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Escursioni Indimenticabili in Val di Lei: Un'Avventura tra Paesaggi Alpini e Borghi Fantasma

La Valchiavenna, situata a poca distanza da Lecco, offre innumerevoli opportunità per escursioni ad alta quota e di bassa difficoltà. Prerogativa dell’andar per monti è l’atavico, interiore desiderio di vedere di più e più lontano, di aprire lo sguardo e l’animo agli ampi spazi offerti dalle alte vie.

Itinerari e Percorsi Suggeriti

Ecco alcuni itinerari dettagliati per esplorare la Val di Lei e le zone circostanti:

Salita al Passo Angeloga dal Rifugio Chiavenna

L'escursione che dal Rifugio Chiavenna (2044 mt.) conduce fino al Passo Angeloga (2391 mt.) è una delle più famose e maggiormente frequentate camminate della zona. Prima di raggiungere il Passo è possibile ammirare anche lo straordinario Lago Nero (2352 mt.) e una volta raggiunta la croce del valico la visuale sulla Val di Lei è veramente unica.

  • Dislivello: 350 mt
  • Attrezzatura: Scarpe da escursionismo semplice, zaino con cibo e bevande e qualche cosa per ripararsi
  • Difficoltà: (?)
  • Tempo impiegato: 1 ora e 15 minuti

Dal rifugio, in direzione Nord-Est, si prende il piccolo sentierino che taglia nei prati e punta alle evidenti formazioni rocciose poste sopra. Il sentiero, contrassegnato con il numero C3, parte inizialmente con una pendenza molto lieve che si fa via via sempre più marcata.

Nel parte centrale/finale il sentiero sale a tornanti sempre più stretti e ravvicinati, le pendenze aumentano ancora ma occorre stringere i denti perchè siamo nella parte finale dell'escursione. Nell'ultimo breve tratto si incontrano delle catene, le quali ci possono occorre in fase di discesa per proteggere questo tratto un po esposto. Si prosegue fino a costeggiare una costruzione di cemento per l'acqua e concediamoci un paio di minuti per ammirare il panorama.

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Si riprende a camminare, le pedenze diminuiscono notevolmente e ci troviamo a camminare praticamente in piano, in pochi minuti raggiungiamo così il bellissimo Lago Nero (2353 mt.). Lo specchio d'acqua al contrario del suo nome regala dei colori accesi veramente spettacolari. Costeggiamolo, mantenendoci sul lato sinistro, fino ad incontrare altri due piccoli specchi d'acqua (il Lago Caldera a 2369mt. e il Lago delle Streghe), proseguiamo praticamente in piano (a parte gli ultimi 50 metri) fino a raggiungere la croce di legno che segna il Passo Angeloga (2391 mt.).

Il panorama sul Lago artificiale della Val di Lei (della dimensione di 200 milioni di metri cubi) è veramente unico, il Lago è in territorio italiano mentre la Diga di propriertà svizzera. Davanti a noi si apre anche un bellissimo panorama di cime: cima di Lago (m. 3083), la punta Rosso (m. 3053) ed il pizzo Bles (m. 3045).

La via del ritorno si effettua nel nostro caso seguendo gli stessi passi dell'andata, prestiamo massia attenzione dopo il Lago Nero nel tratto attrezzato con alcune catene, per via d alcuni tratti abbastanza esposti. In circa 45 minuti di cammino si ritorna così al Rifugio Chiavenna (2044 mt.).

Escursione all'Alpe Motta

L’Alpe Motta si trova compresa tra una quota di 1700 e 1800m slm circa ed è un’amena località di pascoli a metà tra Madesimo e Campodolcino, in Alta Valchiavenna, a pochi chilometri di distanza dal Passo dello Spluga che segna il confine con la Svizzera.

Con l’auto possiamo raggiungere facilmente da Madesimo la località Alpe Motta di sotto. Qui paghiamo il ticket e lasciamo l’auto, dopodiché ci mettiamo in cammino verso l’Alpe Motta di sopra (si può seguire la strada asfaltata oppure un sentierino che taglia le piste da sci). Arrivati all’Alpe Motta di sopra (circa 15 minuti), troviamo un pannello informativo in legno. Qui svoltiamo a destra e seguendo una strada sterrata ci addentriamo tra i pascoli intorno al Lago Azzurro, seguendo le indicazioni per il Rifugio Chiavenna all’Angeloga (sentiero c10).

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Continuiamo sulla strada e, dopo 20 minuti (circa 35 dalla partenza), sulla sinistra troviamo un sentierino che si stacca. Anche in questo caso al bivio sono presenti i cartelli escursionistici. Imbocchiamo il sentiero e, dopo un primo tratto quasi pianeggiante, la salita inizia a farsi molto sostenuta. In questo tratto, in cui le pendenze superano il 20%, guadagniamo rapidamente molto dislivello.

Il sentiero taglia il fianco del Pizzo Groppera e in alcuni punti, a valle, il fianco della montagna è molto ripido (dopo circa un’ora dalla partenza). Pian piano il sentiero inizia a scendere e in breve (2 ore dalla partenza) arriviamo a ridosso del Rifugio Chiavenna, antistante il Lago Angeloga.

Il sentiero, nonostante un tratto di salita abbastanza ripida e costante, è tutto sommato semplice e facilmente abbordabile, ma bisogna prestare molta attenzione perché in alcuni punti - dove comunque sono state collocate delle catene fisse per una maggiore sicurezza - è molto esposto a valle.

Anello Acquafraggia - Savogno - Dasile

Quando si sente parlare, o si legge, di Acquafraggia, il primo pensiero è alle cascate. Ma pochi sanno, e conoscono, la bellezza che le circonda e i luoghi che si nascondono dietro. Per raggiungere Piuro in auto si percorre la SS36 fino a Chiavenna. Qui alla rotatoria si svolta a destra e si seguono le indicazioni per la Svizzera, SS37.

Lasciamo le cascate a sinistra e proseguo a destra fin dove inizia l'antica mulattiera che mi porta a Savogno. Siamo in provincia di Sondrio a 932 metri di altezza, dove sorge Savogno: un piccolo borgo montano definitivamente abbandonato nel 1968, ad esclusione del suo unico abitante. Si riparte e la mulattiera, in alcuni tratti inizialmente, si trasforma in sentiero per poi diventare un sentiero vero e proprio sempre ben segnalato.

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Superato alcune baite inizia un tratto ripido. Un continuo salire e nemmeno mi rendo conto del cambiamento di panorama. Raggiunta l'alpe Piangesca e da qui, se riesco, raggiungere il passo di Lei e il Bivacco Chiara e Walter. Raggiungere l'alpe è relativamente facile, praticamente il sentiero è tutto dritto, ma da qui ciò che mi circonda si tramuta in un chiaro ambiente di alta montagna. Solo sassi, roccia, grigio come sfondo e ogni tanto un piccolo fiore a distrarmi e incoraggiarmi.

In pochi metri raggiungo il Bivacco Chiara e Walter e poi il Passo di Lei. Fino all'Alpe Ponciagna è lo stesso dell'andata poi decido di proseguire a destra, seguire le indicazioni per l'alpe Corbia e da qui scendere verso Dasile. Da Dasile scendo seguendo le indicazioni per Sant'Abbondio e poi svoltare a sinistra (all'altezza della cappella del Pigion), e tornare verso le cascate dell'acquafraggia, poi a destra e scendere lungo il sentiero che taglia e costeggia le cascate.

Un itinerario abbastanza lungo alla scoperta di quello che la superficialità non mostra di un luogo, l'acquafraggia, è molto di più di una cascata. Sono Borghi Fantasma a protezione delle montagne e dei nostri ricordi e, forse, del nostro futuro.

Diga della Val di Lei e Passo di Angeloga

Gita dal ridotto dislivello ma dal notevole sviluppo, che si può mitigare utilizzando una bici per fiancheggiare il lungo lago(6 km). Per raggiungere la diga della Val di Lei bisogna oltrepassare il passo dello Spluga, arrivare a Splugen e svoltare a destra nella valle di Hinterrhein fino alle indicazioni sulla destra per le valli Ferrera e Avers.

Si attraversa la diga e si percorrono circa 6 km della strada sterrata che fiancheggia la sponda sinistra idrografica del lago. Raggiunta l’alpe Mulacetto alcuni bolli bianco rossi (tracce C3) e omini di pietre danno la direzione da seguire che sale diagonalmente in direzione sud alcuni pascoli. Raggiunta la quota di 2330 metri sulla perpendicolare della fine del lago, si incontra il sentiero C 5 che perviene dal Bivacco pian del Nido. Si sale ora più dolcemente superando alcuni dossi rocciosi e sfiorando il Lago Ballone. Superato un ultimo tratto si Perviene al Passo di Angeloga (2370 metri )che precede di pochissimo un’altra serie di laghi dal notevole interesse.

Pizzo Stella

A quota 2400 m. circa il percorso piega verso sud (destra) puntando con decisione su ganda verso la cresta Ovest del Pizzo Stella. Si prosegue sull’evidente tracciato (assenza di indicazioni a vernice) sino a passare al di sotto di una parete verticale. Si sbuca su pietraia e si procede sempre più in direzione sud giungendo ad un ampio macereto (erba a stagione inoltrata, fanghiglia o neve ad inizio stagione).

Evitare di seguire gli ometti più evidenti (che inducono a pensare che il tragitto percorra un cerchio ampio verso sinistra avvicinandosi al canalone nord del Pizzo) ma procedere sempre verso sud attraversando un gruppo di pietre "arrugginite", per discendere brevemente e guadare il piccolo e torbido ruscello di fusione. Un tempo l’ampio vallone era occupato dalla vedretta dei Morteé, attualmente ne rimangono umili ricordi.

A quota 2900 m. circa si piega a sinistra, sempre in forte pendenza e su percorso meno friabile, per raggiungere un piccolo nevaio attraversabile senza alcuna difficoltà. Si prosegue sempre verso sud-sud-est su percorso non sempre obbligato per guadagnare la spalla della Cresta del Calcagnolo (alcuni segni e frecce a vernice arancione aiutano a rinvenire il tracciato in un delicato traverso verso destra con passaggi su roccette di I-II°).

Abbandonata la piana si risalgono i pendii morenici sino a raggiungere il ripiano morenico alla base della versante NW del Pizzo Stella. Da qui ci si porta in breve, attraversando la morena, sulla piccola Vedretta del Mortée posta ai piedi del canalone NW.

Mappa dei Punti di Interesse

Luogo Altitudine (m s.l.m.) Descrizione
Rifugio Chiavenna 2044 Punto di partenza per numerose escursioni, situato vicino al Lago Angeloga.
Passo Angeloga 2391 Valico panoramico con vista sulla Val di Lei e cime circostanti.
Lago Nero 2353 Lago alpino dai colori spettacolari situato vicino al Passo Angeloga.
Alpe Motta 1700-1800 Località di pascoli tra Madesimo e Campodolcino.
Savogno 932 Borgo montano abbandonato.
Pizzo Stella 3163 Imponente montagna che domina la Valchiavenna.
Diga Val di Lei 1900 (circa) Imponente diga che crea il lago artificiale della Val di Lei.

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