. La identificherai subito perché fuori dal locale c’è un caratteristico carretto bianco dei gelati, pronto per una foto; e davanti all’ingresso un altro delizioso dehor da cui ammirare ancora una volta tutta la piazza.

5. Piazza Carlo Alberto, la Sorella Meno Famosa di Piazza Carignano

Girando dietro Palazzo Carignano, ti troverai in una piazzetta molto affascinante, una specie di sorella “meno famosa” di Piazza Carignano. L’atmosfera si fa subito più tranquilla, forse è dovuto alle aiuole verdi che delimitano a cerchio lo spazio centrale, in cui svetta un grande monumento dedicato a re Carlo Alberto.

Qua un tempo c’era il giardino di Palazzo Carignano e l’edificio che oggi ospita la Biblioteca Nazionale era la sua scuderia. Poi a metà Ottocento si riorganizza l’area creando la piazza e la seconda facciata di Palazzo Carignano.

Devo dire che la trovo sempre molto scenografica grazie al suo stile eclettico, nella variante neo rinascimentale. Il suggestivo porticato in penombra; la pietra bianca animata dallo stucco rosa; le imponenti colonne che ricordano quelle della facciata di Palazzo Madama; e le grandi statue allegoriche che rappresentano gli ideali a cui il neo-nato stato italiano voleva aspirarsi.

Qualche parola ancora sulla Biblioteca Nazionale. Se ci fai caso, una bellissima facciata settecentesca è addossata a quello che sembra essere uno scatolone di pietra, animato da strisce verticali vetrate.

Come ti ho già anticipato, qui c’erano le Scuderie di Palazzo Carignano, poi sostituite dall’ottocentesco Collegio delle Province, per ospitare studenti meritevoli. Purtroppo i bombardamenti della II Guerra Mondiale sono stati implacabili. Ciò che rimase del collegio venne demolito per creare la moderna Biblioteca Nazionale, ma per fortuna la facciata rimase integra e non venne in mente di sostituirla.

Prima di passare alla prossima piazza, non posso non parlarti delle particolari sculture davanti alla Biblioteca. Si tratta di due delle famose creazioni di Rodolfo Marasciuolo, una sorta di giardiniere-artista del Comune che regala alla città suggestivi angoli di verde, animati da opere realizzate esclusivamente con materiali di recupero.

Qui si trovano una fanciulla intenta a suonare un violino su una bicicletta trainata da farfalle; e una fatina che ha appeso le sue ali per dedicarsi totalmente alla lettura.

6. Piazza San Carlo, il Salotto di Torino

Torino è ricca di piazze, tutte belle ed eleganti. Ma quella che resta nel cuore di molti turisti e Piazza San Carlo, non a caso considerata il “Salotto di Torino”. Lunga 168 metri e larga 76, nella piazza colpisce la presenza delle due chiese gemelle in stile barocco, quella di Santa Cristina costruita nel 1639 e quella di San Carlo del 1619.

Ai lati due file di portici ospitano negozi, ristoranti e alcuni caffè storici di Torino, come il Caffè San Carlo e il Caffè Torino.

Tabella riassuntiva delle piazze di Torino

Piazza Caratteristiche principali Cosa vedere
Piazza Castello Fulcro del centro storico, sede di importanti eventi Palazzo Madama, Palazzo Reale, Real Chiesa di San Lorenzo, Teatro Regio
Piazza del Corpus Domini Confronto tra sacro e profano Basilica del Corpus Domini, opera d'arte contemporanea "Baci urbani"
Piazza San Giovanni Sede del Duomo, custode della Sacra Sindone Duomo di Torino, Museo Diocesano, Cappella della Sindone
Piazza Carignano Fascino barocco e sede di importanti ristoranti e teatri Palazzo Carignano, Ristorante del Cambio, Teatro Carignano
Piazza Carlo Alberto Atmosfera tranquilla e monumento dedicato a Re Carlo Alberto Monumento a Re Carlo Alberto, Biblioteca Nazionale
Piazza San Carlo Considerata il "Salotto di Torino", chiese gemelle Chiese gemelle di Santa Cristina e San Carlo, caffè storici

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